Compagnie forzate
Il giorno inonda le finestre in legno,
Scalpicci e gridolini avviluppano
Una classe immonda, sporca.
Io, rannicchiata in un angolo,
Sfioro pagine dipinte di colori accesi
E immagino mondi utopici.
"Smettila di leggere e va a giocare!
O butterò il baule dei libri!"
La maestra vomita stupidità
E mi costringe, umiliandomi
A far amicizia con estranei.
La mia anima, incerta, si raccoglie
In cerca di conoscenza.
Ma la conoscenza viene cancellata
Da aiuti malati.
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