Seconda prova - La mia iniziazione

Stanotte, contrariamente a quel che pensavo, sono riuscita a dormire, nonostante la mia immensa preoccupazione ed eccitazione per l'evento che si terrà quest'oggi.

Il test attitudinale mi aiuterà a scegliere la fazione in cui dovrò vivere per il resto della mia vita. Non mi dispiacerebbe rimanere tra i Candidi, visto che ci sono cresciuta, ma preferisco ottenere i risultati del test prima di prendere una qualsiasi decisione.

Mi alzo e, dopo essermi vestita velocemente con una maglia bianca ed un paio di pantaloni neri - i colori della mia fazione -, scendo per fare colazione.

Mio padre, come al solito, è già andato al lavoro, per cui ci siamo solo io e mia madre in casa. Lei non mi fa domande: probabilmente presume che ciò che provo in questo momento sia simile alle emozioni che l'hanno invasa quando era lei a dover affrontare il test.

Mangiamo in silenzio. Quando, finalmente, arriva l'ora di uscire, mia madre si alza insieme a me e mi accompagna fino alla porta.

- Stai tranquilla e rilassati. Finirà prima che tu te ne accorga. - Detto ciò, mi fa un sorriso rassicurante che ricambio appena prima di uscire per dirigermi a scuola.

Arrivo a destinazione dopo pochi minuti. Saluto alcuni membri della mia fazione che, come me, oggi sosterranno il test, e mi dirigo verso l'aula in cui ho lezione. Non appena entro, individuo la mia migliore amica, Katniss, e mi siedo accanto a lei.

- Ciao! - esclama. Gli occhi le brillano per l'emozione. Rispondo al suo saluto e ci mettiamo a chiacchierare fitto fitto, come fanno sempre tutti i Candidi, fino all'arrivo del professore.

Oggi le lezioni hanno una durata dimezzata per permetterci di frequentarle tutte prima del test, che si terrà dopo pranzo.

Dopo diverse ore, io e Katniss entriamo in mensa. Tutti i membri delle fazioni hanno dei tavoli propri. Faccio girare lo sguardo su tutti. I primi che noto sono gli Abneganti, con i loro vestiti grigi ed i volti sempre abbassati in segno di educazione. Dopo, i miei occhi scandagliano attentamente gli Eruditi, che indossano abiti azzurri e parlano sempre e solo di libri e giornali. In seguito, il mio occhio cade sugli Intrepidi, vestiti di nero ed intenti a schiamazzare sempre più forte di secondo in secondo. Per ultimi, fisso i Pacifici, rossi e gialli. Noi Candidi abbiamo dei problemi con loro perché sono capaci persino di utilizzare la menzogna, ciò che la mia fazione disprezza di più, per mantenere l'ordine e la calma. A me non danno fastidio: voglio dire, anche a me, quando ero piccola, è capitato di dire qualche bugia. Inizialmente, mi vergognavo di questo mio comportamento, ma in seguito ho imparato a non farci molto caso.

All'improvviso, iniziamo ad essere chiamati per affrontare il test. La sala piomba in un silenzio quasi irreale, interrotto di tanto in tanto da qualche parola scambiata tra compagni di fazione ed alcune risate provenienti dai diversi gruppi.

Quando, finalmente, è il mio turno, sento il cuore battermi all'impazzata. Stringo la mano di Katniss, che mi sorride incoraggiante, e mi incammino nella direzione presa da tutti gli altri prima di me.

Mi ritrovo davanti ad una serie di porte. Quando gli altri membri delle fazioni cominciano ad oltrepassarle, mi dirigo spedita verso quella col numero due e faccio il mio ingresso.

All'interno, vi è un Intrepido. Solitamente, sono loro che si offrono per lo svolgimento del test. - Accomodati pure - mi dice. - Io sono Alexander.

Faccio come dice e mi siedo sulla poltrona reclinabile presente al centro della stanza. Lo sento armeggiare con dei fili alla mia sinistra ed attendo pazientemente che il test abbia inizio.

Quando mi si avvicina con una fialetta, aggrotto le sopracciglia, ma mia accingo a berla immediatamente. Ad un certo punto, sento le palpebre farsi sempre più pesanti, fino ad abbassarsi del tutto.

Riesco a rialzarle dopo un istante, e mi ritrovo nella mensa della scuola. Davanti a me ci sono due cesti contenenti rispettivamente un pezzo di formaggio ed un coltello lungo quanto il mio avambraccio.

Una voce a me sconosciuta mi chiede di scegliere tra i due. Per un attimo, resto immobile, poi comincio a ragionare: probabilmente, uno di questi due oggetti potrebbe essermi utile per affrontare un'altra parte della prova. Mi avvicino al coltello e lo afferro.

Ad un tratto, i cesti spariscono. Sento qualcosa che ringhia dietro di me e mi volto. C'è un cane di medie dimensioni con i denti scoperti. Sta per attaccare, ma la sua attenzione è rivolta ad un bambino che si trova a pochi metri di distanza da me e che lo fissa terrorizzato, senza riuscire a muovere un muscolo.

All'improvviso, il cane comincia a correre nella sua direzione, pronto ad azzannarlo. Non ci penso due volte prima di pararmi tra di loro. Brandisco il coltello nella mano destra ed afferro il cane per la gola con l'altra. Ha la bava alla bocca per il desiderio di mordere qualcuno. Sto per colpirlo quando un dubbio si insinua nella mia mente. Comincio a chiedermi il perché del suo comportamento, della sua aggressività. Non riesco ad impormi di mettere fine alla sua vita, perciò getto l'arma da una parte ed allontano l'animale il più possibile, prima di girarmi, afferrare il bambino ed iniziare a fuggire senza una meta precisa.

Improvvisamente, mi ritrovo su di un autobus. Il bimbo è scomparso. Mi guardo confusamente intorno e scorgo un uomo venire nella mia direzione. Mi fissa torvamente prima di indicarmi una foto presente sul giornale che è intento a leggere. - Lo conosci?

Fisso attentamente ciò che mi è stato indicato, e mi sembra di scorgere una certa somiglianza tra la persona che, su quel quotidiano, è etichettata come rapitore e qualcun altro di mia conoscenza. La mia mente, però, non riesce a capire di chi si tratta.

So che dovrei comunque dare una risposta affermativa all'uomo che si trova di fronte a me, ma scuoto la testa, cercando di farlo con convinzione. - No - dico, ed a quel punto mi ritrovo di nuovo nella sala in cui ero entrata per fare il test attitudinale.

Giro lo sguardo per incontrare gli occhi di Alexander, ma lui sembra estremamente preoccupato e non ricambia l'occhiata.

Trascorriamo alcuni secondi in silenzio mentre lui smanetta con il computer, poi si volta verso di me e mi dice: - Il risultato del tuo test è inconcludente.

Aggrotto le sopracciglia e mi sistemo meglio sulla poltrona. Non mi piacciono le sue parole. - Che significa? - chiedo.

- Significa che sei risultata compatibile a tre fazioni differenti - spiega, sussurrando.

Spalanco gli occhi e boccheggio per un attimo. Come può essere possibile?

La mia mente comincia a lavorare freneticamente, e mi rendo conto di aver sentito parlare di persone del genere. Sono molto rare, ed, a quanto si dice in giro, parecchio pericolose.

- Divergenti - mormoro, più a me stessa che a lui, che però mi posa in fretta una mano sulla bocca.

- Non dirlo! - esclama con voce concitata, prima di abbassare di nuovo il tono. - Nessuno dovrà mai saperlo, nemmeno i tuoi genitori. Hai capito?

Annuisco e, quando finalmente mi lascia andare, azzardo un'ultima domanda: - A quali fazioni sono risultata idonea?

Mi fissa per un attimo, come per valutare se dirmelo o meno, prima di sibilare: - Intrepidi, Abneganti ed Eruditi.

- Ed i Candidi? - domando, sempre a bassa voce.

- Li hai scartati con la bugia detta a quell'uomo, insieme ai Pacifici quando hai scelto il coltello - mi dice, prima di indicarmi l'uscita.

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Non ho disobbedito ad Alexander. Nessuno sa quello che sono. Essere una Divergente mi mette, però, in estrema difficoltà. Non ho idea di quale fazione scegliere, e la Cerimonia si terrà proprio oggi.

I miei genitori mi stringono in un lungo abbraccio, prima che mio padre prenda la parola. - Qualsiasi scelta tu compirai, ricordati che ti vorremo comunque bene. - E so che ha ragione. Se anche scegliessi i Pacifici, loro continuerebbero comunque a provare affetto per me, ed io lo ricambierei.

Ci avviamo tutti e tre verso il Centro, dove si terrà il grande evento.

Tutti i ragazzi di sedici anni si siedono in prima fila, secondo un ordine alfabetico. Katniss è a poche sedie di distanza da me, e mi sorride. Noto, però, che c'è qualcosa che non va in lei. Sembra turbata, come se pensasse di aver fatto qualcosa di sbagliato. Non ho il tempo di chiedermi cosa perché la Cerimonia della Scelta ha inizio.

Gli adolescenti chiamati si susseguono uno dopo l'altro in perfetto ordine. L'unica, però, che si guadagna la mia attenzione è la mia migliore amica. La vedo deglutire mentre si avvicina alle coppe che contengono i simboli delle fazioni. Le viene passato un coltello, con cui si fa un piccolo taglio sul palmo della mano. Dopodiché, trascorrono secondi interminabili prima che si decida, finalmente, a fare la sua scelta. Allunga il braccio e fa sgocciolare il sangue sopra al carbone che contraddistingue gli Intrepidi, diventando così una trasfazione.

La osservo dirigersi verso il settore in cui sono raggruppati tutti i ragazzi vestiti completamente di nero, senza rivolgere nemmeno un'occhiata alla sua famiglia. Solo alla fine i suoi occhi incontrano i miei per un breve attimo, prima di tornare a concentrarsi sugli altri ragazzi chiamati.

Il mio turno arriva dopo poco. Cammino lentamente, pensando a quale possa essere la mia scelta. Non mi troverei bene né fra i Candidi né fra i Pacifici, questo è chiaro, così inizio a pensare. Non starei male negli Eruditi. Sono abituata a riflettere, e li ammiro molto. Da quel che ho sentito, però, la loro iniziazione è sempre molto difficile da superare. Gli Abneganti non mi convincono del tutto: c'è qualcosa nel loro stile di vita che mi innervosisce. Restano gli Intrepidi. Sono pericolosi, ed anch'io possiedo questa caratteristica, in quanto Divergente. In più, Alexander potrebbe aiutarmi a nascondere quel che sono davvero, ed avrei l'appoggio di Katniss.

Mi procuro anch'io un taglio e, senza alcuna esitazione, faccio colare il mio sangue nella coppa degli Intrepidi.

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Il treno si sta avvicinando ad una velocità pazzesca. I nati Intrepidi sono già pronti per saltare. Io e Katniss ci scambiamo un'occhiata nervosa, prima di imitarli. Siamo le prime trasfazione a fare il nostro ingresso nel veicolo, e molti ci dedicano dei sorrisi.

Subito dopo, una ragazza Abnegante riesce a saltare all'interno della carrozza. Sono in parecchi a congratularsi e lei li ringrazia, prima di accostarsi a noi.

- Siamo già tre trasfazione, a quanto pare - dice Katniss per attirare la sua attenzione.

La ragazza solleva lo sguardo ed annuisce, sorridendoci. Ci presentiamo, e scopriamo che il suo nome è Jennifer.

Ci mettiamo a chiacchierare in attesa di scoprire quale sarà la prossima prova. Ad un certo punto, gli iniziati Intrepidi cominciano a saltare giù dal treno. Chiedo a Katniss di sporgere un attimo la testa di fuori, visto che soffro di vertigini, e lei informa me e Jennifer che dobbiamo atterrare su di un tetto.

Ci teniamo tutte e tre per mano come per infonderci coraggio a vicenda e spicchiamo un balzo, atterrando fortunatamente senza problemi. Ci dirigiamo in fretta verso il capannello di Intrepidi ad alcune decine di metri di distanza da noi.

Quando siamo finalmente tutti, un uomo di mezza età prende la parola. - Io sono Josh, uno dei vostri nuovi leader. Se volete proseguire con l'iniziazione, dovete saltare giù da questo cornicione che vedete alle mie spalle, altrimenti gli Intrepidi non fanno per voi. Chi vuole essere il primo?

Dei mormorii scandalizzati provengono dalla maggior parte dei trasfazione, per questo è un'Intrepida a farsi avanti. Dà una veloce occhiata al fondo prima di gettarsi senza cacciare nemmeno un urlo. Dopo poco, si sente un grido provenire dal basso: - Prima a saltare: Jade!

Spinti dal suo esempio, noialtri la seguiamo a ruota. Io mi ritrovo ad essere la quinta. Quando atterro su di un tappeto elastico, vengo aiutata a scendere da un ragazzo poco più grande di me. - Come ti chiami? - domanda. Esito un attimo. Il mio vecchio nome non mi è mai piaciuto, perciò opto per il mio soprannome. - Jacki.

Lui annuisce. - Benvenuta tra gli Intrepidi.

Una giovane donna gli si accosta. - Jai, io mi occupo dei trasfazione e tu degli altri, ok?

Il ragazzo fa un cenno d'assenso ed io mi allontano, dirigendomi verso Jennifer, che è stata la terza a saltare. Attendiamo pazientemente che Katniss si faccia viva. Dopo un po', ci raggiunge anche lei. Trascorrono diversi minuti prima che si decidano a buttarsi tutti.

Camminiamo per un po' fino a quando non arriva l'ora di dividersi. Gli iniziati Intrepidi se ne vanno con Jai, mentre noi trasfazione siamo sotto tutela della ragazza, che scopro chiamarsi Kaya. Si occuperà del nostro addestramento per tutta la durata dell'iniziazione, che proseguirà domani. In seguito, veniamo scortati nella stanza in comune che condivideremo per  due lunghe settimane.

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La prima parte dell'addestramento è prettamente fisica. Dovremo combattere gli uni contro gli altri e piazzarci in buone posizioni nella classifica se non vogliamo essere sbattuti fuori.

Il primo ragazzo che devo affrontare è un ex Candido. Lo conosco: qui si fa chiamare Percy, ma il suo nome completo è Perseus. Non siamo amici, solo semplici conoscenti. Non mi aspettavo che anche lui scegliesse di diventare un Intrepido.

Il nostro combattimento è breve, e dimostra che le mie supposizioni erano esatte: non è fatto per stare in questa fazione. Dopo un paio di calci ben piazzati e qualche pugno è già steso a terra senza riuscire a rialzarsi. Io possiedo una discreta forza, che a quanto pare è stata sufficiente per mandarlo al tappeto. Devo, però, assolutamente migliorare, perché con gli altri non basterà di certo.

Mi impegno anima e corpo durante tutti i giorni successivi, con risultati altalenanti, a volte vincendo ed a volte perdendo gli incontri. Sono in condizioni pietose dopo aver combattuto contro Katie, un'iniziata trasferitasi dagli Eruditi.

Ad ogni modo, riesco comunque a piazzarmi quarta nella classifica finale. Anche Katniss e Jennifer hanno ottenuto dei buoni punteggi.

La prossima parte dell'addestramento sarà più dura: dovremo affrontare le nostre peggiori paure.

Il primo giorno, sono letteralmente terrorizzata da quello che potrebbe uscire fuori. Quando giunge il mio turno, le mani mi tremano incontrollabilmente. Kaya ce la mette tutta per tranquillizzarmi, prima di iniettarmi il siero che mi catapulta in mezzo ai miei peggiori incubi.

Il primo scenario che mi si presenta è completamente oscurato. Mi paralizzo all'istante, mentre il panico comincia a prendere possesso di me. Ho sempre avuto paura del buio, ma non avevo minimamente fatto mente locale su ciò che mi potevo ritrovare ad affrontare.

Confusamente, riesco a rendermi contro che nulla di tutto questo è reale. Questa consapevolezza, però, mi blocca. Deriva dalla mia divergenza, perciò non posso lasciarla trasparire in nessun modo, altrimenti Kaya avviserà Josh ed i suoi superiori.

Mi costringo a camminare con circospezione, cercando di non lasciarmi ingannare dalle ombre che intravedo in mezzo a tutta questa oscurità. Man mano che vado avanti, il mio incedere si fa sempre più sicuro, fino a quando non mi sembra di camminare tranquillamente per una delle tante vie di Chicago. A questo punto, scatta il secondo scenario.

Il vento mi sferza il volto, costringendomi a socchiudere gli occhi. Tento di fare un passo avanti, ma c'è solo il vuoto sotto di me. Acrofobia, paura dell'altezza. Stringo i pugni fino a far sbiancare le nocche e mi costringo a guardare giù. Non è reale, ma devo far sì che Kaya pensi che per me sia tale.

Mi guardo intorno per trovare un modo con cui scendere e la mia attenzione viene catturata da una corda parecchio lunga situata a pochi metri da me. La lego ad un appiglio e comincio a calarmi giù dalla struttura fino a quando non tocco terra.

In seguito, affronto una dopo l'altra le paure che si susseguono nel modo più intrepido possibile: ragni, tuoni e fulmini, claustrofobia, insetti ed acqua.

Quando finalmente mi risveglio, Kaya mi dice di essere molto soddisfatta ed io, di nascosto, tiro un sospiro di sollievo.

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Le giornate trascorrono in fretta, e finalmente arriva il momento tanto atteso. I nostri punteggi verranno annunciati, e si saprà chi è entrato a far parte della fazione.

Quando il cartello viene portato all'interno della mensa, siamo tutti così curiosi che ci alziamo contemporaneamente. Josh lancia un'occhiataccia a tutta la sala e, dopo che ci siamo finalmente rimessi a sedere, comincia a leggere.

- Primo classificato: Newt. Seconda: Jade. Terza: Jacki. Quarto: Bradley. Quinta: Katniss. Sesta: Katie. Settima: Jennifer. Ottava: Skie. Nono: Flynn. Decimo: Kristoff.

Smetto di ascoltare ed abbraccio entrambe le mie amiche, pensando a qualche giorno fa, quando i miei genitori sono venuti a trovarmi per ribadirmi di essere orgogliosi di me e di volermi ancora bene. Adesso so di non averli delusi.














A/N: Salve a tutti! Ecco la seconda prova per il concorso di @YouMustBeAWeasley_03! Ci era stato richiesto di raccontare (anche se non per intero) la nostra iniziazione, e così ho fatto. Spero che il lavoro sia accettabile. ;) Se riuscirò a passare anche questa prova, mi dedicherò appena posso alla terza. A presto! *-* :* <3 Baci, Jacki.

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