Cap 1




Entro nella sala d'attesa dell'aeroporto con titubanza, appoggio il mio bagaglio a mano e mi siedo sul bordo della scomoda seduta in alluminio, come se dovessi rialzarmi nel giro di qualche secondo per fuggire.

Sospiro per l'ennesima volta negli ultimi minuti, cercando di rallentare i battiti del mio cuore agitato.

È finalmente giunto il grande giorno!

Ho viaggiato molto nella vita, fin da bambina mi sono spostata da una località all'altra a causa del lavoro di mio padre e da adulta ho avuto modo di visitare molti paesi, di conoscere città e culture differenti perlopiù per motivi professionali.

Questo però è un viaggio decisamente speciale.

Per me è una nuova tappa di un percorso complesso ma affascinante per diventare una persona nuova, migliore!

Avrò modo di toccare con mano ciò che fino ad oggi mi è stato solo descritto da altri!

Non credo nelle coincidenze ma sono convinta che esista un disegno divino che guida ognuno di noi e, generalmente, quando riesco a lasciarmi andare e a fidarmi del mio istinto non sbaglio.

In un periodo buio, in cui mi sentivo incompleta e quasi svuotata, si sono verificati degli episodi, apparentemente casuali, che hanno destabilizzato il mio piccolo mondo come un forte vento che abbatte un castello di carta.

Sentivo la necessità di uno scopo e di riscoprire i veri valori, ho ritrovato entusiasmo e motivazione incanalando le mie risorse interiori in maniera differente e si è aperto un mondo nuovo che mi ha permesso di elaborare il dolore e di dare un nuovo significato agli eventi e alla mia esistenza.

Ora che sono qui però non sono tranquilla, ho i palmi delle mani sudati e mi sento agitata.

Ho la gola secca, sento un peso sul petto e ho le gambe che tremano.

Tutto attorno a me pare oscillare, i rumori sembrano ovattati o assordanti, i colori sbiaditi o accesissimi.

Mi pare di essere su una nuvola leggera ma continuo ad avvertire quel fastidioso brivido che parte dalla base del capo e scende lungo la spina dorsale.

Non sono abituata a non avere nulla da fare!

In altre occasioni avrei estratto dalla cartella il tablet o il Pc, controllato la posta, impostato il lavoro per un incontro, una presentazione e così via...... ma questa volta è tutto differente.

Sono una persona meticolosa e organizzata che tende a pianificare ogni dettaglio, di conseguenza, mi sono preoccupata di distribuire i compiti tra i miei collaboratori, chiudere i progetti importanti e fissare l'inizio di nuove attività in date successive al mio ritorno.

Non ho lasciato nulla in sospeso a livello lavorativo eppure ho la spiacevole sensazione di aver dimenticato qualcosa, di aver trascurato dei particolari che non riesco a mettere a fuoco.

Ho già controllato più volte i documenti di viaggio, con il dubbio di aver dimenticato qualche richiesta o qualche visto, ma come prevedibile non ho riscontrato nè errori nè omissioni.

Continuo a lanciare sguardi verso la porta di ingresso in attesa della mia compagna di viaggio ma non compare nessuno.

Mi muovo continuamente, mi alzo, poi mi risiedo, poi sollevo il mio bagaglio a mano per paura che non sia visibile, ma uno zaino formato XL arancione fluo con la scritta "Next Africa" difficilmente passerebbe inosservato.

In sottofondo una voce metallica annuncia i voli in partenza ma non le presto molta attenzione, mancano ancora parecchi minuti all'imbarco ma ero così impaziente che sono giunta in aeroporto con largo anticipo.

Come nei cartoni animati di quando ero bambina mi sembra di avere un diavoletto sulla spalla sinistra ed un angioletto sulla destra che litigano in continuazione.

"Se non è sicura può ancora cambiare idea! "

" Ma che dici? Nella vita bisogna osare, ormai la decisione è presa! E' un'occasione unica che le permetterà di crescere e migliorarsi!"

"Si ma nessuno la obbliga! Sta iniziando un viaggio pieno di incertezze e di pericoli!"

" Vedrai che andrà bene!"

" Potrebbe scoprire che la realtà è diversa da come se la aspetta e rimanere molto delusa!"

" O potrebbe esserne affascinata ed entusiasta! "

" Prudenza! Non è sempre oro ciò che luccica!"

" Per risponderti a tono ti direi - Chi non risica non rosica!"

" Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa ciò che lascia ma non sa ciò che trova! "

" Decisa la strada, seguila ovunque vada!"

" Basta cliché e modi di dire!"

"Sottovaluti il suo istinto e le sue capacità di giudizio!"

" Ma potrebbe commettere un grosso errore!"

" Si sta fidando di qualcuno che lei reputa speciale e che le ha dato tanto in questi mesi !"

" E se non fosse così? Se tutto fosse diverso da come se lo aspetta? Si sta fidando di chi non ha mai incontrato prima!"

"Il solito esagerato ... Andrà tutto bene, è tutto organizzato e che c'è chi si occuperà di lei, non fare il guastafeste come al solito!"

Bevo un sorso d'acqua nel tentativo di distrarmi e di non ascoltare questo fastidioso battibecco che è solo frutto della mia fervida fantasia e di tutti i dubbi che affollano la mia mente.

Faccio un respiro profondo, cerco di dominare la tensione e improvvisamente mi si affaccia alla mente un vecchio ricordo.

Come in una fotografia, mi rivedo ragazzina, seduta sulla panchina ad attendere l'autobus con Cristina.

Per attenuare la noia dell'attesa ci eravamo inventate un passatempo: osservavamo i passanti e ci dilettavamo a trasformarli nei protagonisti di mille situazioni romantiche, tragiche o buffe, spesso surreali.

Talvolta ci inventavamo solo brevi episodi, ma, in altre occasioni, le storie che generava la nostra mente erano un fiume di idee, di parole, di emozioni e di risate che proseguivano per ore e ci aiutavano ad affrontare i lunghi pomeriggi di due pre-adolescenti intelligenti e vivaci ma poco attraenti, un po' impacciate e poco interessate alla moda, perciò con una vita sociale piuttosto limitata.

Credo che, con un po' di impegno potrei riuscirci ancora, spirito di osservazione e fantasia certo non mi mancano.

Scruto l'ambiente intorno a me e le persone che scorgo alla ricerca di soggetti interessanti.

Non ci sono molti passeggeri in questa zona dell'aeroporto.

Il corridoio di fronte a me è quasi deserto, scorgo solo un uomo di mezza età che si sta assopendo sulla scomoda seduta in design moderno e una giovane coppia.

Ecco loro potrebbero essere i protagonisti di una storia!

Lei è graziosa e fuori dagli schemi, capelli leggermente mossi rosa con ciuffi blu e un taglio asimmetrico medio corto, matita cobalto e ombretto sfumato nei toni del fucsia su due grandi occhi castani,sotto due sopracciglia folte e scure. Senza orecchini o pendenti, solo un bracciale di plastica multicolor e un anello di plastica blu che spicca su mani piccole e curate con unghie lunghe, probabilmente ricostruite, laccate a motivi astratti e variopinti.

Calza infradito gialle, pantaloncini inguinali di jeans e un top striminzito di un verde brillante, sicuramente ama i colori sgargianti e non vuole passare inosservata.

Sulle sue spalle spicca una sobria felpa blu slacciata dal taglio maschile che non le si addice ed è decisamente troppo grande per lei. Ne deduco che sia del ragazzo che le sta accanto e lo immagino mentre la copre in un gesto galante, probabilmente preoccupato per la temperatura da frigorifero generata dall' aria condizionata.

Decido che nel mio racconto si chiamerà Zoe, un nome particolare, originale ma non esagerato.

Lui non è particolarmente affascinante, alto, magro e sgraziato, scarpe sportive griffate, jeans lunghi di ottima qualità e una maglietta di cotone con una scritta stampata. Cerco di leggerla ma sono troppo lontana e sta digitando qualcosa sullo smartphone quindi le sue lunghe braccia coprono parzialmente il busto.

I capelli sono dritti e chiari, ha degli occhiali da sole stile Ray-Ban aviator con lenti azzurre quindi non riesco ad identificare il colore degli occhi. Le labbra sono sottili, e sta sorridendo mostrando due simpatiche fossette.

Dà l'impressione di essere un ragazzo pieno di risorse ma un po' insicuro.

Lui potrebbe chiamarsi Luca, un nome semplice e comune.

Visualizzo, come in un film il loro primo incontro ...

Si sono conosciuti ad una festa pochi mesi prima. Lei ha ballato tutta la sera e sembrava conoscere tutti, sorrideva continuamente ed emanava allegria ad ogni passo, lui se ne stava un po' in disparte ad osservarla incredulo, chiedendosi come un essere umano potesse essere così forte e delicato al tempo stesso, paragonandola mentalmente ad una ninfa.

Quando lei si era voltata e gli aveva lanciato uno sguardo ammiccante Luca aveva rischiato di cadere dalla sedia su cui era seduto. Poi però si era fatto coraggio, era andato verso di lei e, con un tono che sperava calmo, le aveva offerto da bere e l'aveva accompagnata su un divanetto in disparte.

Avevano parlato a lungo, e da quella sera non si erano più separati.

Probabilmente stanno già pianificando cosa faranno una volta arrivati a destinazione.

E' il loro primo week end insieme da soli all'estero e si sentono grandi ed intraprendenti.

Lei vorrebbe girare per la città e scovare qualche locale un po' alternativo, originale e allegro che rappresenti la sua anima creativa ed eccentrica.

Lui preferirebbe andare al Louvre o salire sulla torre Eiffel, fare lunghe passeggiate romantiche vicino alla Senna e dedicarle una serenata.

Il giovane ha pensato a tutto, ha scelto un piccolo hotel dignitoso ma un po' alternativo, ha prenotato la cena in un locale discreto molto carino ma non troppo retrò e sta già facendo fantasie sul dopo cena.

Il suo sguardo si posa con delicatezza su di lei, pare che voglia accarezzarla, con calma, assaporando ogni momento, attento a non perdere nemmeno un istante, spaventato dall'idea che tutto possa finire in un attimo, le fa piccoli accenni, lancia segnali nella speranza che vengano colti.

Lei vuole sembrare disinvolta, finge di non pensarci e gli sorride atteggiandosi a femme fatale.

Vuole apparire più sicura di quanto sia in realtà, desidera ardentemente vedere una città nuova, sofisticata, eclettica e dinamica ed è in fermento perché sa che passerà due giorni interi con il ragazzo più dolce, sensibile ed affettuoso che abbia mai conosciuto.

Un autentico principe azzurro ...come lei ama definirlo.

All' improvviso si alza in punta di piedi e le loro labbra si incontrano in un piccolo tenero bacio.

Distolgo lo sguardo, mi sembra di invadere la loro intimità.

Il telefono nella mia mano vibra e il battito del mio cuore perde un colpo.

Guardo speranzosa il display che si illumina, cerco di mettermi comoda e mi accingo a leggere ma con mio sgomento si tratta solo di un messaggio pubblicitario dell'operatore telefonico.

Bevo un altro sorso d'acqua e rialzo lo sguardo.

Zoe e Luca si stanno allontanando, si tengono teneramente per mano e si avviano verso il fondo del corridoio per poi scomparire rapidamente dietro l'angolo ....

Ed eccomi di nuovo sola con i miei pensieri ed i miei dubbi.

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