Valutazione preselezioni

Un caloroso benvenuto ai bravissimi partecipanti che hanno consegnato. Ci tengo a farvi sapere che ho apprezzato tutti i vostri testi, anche laddove il punteggio non è altissimo per via della forma oppure della poca attinenza alla traccia.

Sono stati riportati i testi e le valutazioni per motivi di trasparenza.  Ho dovuto eliminare qualche spaziatura per motivi di lunghezza del capitolo, quindi vi chiedo scusa.
Sono stati valutati (in ordine di importanza) i seguenti aspetti: attinenza alla traccia, sintassi, grammatica.

Classifica preselezioni

►1) Mickey_005 97 punti
"Il ramo più alto, la cima, quello che non si raggiunge mai: l'umiltà." E perché non si raggiunge mai? In realtà non sentiamo parlare spesso di persone umili? Non è anche un complimento che spesso ci sentiamo rivolgere? Questo perché probabilmente non molti danno un significato a questa parola, o si preoccupano di andare a controllare sul vocabolario. Insomma, questo potrebbe rubare solo qualche minuto del nostro prezioso tempo, dopotutto. È, quindi, bene, capire cos'è l'umiltà e a chi può essere affine.
"Virtù per la quale l'uomo riconosce i suoi limiti eliminando ogni forma di orgoglio o superbia". Un esempio? Gli scrittori, ma non tutti, attenzione, solo quelli veri. Quegli scrittori che accettano la critica, ammettono l'errore, e lo fanno proprio, solo ed esclusivamente per migliorare. Quegli scrittori che scrivono per narrare, per condividere con altri emozioni e idee, ma non imporle o imporre che siano le idee giuste, assolute. Lo scrittore vero scrive per passione, non per fama. E scrivendo, diventa lui stesso un libro. Un libro aperto, pronto a essere letto, poiché ciò che lo scrittore racconta, può anche essere un fantasy, ma avrà sempre qualcosa di chi la scrive. Ma in conclusione questa famosa umiltà esiste o no? Beh, se lo dicessi io non sarei molto umile, no? Però credo che un po' tutti siamo d'accordo sul dire che raggiungere questa virtù non è affatto semplice e non è da tutti, il tentativo non basta.

►2)  Mar_Grinev 91 punti
Ghirigori scuri sporcano il foglio, formando quelle che paiono essere parole. Gesti rapidi e frenetici accompagnano lo scorrere della matita sulla carta. Umiltà. Un uomo solo, in una stanza buia, fogli sparsi dappertutto. E quella parola risuona incessantemente nella sua testa.Umiltà.È la consapevolezza di non poter far altro che limitarsi a scrivere, raccontare storie, sperando che qualcuno le legga o ne sentano almeno parlare. Umiltà.
Le sue frasi non infiammeranno il cuore degli uomini, ma scivoleranno via, come acqua.E lui non sarà nessuno. Verrà dimenticato, come tanti altri. Perché le sue parole sono dimenticabili, dopotutto. Umiltà. Le parole sul foglio paiono una creatura morta, una mostruosità priva di vita.Umiltà.Vita... pensieri confusi si affacciano nella sua mente. Pensieri formati da parole, pensieri che lo fanno sentire vivo.Cogito ergo sum, si dice.E quello che pensa può essere trasferito su carta.Un'altra consapevolezza, silenziosamente, lo raggiunge. Umiltà. Le parole sono imperfette, ma possono cambiare, diventare vive. È una cosa che può fare, con l'umiltà.

►3) LauraStabile2 85 punti
In principio Lo Scrittore creò il Mondo, le terre emersero dagli Oceani e Il Firmamento si popolò di Soli, Lune e Stelle. Le montagne emersero e i fiumi iniziarono a scorrere. Le lande ebbero un nome.Il Mondo era deserto e vuoto, così lo Scrittore disse: "Vi siano creature: animali, esseri nel cielo, nel mare e sulla terra. Vi siano piante ed erbe, buone e cattive, che sfamino, avvelenino e curino. E vi siano Razze superiori che regneranno su questa Terra, ne trarranno frutto ed evolveranno nel suo abbraccio"E le Razze popolarono il Mondo, e lo Scrittore li fece Personaggi, capaci di amare, odiare, uccidere, dare la vita, rubare ed offrire. E le Storie presero vita.
Egli era il Demiurgo, era tramite lui che le cose divenivano nel Mondo. Senza un suo pensiero o un suo tratto di inchiostro tutto era fermo, congelato in una non vita. Ma Egli scriveva. Senza sosta, senza stancarsi, portava alla luce le Storie: di potenti e di accattoni, di soldati e ballerine, di venditrici, uomini d'affari e prelati. Pagine e pagine raccoglievano la sua opera creatrice e ogni giorno il suo Mondo viveva, dal sorgere al calare della sua vena d'inchiostro.
Poi un giorno lo Scrittore pensò che la sua Opera era destinata ad essere conosciuta, dopo tutto Egli creava Mondi, faceva vivere Storie, muoveva Personaggi. Pieno di tracotanza inviò il manoscritto alle case editrici, una, due, dieci.La sola che gli rispose, gli disse, laconicamente, che il manoscritto necessitava di editing, e gli consigliò un professionista del settore. L'editor gli rimandò l'Opera, piena di segni rossi e con almeno metà delle pagine da stralciare."Questo è il lavoro preliminare per sperare di essere preso in considerazione. Ci risentiamo quando avrà corretto."E lo Scrittore, affranto, si rimise, stavolta umilmente, al lavoro...

►4) Foxmystical75 80 punti
I gradini dell'umiltà
Un giorno decisi di scrivere. Avevo sempre considerato la lettura come un riparo dalle brutture della vita, dove bastava girare una pagina per riaccendere la speranza o per porre fine a un dolore.Quel giorno decisi di costruire il mio rifugio, tuttavia inciampai nel primo peccato di uno scrittore: l'arroganza di credere che bastava essere una buon lettore, per saper scrivere.Perseverai in quello stato qualche mese, fino a che iniziai a confrontarmi con altre scrittrici e capii che, a dispetto della mia superbia di lettrice e del mio diploma classico, mi accorsi di aver dimenticato le basilari regole della grammatica.
Scesi un piccolo gradino del mio piedistallo di orgoglio e chiesi aiuto.Ero convinta che la caratterizzazione dei personaggi fosse perfetta, ma anche lì, grazie all'immancabile confronto, capii di aver sbagliato tutto: a chi leggeva la mia storia arrivava una versione distorta rispetto alla mia idea.Scesi un altro gradino e iniziai a circondarmi solo di persone sincere.Piano piano, un gradino per volta, ho capito che uno scrittore, per quanto lo desideri, non potrà mai essere del tutto umile, perché un libro non è fatto solo di carta e inchiostro. Ho imparato a chiedere aiuto e ad accettare ogni consiglio. Ho imparato ad ascoltare con più attenzione chi legge e a mettermi sempre in discussione. Ho capito che non basta voler essere umili se dietro a un cambiamento si cela una sofferenza. Bisogna esserne davvero convinti e sempre con gioia.
Oggi sono ancora presuntuosa su molti aspetti come, per esempio, la copertina, l'originalità, la grande ricerca e l'ironia.Forse, il giorno che arriverà la bruciante critica anche su questi aspetti, sarò pronta a scendere altri gradini.E forse, quel giorno, potrò pensare di essere diventata un po' più umile di ieri.

►5) Silviapp71 78 punti
È strano come è cominciata questa mia avventura.Forse, se dovessi scegliere un momento preciso, l'inizio lo collocherei nell'istante in cui ho capito che avevo qualcosa da tirare fuori per sentirmi meglio ed evitare di scoppiare. Era un periodo in cui leggevo una storia su wattpad che mi aveva affascinato per la trama e le descrizioni, ma più di tutto mi era piaciuta la pacatezza e l'educazione del giovane scrittore. Rispondeva gentilmente a tutti, ringraziava sempre i suoi lettori e faceva davvero tesoro dei commenti costruttivi. Anche in privato aveva, di buon grado, risposto a brevi messaggi di complimenti e auguri per i traguardi raggiunti. Un giorno sotto un mio commento più lungo e personale del solito, lui mi scrisse di provare a mettere su carta i miei più intimi pensieri. Gli sembravano interessanti e ne avrebbe gradito, da lettore, conoscere il seguito. Fu la prima volta che qualcuno "esterno" mi spronava a scrivere. Quello fu uno degli esempi di umiltà nello scrivere che ricordo ancora con piacere. Pian piano presi coraggio e iniziai con una sorta di diario personale sui generis, perché in realtà era condiviso con altri su una piattaforma social. Prima erano solo piccoli periodi su cui concentravo varie sensazioni, malessere, gioia, delusione. La sua funzione catartica è stata la mia salvezza in alcuni casi. Non credo, però, che chiunque scriva lo faccia solo per se stesso, forse all'inizio della storia è quello il motore. Poi suppongo che subentri una forma di voglia di condivisione dei propri pensieri, per alcuni, ma per altri è diventata più un motivo di vanità e autocelebrazione. Almeno io credo sia così. Nel mio piccolo cerco sempre di trovare un filo infinito che leghi pensieri e parole, che sia comprensibile e in cui si possa facilmente rispecchiare chi legge.

►6) Elisapo05 70 punti
Uno scrittore ha molte doti, una di queste è l'umiltà.L'umiltà di una persona che non è mai la stessa, l'umiltà di una persona che si sa trasformare in qualsiasi cosa a seconda di quello che vuole trasmettere.Se uno scrittore è umile riesce a viaggiare con la fantasia e mettere qualsiasi cosa al centro del racconto è non sempre se stesso.
Un giorno un anziano signore mi raccontò questa storia: Conoscevo due scrittori. Uno scrittore che scriveva sempre ininterrottamente, si fermava solo per mangiare e dormire. L'altro invece scriveva poco.Quando ai 2 veniva chiesto quando scrivi? Il primo rispondeva: "sempre, ho sempre nuove storie su di me sa raccontare" il secondo invece diceva: "sai, io sono una persona umile, non mi piace raccontare di me stesso, quando parlo di me stesso non so mai cosa giunge agli altri, se invece racconto di altre persone posso trasmettere al lettore la stessa energia che, la persona che mi ha raccontato la storia ha trasmesso a me."
Io ho letto 2 libri di ognuno dei 2 scrittori. Tutti e 4 dei bellissimi libri, ma, quelli dello scrittore che sempre scriveva di sé erano piatti non ti trasmettevano molto. Gli altri invece ti trasmettevano quel non so che di speciale di magico, la capacità di immergersi nel personaggio.

►7) Keiko_BI 68 punti
La Scribacchina
Quando ero piccola "odiavo" l'italiano, era una materia che non riuscivo a sopportare, non mi andava giù.Il motivo? Semplice: l'insegnante di italiano.Non era vecchia, ma neanche giovanissima, era dell'età giusta per rapportarsi con bambini di sei anni, se mai esista un'età giusta, eppure quella donna fece nascere in me l'astio per la mia stessa lingua.Con le sue preferenze, con quelle frasi discriminatorie, lentamente io mi allontanai dal piacere che poteva darmi la materia.Crescendo l'odio di una bambina divenne indifferenza.Il problema però divennero i libri, quei rettangoli pieni di pagine, non capivo perché ero obbligata a leggerli, perché dovevo fare un riassunto su di loro? Non poteva leggerselo direttamente l'insegnante e lasciare in pace me?!Ecco questa ero io.Mai avrei pensato che la mia vita l'avrebbe salvata proprio uno di quei rettangoli.
Un giorno mi ammalai e nulla riusciva più a darmi gioia. Tutto era vuoto.Poi mia madre mi regalò un libro.Un po' per noia un po' per curiosità iniziai a leggerlo e da allora non mi fermai più. Appena lo finii passai ad un altro ed un altro ancora. Ne lessi così tanti che arrivai a più di un centinaio in un anno.Così iniziai a pensare.Quelle storie che mi raccontavo quando giocavo, quei mondi che avevo nella testa potevo forse metterli su carta anche io?Lentamente e facendo ancora a botte con la lingua iniziai a scribacchiare.
Questa sono io, questo è il mio sogno!Non desidero diventare famosa, nemmeno vendere milioni di copie e neppure che da uno di essi venga tratto un film.Ho un solo desiderio, che almeno in parte quello che scrivo arrivi al cuore di chi legge e chissà, magari proprio come ha fatto quel libro per me, lo aiuti a superare un momento difficile.

►8) c-suennil 67 punti
Perché, noi scrittori, non dovremmo sfilare la nostra facciata di stronzaggine dinanzi ai Critici? Perché non possiamo semplicemente chiudere le porte in faccia ai giudizi e lasciare che l'acqua scorra regolarmente? È probabile che l'arte dello scrittore non risiede in esclusiva nella composizione di un testo esposto in tutte le sue forme, ma semplicemente scriverlo con l'intento di aiutare.Perché dobbiamo comportarci da stronzi se poi non realizziamo quello che sporchiamo su carta? E dico, la carta non dovrebbe essere sottovalutata. O andata sprecata. Ad esempio, se intendo aiutare la gente e poi squadro dall'alto in basso chi mi offre delle critiche e rifiuto quelle critiche, certamente non sto aiutando me stessa e il mio modo di scrivere. E se qualcuno magari leggesse il mio operato, a una frase ne intenderebbe un'altra o semplicemente, il lettore inizierebbe a credere che tapparsi le orecchie quando gli altri lo ammoniscono sia giusto.
Per ogni voce nella tua testa e azione che ne è di conseguenza, questa si riflette in ogni luogo in cui passeggi e se cerchi di camuffarlo, semplicemente questi sono soltanto alcuni dei comportamenti alla farisea. Fa' quello che dico io, ma non cosa faccio io.Non ci vuole certamente un insegnante ad arrivare alla conclusione che uno scrittore professionista è quel dilettante che non smette di scrivere. Di tentare la sorte in un mondo di parole contorte.Oppure, nella completezza, ascoltare un punto di vista differente dal proprio. Non dovremmo nemmeno immedesimarci in matita per comprendere che chiunque può essere scrittore e avere un certo feeling con la prosa. Tutti posso raggiungerlo questo livello. La differenza è che io percepisco tra qualcuno che vuole trasmettere qualcosa e tra chi scrive soltanto per noia.

►9) LestoriediMonique 66 punti
L'umiltà dello scrittore sono io. Io, che non so usare bene la punteggiatura perché a scuola non m'interessava minimamente la letteratura italiana, i grandi poeti e la grammatica. Perché, insomma, perché studiare grammatica? Non siamo già italiani? Non sappiamo già parlare in italiano? Ora so che non è così. Non è che, solo perché si è italiani, abbiamo le competenze adatte e giuste per comunicare qualcosa a qualcuno. Le parole che mettiamo nero su bianco, prima di impressionare gli altri, devono impressionare noi. Prima di emozionare gli altri, devono emozionare proprio noi. Lettori, coloro che ti eleggeranno all'alto dei cieli, o ti trucideranno male come solo Dante con i suoi nove gironi sa fare.
L'umiltà dello scrittore dovrebbe giacere in fondo al cuore di ciascun autore e scrittore, a livello estremamente generale e non limitato ad un gruppetto stretto come il nostro. L'umiltà dovrebbe renderci grati per coloro che gioiscono delle nostre "vittorie virtuali", delle imprese caparbie dei nostri personaggi, dell'evoluzione del nostro prodotto. L'umiltà dovrebbe spingere tutti noi a chinare il capo dinanzi a chi ne sa di più di noi – perché magari a scuola era attento alle lezioni di letteratura, o nella vita ha intrapreso uno studio prettamente classico –.
L'umiltà dovrebbe farci apprezzare chi ti corregge passo dopo passo un intero momento della narrazione, aiutandoti nel renderlo migliore ai prossimi. L'umiltà dovrebbe insegnarci che nessuno è migliore di un altro, che tutti abbiamo bisogno di sostenitori e non solo di ciechi "fan" per cui, anche se ciò che hai scritto è grammaticalmente sbagliato, a loro risulta oro colato. I "fan" non servono se non sono obiettivi o umili con te nello spiegarti cosa è sbagliato e cosa non lo è. L'umiltà dello scrittore dovrebbe vivere in ciascuno di noi... però, molto spesso, non lo fa. È condizionale. 

►10) DavidRas 65 punti
Unicorni rosa
-E così, hai deciso di non pubblicarlo- disse Beatrice. Marco rimase a fissarla per un paio di secondi, prima di decidersi a risponderle.
-Non mi ero mai cimentato a scrivere storie per bambini prima d'ora-
-Questa è un'eccezione, lo so e ti è venuta fuori davvero molto bene- disse la sua editor, poggiando una mano contro una guancia, ancora calda di emozione dopo la lettura del nuovo racconto del suo pupillo: Unicorni rosa, era il titolo. Non si aspettava che sarebbe stata in grado di commuoversi con una storiella di quel tipo, eppure Marco l'aveva stupita; era riuscito a farla piangere proprio come una bambina.
-Perché?- gli chiese poco dopo, riportando gli occhi su di lui.Marco si strinse nelle spalle, per poi rivolgere il proprio sguardo oltre la finestra che si apriva sulla parete dietro Beatrice.Ripensò a Matilde, la sua sorellina: per lei aveva scritto quella storia, per alleviare le sue sofferenze durante il suo ultimo periodo di vita.-Potrebbe diventare un caso letterario. Potrebbero volerne fare una seria animata...- Marco scosse la testa, interrompendo il flusso di parole dell'altra.Recuperò il manoscritto dalla scrivania, le sorrise, prendendo commiato da lei.
Si recò quello stesso pomeriggio in una tipografia, stampando una cinquantina di copie del suo racconto: con il cuore colmo di emozione, si recò nello stesso reparto di oncologia pediatrica dove era stata ricoverata a lungo la piccola Matilde.Non avrebbe guadagnato un centesimo nel dividere le copie di Unicorni Rosa per le stanze troppo affollate di quel posto, ma non riuscì a trattenersi dal sorridere nel vedere tante piccole braccia di bambini protendersi verso di lui, implorandolo di leggere ancora una volta per loro quella sua piccola storia carica di magia e speranza. 

►11) JaneWriter97 64 punti
Provare a definire uno scrittore è come cercare di spiegare cos'è l'amore. Risulta impossibile. Uno scrittore non è chi utilizza paroloni d'effetto e metafore efficaci, No! È chi riesce, con semplici parole, ad arrivare diritto al lettore; è colui che, qualsiasi cosa provi a scrivere, è sempre pronto a mettersi in discussione, senza credere di conoscere la verità di ogni cosa; è chi fa tesoro delle critiche per migliorarsi, senza sentirsi offeso. Lo scrittore per eccellenza non si prende mai sul serio, fa tesoro dell'opinione altrui: che sia un semplice passante, un bambino o una persona più grande di lui. Per egli tutti i pareri hanno ugual peso. Giorgio era uno scrittore: non era famoso, ma ciò non voleva dire che non potesse essere definito tale. Amava scrivere per sé e pochi altri: la moglie, i due figli, la madre e il suocero. La sera, mentre la mogli cucinava e i figli giocavano lieti nella sala da pranzo, si sedeva sulla sua poltrona di pelle marrone e, con il quadernino rilegato in cuoio appoggiato sulle gambe accavallate, scriveva.Dopo cena si divertiva a leggere ai presenti, quei pochi sopra citati, quello che la sua mente aveva generato. Capitava spesso che uno o l'altro ridesse delle cose che aveva scritto. Lui non si offendeva, anzi chiedeva loro che gli spiegassero cosa non fosse chiaro. Ascoltava anche il parere dei più piccoli, i quali, avendo una mente più aperta e piena di fantasia, riuscivano a dargli spunti sempre diversi. Così, la sera successiva, li allietava con una storia diversa, ma facendo tesoro delle loro annotazioni. 

►12) tuttoscorre 63 punti
La bellezza di segni su fogli
Con l'invenzione della scrittura l'uomo ha reso la comunicazione qualcosa di fondamentale per la vita umana: la scrittura è quindi una di quelle essenze che rendono umano l'uomo. Quasi tutti scriviamo e questo si dimostra essenziale per due cose nel mondo: poter far muovere l'economia e le transazioni, che sarebbe l'aspetto più pratico, e creare sentimenti che fanno crescere gli animi, ovvero l'aspetto esistenziale. Scrittore è chiunque sappia mettere accanto delle lettere e creare parole e frasi ma c'è una distinzione tra lo scrivere per necessità e lo scrivere per passione: la differenza tra le due sta nel cosa si scrive. Se scrivo un decreto si parla di necessità, se scrivo un romanzo lo faccio per passione. Nessuna delle due cose è meno importante dell'altra ed entrambe svolgono un ruolo nell'umanità: è qui che si cela l'umiltà in chi scrive.
La parola umiltà molto spesso viene usata in maniera impropria e c'è chi ne fa un vanto senza davvero aver capito cosa sia realmente: essere umili vuol dire avere coscienza del fatto che il proprio operato nella sua utilità o bellezza ha dei limiti e questi stessi limiti non rappresentano un ostacolo ma la cornice del proprio lavoro. In questo concetto si va ad affermare la necessità dell'umiltà dello scrittore: lo scritto ha il suo senso e il suo perché nel contesto in cui si trova e non deve voler sopraffare o sottovalutare un altro scritto. In tutto ciò si va a configurare la bellezza della scrittura in qualunque forma essa sia: la forza del potersi esprimere semplicemente con dei segni su fogli rende qualsiasi comunicazione forte nel suo esistere semplicemente perché esiste e non c'è una forma di espressione migliore di altre ma tante belle forme di cui ognuno apprezza l'essenza in base al proprio occhio artistico.

►13) StephDoc60 58 punti
Perché scrivo? Perchè mi fa piacere scrivere, vedere le parole apparire sullo schermo su mio input e formare qualcosa che abbia un significato: una frase, un periodo, un capitolo.Perché scrivo su un social network? Perchè siamo tutti un pò narcisisti, chi più, chi meno e registrare il gradimento di un certo numero di lettori accarezza il proprio ego.La mia storia di "scrittore"è sicuramente diversa da quella della maggioranza dei partecipanti alla piattaforma di WattPad. Innanzitutto per età, avendo il sottoscritto superato il 60 anni ed essendo nonno e pensionato part-time (ancora lavoro come medico, momento attuale a parte). Negli anni passati le mie partecipazioni a social networks sono stati limitati a Google+, ma come fotografo, mentre su Facebook ho resistito solo sei mesi. Troppe cavolate o false notizie, troppo buonismo (o "cattivismo-hate", se vogliamo).Quanto alla scrittura ho provato ogni tanto su siti cosiddetti erotici, desistendo per la pessima compagnia.
L'arrivo su WattPad è stato casuale: cercavo un posto dove liberare le mie fantasie, con l'umiltà che uno scrittore dilettante dovrebbe sempre avere, senza essere catalogato come "scrittore per un pubblico maturo". E sono stato il primo ad essere sorpreso dal successo, almeno in termine di letture, della mia prima storia autobiografica.Ciò mi ha spinto a mettermi in gioco come scrittore a tutto campo, ma sempre con l'umiltà di chi conosce i propri limiti, anche in contest di vario tipo, divertendomi molto e senza curarmi delle letture e dei voti ottenuti.E facendo anche conoscenza con persone allineate su lunghezze d'onda simili alle mie.Per finire, come ex disc-jockey non potevo esimermi dal partecipare a un concorso di songfic, anche se fino a un mese fa non sapevo neppure il significato di questa parola...

►14) Lightwave6_0_1 ritardo di qualche minuto nella consegna, perciò in ultima posizione
"Il cielo ad alta quota e gli abissi dell'oceano...entrambi sono immensi, dai colori intensi e pieni di attrattiva. Ma sono anche freddi, insidiosi e soprattutto...irrespirabili. Sciagurato è chi osa andare troppo in alto, ma lo stesso vale per coloro che decidono di lasciarsi cadere. E a passare da un estremo all'altro, sorvolando chilometri, ci vuole un attimo." "E questo com'è possibile?" si voltò a chiedere, incredula, la giovane volatile.
"Vedi, mia cara" le rispose l'interlocutore anziano, "non c'è niente di più bello del volo; dopotutto, siamo nati per quello. Il senso di libertà che ti offre, ripartire al pensiero che questa sarà un'altra esplorazione; i modi con cui puoi affinare la tua tecnica, disegnando in cielo forme di ogni tipo, suggestive per chi ti osserva; il piacere di condividere quest'esperienza con i tuoi compagni, stimolando una sana competizione...tutto questo è magnifico, non c'è dubbio. Ma bada che questa spinta naturale non si tramuti in qualcos'altro. Non lasciare che quest'arte diventi una presuntuosa brama del prestigio, è una ricerca inutile. C'è sempre tanto da imparare, e fallirai molte volte; spesso il fallimento ti verrà rivelato da altre menti, ma tu non ti dovrai incapricciare, né tanto meno scoraggiare. Altre volte, invece, verrai lodata per le tue imprese, ma ciò non ti autorizza a insuperbirti. La superbia, oh sì, è una bestia molto pericolosa...il desiderio di toccare il sole, ahimè, può portarti a sprofondare nell'acqua. Allo stesso modo, però, abbi fiducia in te e soddisfa la tua fame. Perché anche l'eccessiva umiltà può portare a qualcosa di spiacevole...ti sentirai fiacca, privata del tuo nutrimento. E l'autocommiserazione è solo un'altra faccia della superbia."
L'anziano, a questo punto, guardò la sua piccola discepola con affettuosa bontà, e concluse: "E ora, mia cara, vola alta nel cielo, osservando il mare da lontano. Vola in compagnia del tuo stormo, ma non smettere mai di sognare."

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Complimenti a tutti. Nel prossimo capitolo potrete scegliere il vostro pacchetto!

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