Capitolo 3: La sbornia.
Era domenica mattina e gli uccellini cinguettavano felici sugli alberi. Il loro suono era melodico,peccato che Cleo avesse troppo mal di testa per apprezzarlo. Con un grande sforzo riuscì ad aprire gli occhi. La sensazione della pesantezza sulle palpebre non era passata, solo che adesso si sentiva peggio, siccome ogni rumore era amplificato.
Una volta che i suoi occhi ebbero visualizzato bene dove si trovava, realizzò che non era a casa sua. Era in una stanza dalle pareti verdi scuro, sembrava essere la camera di un ragazzo. I muri erano tappezzati di poster che raffiguravano diversi tipi di band, c'erano i Guns 'n Roses, I Green Day, gli Evanescance e anche alcune citazioni delle loro canzoni più famose. Sulla scrivania bianca come il resto della mobilia, c'erano tanti quaderni sparsi alla rinfusa.
Con un movimento lento del capo, la ragazza girò la testa alla sua sinistra. Su quel comodino bianco erano poggiate un paio di cuffie nere e altre cianfrusaglie. Ma ciò che colpì l'attenzione di Cleo fu una fotografia. Raffigurava un bambino dai capelli rossi, proprio come quelli di Nathaniel, e degli occhi blu come il mare. Un'ipotesi le balenò in mente: aveva realizzato dove si trovava: era a casa di Nathaniel McDonald.
Con poca voglia e tutta dolorante decise di alzarsi da quel comodo letto e di scendere in cucina. Purtroppo, aveva dimenticato un piccolo particolare: la sera prima aveva bevuto fino allo sfinimento. Con un pessimo equilibrio uscì da quella stanza ed iniziò a scendere le scale.
"Buongiorno" disse in tono allegro Nathaniel.
Indossava solo i pantaloni del pigiama, il suo torace,invece era completamente nudo. Cleo poteva benissimo vedere le sue braccia grandi e forti ed i suoi addominali. Si trovava ai piedi delle scale e sembrava quasi divertito dai tentativi della ragazza di mantenersi in equilibrio.
"Buongiorno" biascicò con la voce la ragazza.
"Vuoi che salga a darti una mano?" Disse in tono divertito.
"Ce la posso fare. Non ho bisogno del tuo aiuto." Sorrise.
"Wow." Esclamò il ragazzo.
"Cosa c'è, McDonald?"
"Nulla. Semplicemente non mi hai mai sorriso. Sei ancora più bella quando sorridi, Cleopatra." Disse con tutta sincerità.
La ragazza arrossì, sembrava volesse pronunciare qualcosa, ma molto goffamente scivolò da un gradino e si ritrovò addosso a Nathaniel.
"Non pensavo che bastasse farti un complimento per averti tra le mie braccia!" Disse ridendo.
"Scemo!"
"Dai vieni. Ti ho preparato la colazione." Disse il rosso.
"Okay.."
Mentre Nathaniel prendeva due tazze di caffè Cleo disse:
"Senti, Nathaniel, volevo ringraziarti per avermi fatta dormire nel tuo letto, e scusa se ti ho fatto dormire sul divano." Disse in tono imbarazzato.
"Divano? Quale divano? Abbiamo dormito abbracciati tutta la notte." Rispose il ragazzo.
"Oddio!" La bruna avvampò.
"Stavo scherzando. Ho dormito sul letto di mia madre. I miei sono divorziati, inoltre ieri notte mia madre non era in casa. Era di turno in ospedale.Comunque non mi sarei mai approfittato di una ragazza ubriaca." Rispose in tono serio mentre sorseggiava il suo caffè.
"Grazie...perché Non mi hai accompagnata a casa? E i miei? Saranno assatanati quando rientrerò!" La sua faccia assunse un'espressione terrorizzata.
"Beh, ho pensato che se tua madre, o peggio tuo padre, avessero visto uno sconosciuto con una ragazza ubriaca fradicia in braccio..." s'interruppe. "Ad ogni modo non preoccuparti, ho chiesto a Kate di avvisare i tuoi dicendogli che dormivi da lei. Non sono uno sprovveduto." Continuò.
"Oh, adesso ho capito" disse Cleo ridendo.
"Beh,grazie per l'ospitalità e per tutto quello che hai fatto per me. Adesso dovrei andare...penso." Disse addentando un toast.
"Dai, ti accompagno io. Dammi un quarto d'ora per fare una doccia veloce e per vestirmi e ti riporto a casa."
"Non devi scomodarti, posso andare a piedi, guarda,adesso posso mantenermi perfettamente in equilibrio" le sue scarpe con il tacco non la pensavano così, Cleo era quasi caduta in terra, fortunatamente si appoggiò al bancone della cucina e non cadde.
"Oh, certo, lo vedo." Disse il ragazzo masticando un pezzo di frittella.
"Prendi un altro po'di caffè. Ne hai bisogno" ridacchiò il rosso.
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Circa un quarto d'ora dopo, i ragazzi erano in giardino.
Nathaniel aprì lo sportello dell'auto alla ragazza e poi si posizionò al posto di guida.
Quei pochi minuti trascorsi in auto erano volati, nonostante i ragazzi non avessero scambiato molte parole.
"Bene, siamo arrivati." Disse Nathaniel accarezzandosi le gambe in modo meccanico.
"Okay..ciao Nathaniel..grazie di tutto." Con un movimento interdetto Cleo gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia e poi scese dall'auto.
Lasciando il ragazzo in balia della sorpresa.
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"È stata una merda quella festa" disse Kate aggiustando i capelli al vento.
"Io non ricordo quasi niente, non ho la minima idea di come sia tornato a casa se la mia macchina è ancora nel cortile di Edward"
"Ti ha accompagnato Jake, dopo che ti sei quasi dichiarato apertamente" disse l'amica sorridente.
"Stai scherzando vero? Io amo Lara" disse tirando il fiato.
"Ehi, ehi, pesa le parole. Non credo proprio tu possa amare lei dopo ciò che ho sentito ieri. Dì un po', c'è qualcosa che dovrei sapere?"
Intanto Bry cercava di prendere tempo. "Ma che dici?" Passó un po' di tempo prima che riprendesse a parlare.
"Okay, va bene. Mi piace, mi piace Jake. Mi piace un ragazzo. Ed è difficile...È difficile essere diverso" disse guardando Kate come mai aveva fatto prima.
"Finalmente lo hai detto." Lo abbracciò.
"Non c'è nessun motivo di soffrire. Non c'è cosa più bella che amare una persona. Chiunque sia. Ti voglio bene" continuò stringendolo in modo molto affettuoso. Le parve strano avergli dato un abbraccio così significativo solo adesso.
"Grazie Kate. Ti voglio bene anch'io, ma non voglio impegnarmi" le sorrise ricambiando l'abbraccio.
"Ma.." lo interruppe.
"Dai, parliamone in un altro momento.."
Bry si era sempre mostrato forte ma era fragile, e a Kate faceva piacere il fatto che si fosse liberato di questo peso, se così voleva considerarlo, con lei.
Nonostante il vento freddo e le nuvole che minacciavano una pioggerellina fastidiosa, i due continuarono a camminare ancora per un po'.
Arrivati al quartiere di Ed, Kate alzò il cappuccio della felpa e chiese al bruno di fare in fretta. "Perché? Che hai?" Le chiese urlando mentre si allontanava.
"Shhh! Non urlare!" Gli rispose.
Dal portone in legno della grande casa uscì quel ragazzo che la sera prima le aveva spezzato il cuore.
"Ciao ragazzi!" Ed mostrò il suo bianco sorriso.
"Hei, Kate non ci presenti?" Disse Bry vedendo che l'amica non rispondeva.
"Non mi pare il caso, hai preso l'auto? Andiamo" disse con le lacrime agli occhi.
"Ma che hai?" Dissero insieme i ragazzi.
"Scusa, tizio di cui non so il nome" continuò Edward.
"Brian, mi chiamo Brian." Lo interruppe.
"Ci lascieresti soli per un momento?" Continuò.
"Va bene, ma attenzione." Disse Bry con tono intimidatorio.
"Posso sapere che ti ho fatto?"
"Giustamente nemmeno lo ricordi" sorrise la ragazza amaramente.
"Ricordare cosa?" Rispose Ed confuso.
"Fottiti." Concluse Kate.
"Andiamo Bry." I due amici entrarono in auto e sfrecciarono sulle note di un nuovo pezzo in radio.
"Okay, lo picchierò, ma che ha fatto?"Chiese Bry sorridendole.
"Ieri mi ha baciato...cinque minuti dopo, però, stava per scoparsi una davanti ai miei occhi." Continuò non trattenendo le lacrime.
"Perfetto, potevi fermarti a 'Ieri mi ha baciato' "
Lei sorrise. "Grazie Bry."
"Andiamo da Cleo? Ci ha invitati a pranzo" continuò.
"Certo, avviso un attimo mia mamma" gli rispose asciugandosi le lacrime.
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Più tardi verso mezzogiorno il campanello di casa White suonò.
"Vado io ad aprire!" Urlò Cleo per tutta casa.
"Ragazzi" li accolse con un gran sorriso.
"Hey!" Kate l'abbracciò forte.
"Cleo!" Le diede un bacio sulla guancia Bry.
"Entrate. Già sapete dove mettere i cappotti. Ci conosciamo da tanto" sorrise la bruna.
L'entrata corrispondeva con il salone che presentava un'ampia apertura, sulla destra della stanza c'era un mobile fatto in legno di quercia scuro che contrastava con il giallo chiaro delle pareti, poco distante da esso vi era un tavolo del medesimo colore, sul quale era poggiato un vaso di rose rosse. Al centro del salone c'era un divano bianco sovrapposto ad un tappeto marrone chiaro e di fronte ad esso c'era un gran televisore. Sulla sinistra della stanza c'era un camino che era acceso dato il freddo di quella giornata. Infine a far luce alla grande stanza c'erano delle grandi porte-finestre che affacciavano su un ampio giardino ben curato.
"Ciao ragazzi" era il signor White. Aveva gli occhi dello stesso colore di sua figlia, i suoi capelli erano brizzolati, a differenza di sua moglie che ce li aveva neri.
"Salve,signor White." Risposero in coro i ragazzi.
"Quanto tempo è che ve lo dico? Chiamatemi Mark!" Disse il signor White in tono di rimprovero.
"Ci scusi, il fatto è che non ci viene naturale." Rispose Bry per entrambi grattandosi la tempia, com'era solito fare quando era nervoso.
"Allora fate come vi riesce più naturale. Solo che mi fate sentire vecchio dandomi del signore." 'Sta volta era il turno del padre di Cleo di grattarsi la tempia.
"Mark non li infastidire. Ragazzi ho preparato dei biscotti nell'attesa del pranzo, volete favorire?" Intervenne la signora White.
"Suvvia, Rose, non li stavo mica importunando." Si giustificò il marito.
"Invece ve lo dico io. Entrambi li state importunando ma non ve lo dicono per educazione." Disse in tono scherzoso la figlia.
"Bry, Kate, prendete dei biscotti e poi saliamo in camera mia. Dobbiamo parlare." Disse poi in tono serio.
"Okay, grazie signora White. Con permesso." Rispose Bry.
"Ah comunque sono deliziosi questi biscotti!" Disse Kate mentre masticava un biscotto.
Mentre salivano le scale, l'amico le lanciò un'occhiata mista al disgusto ed al rimprovero.
"Non cambierai mai Kate." Tutte le persone nella sala scoppiarono a ridere sonoramente.
Una volta sul pianerottolo superiore, un bambino dai capelli neri e dagli occhi verdi corse in contro a Bry e Kate.
"Ciaoooo!" Disse entusiasta.
"Hey piccolino!" Disse Kate dandogli un bacio.
"Ciao Chris!" Bry gli accarezzò i folti capelli.
Era Cristopher, il fratellino minore di Cleo, aveva 10 anni e adorava gli amici di sua sorella che lo conoscevano da quand'era quasi in fasce.
"Cucciolo, giochiamo dopo con te, adesso devo parlare con i ragazzi." Gli disse dolcemente sua sorella. Contrariamente da come si comportava con gli estranei, quando voleva Cleopatra sapeva essere veramente dolce con suo fratello.
"Va bene" rispose il bambino e poi corse nella sua stanza.
"Okay, vi devo parlare urgentemente. Sabato sera non ho dormito a casa. Sono stata da Nathaniel. Ho dormito nel suo letto. Però lui in quello di sua madre!" Disse molto a disagio e si affrettò a scuotere i palmi delle mani per giustificarsi.
"Cosa!? Io lo ammazzo" quasi gridò Bry.
"Si, sapevo qualcosa del genere. Mi disse alla festa in mezzo a tutta quella gente che avrei dovuto avvisare i tuoi che dormivi da me. Al momento non capii,lo feci e basta come gesto meccanico. Ero troppo presa da cosa era successo..." s'interruppe Kate.
"Ma è la fiera dei segreti?" Chiese Bry.
"Perché hai dormito da lui?" Continuò poi.
"Perché ero ubriaca fradicia. Non riuscivo a muovere un passo." Ammise in imbarazzo.
"Alla faccia della ragazza seria!" Esclamò l'amico.
"Così mi fai sentire ulteriormente a disagio!" Rispose lamentandosi.
"Lasciala stare. Basta che sei ancora Vergine. Altrimenti uccido Nathaniel." Sorrise sadicamente Kate.
"Verginità intatta." Rise la bruna.
"Meglio così, già stavo andando ad ucciderlo." Ironizzò Brian.
"E per quanto riguarda la tua serata,Kate?" Chiese curiosa Cleo.
"Beh, la prima parte è stata...stupenda. Edward mi ha baciata....peccato che due secondi dopo l'abbia trovato avvinghiata ad un'altra." Disse amaramente.
"Oh, allora è un'abitudine di questa nuova generazione?" Disse l'amica sarcastica.
"Io stavo quasi per baciare Nathaniel. Solo Dio sa perché non l'abbia fatto. Beh, ovunque Egli sia lo ringrazio tanto perché, come dicevamo, due minuti dopo stava limonando con una." La sua faccia assunse un'espressione cupa.
"Bry e tu? Come sei tornato a casa?" Continuò.
"Oh, beh, mi ha accompagnato un amico." Concluse Brian balbettando. Prima che Cleo potesse contrabbattere, la signora White annunciò che era pronto in tavola. Ma Cleo conosceva Brian troppo bene. Sapeva che qualcosa non andava.
~ANGOLO AUTORE~
Buonasera ecco a voi il terzo capitolo!
Scusate eventuali errori di grammatica o punteggiatura😅.
Vi vogliamo consigliare vivamente "About you" di L_Melody, vi ringraziamo in anticipo ❤.
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