Capitolo 10

Quella sera Adrien finì prima di studiare e, dopo aver detto a Natalie che avrebbe mangiato fuori, uscì di casa, trasformandosi a qualche isolato di distanza per andare da Marinette. La trovò comodamente seduta sulla sua sdraio con una coperta sulle spalle e un tazza fumante in mano.

-Pruncipessa, non crede che fuori faccia troppo freddo? - disse avvicinandosi a lei.

-Sì, ma riesco a pensare meglio qui- rispose la ragazza rimanendo concentrata sul cielo che si tingeva delle sfumature dell'arancione, segno che il sole fosse prossimo a lasciare del tutto lo spazio alla luna.

-Ebbene a cosa sta pensando, sua altezza? - disse Chat Noir porgendole la mano per farla alzare.

-A te- fu la risposta immediata di Marinette. Lo guardò negli occhi e sentì come se quello sguardo potesse leggergli l'anima; forse per quello o per quelle due paroline che aveva pronunciato, arrossì leggermente, rimanendo immobile di fronte alla ragazza: le loro mani ancora strette l'una nell'altra.

-Sai, gattino, oggi è venuta Alya a farmi visita; mi ha raccontato del suo appuntamento col ragazzo che le piace- spiegò lei decisa ad arrivare a un punto di svolta. Chat Noir sbatté le ciglia una decina di volte prima di concentrarsi sul discorso dell'altra; si sedette così di fianco alla ragazza e la osservò parlare. -Però quando mi raccontava del suo appuntamento io pensavo a te, e una domanda mi è sorta spontanea: cosa siamo noi due? - Marinette girò la testa verso il ragazzo aspettando una risposta che non arrivava.

-Cioè io pensavo che questo mi bastasse, ne ero sicura; ma quando ho sentito parlare Alya con quello sguardo sognante ho capito che io non voglio accontentarmi di qualche bacio o qualche carezza: voglio di più; perché Chat io ti amo e voglio stare con te- affermò con convinzione, poi lasciò ricadere la testa sulla spalla del biondo -So benissimo che il tuo essere supereroe potrebbe rendere complicata la nostra relazione ma, anche se volessi, non riesco a starti lontana.- Lui rimase ancora in silenzio e Marinette si lasciò andare alle sue emozioni; delle lacrime scesero sul suo volto, segnando le gote pallide, poi in preda ai singhiozzi disse: -Che è successo... Il g-gatto ti ha mangiato la l-lingua?-

Si alzò delusa, pronta a tornare in camera con la consapevolezza di aver rovinato tutto a pressarle sul suo animo, come uno schiavo in manette costretto a lavorare.

-Principessa, perché piangi? - Chat Noir si mosse in fretta bloccandole il passaggio. Nuovamente si guardarono negli occhi, i cuori in subbuglio, sconvolti dal loro stesso uragano di sentimenti.
-Non me lo aspettavo, mi hai colto di sorpresa- sussurrò iniziando ad asciugarle le lacrime dolcemente. Lentamente si abbassò e, con leggerezza, fece sfiorare le loro labbra. Le loro mani corsero nei capelli dell'altro spingendo l'un l'altro più vicino, i nasi si scontrarono e le lingue si mossero in una danza così lenta e passionale da causargli le farfalle nello stomaco.

Leggeri come nuvole e felici come un bambino che riceve dello zucchero filato, ecco come si sentivano.

-Marinette, ti amo e non importa ciò che sono, essere un supereroe non può impedirmi di amarti. Sai, in queste sere assieme, ho capito che tu mi trasformi e, solo in questi momenti, capisco chi sono davvero. - Le loro fronti si toccavano, Chat la fissava dritto negli occhi e i loro colori si fusero, il verde e il blu si unirono e fu davvero come se le loro galassie si fossero scontrate, riempendo di meraviglia tutto il cosmo.

-Marinette, solo con te sono me stesso- sussurrò lui mentre gli accarezzava le guance. -Perché ti porti fortuna e ti ricordi che io sono sempre accanto a te- continuò. Fece spuntare timidamente una scatolina sotto gli occhi di Marinette; la aprì, rivelando un magnifico anello con una coccinella.

-Aspetta, aspetta questo significa che siamo fidanzati? - disse Marinette; l'incontenibile entusiasmo era palpabile in ogni sua sillaba.

-Sì, principessa.-

Marinette sorrise ampiamente, lo guardò un istante prima di sporgersi dalla ringhiera. -Chat è solo mio! Avete capito tutte voi che sbavate? Proprietà privata! - urlò a pieni polmoni, svegliando probabilmente i suoi vicini.

Chat ridacchiò e poi l'abbracciò da dietro; strofinò la sua guancia nell'incavo del collo della ragazza e sorrise felice.

-Tesoro, ti ho sentito urlare che è successo? - chiese Sabine preoccupata, aprendo si colpo la botola. Il supereroe corse a nascondersi sul tetto di un palazzo vicino, sperando che la madre della sua fidanzata non lo notasse.

-Tranquilla mamma, c'era solo un gatto in terrazza- rispose Marinette con un sorriso a trentadue denti. 

Angolo fangirl fusa

Aspettatevene delle belle alla festa di Kim.

Mi sono divertita un mondo a scrivere questo capitolo, ma credo proprio mi divertirò di più a scrivere i prossimi😈

Stellinate anche questo capitolo se vi è piaciuto e vi ringrazio per i votare, i commentare o semplicemente letto perché mi fa molto piacere.

Al prossimo capitolo

GAIA


[revisionato 02/08/2019]

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