In questo capitolo dovrei presentarmi. Potrei semplicemente dire che sono una ragazza con i capelli verdi e lasciare immaginare al lettore che razza di soggetto deviato si nasconda dietro questo profilo. Ma dalla regia mi dicono che questa presentazione varrà come una sorta di biglietto da visita per capire le mie capacità di scrittura, quindi mi perderò in voli pindarici casuali.

La sofferenza racchiusa nel mio delicato animo, il dolore cronico bloccato dentro al mio cuore e il desiderio di esprimere le mie elucubrazioni mistiche (altrimenti dette seghe mentali) mi hanno spinta a dedicarmi alla scrittura come valvola di sfogo per la mia creatività (da usare quando non danno niente di interessante in TV).

La sensibilità della mia persona, pari a quella di un caimano affamato, mi ha spinto a scrivere storie che sanno di fantasia, di libertà, di dolore, di tristezza, di inquietudine e anche un po' di gelato alla vaniglia, perché, ehy, tutti amano il gelato alla vaniglia.

La mia penna corre veloce sul foglio (lo so che qua non ci sono né penne né fogli, ma non mi rovinate la metafora) come un treno corre lungo i binari, diretto verso il paradiso. Sfortunatamente il luogo gigante di metallo è della Trenitalia, dunque il paradiso lo raggiungerà più o meno tra quattro generazioni.

Poi all'improvviso il mio magico strumento di scrittura si trasforma in una ballerina che, pattini ai piedi, volteggia leggiadra su un lago ghiacciato, composto da lacrime di bue muschiato della Groenlandia, congelatesi grazie ad un freezer della Whirlpool.

Per chi se lo stesse chiedendo, adoro i racconti dal taglio umoristico.

A tutti gli altri: i contatti del mio pusher ve li do in privato.