ETERNO AMORE

Il silenzio della notte veniva infranto dai passi veloci di una ragazza con la testa coperta da un telo, ormai consumato e rotto. La luna e le stelle sembravano essere alleate con lei quella sera, che le illuminavano il cammino nella notte buia verso ciò che a lei era proibito.
La ragazza si fermò nell'ombra per riprendere fiato, ma un rumore creò in lei altra ansia facendole pensare che l'avessero scoperta, ma quando vide il volto che tanto aveva sognato di rivedere, il suo volto si illuminò in un sorriso così bello quanto raro. Nonostante la stanchezza, corse tra le sue braccia facendo volare via dal capo il mantello, scoprendo così la chioma rosa e mossa della giovane donna. Il ragazzo la circondò con le sue braccia e le baciò ripetutamente il capo senza mai lasciarla, mentre quella teneva stretta tra le dita la giacca di lui e manteneva il viso appoggiato al suo petto sentendo così i battiti del suo cuore.

-mi sei mancata-
Sussurrò lui tra i suoi capelli mentre quella cercava in tutti i modi di non piangere, perché sapeca che se qualcuno l'avesse sentita sarebbero stati entrambi nei guai.

-ho desiderato così tanto di stare tra le tue braccia-
Sussurrò anche lei sul suo petto, e quello la scostò da lui per darle un bacio a fior di labbra, facendole provare emozioni mancate da tempo.

-non ti ha vista nessuno?-
Chiese per sicurezza e quella scosse il capo senza smettere di guardare le sue iridi blu come la notte.

I due si spostarono in un luogo abbastanza lontano dalla piccola città abitata, andando in un fienile e dedicarsi al loro amore proibito.

-Ti vorrei con me tutte le notti... tutti i giorni, senza dover lanciarti degli sguardi furtivi per guardarti-
Gli disse l'amato, disteso sul fieno mentre teneva abbracciato il corpo nudo di lei dalla pelle liscia e pallida, il contrario di lui.

Lei si girò verso di lui e gli bacia il collo, poi si appoggiò alla sua spalla inebriandosi del suo profumo di Erba e fieno. Lo adorava.

-Anche io, Loki... vorrei tanto andarmene da quella casa e scappare via con te-
-Che stiamo aspettando, allora? scappiamo a Roma, lì riusciremo ad avere una vita migliore che qui a Pompei-
La ragazza lo guardò negli occhi e posò la sua mano tiepida sul viso del ragazzo.

-Sarebbe un sogno bellissimo che si avvera, ma come facciamo? ci troveranno-
-Non lascerò che ci scoprano, Aries. E poi... non sarò ricco come tuo marito, ma ti darò tutti i beni di cui avrai bisogno-
Gli occhi di lei si inumidirono e si sporse verso di lui per dargli un bacio sulle labbra.

-Mi basti tu per essere felice-
I due si tenerono abbracciati per l'ultima volta, fino all'arrivo del momento di andare via per Aries, alla casa dove c'era un uomo che l'aspettava.

Arrivata a casa si spogliò dei suoi vestiti per andare sotto la doccia e togliere qualsiasi residuo del profumo di Loki e del fieno per non dare sospetti, poi si mise il pigiama e andò in camera da letto, dove suo marito riposava dalla parte destra del grande letto matrimoniale.
Aries se ne sto in piedi per qualche minuto a pensare di scappare via con Loki e abbandonare quell'uomo di cui non aveva provato nessun sentimento d'amore, ma solo rispetto. Mentre si abbandava al sonno, su quel letto fresco di lenzuola pulite, si immaginò che di fianco ci fosse Loki, nella loro casa a Roma.
Il giorno dopo il sole colpì il viso della ragazza facendola svegliare. Appena  i suoi occhi si aprirono vide il suo uomo sveglio che la guardava con un lieve sorriso e i capelli corvini scompigliati.

-Buongiorno, Aries-
Le mise una mano intorno alla vita e l'avvicinò a se, per poi baciarla mentre le mani le toccavano la pelle liscia e profumata sotto l'indumento che indossava per la notte.

Non amava essere toccata da lui, ma non poteva fare nulla se non sopportare e recitare quella farsa.
La ragazza ricambiò il bacio e quello ne approfitta per mettere la lingua, facendola gemere.
L'uomo la prese per la vita e la spostò sotto di lui, facendole scappare un urlo sorpreso.

-che fai?-
Chiese lei sorridendo e quello si mise a baciarla lungo il collo.

-Ci divertiamo un po?-
-Abbiamo un impegno-
-Un impegno?-
Chiese lui curioso e la ragazza scivolò via da sotto di lui per poi scendere dal letto e andare in bagno.

-Sì! Dobbiamo incontrare il contadino per le scorte della città, ricordi?-
L'uomo sbuffò rumorosamente e si ributtò sul letto.

-Va bene, hai vinto-
Appena i due finirono di prepararsi si incamminarono verso il centro della città di Pompei, e durante il cammino la cortesia e il riconoscimento dei concittadini verso il marito di Aries era ben esposto, come tutti i giorni.

Un tempo c'era una grande perdita demografica, ma gli antenati di suo marito e lui stesso si sono impegnati fino in fondo a migliorare l'economia, vendendo riconosciuti da tutti da tantissimi anni. Aries non odiava suo marito, anzi, lo rispettava. Ma il dovergli mentire e dare dell'affetto inesistente le faceva male, e lui non merita nulla del genere.

-Dov'è il mio contadino di fiducia?-
Chiese l'uomo con un grande sorriso mentre si avvicina con Aries alla struttura.

Un ragazzo dalla carnagione abbronzata e dalla zazzera di un castano chiaro tendente al rossiccio uscì dal suo negozio, andando verso l'uomo con un sorriso e la mano testa verso di lui per stringergliela.

-Signor Genos, è un piacere rivederla-
Gli occhi color blu notte del ragazzo si spostano a quelli color ciliegio di lei, facendo venire i batticuore ad entrambi.

Il ragazzo si avvicinò alla rosa e si mise a fare un inchino tenendo lo sguardo basso.

-Signora Aries, lieto di rivederla. La trovo sempre più bella-
-Hey Loki, non ci provare con mia moglie-
Scherzò il corvino dando una pacca sulla schiena al castano e i due si misero a ridere, compresa Aries, anche se non poté che essere al settimo cielo ogni volta che lui le faceva un complimento, ed era l'unica cosa che la faceva sentire realmente bella.

-Lo sa che sono un galantuomo, signore. Prego, entrate-
Loki face accomodare i due nel negozio che si accomodarono su delle sedie mentre il proprietario stava avanti a loro.

Parlano per un lungo tempo di affari per il grano e le varie scorte alimentari per la città, però Genos notò subito qualcosa che non andava nel contadino, vedendolo un po tentennante durante il percorso della loro chiacchierata, ma lo volle far notare verso la fine.

-Qualcosa non va, Loki?-
Il ragazzo fermò la mano con il quale stava scrivendo sul suo blocco e guardò l'uomo cercando di rimanere calmo.

-Stavo pensando a una remota possibilità... di andare a Roma-
-a Roma?-
Domandò Genos sperando di aver capito male, ma non fu così.

-Ancora non è detto, signore, bisogna vedere come... andranno le cose-
Uno sguardo furtivo verso Aries fece capire alla ragazza che stava aspettando solo lei per andarsene da Pompei, cercando una nuova vita a Roma. Per il momento Loki non poté che fare solo supposizioni di speranza.

-Cosa non va qui? l'economia sta girando, Loki, se perdo te come faremo?-
-Signore... non ci sono solo io come contadino, sicuramente ce ne saranno molti che vorranno essere ai suoi servigi-
Il corvino sospirò e si passò una mano lungo il viso, poi si fermò al mento e se lo massaggiò con delicatezza.

-Spero tu cambi idea-
Genos si alzò dalla sedia e si incamminò verso l'uscita con Aries al seguito.

La ragazza si girò per l'ultima volta verso il suo amato, sorprendendolo a guardarla con un barlume di speranza negli occhi.

"Una vita a Roma con Loki"
Pensò Aries facendosi venire un lieve rossore alle sue guance.

Nonostante il rispetto che provava per Genos, non poteva più restare al suo fianco a fare la moglie innamorata che non era. Loki si avvicinò a lei e gli diede un foglietto piegato, poi senza dire nulla gli diede le spalle e Aries se ne andò con suo marito.
Per tutta la giornata Aries era stata a sentire i lamenti di Genos riguardo la possibile partenza per Loki, ma la sua attenzione era più sul bigliettino che Loki le aveva dato, dove c'era scritto di incontrarsi al fienile, alla stessa ora della sera precedente.

-Aries, mi ascolti?-
Chiese Genos vedendola distratta, riportandola coi piedi a terra.

-Sì, scusa. Comunque penso che tu non debba prendertela tanto, infondo sta solo cercando una vita migliore-
Il corvino si sedette su una sedia e sospirò.

-Non puoi capire, Aries, infondo sei solo una donna-
La rosa scattò in piedi e lanciò un'occhiataccia verso suo marito.

-Solo una donna? quindi per il mio sesso non posso capire determinate cose? Hai capito male, Genos- 
Andò in camera sua e sbatté la porta mentre lui la chiamava, cercando di chiederle scusa.

-Non volevo dire questo, scusa-
-Vattene, Genos, ti prego-
L'uomo appoggiò una mano sulla porta, poi abbassò lo sguardo e girò i tacchi, lasciandole i suoi spazzi.

Fino a sera non si fece sentire, e tanto meno lei, che pensò di sfruttare questa discussione come un vantaggio per uscire senza dare sospetti o rischiare di essere scoperta. Arrivata l'ora la ragazza si preparò e uscì dalla camera, vedendo suo marito ancora seduto sulla sedia con la testa sul tavolo. Quando si accorse di lei quello sollevò la testa e la guardò confuso.

-Dove vai?-
-Ho bisogno di una boccata d'aria, quindi mi farò un giro-
-Di notte è pericoloso girare da sola, Aries-
-Non starò fuori tanto, quindi puoi anche andare a dormire e pensare alle tue cose dove io non posso dare nessun parere-
Sbatté la porta di casa e se ne andò.

Camminò per qualche isolato e poi si girò, vedendo che nessuno la stava seguendo, così che avrebbe potuto andare tranquillamente al fienile.
Appena arrivò vide Loki sdraiato su del fieno e quello si andò subito da lei per abbracciarla e darle un bacio sulle labbra, subito ricambiato da lei che circondò le braccia al collo dando più pressione al bacio.

-Sono felice che tu sia qui, Aries-
Disse lui sorridendo sulle sue labbra.

Anche Ella sorrise e gli diede un altro bacio, poi si appoggiò al suo petto e si rilassò con il battito del suo cuore.

-Ho fatto la mia scelta-
Le disse lei e quello iniziò a sudare freddo.

-Quindi... che hai deciso?-
Chiese agitato e lei poté sentirlo benissimo grazie ai suoi battiti.

-Voglio venire con te a Roma, lontana da qui, e avere una famiglia con te-
Al ragazzo si inumidirono gli occhi e fece un ampio sorriso, poi l'abbracciò stretta a se e la riempì di baci facendola ridere.

-Ti amo, Aries. Ti amo tantissimo! Quando ce ne andiamo?-
-Il prima possibile-
La ragazza guardò determinata gli occhi blu di lui mentre quello non smetteva di sorridere.

-Domani?-
Chiese lui e quella sorrise ancora più di prima.

-e sia-

Quando Aries arrivò a casa trovò sveglio Genos sdraiato sul letto matrimoniale, che guardava nella sua direzione senza dire una parola.
Aries distolse lo sguardo e andò a farsi una doccia, poi tornò in camera e si mise sotto alle coperte evitando ogni sguardo con suo marito.

-Mi dispiace...-
Disse nella notte l'uomo, ma quella non  gli diede ascolto.

-Sono stato stupido a dirti quelle cose... non lo penso realmente. L'ultima cosa che vorrei è escluderti dalle mie decisione, e lo sai-
Aries sospirò e smise di dargli le spalle girandosi verso di lui.

La luce della luna riusciva a dare quella poca luce per far vedere alla giovane i chiari segni di rimorso che aveva dipinti sul volto di lui, smuovendo non poco la rosa, che per colpa della sua bontà non riusciva mai a non far passare le cose, e questa volta non poteva permetterselo se voleva andarsene via con Loki senza che lui la cerchi fino a Roma.

-Ti amo, Aries... perdonami-
Il corvino si avvicinò alla ragazza e la baciò sul collo, fino a salire e baciarla sulle labbra.

La ragazza chiuse gli occhi e provò a immaginarsi Loki, ma i baci, le mani sulla sua pelle, il respiro e il suo profumo non avevano paragoni con l'uomo che amava davvero, rendendo così quel momento una tortura per Aries.

-A... aspetta-
Disse la ragazza facendo fermare suo marito, però cosa avrebbe fatto poi? 

Non poteva creare sospetti, ma non poteva neanche concedersi a lui per poi sparire nel nulla come se niente fosse.
Aries abbassò lo sguardo e scosse il capo.

-Sono stanca, scusa-
Si sdraiò e diede le spalle a Genos, che non smise di guardarla.

-Aries... sicura di stare bene?-
Chiese lui con una certa preoccupazione.

Aries iniziò ad aver paura e pensare che possa avere dei sospetti su di lei, rendendola un fascio di nervi.

-Sì, perché?-
-Ultimamente mi eviti... ho fatto qualcosa che non va oltre a oggi?-
La rosa si torturò le mani sotto le coperte e il suo cuore iniziò a battere più forte.

Quella era la sua ultima notte a Pompei, non poteva farsi scoprire proprio adesso. Per lei e, soprattutto, per Loki. 
Si girò nuovamente verso suo marito e posò una mano sul suo petto nudo e ben scolpito.

-Certo che no, non mi sono resa conto di essere stata così distaccata da te. Scusami-
La ragazza si sollevò il giusto per prendergli il viso e dargli un bacio, che subito lui ricambiò.

Per tutto il tempo Aries assecondò ogni suo gesto e movimento con gli occhi lucidi, chiedendo perdono a Loki per essersi concessa ad un altro a così poche ore dalla loro fuga, e continuò a chiedere perdono con le lacrime agli occhi anche quando suo marito dormiva con la testa sul suo petto e le braccia intorno al suo corpo nudo.
Il giorno seguente preparò di nascosto qualcosa da portare via, compresi i suoi gioielli, che avrebbe potuto vendere per ricavare dei soldi. Mise il tutto nascosto sotto il letto e cercò di comportarsi come al solito davanti a Genos, anche se non riusciva a nascondere un lieve sorriso di eccitazione.

-Ti vedo felice-
Notò lui con un lieve sorriso e quella fece spallucce.

-Mi sento solo più serena-
-Mi piace quando sorridi-
Genos l'abbracciò da dietro e quella si appoggiò al suo petto, poi qualcuno bussò alla porta e la rosa sussultò.

Il corvino andò ad aprire, trovandosi Loki alla porta che fece una riverenza.

-Scusi il disturbo, signore-
-Nessun disturbo. Hai preso una decisione?-

Chiese Genos sperando di sentire quello che avrebbe voluto, ma dal'espressione desolata di Loki gli faceva capire che poteva anche smettere di sperare inutilmente.

-Sì, l'ho presa... partirò oggi stesso-
-così presto? ma...-
-è il periodo giusto per un contadino, signore. Lei dovrebbe saperlo-
Il corvino annuì e sospirò, poi venne affiancato da Aries che rivolse un sorriso al castano mentre teneva la mano al suo uomo.

-Ti auguro di trovare quello che stai cercando, Loki-
Il ragazzo sorrise e la guardò negli occhi.

-Ti ringrazio, Aries... lo troverò sicuramente-
Fece una breve pausa, poi guardò entrambi e continuò.

-Grazie per avermi dato la possibilità di essere il vostro contadino di fiducia, non lo dimenticherò mai... Addio-
Il ragazzo fece un'ultima riverenza e diede le spalle ai due per poi andarsene a finire gli ultimi preparativi. 

La sera scorsa lui ed Aries si erano detti di incontrarsi davanti al suo negozio alla solita ora, sperando che nessuno li avrebbe visti scappare per poi raccontare tutto a Genos. Non avrebbe voluto dare alcuna delusione a quell'uomo la cui portava rispetto, e poi era felice che sia stato lui a tenere la donna che amava e non un uomo rozzo o aggressivo.
Per i sentimenti di Genos non dovevano farsi scoprire.

Il cielo sereno della notte mostrava le sue meravigliose stelle e la luna piena in uno splendore più bello del solito, che andava a illuminare la stanza buia della camera da letto di Aries. Se ne stava seduta sul letto a guardare per l'ultima volta suo marito, che oltre a Loki l'aveva amata come lei meritava, se solo fosse stata quello che lui vedeva, ovvero la moglie innamorata e felice accanto al suo uomo. Prese la borsa da sotto il letto e si mise i sandali, poi uscì di casa e se la chiuse piano alle spalle. Finalmente se ne stava andando colui che amava davvero, e non avrebbe senz'altro perso altro minuto.
Mentre camminava sentiva il cinguettio degli uccelli che volavano nel cielo nonostante la notte, e per di più tutti andavano nella stessa direzione. Lo trovò molto curioso, ma non ci diede molto peso, soprattutto quando arrivò al negozio e vide Loki che la guardava sorridente con le braccia aperte. Aries corse verso di lui e si infilò nel suo abbraccio, poi si staccarono di poco e si baciarono più volte sulle labbra.

-Pronta?-
Chiese Loki e quella annuì sorridente.

-Quindi è per questo che mi evitavi-
I due sgranarono gli occhi e si girarono verso colui che aveva parlato, ovvero Genos, che guardava i due con delusione e dolore.

-Genos, noi...-
Cercò di spiegare Aries, ma il corvino la interruppe con un gesto della mano.

-non voglio sentirti... Non mi aspettavo nulla del genere da parte di entrambi... mi avete davvero...-
A interrompere lui invece furono i cani del quartiere, che iniziarono ad abbaiare senza un motivo svegliano una bella parte dei cittadini.

Le cornacchie in cielo gracchiavano rumorosamente mentre volavano nella stessa direzione degli uccelli che aveva visto non molto prima la rosa, e lì si domandò cosa stesse accadendo.
Una esplosione fece girare i ragazzi verso il Vesuvio, che stava eruttando materiali piroclastici lanciati in aria dalla grande forza di esso e poi ricaduti a varie distanze dal vulcano. Molta gente si svegliò nel cuore della notte e nel vedere la scena non perse tempo a scappare.

-Dobbiamo andarcene da qui!-
Disse Loki ai due, ma Aries non sembrò dargli ascolto, immobile nello stesso punto con lo sguardo fisso sul vulcano.

Scoppiò in una risata nel bel mezzo della disperazione, mentre i due ragazzi la guardavano più che confusi.

-è... così assurdo, vero?-
Chiese lei sorridendo mentre Loki la scuoteva e diceva che dovevano andarsene.

-Non possiamo andare da nessuna parte, Loki... è troppo tardi-
Il ragazzo smise di scuoterla e guardò anche lui il Vesuvio.

-Genos, perdonami... non sono stata la donna che ti saresti meritato. Io ho sempre amato Loki, ma la mia ammirazione nei tuoi confronti mi impediva di farti soffrire. Sei stato un marito fantastico-
La ragazza fece scendere delle lacrime lungo le guance mentre il corvino la guardava dolorante, anche lui sull'orlo di piangere.

-Potrei stare per questi ultimi istanti con l'uomo che amo?-
Singhiozzò lei e quello si mise una mano d'avanti al viso.

-Ti amerò per sempre, Aries... nonostante tutto. con Te sono stato davvero felice. Grazie-
Quelle furono le ultime parole di Genos prima di correre via.

Finalmente potevano stare da soli in mezzo alla gente, senza doversi lanciare sguardi furtivi o incontri che li avessero portati a molti guai. Finalmente potevano guardarsi senza paura di essere scoperti. I due si abbracciarono e chiusero gli occhi mentre le esplosioni e il magma risaliva il vulcano, fino a uscire e precipitare verso Pompei e ai villaggi vicini. Successivamente una colonna di Gas, ceneri, pomici e frammenti litici si sollevò al di sopra del vulcano, e i due si staccarono e si guardarono per un'ultima volta, prima che la natura li avesse presi con se.

-Ti ho mai detto che per molte notti ho sognato noi due con un bambino in giro per casa?-

Disse Loki con gli occhi lucidi e quella scosse il capo con il viso segnato dalle lacrime che ancora scendevano lungo il suo viso.

Il ragazzo le mise una mano nei capelli e ne sollevò una ciocca.

-Aveva... lo stesso colore dei tuoi capelli, e sbarazzini come i miei... poi... la pelle liscia e delicata come la tua- 
La mano andò dai capelli al viso della ragazza, che gli asciugò le lacrime con il pollice mentre la guardava con un lieve sorriso sulle labbra.

-Il tuo stesso dolce sorriso... la tua gentilezza... forse gli occhi blu erano l'unica cosa che ha preso da me-
Aries singhiozzò e appoggiò il viso sul suo petto, mentre quello l'accarezzava sulla nuca e le diceva che sarebbe andato tutto bene, e che neanche questa catastrofe li avrebbe separati.

Aries sollevò la testa e gli circondò il collo con le braccia, perdendosi in quegli occhi che tanto amava.

-Ti amerò per sempre, Loki-
-Ti amerò anche io, Aries, Per sempre, anche dopo la morte-
I due si baciarono mischiando le loro lacrime mentre il peggio si avvicinava.

Anno 79 d.C. Pompei fu interessata dall'eruzione del Vesuvio, che la seppellì sotto una coltre di materiali piroclastici di altezza variabile dai cinque ai sette metri, determinandone la fine.

2016...

- Dai Natsu! cammina!-
Disse a gran voce una ragazza dai capelli color grano illuminati dal sole caldo di Agosto.

-Ma Lu, sono stanco! queste strade in pietra sono massacranti-
Si lamentò un ragazzo dalla zazzera rosa che a malapena riusciva a reggersi in piedi dopo tutta la strada che avevano fatto per visitare la città.

La bionda sbuffò, poi si fermò di colpo e restò a fissare ciò che aveva davanti.
Il ragazzo guardò interrogativo la ragazza, poi quando si avvicinò a lei e vide quello che stava guardando capì perché si era fermata.
Una statua che sembrava rappresentare due persone baciarsi affascinò la bionda, fino a commuoverla e portarla alle lacrime.

-Lucy, perché piangi?-
Chiese allarmato il rosato e quella scosse la testa.

-è che... invece che scappare hanno voluto restare per l'ultima volta ancora insieme... è così toccante-
Natsu sorrise e strinse la ragazza a se.

-hai ragione, e credo sia la cosa più bella che io abbia visto in questa città-
-concordo... Hey, Natsu-
-sì?-
Il ragazzo si girò a guardare la ragazza, trovandola a sorridere con gli occhi lucidi da cerbiatta che tanto lo fanno impazzire.

-Anche tu dedicheresti il tuo ultimo attimo di vita a me invece che scappare da un disastro?-
Quella domanda sorprese un po il ragazzo, che si ritrovò a sorridere e baciare sulle labbra la giovane.

-certo che no, io scappo-
La bionda iniziò a prendere a borsate il povero ragazzo, che continuava a dire che stava solo scherzando e che sarebbe rimasto lì con lei fino alla fine.

I due si misero a ridere appena si fermarono, poi Natsu le circondò la vita con le sue mani e l'attirò a se per darle un bacio pieno di amore.

-Starei con te fino alla fine, Lucy-
-Come puoi dirlo se neanche sai cosa si prova in un momento di puro panico?-
-Perché tu sei la mia vita, e senza la vita come si potrebbe andare avanti?-
Lucy guardò il giovane con il cuore a mille, poi lo abbracciò e posò la testa sul suo petto.

-Anche per loro sarà stato lo stesso-
Disse la bionda guardando per l'ultima volta quella statua piena di sentimento, un sentimento che tutt'ora si poteva percepire soltanto guardandola.

parole: 3670





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