Capitolo 15
Quando Piper si svegliò, a stento riuscì a riconoscere i suoi amici. La testa le faceva molto male e vedere la sua gamba senza un piede, l'aveva turbata molto. Non aveva parlato per ore.
Per aiutarla a muoversi e per non farla sforzare troppo, Frank ogni tanto usava il suo dono, per diventare un cavallo e per farla salire in groppa.
I ragazzi per sicurezza, avevano deciso di spostare l'accampamento, perciò si erano messi in marcia.
Nel bel mezzo del fitto del bosco
vennero colti alla sprovvista. Tre singolari individui avevano fatto la loro comparsa. I loro abiti come i loro capelli erano particolari, apparentemente sembravano avere tutti la stessa età. Il primo aveva lunghi capelli, che passavano dall'oro al viola e indossava abiti bianchi e neri; il secondo semplici capelli blu, occhiali rossi e tuta da motociclista dello stesso colore della sua chioma; Il terzo invece incuteva timore, aveva capelli spigolosi rossi e grigi e portava una tuta bianca.
Percy notò che non erano armati, ma che al polso, portavano lo stesso oggetto che usavano i duellanti, i duel disk. Così aveva letto sul computer di Dedalo.
Il figlio di Poseidone cercò di parlarci, ma le tre figure incuranti della cosa, diedero inizio alla battaglia, evocando senza esitazione, tre mostri di grande potenza, con l'ordine di attaccarli.
La situazione era molto grave, il combattimento andava avanti da un paio di minuti, Percy era già privo di energie, con un profondo squarcio sul braccio, che non poteva curare poiché non vi era nessun fiume o lago da poter sfruttare. Infatti essendo figlio di Poseidone era in grado di curare le ferite semplicemente immergendosi nel liquido trasparente. Annabeth invece, era stesa a terra priva di sensi dopo aver battuto la testa.
Piper appoggiata a un albero per cercare di sorreggersi, cercava di manipolare con la voce i nemici e i loro mostri ma questi, sembravano essere immuni al suo potere, indebolito anche dalla paura e dal panico che la attanagliavano.
Jason la proteggeva come meglio poteva, menando un fendente dopo l'altro, mentre Frank trasformato in un leone, cercava di ferire i mostri con i suoi denti e i suoi artigli.
I duellanti erano abili, non si limitarono a evocare un mostro a testa. Dopo aver usato delle particolari carte che avevano bloccato gli attacchi dei semidei, facendogli rimbalzare il danno contro, avevano iniziato a richiamare mostri sempre più potenti, fino a quando i ragazzi non furono completamente circondati.
<<Dannazione!>>
Percy si sentiva impotente. Non poteva neanche scacciarli con una bella onda anomala, non c'era acqua e il dolore al braccio lo stava massacrando.
Come se non bastasse, i suoi amici erano deboli e feriti e non sapeva come se la sarebbero potuta cavare.
<<Percy!>>
Il ragazzo si voltò verso Piper.
<<Dovete andarvene>>
<<Cosa stai dicendo Piper?!>>
Jason era sconvolto.
<<In questo momento io sono inutile, vi ho rallentato e non posso aiutarvi. Non più ormai. Lasciatemi qui, proverò a rallentarli come posso, ma voi dovete scappare e completare la missione>>
<<Io rimarrò con lei>>
Reyna, figlia di Bellona, era la migliore nel combattimento e si era offerta volontaria per proteggere e aiutare la sua amica.
<<Rimango anche io Percy, vi potrò sempre raggiungere successivamente>> Aggiunse Nico.
<<Ragazzi non possiamo lasciarvi qui!>>
<<Dovete. So già che Annabeth sta valutando la situazione e che il piano è perfetto. Vi raggiungeremo appena li avremo sistemati, ma dovete andarvene via. Ora!>>
Fu una decisione difficile per il figlio di Poseidone ma i casi erano due o morire tutti e lasciare il mondo esposto a un grave pericolo, o dividersi per procedere con la missione, e a malincuore la seconda era la scelta migliore.
Con l'intervento di Hazel, parte del gruppo scappò in direzione della città, lasciando i nemici a combattere con i ragazzi.
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