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~Nerd~
Sistemo i libri nel mio armadietto, quando ricevo uno spintone che mi fa volare a terra "Stai attento, quattrocchi!" Dice una voce odiosa "Marcy, stai bene?" Mi chiede il mio migliore amico Sime, che mi aiuta ad alzarmi "Si, ma non i miei occhiali..." sussurro vedendo i miei occhiali sfracellati a terra "Oh... mi spiace man..." Dice prendendoli "C'ho preso l'abitudine..."
Allora, per chi non l'avesse capito io sono Marcello Mosca, un nerd che non si caga nessuno e che ha un migliore amico di nome Simone Caglioni.
Vengo sempre preso di mira da quel decelebrato di Ezalb, il figo della scuola. Spesso se ne va in giro per la scuola con delle ragazze che sicuramente neanche conosce, mentre la sua fidanzata, Martina Pasqui, gli fa i compiti.
Dicono tutti che Ezalb sta con Martina solo per questo, solo perché lei è, dopo di me, la più brava in questa scuola. Ma io non la penso in questo modo, nel senso, secondo me non è solo intelligente, ma è anche bellissima! Con quei fantastici capelli castano chiaro che coprono sempre una parte della faccia, occhi color nocciola che ti incantano... è perfetta!
Da come avete capito sono innamorato di lei, da sempre.
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"Ragazzi, aprite il libro si scienze." Dice la prof. mentre io continuo a ricevere aereoplanini di carta in testa da Ezalb che sta proprio dietro di me.
"Andate alla pagina cinquantasei, 'il corpo umano'. Allora, dato che è quasi finita l'ora vi do i compiti." Continua la professoressa.
Controllo l'orologio, è vero, abbiamo passato tutta l'ora a provare quel maledetto esperimento che non ci riusciva.
"Vi do una bella ricerca da fare, a coppie!" Esclama.
Il rumore dei miei compagni che gioiscono prende il posto del silenzio "Ma le coppie le deciderò io." Continua la prof.
Quella gioia si trasforma improvvisamente in odio, odio verso la prof.
Essa prese dei bigliettini e ci scrisse sopra il nome di tutti i ragazzi.
Iniziò ad estrarre nomi, formare coppie e dare loro gli argomenti da svolgere per la ricerca, finché estrasse due nomi che mi fecero diventare la felicità in persona.
"Martina Pasqui e Marcello Mosca."
"Prof., mi scusi, è possibile che al posto di Marcello stia io con Martina?" Chiese Ezalb "Brutto decelebrato stai zitto o ti taglio le corde vocali!" Pensai girandomi di scatto.
Lui mi lanciò uno sguardo di sfida, Simone invece mi guardò preoccupato. Lui sapeva della mia cotta fin dall'inizio, di lui ci si poteva fidare.
Per mia fortuna la prof. rispose di no a Ezalb che, non contento passò la fine dell'ora a pregare la donna di farlo stare con Martina.
Quando suonò la campanella della fine delle ore scolastiche il rumore delle sedie spostate e delle chiacchere della gente si alzarono nella classe.
Uscii dalla stanza e, un attimo prima di essere fuori dal portone, venni scaraventato a terra, proprio come stamattina "Hey quattrocchi!" Esclamò Ezalb calciando il mio zaino "Sei pronto a prenderle?" Disse tirandomi per il colletto "Cos'ho fatto di male?" Chiesi, e nella mia voce ci fu quel non so che di coraggioso "Sei finito nella ricerca con la MIA ragazza, ecco cos'hai fatto."
"Ma la prof. ha tirato a sorte..."
"E la sorte ha deciso che oggi ti picchierò!" Disse tirandomi un calcio, fortunatamente non sui gioiellini, ma sulla gamba "Lascialo!" Qualcuno gridò dietro Ezalb, osservai chi fosse e vidi lei: Martina "Che vuoi?" Disse Ezalb "Che lo lasci stare." Rispose decisa "Ah, così?" Il ragazzo mi lasciò il colletto della camicia facendomi cadere a terra "Perché devi picchiarlo? Che ti ha fatto di male?"
"Non ho voglia di parlare con te, tanto ti uso solo per prendere bei voti!" Disse ridacchiando Ezalb, e girandosi per andarsene, ma la sua uscita di scena venne rovinate dalle splendide parole di Martina "Ah si? Allora sai che faccio? Ti lascio!"
Ezalb rimase immobile, a fissare il vuoto, poi scagliò un pugno contro un armadietto e se ne andò.
"Stai bene?" Chiese lei aiutandomi ad alzarmi "S-si..." balbettai incantato "Lascialo stare, è solo un deficiente." Continuò "Senti, ci vediamo stasera a casa mia, okay?" Chiese, io mi limitai ad annuire come un ebete "Allora tieni, a stasera..." mi prese la mano e mi baciò la guancia... se ne andò lasciandomi lì, incantato.
Mi guardai la mano e notai un bigliettino stropicciato:
"Vieni a casa mia alle 17:30
Via Kibatta 118
-Martina Pasqui-"
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Erano le 17:10, dovevo prepararmi, presi una camicia bianca e dei jeans un po' larghi.
Appoggiai la mano per prendere i miei... vero... gli occhiali li aveva rotti Ezalb.
Mi infilai le scarpe e uscii di casa salutando i miei genitori.
Mi avvio verso la via segnata sul biglietto da Martina "Via Kibatta 118..." continuo a ripetermi, finché arrivo davanti ad un palazzo molto alto.
Era quello.
Cercai il campanello con il cognome "Pasqui" e subito lo trovai.
Mi feci coraggio e suonai "Chi è?" Chiese una voce femminile "Marty?" Domandai "Si, ma tu chi sei?" Insisteva "Sono Marcello, sono venuto per la ricerca." Risposi.
Nessuna parola da parte sua, solo il suono metallico del cancello che si apre.
Passo il piccolo cancello e arrivo davanti ad un portone, faccio per aprirlo ma qualcuno mi precede, Martina apre la porta e me la ritrovo proprio davanti.
Sorrido come un ebete e sussurro un "Ciao."
"Hey... entra pure." Faccio come mi è stato detto ed entro nel palazzo, finiamo davanti ad una porticina di legno accostata ed entriamo "Con permesso..." sussurro "I miei non sono a casa." Dice lei sedendosi sul tavolo delle cucina.
Io resto immobile a fissarla mentre lei sistema il necessario.
"Che fai?" Mi chiede all'improvviso, arrossisco e per non farlo notare mi copro la faccia "A-arrivo..." balbetto.
Le scappa una risatina mentre mi siedo accanto a lei.
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Dopo un'ora di studio decidiamo di fare un piccola pausa "Ti va un succo di frutta?" Mi chiede avvicinandosi al frigo "Si." Rispondo "Albicocca va bene?"
"Certo."
Mentre cerca il succo nel frigo io continuo a fissarla "Perché mi osservi sempre?" Chiede "C-cosa?! Io non ti fisso..." dico distogliendo lo sguardo, lei si avvicina a me col succo "Ti ho visto, non sono scema!" Esclama sedendosi.
Io infilo nervosamente il succo con la cannuccia e inizio a berlo "Perché?" Dice "Cosa intendi?" Le domando "Perché mi fissi? Ho qualcosa che non va?" Mi chiede guardandosi "No, certo che no... nel senso, secondo me sei... molto bella..." sussurro super imbarazzato "Dici così solo perché non indossi gli occhiali, perché non ci vedi bene." Dice delusa "Io invece non credo..." Le sussurro prendendole il viso tra le mani, le accarrezzo la guancia con il pollice e mi avvicino sempre più alle sue labbra.
"Marcy..." Dice, la interrompo mettendole un dito sul labbro superiore "Shhh..." Dico per poi, finalmente, baciarla!
Lei approfondisce il bacio e mette le mani dietro il mio collo, io metto le mie attorno ai suoi fianchi, lei si stacca e si avvicina al mio orecchio, per poi sussurrare:
"Ti amo piccolo nerd!"
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