37 | hidden truth
Jason's point of view
Tachicardia, difficoltà a respirare, livello di eccitazione fin troppo alto e la causa é solo una persona, ossia una bellissima bionda che mi sta mandando in estasi con il suo corpo. Sono sopra di lei e do spinte decise fino a quando non raggiungiamo l'orgasmo.
L'abbraccio e sussurro che la amo, ma prima che lei possa ricambiare, mi viene versata dell'acqua fredda costringendomi in tal modo a svegliarmi. Ah, quindi era solo un sogno?
Ruth é in piedi davanti a me con un secchiello che tenevo in bagno e non sono nemmeno arrabbiato per la sua azione, bensì deluso dal fatto che fosse solo un sogno.
"Stavi ansimando nel sonno e il tuo pene era più sveglio di te... be', ho capito." spiega mentre io mi strofino gli occhi.
Mi tiro su e mi avvicino per darle il buongiorno, poi mi rinchiudo in bagno per farmi passare l'alza bandiera. Sono anche sconvolto dalla mia confessione nel sogno, ma faccio di tutto per non pensarci più.
Ricordare poi che ieri Ruth ha rifiutato d'essere la mia fidanzata, mi ha preoccupato perché quando m'ha risposto che non é pronta, ho provato una tristezza assurda e non mi é piaciuto per niente. É praticamente impossibile che quel che sento per lei sia amore, forse amore carnale, ma non amore amore.
"Jason, muoviti che dobbiamo partire tra mezz'ora!" urla Ruth distraendomi dalle mille paranoie e preoccupazioni.
"Ruth!" la richiamo e lei entra nel bagno mentre io sono nella doccia e a dividerci c'é solo il vetro. Mi ordino di non girarmi, troppo impaurito dalle emozioni che mi stravolgerebbero se solo i nostri occhi s'incrociassero. E giuro che é stata un'impresa ardua.
"Dimmi."
"Puoi mettere un po' di musica? Mi va bene qualsiasi canzone." chiedo cortesemente e lei, senza ribattere, mi accontenta tornando in seguito a prepararsi per il viaggio. Le note della canzone Mama di Blue Jonas, riempie la stanza, ma sfortunatamente non la mia mente che ancora si rifiuta di smettere di pensare a Ruth.
Una volta lavato e vestito, chiudo a chiave casa mia e con estrema calma, ci indirizziamo verso il furgoncino di Cole.
"Ma ce l'hai con me?" domanda confusa dopo dieci minuti da quando ho avviato il motore.
"Perché mai?"
"Non lo so, da quando ti sei svegliato, sembri di brutto umore. C'entra qualcosa il tuo sogno erotico su chissà chi?" persiste e io vorrei solo posteggiare il veicolo e sgridarla per non aver capito che il mio fottuto cervello adesso si concentra sempre e solo su di lei.
"Ho sognato te, Ruth." deglutisco passandomi una mano tra i capelli mentre con l'altra, guido.
"Ah... E ti ho lasciato in qualche modo insoddisfatto? Ecco perché ce l'hai con me?" indaga più a fondo.
"No, non hai fatto niente di male.
Non sono arrabbiato con te Ruth." taglio corto, anche se so che non lascerà perdere così facilmente.
"Allora cos'hai?" domanda ingenuamente, e quanto vorrei che fosse davvero una cosa da niente, ma non riesco a togliermelo dalla mente, è come se fosse una vendetta personale da parte del mio cervello.
Sposto velocemente lo sguardo dalla strada a lei per darle un'occhiata e il cipiglio preoccupato che occupa il suo visetto, provoca migliaia di capriole da parte del mio cuore.
"Nel sogno ti ho detto che ti amo." ammetto e la vedo strabuzzare gli occhi dal mio sedile, mentre vorrei sbattermi il capo sul volante per averglielo rivelato.
"Ma non è vero, giusto?" é palesemente scossa, e vorrei dirle di no, ma è come se fossi bloccato. Forse è vero, ma ancora non ne sono consapevole, forse ho semplicemente bisogno di tempo per capirlo, o forse ne sono pienamente consapevole, ma ho paura.
"Non ti preoccupare." mento, distogliendo lo sguardo dalla strada per posarlo un attimo su di lei, sguardo che non viene ricambiato, dato che gira frettolosamente la testa verso il finestrino, impedendomi di vedere la sua reazione.
Resto in silenzio, non volendo realmente sentire cosa ha da dire, anche se un po' ci sono rimasto male, ma ignoro il perché. Il nostro ritorno prosegue in un silenzio irritante che nessuno dei due ha il coraggio di spezzare.
Alla fin fine s'addormenta dandomi l'occasione di poter riflettere senz'avere il timore dell'essere oggetto della sua totale attenzione. La mia mente svolazza e riprende tutte le giornate trascorse assieme e vorrei non averle mai dedicato così tanto tempo perché sicuramente, non mi ritroverei in questa scomoda situazione, a fare i conti con i miei sentimenti nei suoi confronti. É possibile innamorarsi di qualcuno che si conosce poco e con cui si ha passato quasi due intere settimane? Mia madre risponderebbe di sì e si perderebbe in chiacchiere, mettendo di mezzo l'amore a prima vista che in questo caso c'entra poco e niente, dato che la prima volta che ci siamo incontrati, ho pensato che fosse la solita ragazza classica che di sabato fa la puttanella e il lunedì la santerella, ma ovviamente mi sono sbagliato.
É stata, credo, l'unica che m'avesse fatto impazzare nell'arco di poco tempo ed é da pazzi desiderare che non la smetta. Ho il cervello fuso, é ufficiale. Come prima cosa, arrivato a San Francisco, aggiornerò Theo per avere un'opinione esterna. Sì, é deciso.
Dopo diverse ore, finalmente giungiamo a destinazione e, purtroppo, Ruth ha insistito affinché ridassimo il furgoncino al proprietario. E così, posteggio il mezzo e scendo da questo, seguito dalla biondina che prima che possa suonare al campanello, mi afferra il polso, trascinandomi verso di lei.
"Riguardo prima, se davvero mi ami, se davvero fai sul serio, mi piacerebbe poterne parlare dopo per bene. Scusami per la reazione che ho mostrato, ma... mi hai sorpresa, e non poco." termina abbassando lo sguardo, imbarazzata - suppongo. Sorrido e catturo il suo viso con le mani e le sue labbra con le mie; azione che fa immediatamente palpitare il mio cuore che sembra alla ricerca del suo.
"Torno subito." l'avverto e in fretta e furia, pigio il campanello di Cole Blake fino a quando non mi apre, permettendomi di salire.
Uscito dall'ascensore minuscolo, mi fiondo dinanzi la sua porta e gli lancio le chiavi, ma stronzo com'é, deve intrattenermi con la sua faccia da culo e le sue domande.
"Dove siete stati con il mio furgoncino?"
"A casa mia." rispondo secco.
"Quindi sei il nuovo compagno di ruth?"
"Cosa? No... cioè, non lo so." borbotto.
"Ah, ecco. Mi sembrava strano che avessi accettato di stare con una donna che all'età di diciannove anni stava per sposarsi solo perché era in dolce attesa." ride amaramente e nel mentre io mi pietrifico, come se mi fosse stato appena riferito che dovevo dare le mie dimessioni.
"No, aspetta, frena. Dolce attesa?" corrugo la fronte.
"Sì, non te l'ha detto?"
"Stai mentendo.
All'albergo non l'ho mai vista con un marmocchio."
"Questo perché l'ha dato in adozione."
E in un attimo, l'idea che mi sono fatto di lei, si sgretola.
"E tu sei il padre, non é vero?"
"Colpevole."
E fuori di me, ritorno da Ruth.
N/A
finalmente la verità é venuta a galla! alcune di voi avevano già tirato fuori alcune ipotesi, ma tutte errate🙈
che ne pensate? cosa succederà secondo voi?
dato che sono un'egocentrica innata, adesso sposto l'attenzione su di me, lol.
domani ho il rientro perciò... chi mi scrive l'elogio funebre?
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