36 | prizes
Non credo di essermi mai sentita così in pace tra le braccia di qualcuno, o semplicemente con qualcuno. É sorprendente come Jason si sia rivelato poi, non avrei mai pensato che potesse giungere a un livello di tale dolcezza. Siamo ancora mezzi sdraiati nella vasca ad accarezzarci e a chiacchierare, a guardarci e a toccarci e se non fosse stato per lui che ha messo in mezzo alla conversazione il mio ex ragazzo Cole, probabilmente sarebbe stata una perfetta giornata.
"Quindi, che è successo tra te e Cole?" ficcanasa senza alcuna cattiva intenzione, facendo scorrere le dite su e giù sul mio braccio. Un sospiro lascia subito le mie labbra e vorrei, con tutto il cuore, potergli dire la verità, ma so che non sopporterei lo sguardo che sicuramente mi rivolgerebbe, colmo di delusione. E probabilmente è un atto da vera codarda ed egoista, ma non voglio perderlo, non dopo tutta la felicità che ha portato nella mia vita.
"Niente di che." mento sentendomi contorcere cuore e stomaco sull'istante.
"E allora perché lo odi così tanto?" chiede dolcemente, "Dimmelo, così posso ucciderlo." mi stringe affettuosamente tra le sue braccia come se non lo stesse facendo già abbastanza e anche se apprezzo parecchio il fatto che voglia far male a Cole tanto quanto questo ha inflitto a me, non aprirò bocca.
"Possiamo cambiare argomento?" lo imploro assumendo la tipica espressione da cucciola per convincerlo.
"Non volevi mica che ci conoscessimo meglio? Perché non posso partire dalla tua vecchia fiamma?" persiste, stampandomi baci umidi dalla clavicola in su.
"Perché adesso sono la tua ragazza e non voglio rovinare questo bellissimo momento parlando di una persona che ormai non fa più parte della mia vita." spiego, lasciandomi trasportare dal piacere che mi sta provocando con la sua semplice bocca, senza nemmeno rendermi conto di essermi definita la sua fidanzata ad alta voce.
"Sei la mia ragazza? E chi l'ha detto?" interrompe la scia di baci incominciando a sogghignare.
"Mh... ho sbagliato, cioè... noi... ci stiamo frequentando a dir la verità!" mi correggo mentre le mie guance prendono un colorito rosso da farmi parere un pomodoro.
"Sei tenera, sai?" ride, "Ruth Price, vuoi essere la mia ragazza?"
Gli occhi mi fuoriescono dalle orbite e d'istinto mi stacco da lui per fissarlo e determinare se è serio o meno. Sta sorridendo, ma perfino un cieco vedrebbe che ha paura della mia risposta dopo aver assimilato quali parole ha appena pronunciato.
"Ma dici in modo ufficiale? Tipo che ti devo presentare come il mio ragazzo? Tipo che sei mio e io sono tua? Tipo che..." parlotto nervosa e lui, notandolo, mi consiglia di prendere un respiro profondo.
"Non ti ho chiesto di sposarmi, stai tranquilla. Per me potremmo rimanere anche così, senza un titolo, solo noi."
É normale il fatto che mi abbia fatto mancare mille battiti dicendo così? Ma non in senso negativo, tutt'altro. Avrei voluto trovare il coraggio per rispondere sì alla sua proposta, avrei tanto voluto, ma non l'ho fatto e non capisco cosa cavolo me lo impedisca.
"Non credo di essere pronta... non ancora. Ci sono cose di me che ti devo ancora confidare, ma ho bisogno di tempo, scusami." ammetto, abbassando lo sguardo per non vedere l'espressione che ha in questo momento, ma presto la sua mano prende la mia mandibola tra le sue dita, alzandomi il viso.
"Hey, tranquilla, capisco perfettamente, ma sappi che sei comunque mia." mi rivela, facendomi sorridere mentre mi stampa un bacio leggero sulle labbra.
"Questo faceva parte dei sette?" domando e per poco non si strozza con la sua stessa saliva, e subito scoppio in una risata.
"Stai scherzando, spero." affanna, cercando di riprendere fiato, anche se sembra un cammello alla ricerca d'acqua.
"Può darsi." cerco di dire, anche se non smetto di ridere per la sua espressione, sembra un bambino a cui hanno tolto il suo giocattolo preferito che, in questo caso, sarei io.
"Meglio se usciamo, sto diventando vecchio." commenta, cambiando argomento, anche se sono certa che fra poco lo riprenderemo.
"Prime le signore." lo invito ad uscire, ma essendo seduta tra le sue gambe, avvolge le sue braccia intorno alla mia vita per alzarmi con lui.
"Ti faccio vedere io chi è la signora." borbotta appena mi ha lanciato un asciugamano, che prontamente prendo al volo, incominciando a venire verso di me.
"Ce ne sono due in questa stanza." pronuncio, prima di avvolgere l'asciugamano intorno al mio corpo e uscire velocemente dalla stanza, e da lontano lo sento sbuffare.
"Tanto ti prendo, come sempre." esclama, ed anche se ne sono pienamente consapevole, tentar non nuoce.
Mi butto sul divano, già arresa al fatto di dover minimamente correre, non avendo neanche un po' di energia, soprattutto dopo un bagno rilassante come questo.
Mi giro a pancia in giù, così da essere pronta per i pegni che mi deve, ed in poco sento i suoi passi pesanti rimbombare nel soggiorno.
"Le mie spalle e la mia schiena attendono un tuo massaggio, dopotutto tu hai già avuto i tuoi premi." mormoro, e la sua risata giunge alle mie orecchie, ma ci do poco peso.
"Mancano sette baci." sbotta, ed annuisco, anche sapendo che non può vedermi.
Nel frattempo sento i suoi passi avvicinarsi e, nella più completa calma, si mette a cavalcioni sul mio di dietro, pronto ad eseguire il mio premio.
"Dovresti toglierti l'asciugamano." ammette, con un pizzico di malizia nel tono, e con un cenno gli faccio segno di abbassare pure, ormai non più a disagio nel mostrargli il mio corpo.
Le sue mani sono presto sulle mie spalle e in un attimo sento tutti i muscoli rilassarsi, e quasi gemo dal piacere, rilassando il mio viso contro il cuscino del divano.
"Più giù." gemo, quando trova un nervo più teso e continua a far scendere le mani, massaggiando tutta la parte bassa.
Ma il momento dura poco, dato che mi ritrovo, in pochi secondi, contro il suo petto, e le sue labbra a pochi millimetri dalle mie.
"Ora è il mio turno." afferma e le sue labbra incominciano a torturare le mie.
Una delle torture più piacevoli che esistano.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top