Cap 13
Mi concentro sulla figura femminile, i lunghi capelli raccolti in modo disordinato , gli occhiali da sole appoggiati sulla sommità del capo e le guance arrossate .
La maglietta e i pantaloni sono spiegazzati ma sembra non interessarle. Ha una posa rilassata e sembra sostenere senza fatica il peso del bambino, sul suo volto un'espressione stupita ma una luce speciale nello sguardo e anche lei trasmette gioia.
Osservo attentamente la sua espressione come se fossi di fronte ad un'estranea.
Rivedo un flash che mi abbaglia più del sole africano.
Sento nuovamente la voce di Jack " Fermi, fermi ! Devo immortalare il momento ! Sorridete ! ".
Possibile che sia bastato poco più di un giorno per trasformarmi?
In molti mi ritengono bella e con un'eleganza innata ma io ho sempre pensato di essere mediocre.
Sono piuttosto alta e snella , lunghi capelli castani che ricadono in morbide onde incorniciano un viso un po' appuntito, il naso è alla francese e le labbra abbastanza sottili ma non sono fotogenica e solitamente appaio con un sorriso forzato e tiepido ,risultato di un evidente disagio davanti all' obiettivo.
In questa foto non mi riconosco, il sorriso è aperto, sincero e di una bellezza spontanea.
Io e Alex sembriamo una coppia felice, una vera coppia , anche solo a pensarlo il mio cuore inizia a battere più rapidamente.
Mi sento così bene qui, avvolta nel suo abbraccio!
Avvicina le sue labbra al mio orecchio e sussurra, scandendo bene le parole " Noi e il nostro sogno , con l' Africa nel cuore ! "
" Grazie , è stata una magnifica idea , e poi sei stato velocissimo ! "
Non parla ma sento che sta sorridendo soddisfatto, è un po' narciso e gongola quando ottiene il risultato che si era prefissato.
Chiudo gli occhi ed appoggio il capo sulla sua spalla, ho bisogno di sentire il suo profumo per rilassarmi.
Questa casa è semplicemente straordinaria, è esattamente come il suo proprietario, semplice , lineare ma ricca di sorprese.
Mi sento nel posto giusto.
Da quando sono arrivata ho provato tante emozioni contrastanti, sapevo a livello inconscio, che avrei amato questo posto e che questo viaggio mi avrebbe arricchita e cambiata e sono veramente felice di aver deciso di fare questa esperienza.
Mentre mi lascio cullare da questi pensieri mi sfugge uno sbadiglio che mi riporta alla realtà ,è tardi , sono stanca e devo ancora disfare i bagagli.
Alex sembra leggermi nel pensiero , scioglie l' abbraccio ,mi informa che l' indomani dovrà andare a controllare i pozzi con Mark quindi dopo colazione mi accompagnerà a Camp Jesus e verrà a prendermi solo all'ora di cena.
Promette di svegliarmi con delicatezza e mi augura la buona notte.
Per un attimo i nostri sguardi si incrociano e come una ragazzina mi ritrovo a sperare in un bacio , invece si limita a prendere la mia solita ciocca ribelle e a portarla dietro l' orecchio , mi basta il suo tocco leggero per sentire una scossa lungo la spina dorsale , poi mi saluta ed esce dalla stanza.
Mentre sistemo i bagagli sento il rumore dell'acqua che scorre e delle porte che si aprono e poi si richiudono e infine solo silenzio. Mi sforzo di frenare la mia fantasia galoppante e mi preparo per la notte, se non lo facessi riprenderei a sognare ad occhi aperti e a pensare a scene che non mi concilierebbero il sonno e ho veramente bisogno di riposo.
Sono di nuovo sola con i miei pensieri, sento gli arti pesanti e credo che presto sarò nel mondo dei sogni ma prima di infilarmi sotto le lenzuola mi fermo ad osservare ancora la nostra foto.
Mi riprometto di staccarla dalla parete e di portarla in Italia alla mia partenza, come ricordo ma anche come stimolo.
Da ora in poi vorrei sempre sentirmi così, libera e appagata nonostante le avversità.
Non credevo che Jack fosse così bravo come fotografo e Alex mi ha sorpreso per l'ennesima volta non solo per la rapidità ma anche per la sua sensibilità.
Ha l'innata capacità di comprendere cosa fa piacere agli altri e ha una memoria incredibile per i particolari, per esempio i colori della mia camera non sono certo stati scelti a caso, sa perfettamente che i miei colori preferiti sono l'azzurro e il blu.
Mi sdraio e cerco di dormire, ripenso ancora un po' ad Alex e mi sfugge un sospiro.
Temo che questa convivenza sarà complicata, Cristina ha ragione, come sempre, vorrei che la nostra relazione non fosse solo finzione ma temo che sia una strada a senso unico e fingere non sarà semplice come avevo previsto prima del mio arrivo.
La stanchezza ha il sopravvento e scivolo dolcemente tra le braccia di Morfeo.
Sono nella foresta, Alex è accanto a me e mi stringe la mano mentre passeggiamo con calma nella lussureggiante vegetazione.
L'aria è umida e pesante ma il nostro passo è tranquillo, stiamo costeggiando il fiume e ci dirigiamo verso la cascata.
Sento canti di volatili sconosciuti e versi di animali che non riconosco, seguo con calma la direzione che Alex mi indica, la sua guida è precisa e sicura ma non impositiva, conosce la strada ma non mi sta obbligando a seguirlo.
Nell' aria avverto profumi nuovi, e talvolta avverto dei leggeri spruzzi sul viso o sulle gambe.
Raggiungiamo un bivio e dobbiamo decidere da che parte andare, lui si volta e mi guarda, non parla ma capisco dal suo sguardo che mi sta chiedendo di scegliere il sentiero.
Non ci sono indicazioni , e non so dove potrebbero portarci ma seguo l'istinto e ci incamminiamo verso il sentiero di destra.
Ci stiamo allontanando dal fiume e la strada inizia a salire dolcemente, raggiungiamo uno spiazzo un po' rialzato da cui è possibile ammirare uno scorcio di panorama. Ci fermiamo per un po', lui mi abbraccia teneramente mentre i nostri sguardi convergono verso la striscia verde e argento sotto di noi.
L' acqua scorre impetuosa trasportando rami e foglie, creando una leggera schiuma bianca nel punto in cui si scontra con i grossi massi del fondo. Guardandolo avverto una sensazione di forza, irruenza e determinazione, la corrente non si arresta , continua nel suo percorso e se trova ostacoli li aggira o li aggredisce pur di non fermare la sua corsa. So che la forza di un fiume è enorme e che può essere devastante, dovrei esserne spaventata ma sono a distanza di sicurezza e Alex è con me quindi non ho nulla da temere.
Riprendiamo il percorso e lentamente scendiamo, seguiamo un sentiero tortuoso ma non difficile.
Arriviamo infine in una radura tranquilla, dove si è formato un laghetto naturale. Ci sediamo su due grossi massi e, sempre senza proferir parola, ci scambiamo uno sguardo d'intesa.
E' strano tutto questo silenzio, è come se riuscissimo a comunicare senza bisogno di parole.
Guardiamo contemporaneamente lo specchio d' acqua tranquilla e simultaneamente ci sfiliamo scarpe e calze ed immergiamo i piedi nudi.
L' acqua è ghiacciata e un brivido mi pervade e li estraggo istintivamente, mi rannicchio sul masso abbracciando le mie gambe e tenendole stratte sotto le ginocchia.
Mi sento osservata , mi volto lentamente e Alex è vicinissimo a me , di avvicina ulteriormente, il suo sguardo nel mio , il suo profumo che mi pervade , il calore del suo respiro sul mio volto e poi le nostre bocche si incontrano .
E' un tocco delicato , ma poi le labbra si schiudono e si trasforma in un lungo dolcissimo bacio sempre più passionale. Ci stacchiamo solo quando entrambe abbiamo la sensazione di non riuscire più a respirare.
Sempre in assoluto silenzio Alex estrae una coperta dal suo zaino, la stende nel prato dietro di noi, ci sdraiamo fianco a fianco e rimaniamo abbracciati e tranquilli per un po'.
Mi sento confusa, come sospesa, il contatto con il suo corpo e piacevole ma vorrei riprendere da dove ci siamo interrotti. Lui sorride in modo provocante e mi guarda con aria divertita, sembra che voglia sfidarmi.
Non riesco a distogliere lo sguardo dalla fossetta che si è formata accanto alla sua bocca.
Allungo una mano e con un dito gli sfioro leggermente le labbra morbide, lui socchiude le palpebre per godersi la sensazione.
Mi sollevo leggermente sui gomiti e prendo l'iniziativa, sono stanca di aspettare che sia lui ad agire.
Credo che sia esattamente la reazione che si aspettava perché ricambia istintivamente ed inizia una serie di baci e carezze sempre più intensi.
Sento le sue mani che mi accarezzano la spina dorsale e i brividi lungo la schiena, ci rotoliamo avvinghiati e i nostri corpi sono fortemente attratti l'uno verso l'altro come due calamite.
Non esistono più tempo e spazio, solo noi due. Vorrei che questo momento fosse eterno e avverto che è così anche per lui.
Sentiamo un rumore, come uno schiocco alle nostre spalle, sembra un passo, è come se qualcuno stesse arrivando.
Ci fermiamo stupiti ed anche un po' indispettiti. Voltandoci vediamo uscire dalla macchia due scimmiette, si rincorrono giocando ed emettendo strani versi.
Una delle due si ferma di colpo avvertendo la nostra presenza, si gira di scatto , fa un gesto all'altra e insieme ritornano velocemente tra la vegetazione.
Non riusciamo a trattenere una risata. Respiro profondamente, ho il viso in fiamme e sono accaldata.
Mi perdo nuovamente in quegli occhi scuri che sembrano volermi inghiottire nel loro mare calmo e accogliente.
Sento una carezza sul volto, un tocco leggero, delicato e una voce calda e sensuale che sussurra il mio nome.
Mi stiracchio lentamente, non distinguo la realtà dal sogno, apro gli occhi controvoglia e lui è qui, nella mia stanza seduto sul letto che mi guarda con intensità.
Dalla finestra entra la luce del sole e un raggio lo colpisce sullo zigomo , illuminando il suo splendido viso.
"Buongiorno Cloe, ho bussato ma dormivi beatamente e non mi hai sentito. E' ora di alzarsi pigrona " poi aggiunge sorridendo " Se riesci a prepararti in cinque minuti ti preparo il caffè ! " si alza e si allontana.
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