Non sono una santa!

Se tutti sapessero ciò che sono veramente, smetterebbero di parlare e di considerarmi una semplice e giovane ragazzina nerd, sfigata e verginella. Ma poi, perché cazzo intromettersi nelle vite degli altri? Che noia!
Ogni giorno a scuola, specialmente il lunedì dopo il weekend, tutte le ragazze in classe parlano di ciò che hanno fatto alle serate in discoteca. Penso sempre che ci vadano soltanto per parlarne con gli altri ragazzi, non perché gli piaccia davvero.
Quanti millimetri di vestiti hanno indossato, quanti drink hanno bevuto, quante nuove conquiste hanno fatto e con quanti ragazzi hanno scopato.
Che rottura di coglioni. Le lascio parlare e non do neanche ascolto.
"Ciao piccola verginella, chi ti sei scopata stavolta?" mi chiede Alexis mentre entro in aula per la mia ultima ora.
"Ah vero, tu sei chiusa in convento" risponde a se stessa, facendo una risata.
Che antipatica, non la sopporto proprio, ma ormai ho imparato a fregarmene. Ah, se sapesse. Nascondere il proprio corpo sotto felpe extra large, essere introversa, andar bene a scuola e non dar retta a nessuno vuol dire essere una sfigata?
Il suono della campanella, mi avvisa la fine di questa giornata stancante.
Le risatine e gli insulti gratuiti non mancano mai. Oggi mi son sentita dire: "Madonnina, verginella, sfigata" ma va bene così.

***

"Allora? Quando toglierai le ragnatele dalle mutande?" mi chiede il mio migliore amico mentre camminiamo nel parco.
"Ma la smetti di essere stupido? Sinceramente non voglio toglierle."
E così, come ogni volta, tutti mi considerano la verginella di turno, quella che non sa neanche di che forma sia l'organo genitale maschile e bla bla bla. Ogni tanto lo guardo, e capisco che è veramente preoccupato per me. La mia vita sessuale importa veramente a così tante persone? Perfino mio padre sembra preoccuparsi e vergognarsi di me.
Dopo aver camminato per qualche oretta e aver sentito le polemiche del mio migliore amico e i consigli per migliorarmi e trovare qualcuno da scopare, torno a casa, e mia mamma, come tutti gli altri, ha sempre qualcosa di poco carino da dirmi.
"Ma la femminilità, figlia mia, ce l'hai sotto i piedi per caso?"
"Ce l'hai tu la femminilità, basta questo" le rispondo acida. Ormai ci sono abituata.
Vado in camera mia, stanca di tutto e di tutti, chiudo la porta a chiave, mi spoglio dai miei vestiti enormi e poco femminili, come dicono tutti, e mi lancio sul letto. Apro l'armadio e, spostando i vestiti, trovo la mia scatola nera preferita.
Accendo il pc, controllo le e-mail di coloro che vogliono incontrarmi di persona e rispondo ad uno in particolare, digitando velocemente di incontrarci il giorno dopo. Controllo le richieste di oggi e scelgo quella con la recensione che mi attira di più:
"Mia moglie non mi soddisfa più, ho bisogno di sfogarmi."
Mi preparo e...che la mia duplice vita abbia inizio!

Il giorno dopo, prendo la scatola dove tengo ciò che mi serve e la metto in borsa. Esco di casa, per non destare sospetti mi cambio in un bar, e mi dirigo all'indirizzo della mail.
Quando suono e alzo lo sguardo sul mio cliente di oggi, il mondo mi cade addosso. Abbasso immediatamente il viso ed entro, camminando sui tacchi vertiginosi, con un top striminzito e dei pantaloncini in pelle.
"Ehy baby, vieni qui" mi dice pieno di lussuria.
Mi avvicino, ma non alzo lo sguardo.
Mi costringe con la mano, e quando i nostri occhi si incontrano, il mio cuore si ferma e la sua bocca si spalanca incredula.
"È uno scherzo? Sei tu quella delle videochiamate hot a cui partecipo sempre, anche in privato, e degli appuntamenti?" chiede balbettando il mio migliore amico.
"Si. Credi ancora che debba togliere le ragnatele?"

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