7 | no jason, no party

La cena sta proseguendo senza alcun problema, certo, le figure di merda e le domande imbarazzanti non sono mancate, ma niente che non si possa sopportare.
Aaron mi sta raccontando tutte le peggiori figuracce di suo fratello, mentre io non riesco a smettere di ridere ed immaginarmelo in tutte quelle assurde situazioni.

"Credo che ormai sappia della mia vita più lei di me." sospira Jason, interrompendo la conversazione tra me e suo fratello, alzando probabilmente gli occhi al cielo, anche se non posso vederlo, essendo girata dall'altro lato per parlare.

"Eri un bambino imbarazzante" sorrido al fratello, che mi appoggia sulla mia affermazione.

"Tu lo sei tutt'ora." mi sussurra all'orecchio, essendo al posto vicino a me.

"Simpatico come un dito in culo." ribatto, girandomi verso di lui per dargli un pugno sul braccio, che però viene prontamente bloccato dal signorino in questione.

"Potrei metterti qualcos'altro là, e non sarebbe spiacevole." sogghigna ed io non posso fare altro che alzare gli occhi e girarmi, per continuare a parlare con Aaron.

"Cara Ruth, come hai detto che vi siete conosciuti tu e mio figlio?" chiede la signora Kent, all'arrivo del dolce.

"Uh, be', allora... come le ho detto io lavoro in un hotel, e, be', suo figlio è venuto a passare due settimane lì..." incomincio a balbettare, non essendo minimamente preparata alla domanda.

"E naturalmente si è innamorata di me dal primo momento che ha incontrato i miei occhi." continua lui come se nulla fosse, mentre io gli pizzico la gamba per l'immensa cazzata che gli è appena uscita da quella fogna, che si ritrova al posto della bocca.

Fogna che vorresti baciare.

"Beh, diciamo." replico fulminandolo con gli occhi.

"Siete veramente una bella coppia, ah quanto mi manca il tempo in cui ero una ragazzina innamorata!" conclude il discorso la madre, mentre il padre continua a fregarsene altamente del fatto che io sia qui, ma non mi lamento perché questo significa meno figure di merda e domande imbarazzanti.

"Immagino quanto sia entusiasmante stare con il mio fratellino." dice Aaron sarcastico, riattirando la mia attenzione su di lui.

"So essere molto interessante, al contrario tuo." ribatte deciso ed altezzoso Jason, ed io non posso far altro che ridere mentalmente, dato che non pensa ad altro che il prossimo buco da potere centrare, oltre a quello del canestro.

"Come no." bisbiglio cercando di non farmi sentire, cosa che non mi riesce come dovrebbe, dato che Jason si gira verso di me e risponde: "Se vuoi te lo posso provare."

"Preferisco passare, ma grazie per l'offerta" dico prontamente, mentre la sua mano si appoggia sulla mia coscia. Lascio perdere e continuo la conversazione con Aaron.

• • •

"È stata una serata magnifica, grazie mille tesoro per essere venuta." dice grata la signora Kent, mentre io fremo dalla voglia di andarmene.

"Grazie a lei per avermi invitato." puntualizzo io, stretta nuovamente tra le sue braccia.
Questa donna è fin troppo affettuosa, e poi ci sono io che l'unica cosa che riesco ad abbracciare è il mio amato cuscino.

"Puoi venire quando vuoi, bellissima." prosegue, mentre ormai la mia attenzione non è più rivolta su di lei, ma sul suo amato Jason, che mi fa segno di muovermi.
Riesco finalmente a staccarmi, ma vengo risucchiata dalle braccia di Aaron.

"Se le cose tra te e Jason non vanno, ricordati che io sono disponibile." mi informa ed io scoppio a ridere, confermandogli che lo farò di sicuro, se mai dovesse succedere.

"Ce l'hai fatta ad uscire da là dentro." sospira esasperato, appena entriamo nella sua macchina.

"Sei tu quello che mi hai portata qui, io ho solo cercato di essere gentile." controbatto onesta.

"E mi hai evitato per tutta la serata." pronuncia con un tono alquanto strano e lo trovo con la fronte corrucciata e le labbra imbronciate.

"Ti stai davvero offendendo per questo? Ho semplicemente parlato con Aaron." chiudo la conversazione, appena lui avvia il motore della macchina.

Il viaggio in auto è silenzioso e per niente imbarazzante. Lui sta al volante, concentrato sulla strada, mentre io guardo il finestrino della macchina appannarsi.

"Dammi il tempo di cambiarmi e scendiamo." ordina nel momento in cui posteggia in un parcheggio riservato.

"Devi cambiarti? Che cazzo Jason, potevi dirmelo!" urlo, presa alla sprovvista e rendendomi conto soltanto adesso che il vestito che indosso non è adatto ad una festa.

"Me ne sono scordato." ridacchia alzando le spalle ed io esco dalla macchina, non avendo più la minima intenzione di conversare con lui.
Incomincio a ripetermi che a questa festa non dovrò bere, sapendo come va a finire ogni volta che lo faccio, ed appena Jason esce dalla macchina, ci avviamo verso l'entrata del locale.
Ed adesso inizia il casino.

• • •

"Ma porca puttana, che merda è questa?" urlo, anche se credo che nessuno possa sentirmi, dato la musica a palla.

"È un peschito, bambolina." mi risponde una voce a me sconosciuta, o forse no, ma non sono in grado di ragionare con tutto l'alcol che mi scorre nelle vene.

"E cambiamela!" urlo, prima di fottere al ragazzo accanto a me quello che sta bevendo. 
Non so esattamente quanti alcolici e cocktails ho ingerito e non ho la più pallida idea di dove sia Jason, ma me ne frego altamente, non essendo minimamente lucida.

"Bambola, vuoi venire con noi a giocare a beer pong?" mi propone qualcuno all'orecchio ed io rispondo un accompagnato da una risata.

"Ecco la nuova giocatrice." grida un'altra voce, mentre io mi focalizzo sui bicchieri di alcolici presenti sul tavolino.

"Credo che non sia in grado di giocare, ha bevuto più bicchierini di quelli che stanno qua sopra." constata una voce femminile, ma non riesco neanche a capire da dove venga, ed in un secondo mi sento trascinare su dei divanetti.

"Lasciami giocare!" urlo, per sovrastare la musica, mentre continuo a ridere da completa ubriaca.

"Con chi sei venuta?" ignora la mia richiesta ed incomincia a farmi domande, ma l'unica cosa che voglia fare è divertirmi.

"Andrò a giocare." dico come se poco mi importasse la sua presenza e mi avvicino ad un altro tavolino, dove c'è un gruppo di ragazzi che sta giocando a non ho mai e subito mi unisco.

Non ricordo quanti bicchierini mi sono finiti giù per la gola, ma mi ritrovo in intimo dinanzi ad una marea di ragazzi, probabilmente ubriachi quanto me.

"Ora basta, tu vieni con me." riesco a riconoscere la voce della ragazza di prima.

"E Jason?" chiedo io, appoggiata sulla sua spalla.

"Kent? Stai con lui?" domanda sorpresa lei ed io non posso fare altro che annuire, mentre lei si dirige verso il bancone, prendendolo per l'orecchio.

"Ho capito che sono sexy, ma prendermi per l'orecchio, mi sembra un po' esagerato, piccola." ride lui, girandosi dalla mia parte e squadrandomi.

"Ecco sei più figa senza quella tenda." e ricevo altre moine e complimenti prima che io cada in un sonno profondo.

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