Capitolo 3

<<Stanno tornando!!>>

Il cielo era azzurro e luminoso, se non fosse stato per cinque puntini neri che si stavano avvicinando a una velocità elevata.
In breve tempo cinque pegasi toccarono terra.

<<Bentornati>>

Un centauro dai folti capelli e la barba castana si avvicinò ai nuovi arrivati.
Chirone, figlio di Crono, si occupava da un tempo indefinibile, dell'addestramento dei semidei e in questo momento, aveva l'aria molto preoccupata.

<<Ci sono novità eroi?>>

<<L'abbiamo persa Chirone, qualcuno l'ha aiutata. Qui come procede?>>

<<Stasera abbiamo deciso di convocare un'assemblea. Rachel ci ha raggiunto dalla scuola, ha qualcosa di cui parlarci>>

Travis annuì, dirigendosi poi verso la sua casa insieme a suo fratello Connor, mentre le attività al campo ripresero normalmente.

Il campo mezzosangue era cambiato nel corso degli ultimi anni. In principio erano presenti solo le case delle divinità maggiori, disposte a U nel centro del campo. La casa grande, un edificio su più piani, ospitava Chirone, il signor D, il direttore del campo e il vecchio oracolo, sostituito poi da Rachel. Dopo la guerra contro i titani, per volontà di Percy Jackson, le case erano diventate venti. Erano state aggiunte anche quelle delle divinità minori. Tuttavia ora, i venti edifici non erano più gli unici a ospitare i semidei.
Dopo la guerra dei giganti e la riappacificazione tra greci e romani era stata presa la decisione di riunire i due campi e di formarne uno solo.
Erano stati costruiti nuovi edifici ed aggiunte le controparti romane, alle case delle divinità greche già esistenti. Questo permetteva a tutti i fratelli di rimanere insieme.
L' Athena Phartenos scintillava sulla collina del campo, accanto all'albero di Talia, sul quale era collocato il vello d'oro.
Le cacciatrici facevano visita al campo molto più spesso.
Regnava la pace.

Alla sera intorno al tavolo da ping-pong nella casa grande, vi erano radunati i capogruppo di ogni casa. Rachel era in piedi accanto a Chirone e il suo sguardo non lasciava trapelare nessun tipo di informazione.

Da alcuni anni, poco dopo la creazione del "Campo", molti semidei avevano ricevuto in sogno delle visioni dove una voce metteva in guardia su un nuovo pericolo, che avrebbe minacciato la vita di tutti i semidei. I nemici in questione, erano ragazzi dotati di particolari armi capaci di creare mostri.
Per questo avevano dato inizio alla caccia.
Alcune delle armi, sia greche che romane erano state dotate di particolari capacità, grazie al lavoro della casa di Efesto. Erano infatti in grado di localizzare i nemici.

Rachel iniziò parlare.

<<Ragazzi, ho avuto delle strane sensazioni riguardo questa faccenda. C'è qualcosa di più grosso che si sta muovendo. Ma non credo siano né Crono e i titani né Porfirio con i suoi giganti. Ho delle visioni inerenti al nostro presunto nemico, ma non riesco a comprendere se siano effettivamente nemici o nostri possibili alleati, né se siano semidei dotati di poteri ancora più forti, che gli permettono di evocare mostri, tra l'altro di forma a noi sconosciuta>>

<<Cosa ci consigli di fare signorina Dare?>> Chiese Chirone con un'aria seria.

<<Aspettiamo, potrebbe esserci una profezia dietro a tutto questo. Per ora continuiamo le ricerche. Se avete bisogno di me sono nella mia grotta>>

Con l'uscita di Rachel l'assemblea si sciolse.

Percy e Annabeth camminavano sulla spiaggia al chiaro di luna, parlando della situazione.

<<Che cosa pensi di fare testa d'alghe?>>

<<Sinceramente...non lo so. Ho ancora dei sensi di colpa riguardo quel ragazzino. Dentro di me sento di aver ucciso un innocente, era disarmato e io l'ho privato della sua vita>>

<<Non devi sentirti in colpa, le tue visioni ti avevano messo in guardia su un pericolo e tu hai agito nel modo più giusto>>

<<Credo che tutto questo non sia giusto Annabeth, ho paura che ci stiamo sbagliando tutti>>

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