11 | fear pong

"E cosa ti aspetti? Da quando ti conosco, ho perso interesse per il cazzo." spiego sincera ferendo sicuramente il suo ego e ne ho la conferma quando mi indica l'uscita senza dire o fare niente. Stranamente non ne vado molto fiera, ma, di certo, non lo ammetterò né mi scuserò mai.
Non sono abbastanza matura per farlo nonostante i miei ventiquattro anni.

Mi dirigo dritta nella mia stanza, felice di potere dormire o sgranocchiare qualche schifezza, ma il mio programma viene distrutto dopo nemmeno un'ora, nel momento in cui qualcuno bussa alla mia porta.
Incerta su chi ci possa trovare dietro, abbasso la maniglia e la spalanco, facendo intravedere Theo, Scott e altri due ragazzi.
Faccio un'espressione interrogativa e questi si sorridono complici.

"La festa é stata spostata e tu adesso vieni con noi."

Non riesco ad obiettare, giacché mi trascinano come un cane, nella loro auto dove però, non vi trovo il loro capitano.

"Jason é d'accordo? Come mai ha cambiato idea?" pongo differenti domande che non ottengono risposte e stufa, mi arrendo e me ne sto muta sul sedile.

Posteggiato il veicolo, rimango senza parole alla vista della meravigliosa villa allestita per la festa e stracolma di persone. Carly riesce subito a localizzarmi e, dopo avermi tartassata di discorsi a cui non ho prestato alcuna attenzione, mi porta sul retro, dove vi é la presenza di un tavolo da ping pong e dei bicchieri su di esso.

"Beer pong?" arretro di un passo, ma Carly mi riporta vicino a sè.

"No, tesoro, oggi giochi a fear pong e dal momento che a Jason manca la compagna, abbiamo pensato tutti a te!"

Mi ritiro, intenzionata a rincasarmi, ma la voce del cestista mi blocca.

"Volete che sia Ruth la mia compagna? Ragazzi, la mia sconfitta é già certa."

Maledetta psicologia inversa! Mi volto e lo affianco facendo esultare tutti i presenti, mentre lui fa una smorfia. Non ho mai giocato a fear pong, ma da quel che ho capito é simile al beer pong con una solo variazione: sotto ogni bicchiere vi é un bigliettino a forma di cerchio, su cui vi é stata scritta una penitenza e nel caso si fallisse, si é costretti a bere.

Dalla parte opposta alla nostra, ci sono Lucy, una ragazza rossa, e Scott a cui tocca il primo turno. Il ragazzo lancia la pallina con fare esperto e fa subito canestro.
Facile per i cestisti, penso.

Prendo il fogliettino sotto e leggo ad alta voce:"Spogliatevi con l'aiuto dell'altro fino a rimanere in intimo."
Non é un problema per me rimanere con soli il reggiseno e il tanga, ma essere spogliata da Jason, invece sì.
Ci pariamo l'uno davanti l'altro, io a disagio e lui divertito.
Incomincia col levarmi la maglietta senza smettere di guardarmi dritto negli occhi, e i fischi non tardano ad arrivare, poi passa ai pantaloncini, inginocchiandosi prendendo così una posizione compromettente. Me li sbottona e me li abbassa lentamente e sento un improvviso calore nel basso ventre.
Io, invece, lo libero velocemente dalla sua maglietta e dai suoi bermuda, con fare indifferente, anche se dentro sto andando letteralmente a fuoco.

"Non ti giudico se mi ammiri." bisbiglia al mio orecchio facendo, in contemporanea, centro nel bicchiere avversario.

La coppia deve semplicemente affondare il viso su un piatto pieno di panna e, personalmente, mi sembra una cazzata in confronto a quello che abbiamo appena fatto noi.
Con i volti completamente bianchi, la rossa non riesce a fare canestro e io, inconsapevolmente, tiro un gridolino di gioia. Vedo con la coda dell'occhio Jason trattenere una risatina e poi lancio la palla facendo - miracolosamente, aggiungerei - centro.

Il gioco prosegue fino a quando la mia squadra rimane con due bicchieri e loro con uno. L'ansia comincia a prendere possesso di me e la scomodità, invece, di Jason, visto che a causa di un obbligo, ho addosso i vestiti di Jason mentre lui i miei, anche se i pantaloncini gli si sono bloccati sulle cosce e la maglietta la tiene come sciarpa.

Lucy ci elimina un bicchiere e a Jason tocca leggere ad alta voce la penitenza:"Dateci dentro davanti a tutti."

Io, incredula, gli strappo il bigliettino dalle sue mani per leggere con i miei occhi scoprendo che non se lo é inventato.

"Dopo voglio sapere chi cazzo ha scritto le nostre penitenze!" ridacchio amaramente e, stupendo sia me che Jason, attanaglio il suo viso con ambedue le mie mani per far incontrare le nostre labbra. Lui, all'inizio sorpreso, mi prende per le cosce affinché io gli avvolgessi il bacino e lui mi tenesse per le natiche. Gli accarezzo il capo scompigliandogli i capelli e sento, pian piano, qualcosa scontrare contro la mia amichetta laggiù in basso.
A quel punto mi stacco e col fiato corto, faccio canestro ottenendo in tal modo la vittoria della nostra squadra. Saltello come una bambina e vado a stringere la mano agli altri.

"Sei stata bravissima, Ruth." si complimentano sia Scott che Lucy e io li ringrazio.

"Ruth!" grida il mio compagno di squadra mantenendo entrambi le mani sul suo pacco e io arrossisco nel vederlo in quella situazione.
Nonostante questo, lo raggiungo e ci appartiamo un attimo così da poter parlare senza rompere le nostre corde vocali.

"Vedi, mi hai messo in una brutta situazione..." comincia e metto subito in chiaro le cose:"Non ti faccio né un pompino né una sega."

"E io come faccio ora? Non posso entrare con un'erezione in bella vista!"

Si lamenta mentre ridiamo all'altro i propri indumenti. Sperando di non farmi beccare, mi soffermo a sbavare su ogni suo addominale e su ogni lineamento del suo viso, complimentandomi mentalmente con la madre Sophia.

"É un tuo problema." mi aggiusto i capelli e il bottone dei pantaloncini, e sono a posto.

"Piccola, sei tu che me l'hai svegliato!" continua.

"Vai a scopare qualcuna, che ti devo dire."

"Non ho i preservativi qui con me."

"Devo fare tutto io?" sbuffo e corro dal primo ragazzo che trovo chiedendogli un profilattico che, prontamente, ha e me lo faccio dare. Ritorno da Jason e glielo porgo.

"Mi raccomando, butta il preservativo nel cestino!"

Gli lascio un bacio sulla guancia e vado a ballare dentro la villa.

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