Coda d'argento-capitolo 1
Osservo la distesa del mare. Ormai è sera, per cui è tinto di una sfumatura intensa di blu. Il cielo,illuminato dagli ultimi raggi di sole, emana bagliori arancioni che si riflettono sull'acqua.Il mare pare infinito. Mi perdo con lo sguardo tra le onde con quel ritmo melodioso e incalzante. Chiudo gli occhi e mi godo la leggera brezza che mi scompiglia i miei neri capelli ondulati. Riapro le mie iridi verdi. È davvero rilassante. Solo il mare riesce a darmi quella sensazione di pace e tranquillità. Questo è l'unico luogo dove riesco a placare le mie emozioni. Prendo un respiro profondo e mi getto tra i flutti. M'immergo totalmente tra i coralli che crescono sul fondale. In pochi istanti, le mie gambe si uniscono e si ricoprono di squame argentee. I miei piedi diventano palmati e si trasformano in pinne. Ora, al posto di un paio di gambe, ho una coda da pesce formata da squame luccicanti. Il seno è coperto da una fascia di squame, anch'esse argentee. È questo il mio segreto, quello che cerco di nascondere al mondo intero sin dalla tenera età. Sono una sirena.
In realtà, non sono una sirena nel senso classico del termine. Io mi trasformo solo quando m'immergo totalmente. Non ho mai capito questo fenomeno, nè tantomeno il perché. Ho cercato informazioni sui libri, in internet, persino nella scienza.
Purtroppo, non ne ho ricavato nulla di utile. Scuoto la testa. Di solito una bella nuotata mi rasserena ma stavolta i pensieri restano intrappolati in quella rete dalla fitta trama che è la mia mente. Esco dall'acqua e recupero i miei effetti personali, lasciati sul bagnasciuga. Mentre mi sto rimettendo le scarpe, noto due nere figure in lontananza. Sono avvinghiate l'una all'altra. Probabilmente è una coppietta in cerca d'intimità. Sospiro.Non potrò mai godere delle gioie dell' amore. Chi vorrebbe mai stare con me, dopo aver scoperto che sono mezza-pesce?
"Papà, sono a casa!" Urlo non appena apro la porta. Lui mi viene incontro e mi posa un bacio sulla fronte. "Eccoti qui!" Esclama. "Sei andata a nuotare?" Mio padre è l'unico ad essere a conoscenza del mio segreto. Annuisco." Ma non è servito a nulla." Gli dico con voce spenta. "Tesoro..." comincia, accarenzandomi una guancia. .."capisco che tu stia passando un brutto momento" Mi appoggia le mani sulle spalle. "Ma devi pazientare. Vedrai che si risolverà tutto." Conclude. In risposta, accenno un timido sorriso. Lui mi capisce davvero. Sa sempre cosa dire al momento giusto. Il nostro è un'ottimo rapporto padre-figlia. Forse perché siamo solo noi due, mia madre non l'ho mai conosciuta. Mio padre mi ha raccontato solo che è morta in un incidente stradale. Io vorrei sapere tutto di lei. ...il suo aspetto fisico, il suo carattere...ma lui non ne parla volentieri. "Certo." Salgo le scale e mi dirigo nella mia stanza. Non è la tipica camera di una sedicenne, da cui ci si aspettano poster alle pareti, un mega stereo e vestiti sparsi ovunque. La mia stanza è arredata in modo semplice ma mi rispecchia perfettamente. Il letto, coperto da una morbida trapunta azzurra, occupa gran parte della stanza. Nella parete di fronte, si trova un ampio armadio dello stesso colore del cielo. A lato, alla destra del letto, c'è un comò, abbinato all'armadio. Sopra, tra le varie cianfrusaglie, c è uno scrigno portagioie dipinto con le onde del mare.Ci tengo molto, dal momento che ho realizzato io la decorazione. A sinistra, invece c' è un comodino, naturalmente azzurro, e uno scaffale ripieno di libri. Di fianco, tende lunghe della stessa tonalità del resto dell' arredamento, celano la porta-finestra che immette in un balconcino con vista mare. Completano il quadretto le decorazioni di conchiglie sparse ovunque. Le ho raccolte io stessa durante le mie nuotate. Ne accarezzo una particolarmente rara. Sirena o umana? Non appartengo totalmente a nessuno dei due mondi. In acqua mi sento libera di esprimere me stessa, senza nè pregiudizi, né commenti maligni; le creature marine sono assai più comprensive che gli uomini. Però è sulla terraferma che vivo. È qui che svolgo i miei impegni quotidiani ed è qui che vivono i miei affetti più cari. Sempre in bilico tra due realtà inconciliabili, senza poterne escludere nessuna.Ma soprattutto con un segreto che sulle mie spalle vale come un macigno. Mi mordo il labbro inferiore e mi siedo sul letto, relegando quei pensieri in un angolo della mente. Tiro fuori i libri dallo zaino appoggiato sul letto e comincio a studiare. Ho appena iniziato gli esercizi di matematica che mi chiama Louis. "Ciao, cara!" Mi saluta allegramente. Io però non sono dell' umore adatto per scherzare. "Sono impegnata. Che vuoi?" Gli chiedo abbastanza acida. "Come sei scontrosa!"commenta."E poi Jasmine?. ..impegnata tu? Ma scherziamo?" Mi canzona.Irritata, sto per rispondergli male, ma lui mi precede. "Ah, no aspetta. ..lasciami indovinare. ..stai facendo i compiti!" Rimango zitta e arrossisco. Sono davvero così prevedibile? "E se anche fosse?È forse vietato?" La mia difesa è patetica, me ne rendo conto, ma mi ha colto impreparata. "Sei davvero prevedibile!Sempre la solita secchiona." Sento l'irritazione crescere dentro al mio petto. Non ho mai capito perché l'attaccamento alla scuola debba essere oggetto di scherno. Louis, in particolare, si diverte parecchio a canzonarmi su questo punto. Del resto, s'impegna con tutto se stesso per infastidirmi. Su qualunque argomento. "Louis mi hai chiamata solo per prendermi in giro o hai qualcosa di serio da dirmi?" Replico piccata. Sento la sua risata sommessa. "Eddai, stavo solo scherzando. Dovresti saperlo, ormai" Non posso negarlo. Conosco Louis da tre anni e so che è una persona socievole e allegra, a cui piace scherzare. Il mio contrario, insomma. "Comunque ti ho chiamata per invitarti ad una festa che si terrà stasera, sulla spiaggia. Vieni?" Mi chiede speranzoso. Mi mordo il labbro inferiore. Mi piacerebbe davvero recarmi a quella festa e divertirmi con i miei coetanei. Sarebbe un'occasione unica, data la mia scarsa attitudine sociale. D'altra parte però la presenza dell' acqua è un chiaro pericolo per me. Alla fine, il buon senso ha il sopravvento. "Non posso" dichiaro a malincuore. "Ho promesso a mio padre che. " lui mi interrompe bruscamente. "Oh, ma dai! So che tu sei la figlia modello eccetera eccetera però è solo per una sera!" Ha ragione, sono solo poche ore. Non posso certo obiettare su questo punto. "Tuo padre capirà." Prosegue in tono più dolce. "Ci divertiremo, vedrai." Maledizione! Ha ragione, ancora una volta. Ho diritto anch'io di svagarmi, no? "D'accordo." Rispondo prima di cambiare idea. "Bene! Vengo a prenderti alle nove" Poi riaggancia. Con una certa trepidazione, comincio a prepararmi. In fondo, basta solo che mi tenga lontana dall' acqua.
Alle nove precise, suonano al campanello. Prima di scendere do un'ultima occhiata al mio riflesso allo specchio situato sopra al comò. Indosso un vestito di pizzo bianco corto dalle maniche a tre quarti. I capelli neri scivolano liberi sulle mie esili spalle mentre gli occhi verdi sono sottolineati da una riga di eyeliner. Posso dichiararmi soddisfatta.Scendo le scale, eccitata all'idea della festa. "Tesoro, c'è Louis. " mi avvisa mio padre. "Dove andate?" Mi chiede aggrottando le sopracciglia. "Ad una festa sulla spiaggia" interviene Louis. Mio padre mi lancia un'occhiata ammonitrice. "Stai attenta" mi sussurra. Annuisco ed esco, chiudendomi la porta alle spalle.
"Stai bene" si complimenta il mio amico, dopo avermi squadrata un attimo. Un tiepido rossore si diffonde sulle guance. "Grazie.Anche tu." Sono sincera mentre osservo la sua mise, composta da pantaloni e camicia appena sbottonata. Louis è un bel ragazzo, ammetto con me stessa. Leggermente abbronzato,con un fisico snello e muscoloso al punto giusto, i capelli biondo cenere e i suoi indagatori occhi grigi, fa impazzire decine di ragazze. Molte di esse sono gelose del nostro rapporto,dal momento che pensano che ci sia del tenero tra noi. Non è assolutamente così. Il solo pensiero di noi insieme è esilarante."Cos'hai da ridere?" Mi chiede. "Nulla."replico imbarazzata. Lui si porta una mano sul mento. "Voi ragazze siete strane." Un sorriso mi si dispiega sulle labbra. "Non osi immaginare quanto."
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Siamo arrivati da circa un'ora e la festa è entrata nel vivo. Devo ammettere che mi sto divertendo. Sorseggio il mio drink, accaldata. Ho ballato fino ad adesso sulla pista improvvisata e sono stremata. "Un altro giro?" Mi chiede cortesemente il ragazzo posto dietro al tavolo dei drink. Scuoto la testa e cerco Louis con gli occhi. Lo scorgo vicino alla postazione del deejay, intento a ballare con almeno due ragazze.
Reprimo un sorriso; sempre il solito. "Stanca, Jasmine?" Mi chiede una voce alle mie spalle. Mi volto. È Ryan, un mio compagno di classe. "Un po'"ammetto." Una bella nuotata ti rinfrescherebbe." Afferma accennando alle mie guance paonazze. Per poco non mi strozzo con il mio drink. "Io..ehm"balbetto. "Non ne ho molta voglia. " simulo una smorfia. "Tutti hanno fatto il bagno." Dice, indicando con un gesto della mano l'area della festa. "Tu sei l'unica ad essere ancora asciutta." Mi rivolge un'occhiata penetrante.Alzo il mento, sperando di riuscire a nascondere la mia ansia.Mi sforzo di trovare una scusa ragionevole. "Non ho il costume" farfuglio. "Non ce n'è bisogno"mi assicura lui, con una luce maliziosa negli occhi. Poi, senza alcun preavviso, mi solleva come se fossi una piuma. Stringo le braccia intorno al suo collo. "Ryan, che stai facendo? Mettimi giù!" Gli grido. Cerco di divincolarmi, ma lui è più forte. Intanto, lui procede a passo spedito verso il mare. I battiti cardiaci accelerano di colpo mentre il panico mi assale. "Ryan, mettimi giù!" Urlo disperata, tempestandogli il petto di pugni. Tutto inutile. Prendo un respiro profondo, cercando invano di calmarmi. Il mare è sempre più vicino. Chiudo gli occhi. Immagini raccapriccianti di me sotto gli sguardi indagatori degli scienziati m'invadono la mente. Li riapro, terrorizzata da quella visione. Noto con orrore che i piedi di Ryan lambiscono l'acqua. Ancora pochi attimi, e mi butterà. "Ryan!" Ritento, racchiudendo in quel suono tutta la mia disperazione. "Buona nuotata, Jasmine" mi augura con un ghigno. Poi, mi getta in mare. Appena il mio corpo entra in contatto con l'acqua, percepisco i sensi acuirsi mentre sulle mani compaiono già le branchie. Presto, sarò completamente trasformata, penso in un moto di terrore. La mia mente è completamente annebbiata, il corpo paralizzato. "Tra pochi attimi, sarò l'oggetto di curiosità e disprezzo di tutti." Solo questo è in grado di partorire la mia mente. Eppure, è proprio questo pensiero a salvarmi. Voglio evitare che quella tremenda visione si avveri. Armata di tutta la mia determinazione, cerco una soluzione.Complice l'oscurità della notte, mi dirigo, ormai completamente trasformata, verso le profondità marine senza essere notata. È solo una situazione temporanea, ho bisogno di un rifugio. Disperata,perlustro rapidamente i fondali. In lontananza, scorgo gli scogli.
Con pochi movimenti della coda li raggiungo e li uso come protezione da sguardi indiscreti. Solo ora mi concedo un sospiro di sollievo. Sono salva. Almeno per il momento, aggiungo mentalmente con un certo cinismo. "Dovresti stare più attenta."mi ammonisce una voce melodiosa alle mie spalle. Curiosa e allarmata al tempo stesso, mi volto.La luce lunare mi permette di osservarla con attenzione. Lisci capelli biondi scivolano sul viso, dove sono incastonati due occhi cerulei. La bocca a bocciolo di rosa, il naso ritto, il mento leggermente a punta, gli zigomi alti...quella donna rientrerebbe nei canoni di bellezza di qualunque uomo, penso con una punta d'invidia. "Chi sei?"le domando con circospezione. "Una tua simile, no?" Inarco un sopracciglio, confusa. Lei si tuffa e riemerge pochi istanti dopo, mostrandomi la sua sgargiante....coda. Apro la bocca. La richiudo. Sono stupefatta, incapace di proferire parola. In sedici anni di vita, non ho mai incontrato una mia simile, una sirena. Ho ipotizzato che ne esistessero altre ma non ne avevo la certezza. Fino ad ora."Io...davvero non so che dire" mormoro, mentre i miei occhi sono incatenati alla sua coda. Lei si pone davanti a me. "Non serve che tu dica niente, la tua espressione parla da se." Mi rassicura. "È chiaro che non hai mai incontrato un'altra sirena." Annuisco. "Non me ne stupisco. Tua madre ha sempre fatto di tutto per proteggerti." Commenta amaramente, chinando lo sguardo verso l'acqua. Sgrano gli occhi nel momento esatto in cui parla di mia madre. "T-tu conoscevi mia madre?" Le chiedo con un filo di voce. "Ovviamente" risponde con sicurezza. "Tu le assomigli molto" osserva, scrutando la mia figura. Ormai la mia incredulità ha raggiunto l'apice. Come può una sirena conoscere mia madre e addirittura paragonarmi a lei? "Che cosa sai su mia madre?".Ad un tratto, un raggio di luna cattura un guizzo della mia coda, suscitando la curiosità della sirena. Riporta lo sguardo su di me. "Hai la coda d'argento"constata visibilmente stupita. Le indirizzo un'occhiata sospettosa. È davvero troppo enigmatica. "Si, e allora?"Incrocio le braccia sul petto. "T-tu sei..." balbetta. "Lei." Conclude con una certa esitazione. Io sono sempre più confusa. Questa situazione è davvero troppo bizzarra. "Lei!?" La sirena sembra sul punto di rispondermi ma si blocca repentinamente, in posizione d'ascolto. Che abbia captato un rumore sospetto? Le sue pupille si dilatano, probabilmente per la paura. "Devo andare" mi sussurra in tutta fretta. "Ci rivedremo"mi promette. Poi, così come è venuta, scompare tra le onde. Io mi volto nella direzione in cui è scappata, esponendo la mia coda ai raggi lunari.Mi accingo a seguirla,in cerca di risposte, quando una voce attutita mi giunge all'orecchio. "Jasmine!" La riconosco.È Louis. Mi giro molto lentamente. Ogni fibra del mio corpo è in tensione, mentre la mente riesce solo a concepire la tanto disperata quanto assurda speranza che non abbia visto nulla. Troppo tardi. Louis, il mio migliore amico, mi fissa con un'espressione d'incredulità dipinta sul volto. Solo tre parole giungono nella nebbia che avvolge i miei pensieri come un manto: mi ha vista.
#spazio autrice
Eccomi qui per la quarta prova! Spero vi piaccia. L'inizio può sembrare lento ma i prossimi capitoli saranno sorprendenti! Vi invito a commentare e votare. Che ne pensate dell'inizio? Che vi pare dei personaggi? Come reagirà Louis? Fate sentire la vostra voce!
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