Caro diario o come ti chiami, 
la mamma mi ha consigliato un pò di tempo fa  di scriveti così da essere meno chiusa e come dice lei uscire "dal mondo delle nuvole".Non so quanto tempo è passato da allora,ma ho deciso di iniziare adesso.
Sono una bambina di nove anni di nome Catia: ho i capelli ricci e neri e gli occhi  grigi. Non sono né magra come uno stecchino,ne grassa come Babbo Natale.              
Mia mamma dice che sono   speciale,che non sono come le altre      bambine della mia età,ma io non ci credo;dice che diventerò una grande scienziata,con il cervello che mi ritrovo già a quest'età,ma non se non smetto di credere alle favole e a tutte quelle cose "immaginarie" di cui mi parlava mio nonno Frank.       
Sai,Diario(ecco come ti chiamerò diario con la lettera maiuscola),nonno
Frank era un brav'uomo,mi ricordo che quando ero più piccola mi portava al parco per divertimi e poi la sera,quando entrambi eravamo stanchi, ritornavamo a casa e  lui mi     raccontava davanti al fuoco scoppiettante di: castelli incantati,eroi che combattevano contro mostri   giganteschi,fanciulle che difendevano  coloro che amavano.
Sai, mio nonno è morto qualche settimana fa ed io non parlo più da allora;mamma mi ha detto  di non preoccuparmi e che il nonno sta in un posto migliore,ma io so che non è vero.
Ero lì,vicino al letto,quando è morto e non scorderò le sue parole: 《Trova la chiave e salvaci》.
Diario,ora sto cercando la chiave e, nolente o volente, devi ascoltare la mia storia dall'inizio fino alla fine.
Sai,tutto è incominciato due giorni dopo della morte del nonno,quando...