Come with me- Tema a Scelta

-Presto, porta qui quella maledetta crema, Oak!- disse agitato Brandy, cercando di curare un elfo ferito.

La ragazza prese il contenitore di crema dalla sua borsa, correndo a porgerlo a Brandy che lo aprí frettolosamente per poi spalmarlo sulle ferite grondandi di sangue subendo le urla di dolore del povero ragazzo.

Oak si tappava le orecchie terrorizzata allontanandosi da lì.
Odiava vedere gente ferita.
Odiava l'idea che poteva morire di nuovo.

In fondo, cosa sono gli elfi? Sono sono persone già morte, i quali è stato dato un altra possibilità in un altro mondo.

Oak pensava, anzi, cercava di ricordare come era la sua vita precedente, ricevendo in cambio un odioso mal di testa.

Con la testa tra le nuvole e le orecchie ancora tappate, si scontrò con qualcuno, cadendo entrambi a terra.
-Ehy, sai più attenta!- disse il ragazzo dai capelli azzurri, toccandosi il punto dolorante, che casualmente è la testa.
Dall'espressione sembrava leggermente incavolato, come un lupo pronto ad assalirla.

Oak, sbiadendo solo all'idea si scusò immediatamente, per poi correre di nuovo via.

Dimenticavo, odiava anche lui: Cirius.
Era della sezione Aria, come Oak era della sezione Terra.
Le due sezioni si odiavano a prescindere, per colpa degli scherzi di pessimo gusto dei primi.

Si dirisse verso il villaggio facendo attenzione a non scontrarsi con altre persone, dirigendosi poi verso casa sua.
Una volta aperta la porta, la prima cosa che notò era la sua amica Aline seduta comodamente sul divano ad oziare.
Sbuffò per poi avvicinarsi a lei.
-Cosa ci fai qui? Sei della sezione Acqua, non Terra- precisò lei.

Alina si voltò verso di lei.
-Nah, non rompere. Comunque ho sentito che un altro elfo è stato attaccato. Cos'è stato?-

L'elfa si sedette vicino a lei sospirando.
-Non si sa ancora, si sospetta siano stati quelli della sezione Ombra.-
-Oppure...- aggiunse l'altra.
-"Oppure.."?- ripetè incuriosita Oak.
L'azzurra sospirò.
-Oppure è stato un Troll.-
-Un Troll? Ma non eravamo protetti dalla barriera del Padre?- sobbalzò sorpresa l'altra.

-Il Padre è vecchio ormai, non credo abbia resistito.-
Oak era confusa, non sapeva se crederle oppure no.
Decise di lasciar predere, e tornare a svolgere il suo lavoro da elfa, sistemare la natura, come fece la sua amica.

Ore dopo, tornata a casa si sentiva strana. Il corpo le bruciava tutto, sembrava stesse per perdere conoscenza.

Si sedette sul divano, mentre la vista cominciava ad offuscarsi.

~~~~

Quando aprì gli occhi, era sdraiata sul suo letto. Diverse persone erano raggruppate intorno ad esso.

Alzò la testa a fatica, guardandoli confusa.

Brandy, Alina, e persino Cirius la guardavano preoccupati mentre dei medici la curavano.

La curavano? Sentiva tutto il corpo debole, alcune ferite le bruciavano. Ma come se le era procurata?

-Cos'è successo?- chiese lei a fatica.
Alina si avvicinò a lei, stringendole una mano.
-Quando sono entrata a casa tua, era tutta sotto sopra. Tu eri a terra priva di sensi ricoperta di sangue. Speravo fossi tu a dare spiegazioni...- spiegò lei.
Stava per aprire di nuovo bocca, quando un dottore intervenne.
-Puoi dirmi cosa ti è successo?-

La mora inclinò la testa cercando di ricordarsi.
-Prima di perdere i sensi, sentivo tutto il corpo bruciare, non riuscivo a stare in piedi, avevo un gran mal di testa...non so altro.- concluse lei tornando a guardarlo.

Lui sembrava sospettoso.
-Capisco.- si limitò a dire.

Brandy, alzandosi dalla sedia si avvicinò a lei.

-Devi sapere che, non sei stata l'unica. Anche l'elfo che stavamo curando ieri ha dichiarato la stessa cosa, come quello prima, e quello prima ancora.- affermò lui serio.

Oak ampliò gli occhi incredula.
-A quanto pare non era un Troll, ma voi....come dire, vi siete trasformati.- intervenne Alina.

-Spiegati.- si limitò a dire l'altra.
-Vedi...tutti gli elfi hanno affetmato di non aver incontrato nessun Troll in giro, come te suppongo. Quindi non rimane altro che...-
-La trasformazione in troll...- sussurrò Oak, a dir poco scioccata.

A quel punto, si avvicinò Cirius, serio da far paura.
-Oak, tu hai mai visto un troll?-
Lei scosse la testa.
-Bene, allora te lo dico io. Sono elfi.-

Tutti nella stanza lo guardarono stupiti, come stavano per aprir bocca e chiedere spiegazioni, ma lui li bloccò.

-È stato diverso tempo fa, ero andato a caccia. Dentro al bosco incontrai un altro elfo. Era strano, continuava ad infliggersi tagli sulle braccia e sulle gambe, sembrava in conflitto con sé stesso.
Io, ovviamente, cercai di fermarlo, ma quando lo vidi in faccia non ci pensai due volte ad allontanarmi.
Gli occhi erano ormai tutti neri, aveva zanne a posto dei denti. Sembrava fuori di sé, era diventato una vera e propria bestia. A quel punto intervenne il Padre...non vorrei dire la fine che ha fatto...-

Alina e Oak erano terrorizzate, invece Brandy e il dottore lo guardavano increduli.

-Quindi...anche io farò la sua stessa fine...- aggiunse la ferita, mettendosi a sedere.

-Non è detto, anche se non dobbiamo sperarci molto.-

Annuì tristemente. Il silenzio sprofondò.

***

I giorni passarono, come Oak guarí e potè tornare ordinariamente al lavoro.

Pensava che tutto si fosse risolto, ma si sbagliava in pieno.
Una sera, tornando dal suo turno di lavoro ebbe una strana sensazione.

Un fuoco stava per riaccendersi dentro di lei. La vista si offuscò di nuovo, non poteva fermarsi.

Si inginocchiò a terra, graffiandosi la pelle con le unghie, cercando di scacciare il calore non riuscendoci.

Alina, che stava per andare a casa dell'amica, la vide a terra, infliggendosi tagli su tutto il corpo.
Le corse incontro, cercando di fermarla. Ma quello che vide la sconvolse, la sua amica era ormai un Troll.

Indietreggiò spaventata, mandando un segnale al suo amico Brandy, che alcuni minuti dopo si presentò con Cirius.

I due rimasero sorpresi da quello che videro. Cercarono di bloccarla in tutti modi, ma lei ormai aveva acquistato una forza innaturale.

-Prendi le medicine dalla sua borsa, svelta!- ordinò Brandy ad Alina, indicando la borsa lanciata poco lontana dal gruppetto.

Quando lei si alzò per dirigersi a prenderla un "no!" la bloccò facendola voltare verso la fonte della voce.

Era Oak, cercando di rimpossessarsi del suo vero corpo.
-Non ho speranze, uccidetemi!- supplicò lei.

Uno schiaffo raggiunse la sua guancia destra facendola tornare in sé per alcuni decimi.

-Non essere stupida, noi ti aiuteremo!- urlo Cirius.

Brandy e Alina fissavano alla scena sorpresi.
Cirius che si preoccupava per qualcuno, sopratutto Oak?

-Ma..-
-Niente "ma"! Non ti abbandoneremo! Non puoi lasciarci! Non puoi lasciarmi.- aggiunse quasi sussurrando, guardandola tristemente negli occhi.

"Una...dichiarazione?" pensarono gli altri due.

Eh sì, Cirius era innamorato di lei.
Non riusciva ad ammetterlo, fino a quel momento.
Era troppo orgoglioso, non voleva mostrare le sue debolezze. Lei era una di esse.
Quando realizzò che lei stava per abbandonarlo, non voleva crederci.
"Si sta comportando in modo egoista" continuava a ripetersi.

Anche Oak, a sentire le sue parole, era ritornata sé stessa, guardandolo sorpresa.
"Dopo tutto questo tempo, che mi aveva evitata...era per questo?"
Sentì le lacrime bagnarle gli occhi, per poi rigarle il viso.

Si era resa conto di amarlo, solo in quel momento.
Ogni volta che lo guardava, gli batteva forte il cuore, ma non per paura...
"Ora è tutto chiaro" pensò, sorridendo amaramente.

Afferrò la mano del ragazzo, e gli mise un legnetto appuntito per poi guardarlo negli occhi.

-Ti prego, fallo per me.- sorrise.

Lui la guardò supplicandola con lo sguardo, ma lei non smetteva di sorridergli.

Oak riprese a dimenarsi, tornando a trasformarsi.

I ragazzi tornarono a soccorrerla senza successo.

Cirius capì che mancava solo una cosa da fare.
Gli altri due capirono subito le sue intenzioni. Cercarono di farlo ragionare, ma ormai lui era deciso.
Afferrò il legnetto con fermezza, avvicinandosi a lei.

Quando Brandy provò a mettersi in mezzo, finì scaraventato contro un albero, così come Alina.

Infine, si avvicinò alla ragazza alzando il braccio tendendo il legnetto e con l'altra mano bloccava i movimenti della mora.

Nell'istante quando lui stava per pugnalarla Oak tornò sé stessa, sorridendogli dolcemente e sussurrandogli un lieve "grazie".
Un solo gesto, per piantarle l'oggetto al petto, fermandole di colpo il cuore.
Successivamente si inginocchiò, abbracciando il corpo privo di vita della ragazza, piangendo disperato.

****

Si svolse un funerale.
Lui era seduto sulla scalinata di casa sua con lo sguardo perso nel vuoto quando all'improvviso sentì una voce. La sua voce.

Subito scattò in piedi, cercando la fonte della voce, non trovando nessuno.

-Vieni con me.- continuava a dirle la voce.

Lui sorrise amaramente, sedendosi di nuovo sulla scalinata sentendo il corpo in fiamme.

-Sto arrivando- sussurrò infine, lasciando che la vista si oscurasse, non ponendo resistenza.

Presto lui l'avrebbe rivista..

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