Oltre la fantasia

Questo capitolo contiene i protagonisti delle storie precedenti

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Una figura stava correndo sulle pareti degli enormi edifici di New York mentre seguiva un inseguimento della polizia.

"È spettacolare quanto mi viene naturale correre a quattro zampe" pensò Cleo.

Notò l'auto che gli agenti stavano seguendo fare una curva stretta e quasi investire i passanti.

"Sarà meglio mettere fine a questa corsa prima che qualcuno si faccia male" si alzò tornando a correre sulle gambe. "Cataclisma!"

Una sfera d'energia nera e violacea comparve sulla mano destra e la lanciò verso l'auto criminale. La ragazza schioccò le dita e la sfera si divise in quattro più piccole che colpirono gli pneumatici del veicolo facendoli svanire in minuscoli frammenti. Il veicolo andò in testacoda fino a schiantarsi contro un muro. Cleo sorrise soddisfatta mentre osservava i poliziotti arrestare i criminali.

"E con questo si conclude la mia ronda notturna" fece un inchino ai cittadini che la acclamavano prima di saltare su un tetto vicino e dirigersi verso casa sua.

Ma all'improvviso un portale oscuro apparve di fronte a lei e la risucchiò per poi chiudersi rapidamente.

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"Katrina ti vuoi sbrigare?" le urlò Alexa fuori dall'abitazione.

"Sto arrivando" rispose controllandosi i capelli nello specchio.

Prese il cellulare e uscì dalla stanza ma non notò un grosso cerchio nero sul pavimento che si chiuse all'istante non appena la ragazza ci cadde dentro.

-•-•-

Cleo si risvegliò in un luogo sconosciuto. Guardandosi intorno vide molto alberi.

"Come sono finita in un bosco?" si chiese quando sentì un rumore sopra di lei. "Di nuovo quel coso?"

Scattò in piedi e fece un passo indietro mentre osservava lo stesso portale che l'aveva condotta lì. Ma stavolta ce n'erano due dai quale caddero due persone prima che scomparissero. Cleo si avvicinò lentamente ai due sconosciuti.

"Chi siete?" gli domandò attirando la loro attenzione.

"È già arrivato Carnevale?" disse Carlo alzandosi.

Katrina invece la fissò con attenzione. "Chi sei tu? Emani un'energia negativa"

"Come lo sai? Sei un essere magico anche tu?"

Lo sguardo di Carlo passava da una ragazza all'altra, cercando di capire cosa dicevano ma con scarsi risultati.

"Ehm cerchiamo di calmarci" disse frapponendosi tra le due ragazze. "Non è il momento per litigare. Dovremo collaborare per capire cosa ci sta succedendo"

Entrambe annuirono in silenzio pur non perdendosi di vista. Tutti e tre si presentarono e spiegarono cosa stavano prima di ritrovarsi in quel bosco sconosciuto.

"Quindi tutti noi stavamo facendo le nostre cose quando questa specie di portale o chissà cosa, ci ha risucchiato e trasportati qui. Secondo la mia opinione potrebbe essere stata un illusione o un allucinazione e qualcuno ne ha approfittato per stordirci e portarci dove siamo adesso" dedusse Carlo.

"O potrebbe essere stato davvero un portale magico" disse Cleo.

"Per favore! La magia non esiste. La logica è l'unica cosa che porta alla verità" rispose il ragazzo.

"Non ho voglia di convincerlo che la magia esiste. Abbiamo altre cose a cui pensare" sbuffò Cleo. "Prima di tutto dove siamo?"

"Non lo so" Katrina si avvicinò a un albero, ci posò una mano sopra che cominciò a emettere un bagliore verde.

"Che stai facendo?" le domandò la ragazza-gatto.

"Fai silenzio. Sto cercando di comunicare con la natura" rispose Katrina chiudendo gli occhi.

"Sì certo. Poi parlerà con gli animali?" ridacchiò Carlo.

Cleo si stava innervosendo dall'atteggiamento scettico del detective. "Senti ragazzino non mi interessa se credi o no alla magia ma evita questa battute penose. Qui le regole del tuo mondo non valgono e non può spiegare cosa siamo in grado di fare"

Prese un grosso masso e lo sollevò con un braccio. "La tua logica può spiegare come io, una semplice ragazza adolescente, riesca a tirare su una pietra di queste dimensioni senza sforzo?"

Vide Carlo aprire la bocca un paio di volte cercando una risposta ragionevole. Cleo evocò il suo potere e il masso si sbriciolò in sabbia finissima. "O come sia in grado di sgretolarlo semplicemente stringendo la presa della mia mano? Per come la penso io, ciascuno di noi proviene da una dimensione o universo parallelo. Nel tuo non esiste la magia mentre nel nostro sì. Non sei obbligato a cambiare ciò in cui credi ma piantala di fare lo spiritoso o farai la stessa fine del masso"

Senza ulteriori indugi, Cleo si diresse verso Katrina, non volendo più discutere col ragazzo scettico. "Hai scoperto qualcosa?"

"Non molto. La natura mi ha detto che qui vicino c'è un regno e che ha bisogno di noi" spiegò Katrina.

"Un regno? Siamo tornati nel passato?" domandò Cleo.

"Purtroppo ho perso il contatto prima che potesse dirmi altro. Qualcosa mi preoccupa" guardò il cielo oscurate da inquietanti nuove grigio scuro che lasciava passare poca luce e gli alberi erano tutti spogli, senza una foglia. "La natura si sta indebolendo, come se si stesse prosciugando"

"In effetti è tutto secco" disse la ragazza-gatto spostando col piede l'erba secca e alcuni ramoscelli.

"Penso ci convenga andare in questo regno e vedere se scopriamo qualcos'altro" intervenne Carlo.

Il gruppo si mise in marcia seguendo Katrina.

"Allora...puoi comunicare con la natura" disse Cleo.

"Sì. Posso anche usare gli elementi della natura ma io preferisco usare la crescita accelerata delle piante" rispose. "Tu non vuoi dirmi qual'è il tuo potere?"

"L'energia che avevi percepito prima non era negativa ma distruttiva. Posso distruggere tutto ciò che voglio compresi gli esseri viventi" la informò Cleo.

"È un potere oscuro e malvagio, dalla distruzione non si ottiene niente" disse sinceramente Katrina.

"Lo so, non è stato facile all'inizio. Tutti mi consideravano un pericolo. Ho dovuto lavorare molto per convincere la società che non ero una minaccia. Secondo me nessun potere o magia nasce malvagia. Dipende da come la utilizzi" spiegò Cleo.

Prima che potessero continuare la conversazione, il gruppo uscì dalla foresta e raggiunsero il regno.

"Ma cos'è successo qui?"

Tutte le abitazioni erano semi-distrutte. Le pareti e le strade erano piene di crepe e non si vedeva anima viva.

"Chi può causare tutta questa distruzione?" Katrina era inorridita da quello che vedeva.

"Qualcuno o qualcosa che ha attaccato con ferocia. Questi segni sono causati da colpi decisi, senza alcuna esitazione" ipotizzò Carlo esaminando attentamente le fenditura. "Probabilmente una spada, un'arma dotata di una lunga lama o cose simili"

"Sembra che tutto sia partito da qui" disse Katrina notando un piccolo cratere al centro del regno.

"Qui invece sembra sia successo un'esplosione o un piccolo incendio" dedusse il giovane detective identificando segni di bruciatura.

"Ragazzi venite a vedere" li chiamò Cleo da una stradina a destra del cratere.

Katrina e Carlo la raggiunsero velocemente e videro diverse statue di pietra di fronte a loro.

"Delle statue? Che ci fanno qui nella strada?" domandò il detective.

Avevano delle posizioni e espressioni facciali insolite, quasi terrorizzate, come se stessero raffigurando la loro fuga.

"Pensi anche tu quello che penso io?" chiese Cleo mentre Katrina si avvicinava alla statua che ritraeva una giovane ragazza.

"Temo di sì. Siamo finiti nella fiaba di Cenerentola per quanto assurdo possa sembrare"

"Cosa?!" urlò Carlo.

"Beh quelle scarpette sono inconfondibili" gli fece notare Katrina.

Prima che potessero dire altro, un forte ruggito riecheggiò in tutta la zona e fece tremare la terra. Dal castello, l'unico edificio non danneggiato, partì un raggio d'energia rosso che atterrò proprio sul piccolo cratere. Quando il bagliore rosso svanì, il gruppo vide una figura umanoide completamente nera, due occhi rosso sangue senza pupilla e iride, orecchie lunghe e appuntite, capelli castani rizzati all'insù. Nella mano destra impugnava una falce rossa come i suoi occhi.

"Intrusi!" disse con una voce demoniaca. "Come osate intrufolarvi nel mio reame?!"

"Qualcuno ha problemi nel gestire la rabbia" ridacchiò Cleo.

"Non scherzare. Percepisco un'intensa energia provenire da questo essere. Sicuramente è lui il responsabile di questo massacro" la rimproverò Katrina. "Quella falce...non mi convince per niente"

"Io, l'imperatore Matt, porrò fine alle vostre futili vite!" si scagliò sul gruppo agitando la sua arma.

"Questo lo vedremo. Cataclisma!" evocò una grossa sfera nera e violacea sulla mano destra e partì all'attacco.

I due colpi si scontrarono provocando una forte raffica di vento. Per qualche secondo nessuno dei due avversari sembrò prevalere sull'altro finché i due attacchi si annullarono a vicenda.

"Ha respinto la mia energia distruttiva?" pensò Cleo balzando indietro. "Anche lui sembra sorpreso di non essere riuscito a eliminarmi al primo colpo"

"Carlo vai a trovare un posto dove riparati" ordinò Katrina mettendosi accanto alla ragazza-gatto.

"Vuoi unirti alle danze?" le domandò mettendosi in posa di combattimento.

"Non sottovalutare la situazione" la rimproverò.

"Sì mamma" la prese in giro Cleo. "Questo scontro si preannuncia molto interessante"



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1431 parole

08/04/2020

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