MISSIONE GALE

Quando sentì la sua voce così limpida darmi il permesso di entrare non persi tempo ad aprire la porta, con il cuore a mille che minacciava di uscire dal petto per quello che avrei trovato in quella stanza. La trovai seduta sul mio letto coperta da del nastro rosso che coprivano gran parte del suo corpo, eccetto le gambe, mentre il suo viso arrossato e gli occhi lucidi mi scrutavano con desiderio. Non potevo credere ai miei occhi. La ragazza che tanto desideravo era finalmente da me, nuda per giunta, cosa potevo chiedere di meglio?

-L... Levy-
Riuscì a dire dopo averla ammirata per bene.

Levy prese l'estremità del nastro e si mise in una posa ancora più seducente, lasciandomi ancora più eccitato mentre stavo allo stipite della porta, incapace di fare qualcosa.

-Buon Natale, Gajeel-
La ragazza tirò l'estremità e il suo corpo si liberò da quel nastro lasciando per scoprire la sua tanto bramata nudità, poi arrivò la sveglia.

Aprì gli occhi e guardai il soffitto mentre quella cosa continuava a suonare.
Mi girai verso essa, la presi e la lanciai contro al muro, mandandola in mille pezzi.

-Stavo per vederla nuda! porca...-
Arrossì e mi coprì il volto con il cuscino, pensando a quanto potevo essere così disagiato per sognare una ragazza nuda, ma non era una ragazza qualsiasi, o no!

Lei era Levy Mcgarden, il gamberetto o nano da giardino dei miei sogni. Già, dei miei sogni... perché solo lì poteva immaginarmi di stare con lei.
Presi il telefono per guardare l'orario, dato che la sveglia era letteralmente morta, e mi accorsi di essere stato troppo tempo a fare sogni erotici, costringendomi a scattare in piedi e prepararmi per andare a scuola.
Dopo svariati minuti sentì qualcuno suonare alla porta, e appena la aprì vidi la mia amica dai capelli turchini con un sorriso radioso sul volto. Chi di prima mattina riusciva ad avere un sorriso del genere pur sapendo di star andando verso l'inferno? Di sicuro lei, Juvia Lockser, la mia migliore amica dal comportamento ambiguo.

-Buongiorno, Gajeel-kun, pronto per andare?-
-Sì, buongiorno anche a te-
Chiusi la porta e ci incamminammo verso la nostra scuola: la Fairy Academy.

-Gajeel-kun ha dormito bene?-
Mi chiese lei e io ripensai al sogno.

-sì, ma non ho avuto un bel risveglio. e te?-
-Anche questa notte Juvia non è riuscita a sognare il suo Gray-sama-

"E ti pareva"
Pensai conoscendo fin troppo bene quella ragazza dalla parlantina in terza persona.

Una volta mi raccontò che per sognare ciò che si voleva bisognava pensarlo intensamente.
Ci provai sul serio con Levy e tutte le notti me la sogno in molti modi, solo che questa del "regalo" le batteva tutte. Al contrario di me, Juvia non riusciva a sognare il suo Gray-sama in situazioni molto focose, malapena riusciva a sognarlo come ruolo da comparsa, e in quei casi era comunque felice.

-Gajeel-kun! Ore 10!-
-Come sono le 10?!-
Esclamai scioccato e quella mi prese la testa e mi girò, facendomi vedere la presenza della ragazza più bella che io abbia mai visto.

Arrossì di colpo quando mi immaginai nuovamente lei nel mio sogno, e Juvia se ne accorse come niente.

-Già arrossisce?-
-emh... non farci caso, è colpa di sta notte-
-Juvia è curiosa-
Sospirai e già mi venne una predizione del futuro su lei che mi dice che mi odia perché lei non riesce nei suoi intenti più oscuri.

Ma... hey, io sono Gajeel Redfox, quindi posso.
Le dissi quello che sognai senza staccare gli occhi da Levy, e Juvia arrossì di colpo per poi prendermi a pugni sulla spalla.

-Perché Juvia non può?! anche lei vuole Gray-sama nudo sul suo letto come re...-
Le tappai la bocca per non fargli urlare ai quattro venti cose vietate ai minori, poi mi nascosi trascinandomela dietro appena vidi Levy che stava per girarsi verso di noi.

-Per un pelo non ci scopriva, scema-
-Juvia chiede scusa, ma Gajeel-kun deve capirla, chi non vorrebbe fare certi sogni?-
-Quali sogni?-
Ci girammo.

Juvia saltò indietro venendomi incontro con tanto di schiacciata al piede, facendomi esclamare un'imprecazione.

-Gray-sama!-
riuscì a dire lei prima di cadere a terra come un sacco di patate.

Si rimise subito in piedi e, con la grazia di una farfalla, si avvicinò al corvino e fece la cozza sul suo braccio.

-Juvia è felice di vedere così presto Gray-sama-
-ecco di nuovo... hey lattina-
-Hey polaretto-
Ci salutammo con un pugno e dietro di lui si sentirono dei commenti.

-credo che in un futuro possa fare il cosplay di Kuroko, dato che nessuno mi caga-
Mi venne da ridere e diedi una pacca sulla spalla al ragazzo dai capelli rosa.

Natsu Dragneel, un ragazzo dal cervello carbonizzato ma con un gran senso dell'umorismo, infatti con lui intorno c'era sempre da divertirsi, ma anche con Gray non c'era da scherzare per le sue abitudini da maniaco.

-secondo me dovresti fare quello di Sakura, tanto le tette non ti servono-
Mi guardò male e mi fece il dito medio, poi insieme ci incamminammo verso la scuola.

Fortuna che non avevano dato importanza alle parole di Juvia riguardo al sogno.

-Ragazzi, cosa si fa questo natale? è dopo domani-
Chiese Natsu mentre guardava i decori in giro per Magnolia.

-Facciamo gli sfigati in giro mentre guardiamo le coppiette esprimere il loro amore su delle panchine?-
Chiese Gray e a Juvia le vidi una scintilla negli occhi, capendo che stava per dire qualcosa di normalmente imbarazzante.

Ma lei è Juvia, quindi, come io posso sognare cose, lei più dirle tranquillamente al ragazzo che gli piace senza imbarazzo.

-Juvia è sempre disponibile a manifestare il suo amore per Gray-sama su una panchina-
No, non era affatto normale.

Ora capisco perché siamo amici.

-Juvia, non dire certe cose come se niente fosse!-
Gray arrossì al posto suo e io mi misi una mano davanti alla faccia.

Arrivammo in classe e vidimo uno dei nostri intento a scrivere qualcosa su un foglietto e, dato che noi non sappiamo farci i cavoli nostri, andammo a curiosare mentre Juvia si sedette con le sue amiche.

-Cosa vedo? una lettera d'amore? ghihi!-
Il ragazzo si girò verso di noi e nascose la busta con del rossore sulle guance.

-idioti, fatevi i cavoli vostri-
-Gerard di prima mattina è sempre dolce-
Disse Natsu per poi sedersi al suo posto con Gray mentre io mi sedetti vicino al ragazzo tanto simpatico.

Quando entrò in classe la presidentessa dell'istituto, nonché nostra compagna di classe, Gerard non riuscì più a staccarle gli occhi di dosso.
Quella era Erza Scarlet, una ragazza un po troppo violenta e severa in quello che fa, ma il suo carattere ipnotizzava il mio vicino di banco da fin troppo tempo.
Non ci volle molto a fare due più due con quella lettera, e lui capì subito che avevamo tutti capito per chi fosse, dicendoci che ce lo avrebbe detto dopo le lezioni.
Durante le lezioni non smettevo di guardare verso una direzione, ovvero da Levy, distraendomi con la sua presenza da ogni lezione a qui dovevo partecipare, per non parlare della ginnastica, credo sia diventata la mia materia preferita.

Appena suonò l'ultima campanella prendemmo il turchino e andammo nel nostro posticino privato, ovvero il tetto.

-Lo farai davvero?-
Chiese Natsu incredulo e Gerard annuì deciso.

Gerard ci raccontò che aveva in mente di dare ad Erza la lettera con su scritto ciò che provava per lei a fine lezione, più precisamente di mettergliela sua borsa scrivendo davanti di leggerla a natale.

-Devo solo avere coraggio... posso farcela, vero?-
-Perché non lo facciamo adesso?-
Propose Gray e al ragazzo venne un'attacco di panico.

-E...e se mi vedesse? e se la tirasse fuori a scuola? non potrei sopportarlo!-
Sbuffammo e lo facemmo alzare da terra, poi ci incamminammo nei corridoi per andare in classe, sperando di non trovare nessuno.

In quel momento Natsu si bloccò appena vide bunny girl, anche se non si chiama così, quello è solo il soprannome che le do da quando la vidi recitare con un costume da coniglio.
Saltellò verso la bionda e circondò le braccia intorno al suo collo.

-Lucy!-
-N... Natsu! smettila di saltarmi addosso-
Disse lei mentre cercava di scappare dalla sua morsa.

Io e i due miei amici ci guardammo e ritornammo a fissare quella coppietta così ingenua che facevano ridere e pena allo stesso tempo.
Prima o poi se ne renderanno conto che provano qualcosa l'una per l'altra, no?
Ce lo domandiamo da tanto tempo, ma anche se stuzzichiamo Natsu per fargli rendere conto della sua cotta per Lucy quello fa l'ingenuo.

-non sei con le altre?-
Chiese alla bionda e quella riuscì finalmente a liberarsi.

-sto andando da loro, perché?-
-perché ti ho vista sola e ho pensato fosse successo qualcosa, poi Erza mi è sembrata distaccata dal vostro gruppo-
"Ma che dice?"
Pensai con le sopracciglia corrugate mentre gli altri due con me sembravano un po confusi, un po come me d'altronde.

-no, è tutto okay, sta giusto mangiando con noi-
Rispose la bionda anch'essa confusa, però noi avevamo finalmente capito dove voleva arrivare.

Natsu fece finalmente andare Lucy con tanto di saluto con la mano, facendola ridere e imbarazzare allo stesso tempo. Che coppietta.
Natsu tornò da noi soddisfatto e ci guardò con un sorrisetto da chi la sapeva lunga.

-via libera, ragazzi-
Arrivammo in classe e guardammo se ci fosse qualcuno, poi Gerard andò davanti alla borsa di Erza e l'aprì.

Quando vidimo che non ce la stava facendo urlammo di muoversi  e quello fece un balzo sul posto per poi metterla e chiudere la borsa. La campanella suonò e il Gerard corse al posto tutto rosso, facendo cadere qualche sedia per terra che poi io e i ragazzi raccogliemmo.
Le mie amicizie sono disagiate, ma io sono l'ultimo a dover parlare.
Le ore finirono tranquillamente, più o meno.

-Devo riprenderla!-
Impazzì Gerard mentre io lo tenevo su una spalla come un sacco di patate con Gray e Natsu dietro che cercavano di far calmare l'amico.

Un gruppo di cheerleader ci passò davanti e noi ci arrestammo.

-però... Niente male-
Disse Gray con una mano sotto al mento e Natsu annuì.

Persino Gerard si era calmato e stava guardando il gruppetto.

-devo prendere una nuova sveglia-
Pensai in quel momento e i ragazzi mi guardarono.

-sicuro di essere etero?-
Mi chiese Gerard e io lo lasciai cadere atterra.

Se solo sapessero che cosa avevo sognato la notte scorsa non dubiterebbero più dei miei ormoni.
Però non devono saperlo.

-fino a ieri non avevi la sveglia di Juvia?-
Domandò Gray e io mi misi una mani in faccia.

Avevo rotto la sveglia che mi regalò Juvia per il mio compleanno, e non aveva neanche tre mesi di vita.

-merda, se lo scopre ci resterà male-
-di cosa parla Gajeel-kun?-
Balzai sul posto e mi girai verso Juvia, che stava dietro di me con le braccia incrociate al petto.

-ecco... Credo... Di aver rotto la tua sveglia-
La ragazza mi guardò con serietà, ma sapevo che ci era rimasta male, glie lo leggevo negli occhi.

-Perché hai rotto la sveglia? Per farlo avresti dovuto sognare qualcosa di veramente bello-
Chiese Natsu e io deglutì.

Juvia mi sorrise e mi invitò a raccontare.

-ricordati, Gajeel-kun... Questo è il Karma-
Mi disse infine la turchina.

Prima che potessi raccontare arrivarono anche le ragazza, nonché amiche di Juvia: Bunny girl, Titania e lei, il mio gamberetto.
Mi ritenei fortunato del loro arrivo, ma il Karma volle che Gray mi chiese di continuare, e lì Juvia si trattenne dal non ridere.

Okay, me l'ero cercata. Forse.

-d... Dopo ve lo dico-
-come preferisci-
Disse Natsu facendo spallucce, poi si riferì alle ragazze

-che fate a natale?-
-ci stavamo pensando. Voi?-
Chiese Erza mentre ci guardava uno per uno e Gerard restò tutto il tempo rigido.

Per poco la rossa non si accorse della mia fissa su Levy, che parlava con i ragazzi con il suo meraviglioso sorriso, però Juvia se ne accorse eccome nonostante il suo ruolo di cozza con il povero Gray.

-ragazze, Juvia vorrebbe parlare con Gajeel-kun di una cosa insieme ai ragazzi. Ci vediamo domani?-
Mi girai verso Juvia e le lanciai un'occhiata per chiederle che avesse in mente, che ovviamente non recepì.

-Certo, a domani-
Ci salutò Lucy e così fecero anche Erza e Levy, che era restata stranamente zitta per tutto il tempo.

La salutai come al mio solito, ovvero dei colpetti in testa e la mia classica frase.

-cresci mentre non ci sono, gamberetto-
Levy mi diede un pugno dalla forza pari a una carezza, poi gonfiò le guance e mi guardò male.

-lo farei se potessi! E smettila con questo nomignolo!-
Quanto mi piaceva farla arrabbiare, ormai era un hobby quotidiano.

-non fare il gamberetto brontolone-
Gli sgonfiai la guancia premendoci il dito sopra e me ne andai con in ragazzi.

Ci fermammo in un bar e ordinammo da bere mentre Juvia restava ancora attaccata al ragazzo, che povera anima in pena non riusciva neanche a bere.

-Juvia, che volevi dirmi?-
Le chiesi appena dopo qualche minuto e quella sembrò risvegliarsi.

-Giusto! Gajeel-kun dovrebbe invitare Levy-san per lo spettacolo di natale-
I ragazzi si girarono verso la mia amica, poi guardarono me con un sorrisetto poco promettente.

Arrossì all'idea di invitarla ad uscire e subito rifiutai, dicendo che non mi avrebbero mai preso in considerazione.

-Gajeel-kun deve tirare fuori...-
-Juvia!-
Esclamarono i ragazzi e quella li guardò con un sopracciglio inarcato.

-il coraggio... Juvia voleva dire quello-
-coraggio? Ma che dici, guardo solo la realtà-
-Gajeel, sbagli, dovresti provarci invece, come ho fatto io-
Si vantò in qualche modo Gerard, ma subito gli ricordai le scenate per riprendersi la lettera e quello si ammutolì.

-Gajeel, chiamala!-
Impartì Gray e lì iniziai a pensarci sul serio.

-non lo so... E se avesse impegni?-
-un motivo in più per muoverti, no?-
Le parole di Gerard mi diedero più stimolo a chiamarla.

Presi il telefono e composi il suo numero di Levy, che ovviamente sapevo a memoria dopo tutti i tentativi falliti di chiamarla senza mai il coraggio di schiacciare sulla cornetta verde. Ma non questa volta.
Chiusi gli occhi e premetti sul verde, poi misi il telefono vicino all'orecchio e aspettai.

-pronto?-
Sentì la ragazza e lì per poco non feci cadere il telefono.

Maledette mani sudate. Misi il vocale e feci sentire tutto anche ai ragazzi, così che potessero darmi una mano in qualche modo.

-he... Hey! Gamberetto!-
-ha, sei tu-
"Ha, sei tu"
Ripensai con l'autostima andarsene in un bel posto.

Juvia scrisse qualcosa su un foglio e lo sollevò.

"Comportato come al tuo solito e invitala ad uscire"
Lessi e annuì.

-dato che qui non sappiamo che fare per capodanno, ti andrebbe di venire... Con me?-
Natsu e Juvia sembravano delle fan girls in preda allo sclero per la ship preferita, mentre Gray e Gerard mi fecero i pollici in sù.

-n... Noi due? Davvero?-
-se te lo sto dicendo...-
Già per me era difficile dirlo, poi se lei mi chiedeva di ripeterlo non mi aiutava affatto, anzi, la vergogna saliva sempre di più.

-devo vedere cosa vogliono fare le ragazze-
Era un 50 e 50!

Juvia scrisse velocemente qualcosa e me lo mostrò.

-ecco... Juvia mi ha detto che uscirà con Gray-sa.... Con Gray-
Il ragazzo in questione, che non aveva fatto in tempo a leggere, prese il foglio e guardò Juvia con gli occhi socchiusi.

-come sospettavo. Tra quei due sicuramente nascerà qualcosa-
Disse Levy con una nota di felicità nel suo tono, ottenendo la piena approvazione da parte dell'amica.

Gray arrossì e scosse la testa, facendo deprimere la ragazza seduta al suo fianco.
Lo avrei picchiato se non fossi stato al telefono.
La turchina continuò a parlare e i ragazzi prestarono attenzione.

-devo vedere allora per Lucy ed Erza-
Natsu guardò Juvia e quello capì appieno, riprendendo il figlio e scrivendo che lui sarebbe stato con Lucy, anche se non era vero. Erza invece sarebbe stata con Gerard.

-non mi hanno detto nulla. Strano-
Natsu corse via e prese il telefono, invece Gerard sudò freddo all'idea di dover fare altrettanto.

Gray sospirò, prese il telefono di Gerard e andò a chiamare Erza, ovviamente con l'amico al seguito.
Io e Juvia ci guardammo e lei mi fece segno di continuare a parlare.

-Quindi, dato che tutte sono occupate, vorresti startene a casa a fare il gamberetto bruno o vieni con me? ci guardiamo lo spettacolo, così anche noi abbiamo da fare qualcosa-
-Se le cose stanno così... perché no. Dove ci vediamo?-
Mi alzai in piedi ed esultai senza farmi sentire mentre Juvia saltava e si tratteneva dal non urlare.

Appena finì di fare la pazza, come se fosse stato Gray a invitarla fuori, si ricompose e mi scrisse che sarei dovuto andare io a prenderla.

-Vengo io a prendert?-
Chiesi alla turchina e quella accettò.

Ci demmo appuntamento da lei verso le sei di sera, poi riattaccai e potei urlare con Juvia, fino a quando non arrivarono anche gli altri.

-allora?-
Domandò Natsu.

-Ha detto di sì!-
Dissi esultato anche Natsu si comportò come Juvia, tanto da prendere le mani della turchina e saltare con lei.

Che amici cretini.

-Erza e Lucy?-
Chiese Juvia e Natsu disse che era tutto risolto, stessa cosa per la rossa.

Adesso non mi restava che fare colpo su Levy.
Il giorno seguente andai a comprare un regalo di natale per la ragazza con l'aiuto di Juvia. Sapevo che le piacevano i libri, ma lei non era d'accordo sulla mia scelta, dicendomi che quello sarebbe andato benissimo come regalo di compleanno, costringendomi a prenderle qualcosa di più appariscente. Il tempo passò, fino ad arrivare alla sera di natale e io stavo camminando per le vie di Magnolia con un pacchetto regalo tra le mani. Arrivai finalmente a casa di Levy e misi il regalo nella tasca interna della giacca, poi suonai al campanello e aspettai.
Sentì la serratura scattare e la porta aprirsi, vedendo la bellissima visione proprio a pochi centimetri.

-Sono pronta-
Mi disse con un sorriso un po imbarazzato.

-Wow, non ti servono altri cinque minuti?-
Dissi cercando di sdrammatizzare, e funzionò a meraviglia.

La ragazza chiuse la porta e si mise al mio fianco.

-Sei l'esperto degli appuntamenti con donne stra lunghe a prepararsi?-
-Forse. Ghihi!-
La ragazza rise appena e ci avviammo.

Mi girai indietro e vidi I ragazzi darmi l'okay, ma non solo loro, o no. Quando i ragazzi mi avevano aiutato a prepararmi erano venuti insieme alle ragazze, che avevano capito tutto quanto. Quindi non avevo più solo quattro idioti che ci pedinavano, ma  ben sei.

-Okay Gajeel-kun, pronto a fare faville?-
Sentì Juvia parlarmi dalla trasmittente che avevo all'orecchio e io annuì.

La prima parte del piano di Juvia fu andare in piazza, dove si sarebbe tenuto lo spettacolo.
Niente avrebbe mandato in aria i miei piano per quella sera. Tutto era organizzato nei minimi dettagli.

-Mi scusi, signore-
Mi girai e vidi un vecchio con un bastone e una borsa con dentro del cibo.

-Potrebbe aiutarmi ad attraversare?-
Mi chiese cortesemente l'anziano e Juvia mi disse che sarebbe stata un'ottima azione per far vedere a Levy che sono una persona di buon cuore.

-Non ti facevo così gentile-
Mi disse la turchina con un sorriso sul volto mentre attraversavamo la strada.

-Hey! io sono gentile-
Finito di attraversare la strada il vecchio ci ringraziò, poi gli si ruppe la borsa della spesa.

Levy subito lo accorse, poi si girò verso di me e mi chiese se potevamo aiutarlo a portare le cose a casa. Ovviamente accettai, cosa potevo dire? Era solo un evento aggiuntivo della serata.
Accompagnammo il vecchio a casa e lo aiutammo a mettere via la spesa.

-Siete stati così gentili. Vorreste qualcosa da mangiare? Un tè?-
Ci chiese il vecchio e io dissi che non era un problema, ma poi la luce della casa saltò via.

"Non ci credo"
Pensai mentre scuotevo la testa nel buio.

-Che disgrazia. E adesso come farò?-
Si chiese l'anziano e lì guardai la ragazza, che riuscivo a vederla giusto grazie ai lampioni sulle strade che davano un po di luce.

-Gajeel, sei uno sfigato sta sera-
Mi disse Gray dalla trasmittente.

Presi una scala e andai a controllare se la lampadina avesse qualcosa, tardando così d un'ora.
Mentre sistemavo la lampadina vidi i ragazzi nel giardino nella residenza, rendendoli facilmente punibili alla violazione di una residenza privata.
Finalmente la luce diede luminosità alla casa e il vecchio ci ringraziò volendoci dare dei soldi. Li avrei presi volentieri se Erza non mi avesse urlato all'orecchio di non farlo se non volevo farmi vedere come un scrocca soldi dagli anziani. Insomma... avevo perso un'ora di appuntamento con Levy, e ripeto, con la mia Levy, per poi non ricevere nulla? ebbene sì. Rifiutai l'offerta e ce ne andammo.

-Sei stato carino a rifiutarli-
Mi disse lei sorridendo e lì mi sentì più felice all'idea di aver rifiutato quei soldi.

-Sbaglio o di me ti sei fatta un'idea strana?-
-in effetti è così, ti vedevo come il bullo della scuola o come il teppista di strada. Capisci?-
In poche parole ero una persona di merda ai suoi occhi.

Come si suol dire: Mai una gioia.

-Grazie mille per questa tua visione di me. Mangiamo?-
Chiesi appena vidi un buon ristorante e quella sembrò felice all'idea di dover mettere qualcosa sotto i denti.

Fortunatamente trovammo un posto libero e ordinammo una bella quantità di sushi. Mi gardai intorno e vidi i ragazzi vicino al ristorante con delle caldarroste tra le mani.
Mi facevano un po pena, però sembravano divertirsi all'idea di spiare l'inizio di un amore eterno. Spero.

-Aiuto! presto!-
Sentimmo una ragazza urlare e quando ci girammo vidimo un'uomo in carne che si stava strozzando.

-Aiutatemi! meeen!-
Scattai in piedi e cinsi le braccia intorno al signore per poi aiutarlo a spitare quello che aveva ingerito.

Dalla bocca volò un pezzo di salmone che andò a finire nel balcone di una ragazza bionda davanti a lui. Che schifo.

-Mi hai salvato la vita, giovane ragazzo. Come posso sdebitarmi? Men!-
Chiese lui mettendosi in una strana posa mentre i ragazzi che erano con lui mi guardavano con le lacrime agli occhi.

Pensai di dire di pagarmi la cena, ma come con l'anziano non colli chiedere nulla, anzi, dissi delle parole di saggezza dette da Lucy in quel momento.

-non potrei mai chiedere qualcosa, salvare una vita è il minimo che un uomo possa fare-
Levy sembrò guardarmi con ammirazione, e stessa cosa tutti quelli nel ristorante.

-Meeen! Che uomo valoroso! Accetta un bacio da parte mia-
Mi salì la voglia di vomitare quando allungò le labbra verso di me, ma io riuscì a scamparla andando dal cameriere dicendo che avremmo fatto tardi per lo spettacolo.

Levy scoppiò a ridere appena uscimmo dal ristornate, e nonostante i miei richiami non volle cessare, così la presi come un sacco di patate e camminai verso il grande albero di natale.

-Mettimi giù! così ci guardano tutti!-
-Allora devi dire: La prego, magnifico Gajeel-
La ragazza mi diede un colpo sulla schiena e io mi misi a ridere, fregandomene degli sguardi di chi ci stava intorno.

-La prego, magnifico idiota-
-non sono le parole giuste-
Dissi per poi fermarmi appena arrivammo all'albero.

-Finalmente ci siamo, tra poco le confesserà il suo amore!-
Disse Lucy mentre ci guardava con un sorriso sulle labbra.

-Sempre se lei ricambia, non è mica detto-
Continuò Gray intento a guardarci e quando i ragazzi lo videro bene sgranarono gli occhi.

-Gray-sama!-
Esclamò Juvia tutta rossa e quello li guardò senza capire.

-Mamma, quel signore è nudo-
Disse una bambina indicando il ragazzo e la madre le girò la testa e la portò via con passo svelto.

Finalmente Gray comprese il problema e subito si guardò intorno alla ricerca dei suoi vestiti con l'aiuto di Gerard e Natsu.

Misi a terra Levy appena venne annunciati l'inizio imminente dello spettacolo, e lì entrambi restammo a guardare impazienti con un lieve sorriso sulle labbra.
Avevo programmato che ad un punto dello spettacolo le avrei preso la mano e confessato tutto, ma ovviamente sarebbe stato fin troppo perfetto. Sentimmo una bambina piangere e Levy andò da ella per chiedere cosa fosse successo.

-Non trovo mia sorella-
Disse la ragazza dai capelli simili al colore di Levy, solo più scuri.

-Ti daremo una mano, tranquilla-
Le disse sorridendo per poi guardare verso di me.

Sorrisi alla ragazzina e annuì, ma nella mia mente non avevo ami imprecato così tanto nella mia vita, forse.
Presi sulle spalle la ragazza per vedere se riusciva a vedere la sorella, ma con tutta la gente che c'era non era affatto facile.
Ci allontanammo dall'albero e continuammo a camminare, fino a quando riuscimmo a trovare la sorella che gridava il nome della ragazza.

-Cana!-
Urlò la ragazzina e quella si girò per poi correre verso di noi.

La misi giù e quella corse tra le braccia della ragazza dai capelli castani, che la accolse tra le braccia.

-Mi hai spaventata, Wendy-
-scusa, è che con tutta questa gente non ti ho più vista. Però questi ragazzi mi hanno soccorsa-
Cana ci guardò e sorrise, poi prese qualcosa dalla borsa e lo diede a Levy.

-per ringraziarvi-
-Ma questa... è vodka?-
Chiese la ragazza la mio fianco confusa.

Cana sorrise maliziosamente e ci guardò a turno.

-Certo, così sta notte sarete belli carichi-
-ha... hai capito male, non... non stiamo assieme-
Dissi con un po di tristezza e quella sembrò accorgersene e mi fece l'occhiolino.

-E' natale, non sappiamo cosa potrebbe capitare in una giornata così magica-
In quel momento lo spettacolo iniziò, e anche se non eravamo vicini fu comunque ipnotico.

Anche i ragazzi stalker si metterono guardare l'albero, dimenticandosi di noi in un battito di ciglia. Forse era meglio così.
Presi la mano di Levy e quella sussultò per poi guardare le nostre mani e il mio viso, rosso per l'imbarazzo.

-Gajeel...-
-Buon natale, Levy-
La ragazza sorrise e si appoggiò con la testa sulla mia spalla.

-Buon natale, Gajeel... grazie-
Il cuore accelerò e capì che quella era la mia occasione.

Presi il pacchetto regalo e staccai le nostre mani, lasciandola un po confusa, ma quando sentì qualcosa ricadere lungo il collo abbassò lo sguardo su esso, vedendo un ciondolo con una piccola pietra azzurra.

-Gajeel... è bellissimo-
Disse lei con gli occhi lucidi e il sorriso ampio.

-Levy, c'è una ragione se ti ho chiesto di uscire. Ecco... tu mi piaci-
La ragazza mi guardò senza dire una parola per la sorpresa, così io ne approfittai per continuare.

-Mi sei sempre piaciuta, fin dai primi giorni di scuola. Adesso penserai che è strano, dato che ti prendo sempre in giro, ma questo perché volevo richiamare la tua attenzione su di me... Sinceramente, non so se... io possa riuscire a farti provare qualcosa per me, infondo non sono un genio nelle materie o chissà quale santo. Poi la faccia da teppista ce l'ho eccome, mentre te sei l'opposto, ovvero una ragazza meravigliosa e intelligente...-
Per tutto il tempo non ero riuscito a guardare in faccia Levy, e quando mi girai la vidi con le gotte rosse e le mani alla bocca.

-Io...-
Levy cercò di parlare, ma la interruppi dandole le spalle.

-Fa niente, almeno ci ho provato... sono felice di avertelo detto-
-ma brutto idiota, non interrompermi!-
"he?"
Mi girai e Levy mi saltò addosso con le braccia intorno al mio collo e le labbra sulle mie.

Non mi sarei mai immaginato una scena del genere, ma ero felice, molto felice! La cinsi con le braccia e l'attirai più verso di me, ricambiando il bacio.
I primi fiocchi di neve dell'anno caddero dal cielo, regalandoci un'atmosfera migliore di quella che mi ero immaginato.

Parole: 4653

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