0.1 Pari

Questo è solo un resoconto di un esperienza di un movimento vitale dell'attuale durata di circa 20 anni e, altro non è che la difficile introspezione di qualcuno che non sa essere e perciò ne soffre, e soffre di non riuscire a spiegarsene il perché pur conoscendone (o almeno così crede) il motivo. Tutti conoscono quella sensazione di conflittualità che ogni uomo (e ogni donna, viva il femminismo bla bla) ha con sé stesso e nonché con gli altri, ma è alla prima che darò maggiori attenzioni in quanto è il conflitto più frustrante e allo stesso tempo il più odiosamente divertente a cui ogni uomo (e anche donna, evviva il femminismo bla bla) è andato incontro. Ma come si può amare l' odiare qualcosa? visto che è di questo che stiamo parlando. Be' tutti odiano soffrire dico bene?

"Ma certo!"

Starete pensando voi adesso, ebbene vi dico amici miei, che voi vi sbagliate. Ogni uomo prova nella sofferenza una sorta di godimento e di piacere.

"Pazzia! Pazzia!"

Vi sento già blaterare senza nemmeno avermi dato il tempo di parlare. Avete presente quando state male per un qualsivoglia dolore? Ebbene in quel momento voi vi lamentate e non lo fate poco, perché a voi piace lamentarvi. Ad ogni essere umano piace lamentarsi, e spesso lo fa per il più ignobile dei motivi: rendere gli altri partecipi del proprio dolore. Perché se voi state soffrendo allora dovete lamentarvi per tormentare con le proprie afflizioni anche chi vi circonda. Questo avviene soprattutto con dei dolori fisici.

Così sentirete gli altri lamentarsi tutto il giorno con dei continui e fastidiosi gemiti o con frasi tipo "accidenti che male", Oppure "aaaaah non ce la faccio davvero più a sopportare questa cosa!"

Più in generale cerchiamo sempre qualcosa di cui lamentarci, ad esempio il nostro aspetto, situazioni Spiacevoli, imbarazzanti, brutte figure in vari contesti sociali, comportamenti di altre persone e tanti altri motivi che se entrassimo nello specifico potremmo dilungare questa lista all'infinito. E potremmo farlo per davvero. Immaginate quante volte vi siete lagnati per un qualsiasi motivo e immagina quante persone hanno fatto come voi. È davvero una lista infinita vero? Probabilmente avete passato a lamentarvi più tempo di quanto ne abbiate passato davvero soffrendo.

Comunque... Noi umani siamo a tutti gli effetti dei rompiscatole. Non ci lamentiamo del dolore solo per ricevere aiuto ma anche per rendere gli altri partecipi al nostro tormento, per il puro gusto di "indispettire" chi è con noi... Ma forse sto solo farneticando, chi mai può essere tanto folle da vantarsi (in un certo senso) e da fare spettacolo del proprio crucio e del proprio tormento? Tutti.

Tutti danno spettacolo della propria sofferenza, e, ancora una volta lo fanno per un motivo ignobile (oltre a quello di prima): ricevere attenzione. Tutti (chi più e chi meno) rende noto la propria la propria desolazione per ricevere attenzione e sentire che qualcuno si preoccupa per noi. Poi quando questo succede non è raro fare finta che così non sia alzando le mani e gridando

"lasciami in pace!"

Anche se dentro speriamo che quel qualcuno che ci ha offerto il suo aiuto prima o poi torni. Quest'ultimo motivo è in genere il più comune e il più semplice da capire perciò non mi ci sono molto dilungato.
Be' semplice si fa per dire. Infatti più che semplice trovo stupidi il sentirsi desiderati per il solo gusto di sentirsi tali. Perché come ho già detto… l'aiuto e le attenzioni verranno rifiutati
Poi c'è anche chi se le inventa le afflizooni o chi le potenzia oltre ogni misura.

E perché mai? Ma è ovvio no?

Per provare piacere innanzitutto. Visto che come ho detto all'inizio a noi piace soffrire, o meglio, anche nel soffrire noi proviamo un certo godimento. Inoltre ciò avviene per sentirsi migliori, rendendo ciò che si prova più reale agli occhi degli altri; e poi per (ancora un volta, anzi come in ogni godimento del dolore) asfissiare gli altri con il proprio dispiacere. Ma chiariamo il concetto di chi vuole sentirsi migliore.

Non vi è mai capitato di sentire parlare qualcuno di un enorme rammarico per poi scoprire che quest' ultimo che ha tanto "elogiato" Altro non era che una cretinata? O non vi è mai capitato di sentir parlare di quelle persone che dicono di esser cambiate in maniera incredibile per colpa di una grande sofferenza, per poi scoprire ancora una volta che quella sofferenza nemmeno c'è mai stata, o è stata nettamente cambiata. Pensateci. Pensate a tutte quelle persone che fanno della loro vita un romanzo anche se nella realtà dei fatti tutto risultava diverso. A noi piace soffrire, e il lamentarsi non è altro che l'orgasmo del dolore

Loro sono gente talmente disperata da doversi inventare un rammarico per trarne piacere, perché in nessun altro modo riescono a cavare piacere. Oppure fanno ciò perché sono insaziabili di godimento e lo ricercano in ogni modo. Anche nel più miserabile dei modi.
Ma perché (come ho detto prima) il dolore più brutto è proprio quel dolore causato da un conflitto interiore? Perché dei conflitti interiori l'uomo ha paura di lamentarsi poiché significherebbe ammettere le proprie debolezze e perciò, a causa di questa paura non possiamo lamentarci del nostro dolore con gli altri.

Possiamo solo lamentarcene con noi stessi... Ma noi sappiamo già del nostro male, e per questo motivo una sofferenza di tale tipo è la più terribile. E lo so che prima avevo detto che il conflitto interiore era anche il più divertente, e non ho voglia di contraddirmi.
Quindi lo riconfermo. Come avevo detto noi non vogliamo metterci a nudo e non vogliamo lamentarci del nostro dolore con noi stessi in quanto già lo conosciamo... Ma è davvero così?

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