Cap 5



La proiezione è terminata e la mia compagna di viaggio è ormai sveglia.

Mi sfilo lentamente le cuffie, bevo un sorso d'acqua e mi giro verso di lei perché avverto il suo sguardo posato su di me.

"Ti andrebbe di proseguire con il tuo racconto? Sono curiosa di capire i dettagli di questo progetto!"

Le sorrido con affetto. Non ho mai raccontato questa storia a voce alta, è strano ma è come renderla più reale e sono veramente lieta di potermi sfogare con una persona così comprensiva, empatica e capace di ascoltare.

"Dunque, come ti dicevo, dopo aver conosciuto gli amici dei miei iniziò a frullarmi un'idea per la testa. Non era ancora un progetto vero e proprio, la definirei più una sorta di fantasia che mi sarebbe piaciuto concretizzare. Da sola non avevo gli elementi, le competenze e la possibilità di fare molto. Per fortuna avevo riallacciato i rapporti con qualcuno che, non solo conosceva bene il luogo, ma che aveva anche l'intelligenza, la sensibilità e l'intraprendenza necessari per aiutarmi!

Quando Alex tornò in città e mi ricontattò decisi di parlargliene, non volevo scrivere via chat, avevo ancora le idee troppo confuse e avrei rischiato di non trasmettere correttamente le mie intenzioni, così lo chiamai e chiesi il suo parere.

Inutile dire che ne fu letteralmente entusiasta. Nei giorni e nei mesi successivi cercammo di definire il più possibile quello che era diventato il nostro progetto, volevamo pianificare tutto con attenzione, senza lasciare nulla al caso."

" E' difficile da credere ma, da come lo descrivi , temo che sia ancora più puntiglioso e precisino di te! "ridacchia Cristina.

Ridendo a mia volta, proseguo

"Hai ragione è pignolissimo!

Una volta delineato il piano d'azione e la fattibilità, io mi sarei occupata di contattare aziende e privati in Europa per ottenere finanziamenti e Alex avrebbe invece intrattenuto i contatti con le autorità locali.

Scegliemmo come luogo di partenza la Repubblica Democratica del Congo per varie ragioni.

E' uno stato piuttosto grande ma ricco di risorse, grazie al fiume e alla savana è ricco di acqua, il terreno è fertile e vi è maggior possibilità di procurarsi cibo. Il loro presidente è piuttosto giovane e di vedute relativamente aperte. Come sai le guerriglie non mancano, in particolare nella zona sud dove ci sono le miniere di diamanti, ma nella zona della capitale non ci sono molti episodi bellici.

L'idea era quella di acquistare un appezzamento di terreno molto grande dove poter costruire un villaggio, o meglio un piccolo paese.

Le maggiori cause di morte in questa zona del mondo solo la malnutrizione, l'acqua non potabile, e le condizioni igieniche disastrose oltre alle strutture sanitarie inefficienti ed insufficienti.

Per diminuire notevolmente il problema, avremmo realizzato impianti per la raccolta delle acque piovane nel periodo delle piogge e impianti di depurazione per renderla potabile.

Alex ha realizzato dei progetti per scavare pozzi, realizzare una sorta di rete fognaria con tubature interrate e ha previsto l'installazione di pannelli solari che avrebbero garantito l'energia elettrica."

" Ah però! Ambizioso il ragazzo!"

"Quell'uomo è un genio e ha delle doti diplomatiche incredibili, pensa che per avere i permessi per gli impianti solari ha fatto un accordo con il governo, tutta l'energia elettrica non utilizzata viene venduta allo stato garantendoci un'entrata fissa di tutto rispetto!"

"Un'autentica miniera d'oro! Ogni missione vorrebbe avere un collaboratore simile!" commenta, sono felice che anche lei riconosca le grandi capacità del mio socio e, con malcelato orgoglio, riprendo il racconto:

"Dopo aver realizzato tutto questo iniziammo a progettare il villaggio vero e proprio, abbiamo suddiviso il territorio con dei semplici paletti, suddividendo quello che sarebbe diventato "Village Begin" in spazi definiti.

Case di mattoni, una scuola, delle botteghe, dei negozi, una sorta di pronto soccorso e naturalmente la parte che oggi si chiama Camp Jesus completamente dedicata alle attività di voi religiosi.

Una chiesa, una mensa, un centro di accoglienza, un campo giochi per i bambini, i vostri alloggi più altro spazio per eventuali ulteriori esigenze."

"Interessante. Chi può venire a vivere lì?"

"Il villaggio è aperto, chiunque può arrivare e stabilirvisi ma deve rispettare delle regole.

E' doveroso registrarsi ad un ufficio, stile anagrafe, dove viene rilasciato un documento identificativo.

Ad ogni nucleo familiare viene assegnato un appezzamento di terreno e tutto il materiale necessario per costruire una casa, chi vuole può provvedere da solo ma, se non è in grado di farlo, i nostri volontari, in particolare i muratori, possono aiutarlo ed insegnarli come procedere.

Come ti dicevo non vogliamo semplicemente dare, vogliamo trasmettere a questa gente gli strumenti per crearsi delle possibilità, per crescere, quindi l'aiuto di questi professionisti va pagato. "

"E in che modo? Non credo che nella giungla circolino molti soldi!"

"Spesso chi giunge al villaggio non ha denaro quindi provvede al pagamento in maniera differente, tramite baratto, se ha qualcosa da offrire o, se non possiede nulla, offre il proprio lavoro gratuitamente per il bene di tutti, per costruire le zone comuni, o da una mano a camp Jesus, svolge commissioni e così via.

Il concetto vale poi per tutta la vita all'interno del villaggio, si ha la possibilità, per esempio, di acquistare dei polli o dei semi per fare una piccola o grande piantagione, si può costruire un negozietto per iniziare un'attività o si può lavorare come dipendenti salariati per i vari gruppi operativi.

Ogni individuo ha la possibilità di dimostrare le proprie capacità e di metterle a servizio degli altri.

Non è sempre semplice ma il mutuo aiuto è un concetto piuttosto diffuso nei villaggi africani, quindi gli indigeni solitamente non si lamentano.

La regola più difficile da far rispettare è quella relativa all' educazione.

Al villaggio tutti i bambini e i ragazzi al di sotto dei 13 anni devono andare a scuola almeno 4 ore al giorno, esclusa la domenica.

Spesso i bricconcelli preferiscono seguire gli adulti o trovarsi a giocare per strada, in quanto alle femminucce poi, molti padri ritengono che non sia importante che siano istruite e qui entrate in gioco voi."

" Noi? " domanda stupita la mia amica.

"Si cara, anche se può sembrare strano, nella Repubblica Democratica del Congo ci sono molti cattolici, tra cui anche la moglie dell'attuale presidente, e, a differenza di noi occidentali, sono molto devoti.

Conoscono meno il catechismo o le preghiere di rito ma hanno una fede incrollabile, è da qui che traggono la forza per vivere sempre con il sorriso nonostante gli stenti e la fame.

Inoltre sono molto superstiziosi, nel loro DNA è insito il timore di punizioni divine.

Per loro ciò che viene detto da un prete, un frate o una suora ha un valore enorme perché sono fermamente convinti che voi abbiate un filo diretto con Dio.

Se siete voi a spiegare che anche le persone di sesso femminile hanno una dignità ed un cervello è più probabile che le madri vi ascoltino e cerchino di intercedere con gli uomini.

Naturalmente non è un'opera semplice e si otterranno risultati solo nel lungo periodo e con infinita pazienza ma chi meglio di voi sorelle ha la capacità di comunicare con amore e senza pretese?"

"Sei molto gentile, anche se le nostre doti vengono dall'alto, non sono farina del nostro sacco!" sottolinea con falsa modestia.

"Si stanno organizzando corsi di vario genere, cucito, giardinaggio , cucina ... e recentemente corsi di lettura e scrittura per adulti.

In futuro daremo la possibilità ai ragazzini più meritevoli di andare a studiare nella capitale, ospitati dalle tue consorelle di Kinshasa, e, successivamente, di venire in Italia dove potranno essere ospitati da famiglie o potranno alloggiare presso una struttura organizzata a Milano.

Ovviamente per realizzare tutto questo c'è voluto molto tempo e il progetto è ancora agli inizi. Alex sta lavorando in loco da mesi, si è costruito una casa e vive lì. Ha una squadra di lavoro molto eterogenea, architetti, ingegneri e geometri europei che hanno creduto in noi e prestano il loro lavoro come liberi professionisti, chiedendo dei compensi limitati, e gente del luogo che sta imparando sempre di più.

Nel villaggio è stato identificato anche una sorta di sindaco o capovillaggio, un indigeno maturo ed equilibrato che si interfaccia continuamente con il nostro gruppo e che mantiene gli equilibri. Si chiama Partice Lumumba, grazie all'aiuto economico di una famiglia Italiana ha studiato giurisprudenza quindi, all' occorrenza svolge anche la funzione di giudice.

Anche in questo caso abbiamo cercato di fare una scelta diplomatica, non vogliamo sembrare supponenti o avere atteggiamenti di superiorità come fecero i Belgi in passato, vogliamo crescere con loro.

Trasmettere a questo popolo un po' degli strumenti che conosciamo e che potrebbero aiutarli a condurre una vita migliore ma, non vogliamo denigrarli, anzi vogliamo apprendere da loro quella magica gioia che li contraddistingue e che a noi sfugge così spesso, ma sto divagando....

Dunque, come ti dicevo, da quel momento ho ritrovato uno scopo.

Realizzare questa associazione è stato come riaprire gli occhi dopo un lungo sonno, era un modo per tenere in vita per sempre il ricordo dei miei genitori, creare qualcosa di positivo e duraturo grazie agli stimoli che loro mi avevano trasmesso.

Non solo, dopo tanto tempo, ho anche trovato una vera amicizia, il legame che si è creato tra me ed Alex è unico, il nostro non è solo un rapporto professionale ma molto di più ..."

Le mie gote si imporporano nuovamente mentre parlo

"Siamo in perfetta sintonia, pensiamo nello stesso modo, abbiamo priorità simili, ci comprendiamo al volo e nutro una grande stima nei suoi confronti.

Spesso siamo in disaccordo ma prima o poi troviamo un compromesso ragionevole per entrambi."

Cristina sorride con fare ironico ma rimane in silenzio

"Era da molto tempo che progettavo di venire personalmente a vedere come procedono le cose.

Alex era contrario, temeva per la mia incolumità.

Continua a sostenere che una giovane donna europea, da sola in Africa, è in grave pericolo.

Sono cresciuta con un'autonomia ed una mentalità impensabili in Congo, dove le donne vengono ancora considerate solo come oggetti da sfruttare.

Lui teme che, se si venisse a sapere che sono a capo di tutto il progetto e che sono benestante, rischierei addirittura il rapimento.

Come sai però io sono cocciuta e non desisto, se decido di fare una cosa è difficile che cambi idea!

Lui tra due mesi tornerà in Italia, gli hanno proposto di dirigere un progetto innovativo e molto interessante per una multinazionale con sede anche a Milano, ma nel frattempo qui è conosciuto e stimato.

Facendo leva sul senso di possesso nei confronti del genere femminile, abbiamo pensato che, se fingessimo che io sia la sua compagna venuta in Africa per stare con lui, correrei meno rischi. Ovviamente dovremo prendere molte precauzioni, non dovrò mai andare in giro da sola, potrò stare solo in sua compagnia o a camp Jesus, con voi religiosi e gli altri volontari, perché è considerato un luogo protetto.

Starò al villaggio 4 giorni alla settimana circa e verrò con Alex in città quando lui verrà per le commissioni varie, starò con lui, quando possibile, o chiusa in una camera d'albergo.

Temo che sarà molto difficile accettare tutti questi paletti, ma per un mese sopravviverò!"

Cri mi guarda, sorride un po' scettica e riflette.

Il silenzio si fa pesante, sono terribilmente curiosa ma non voglio sembrare una ragazzina petulante, non oso metterle fretta, tuttavia il mio sguardo è trasparente ed è facile capire che ho una gran voglia di sentire la sua opinione in merito.

Continuo a fissarla insistentemente, mi sembra di impazzire nell'attesa, perché non dice nulla? Ho detto qualcosa di sbagliato?

Sono abituata a reazioni repentine, veloci e non amo aspettare.

Beve un lungo sorso d'acqua, si schiarisce la gola e poi esclama

"Caspita che coraggio! In effetti Alex ha pienamente ragione. Noi suore solitamente non corriamo grossi rischi perché in molte zone dell'Africa gli uomini temono le ire degli dei e quindi cercano di non importunare le religiose, ma per una laica giovane e bella, sola, il Congo è veramente un posto incredibilmente pericoloso.

Se non sei cambiata, e non mi pare che tu lo sia, per te sarà una dura prova vivere con così poca libertà, non sarà facile, anche se si tratterà di un breve periodo anche se ..." e poi tace nuovamente.

Uffa, ora mi sto proprio innervosendo! Sono curiosa per natura e non sopporto i discorsi lasciati in sospeso.

Sbotto e con un tono di voce irritato scatto: "Potresti gentilmente concludere la frase? Sai che non ho un'indole paziente e vorrei realmente conoscere la tua opinione in merito! "

Cristina ride, lo ha fatto di proposito, nonostante i voti anche lei non è cambiata , le piace ancora mettermi alla prova per vedere se le mie reazioni sono quelle che lei si aspetta da me ed io, come quando ero ragazzina, ci sono cascata in pieno.

"Cara, se il mio istinto non mi inganna e non è solito farlo, ciò che provi per Alex non è solo rispetto professionale o fiducia, provi per lui un affetto profondo e, forse, anche qualcosa in più. Da ciò che dici, e ancor più da ciò che, secondo me, eviti di dire anche a te stessa, sei molto affascinata da lui.

Scusa la schiettezza ma da come lo descrivi potresti anche innamorartene. O già un po' innamorata dell'immagine che ti sei creata di lui?

Potresti anche scoprire che il tempo, in sua compagnia potrebbe essere piacevole e far passare in secondo piano la temporanea mancanza di autonomia

"Credevo che le suore non leggessero romanzi d'amore! O forse ne hai letti troppo prima di prendere i voti! Alex è un uomo straordinario, è intelligente, sensibile, pacato, colto.

Lo ammiro, lo rispetto e sono convinta che passare del tempo in sua compagnia sarà gradevole ma non come intendi tu! Ti sembrerò superficiale ma non credo di essere in grado di innamorarmi senza attrazione, insomma anche l'occhio vuole la sua parte!"

"Dici? E sentiamo un po', com'è fisicamente?"

"Quello che può sembrare strano è che in realtà, in tutto questo tempo, non ci siamo mai visti, non siamo nemmeno riusciti a fare video conference perché i collegamenti erano scarsi e la tecnologia non ci ha aiutati.

Ho visto solo qualche sua foto di repertorio realizzata per le interviste o comunicazioni ufficiali. Carnagione scura , capelli lisci e occhi neri dallo sguardo magnetico , sorriso aperto, denti bianchissimi e due fossette sbarazzine. ".

"Scusa ma, se da foto di repertorio sei riuscita ad estrapolare tutti questi particolari un motivo dovrà pur esserci.

In ogni caso, se io avessi torto, non esitare a passare tantissimo tempo a camp Jesus, sicuramente ci saranno sempre molte cose da fare e io ti terrò volentieri compagnia ogni volta che ne avrò l'opportunità ! "

Sono in imbarazzo, mi sento come se mi avesse letto dentro.

Nel tentativo di smorzare un po' l'agitazione sorrido e chiedo: " Grazie dottoressa, quanto le devo per la seduta di psicologia? "

Cri mi sorrise e rispose: "Signorina per questa volta è gratis!" 


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