Dopo la mia morte voglio un funerale allegro.
Perché dovrei volere la tristezza, anche solo pochi giorni, delle persone a cui tengo, dopo la mia morte?
Certo, non è che la morte sua una cosa bellissima, ma mica sarà seguita dalla dannazione eterna (credo)! E comunque prima o poi capita a tutti.
Soprattutto non voglio quegli ipocriti che, pur non essendosi mai interessati alla mia vita, piangeranno per la mia morte, al solo fine di apparire persone pie, buone e sensibili.

A maggior ragione se questi fanno parte di quelli stronzo che, si disperano per la morte di un poeta e scout della periferia milanese, rimanendo però cinici ed indifferenti a milioni di morti ingiuste ed ingiustificabili nel resto del mondo
Il invece voglio un funerale allegro, in un parco, aperto a tutti, con un piccolo festival di band esordienti, un microfono aperto di poesia, una piccola mostra di foto, quadri, disegni, una lettura delle mie poesie e dei miei scritti, cominciando magari proprio da questo.

Se si potesse proporrei anche una grigliata, in cui le persone a cui tengo possano assaggiare anche un pezzo del mio corpo.
Non essendo legalmente possibile, dopo la donazione dei miei organi, voglio la sepoltura, o la creatura, più economica ed indignitosa che esista: trovo un vero spreco di risorse ed energie dedicare marmi e sculture e fiori e bare pregiate ad un cadavere che non potrà mai apprezzare lo sforzo.
A proposito di ciò non voglio assolutamente che nessuno venga a trovare i miei resti impegnati di fango e vermi, né che si prenda dell'urna dove (non) vivrò, come fosse un oggetto sacro.
Voglio che le mie carni putrefatte o le mie ceneri puzzolenti vengano trattate come carne putrefatta e cenere puzzolente.
Ovviamente non voglio alcun tipo di cerimonia religiosa, nessun carro funebre Mercedes, nessuna persona i abiti scuri ed eleganti.
Solo magliette colorate, pantaloncini, vestiti a fiori, "A" cerchiate, bandiere rosse e fazzolettoni scout
BUONA STRADA COMPAGNI E FRATELLI