10.
"Tae?"
Taehyung alzò lo sguardo dal suo gelato al cioccolato e alla menta, concentrandosi su Jimin. Il suo migliore amico al momento era seduto di fronte a lui, il suo gelato si stava lentamente sciogliendo, assorto nei suoi pensieri. Era così dal discorso sul tetto, e Taehyung sapeva che il ragazzo stava pensando a Yoongi. La scuola era finita, e Jimin aveva pianificato di levarsi dalle scatole ogni docente che aveva, alla fine della giornata, così come la gentile signora che gli aveva servito il gelato.
"Cosa c'è, Jimin?" Chiese Taehyung, spingendo un cucchiaino della delizia fredda dentro la sua bocca.
Jimin sospirò, "Stavo pensando,"
"Suga, vero?"
"Sì, non posso farci niente se non pensare se è nei guai."
"Beh, perché non glielo chiedi?" Chiese Taehyung.
"L'ho fatto," Jimin abbassò lo sguardo sul gelato sciolto alla fragola, "L'ha evitato."
"Allora forse non era importante." Taehyung finì il suo gelato. "Sono sicuro che sta bene."
Jimin annuì, guardando di nuovo il suo amico. "Tae, conosci Yoongi da un po', giusto?"
"Mhm, circa due anni?"
"Ha mai ignorato una domanda? O è diventato distaccato?"
Taehyung annuì, "Tutto il tempo."
"Gliel'hai mai chiesto?"
"No," Si accigliò. "È stato sempre parte della sua personalità."
"Non è mai crollato nel dolore?"
"No."
"Allora perché stav-"
"Jimin, amico ti voglio bene, ma se continui a preoccuparti per Yoongi, cadrai."
Jimin sospirò, "Lo so."
"Va bene, ascolta Jimin, devo andare."
"Dove?"
"Jungkook ha bisogno di aiuto, ti chiamo più tardi, si?"
"Sì, credo."
"Figo, ci vediamo!"
Jimin osservò Taehyung scendere dalla bancarella e uscire dalla gelateria. Jimin sospirò e si alzò in piedi, prendendo la giacca. Uscì dal negozio e andò in una direzione diversa da Taehyung.
Stava camminando in silenzio, quando sentì alcune voci mentre passava da un vicolo, una sembrava distintamente quella di Yoongi. Si fermò e si nascose dietro il muro di un negozio, sbirciando nel vicolo.
Trovò una scena simile a quella nell'aula. Yoongi era stato sbattuto contro un muro, gli sanguinava il labbro e aveva i pugni serrati. Gli altri ragazzi lo circondavano, gli stessi della classe (che Jimin riconosceva a causa delle giacche che indossavano), e uno teneva un raccoglitore color vaniglia.
Sussultò quando Yoongi ricevette un pugno nello stomaco, tanto da farlo chinare. Jimin rimase a bocca aperta, volendo saltare fuori ed essere il suo salvatore. Esitò, e si ritrasse di nuovo quando Yoongi cadde in ginocchio dopo un calcio nelle costole.
Una figura venne fuori da una porta, con un telefono in mano. Una voce gridò, "Uscite da là prima che chiami la polizia!"
Jimin vide come la banda guardò male il ragazzo, poi con un calcio di finale per Yoongi, camminarono verso Jimin. Jimin entrò velocemente nel negozio, nascondendosi dietro un espositore di varie patatine, e osservò la banda scomparire. Si accigliò e tornò verso la sua posizione precedente, guardando dove era Yoongi.
L'uomo stava adesso aiutando Yoongi ad alzarsi, con un piccolo sorriso sulle labbra, "Ciao, di nuovo."
"Ciao, Hoseok, grazie."
Jimin si accigliò di nuovo, chi diavolo è Hoseok?
Jimin guardò di nuovo la scena, e boccheggiò, trovando i suoi occhi incatenati a quelli di Yoongi.
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