NON TUTTI I TESORI SONO D'ORO E D'ARGENTO
La piccola Vicky, nonostante la tenerissima età, mostrava di essere intelligente e sveglia, esattamente come tutti si aspettavano.
Fin dal primo strillo che aveva fatto non le era più sparito il sorriso da quelle tenere labbra rosate, messe in risalto dal colore chiaro della pelle.
Altrettanto chiari erano gli occhi acquamarina che brillavano vispi e curiosi sul viso paffuto e tenero della bambina; gli stessi occhi che aveva suo padre e che si illuminavano appena venivano riflessi in quelli della figlia.
Vicky era il più grande orgoglio di sua madre, il Capitano Newheart.
Sapeva di aver generato un'altra futura piratessa, con i suoi stessi capelli rossi e il suo nasino all'insù e ne andava fiera indescrivibilmente.
Già da così giovane la piccola aveva dimostrato un carattere forte e deciso; piangeva molto raramente e se lo faceva ci voleva pochissimo a farla smettere. Bastava che suo padre, il Capitano Rush la prendesse in braccio e, quasi magicamente, riprendeva a sorridere. L'unica cosa strana era che se restava troppo tempo tra le braccia di suo padre si addormentava dolcemente, assumendo un'espressione a dir poco angelica con le palpebre rilassate e le guance tirate a sollevare gli angoli della bocca in un sorriso tenero e amorevole; a quel punto il difficile era toglierla a suo padre, che era capace di restare a guardarla dormire per ore.
Ogni volta che si addormentava, Vicky stringeva le manine a pugno intorno alla copertina azzurra che la avvolgeva e poi cominciava ad accarezzarla nel sonno, schiudendo le sottili labbra.
Da quando aveva imparato a gattonare si rifugiava ogni momento libero nella stanza dove la ciurma di suo padre buttava i bottini conquistati e stava lì per ore, a guardare il suo viso riflesso in qualche specchio antico o a giocherellare con gioielli e pietre preziose.
Suo padre rideva molto di questa sua mania, dicendo che una volta cresciuta non ci sarebbero più stati tesori salvi dal suo amore per le cose luccicanti.
Quando lavorava nella cabina la teneva con sé e ogni tanto si fermava a guardarla giocare con il mappamondo o osservare i disegni sulle cartine. Molte volte però si ritrovava a sgridarla, perché Vicky sembrava essere attratta anche dai coltelli e dalle spade e continuamente cercava di afferrarne uno. I suoi genitori erano pirati, non irresponsabili, dunque stavano sempre attenti a cosa quella piccola peste prendeva in mano.
Inutile dire che era un'amante del mare. Quando uno dei suoi genitori era al timone veniva piazzata su un piedistallo lì vicino da dove poteva osservare le onde mettendosi a ridere quando il vento le sfiorava il viso.
Di tutte le ricchezze che i due capitani possedevano nulla equivaleva a Vicky, perché non tutti i tesori sono d'oro e d'argento.
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