Capitolo II - Un covo di pazzi parte 1
"Interpretare un brano di musica classica significa riprodurre ciò che è scritto sullo spartito attraverso la nostra personalità. È proprio la sensibilità dell'interprete che rende le esecuzioni uniche e originali. Se ascoltiamo un preludio di Chopin eseguito da Michelangeli e poi ascoltiamo lo stesso brano interpretato da Arrau, possiamo notare sostanziali differenze. Non possiamo giudicare quale delle due esecuzioni sia migliore dell'altra. Possiamo solamente constatare che sono state date due differenti interpretazioni"
Ma a volte non è così semplice comprendere uno spartito, di conseguenza interpretare lo scritto di un suono diventa un'impresa ardua: in quel frangente è come se ti ritrovassi in un bosco sconosciuto, intenta ad attraversarlo, ma il percorso è tortuoso.
Provi a proseguire il cammino, ma produci solo un eco confuso di passi traballanti che simboleggia la difficile chiave di lettura di quei spartiti.
Analogamente ora, ripensando a quel tipo, quel ragazzo così irriverente e arrogante, giungo a un'unica conclusione: capire le note prodotte dal suo modo di fare astruso racchiude la medesima semplicità inesistente.
Non ho mai visto tanta strafottenza e irriverenza albergare in un unico essere.
Col suo atteggiamento mi ha messo a disagio e, al contempo, mi ha suscitato una sensazione non dissimile all'elettricità.
-Che Tipo! Ha avuto l'ardire di rullare quella canna e fumarla davanti a me! E sono convinta che sapesse quanto mi infastidiva! Ma io, troppo educata e troppo stupida, non ho detto nulla! Se solo ripenso a quel sorriso mi si rizzano i capelli!-
A causa sua ora devo fare dei dolcetti, perché voglio dare una buona impressione: è il biglietto da visita, il preludio per una sana e lineare conoscenza con la mia coinquilina, perlomeno in apparenza. Colta da un moto di rabbia verso quello strafottente, strepito esercitando sin troppa pressione sulla pasta nel contenitore. Da quando il bellimbusto ha levato le tende, ho dovuto riordinare di nuovo, perché non sopporto il disordine.
Ho piantato radici in questo angolo da cucina situato dinanzi al tavolo, per fare l'impasto. Starei tentando di fare i calzoncelli, una ricetta italiana, tramandatami dai miei nonni italiani.
Purtroppo qui non ho la macchina apposita.
Dopo aver delineato con la rotellina le forme, ho iniziato a fare questa pressione, ma non riesco ad appiattire senza quel maledetto aggeggio. Per fortuna, avendo - preventivamente - deciso di fare questo dolce alla mia coinquilina, a casa - prima di partire - ho sottratto a mia nonna la crema di castagne con i ceci.
La spalmo, per poi tentare di sigillare l'apertura riccamente fornita con la forchetta.
-Bene! Adesso non resta altro che friggerli nell'olio bollente! -
Porto a compimento i miei propositi su questo diroccato cucinino.
L'infrangersi di alcuni scarponcini sulle mattonelle bianche contrasta il rumore degli schizzi d'olio nella padella.
Un fisico magro e formoso - a tentoni - mi si avvicina. Mi fa rabbrividire, il suo aspetto stravagante: come il suo amico, indossa dei pantaloni in pelle ma è miracolosamente coperta da un top del medesimo materiale.
La cute pallida del suo viso è offuscata dalla massa informe e cotonata di capelli biondi, sfregiata da una quantità smodata di trucco. I suoi occhi neri come la pece sono eclissati alla mia vista da un ombretto marrone.
Le sue labbra, così piene di un rossetto color mattone, si curvano in una smorfia.
<< E tu chi saresti? >>, biascica in un timbro di voce rauco, quasi stesse confabulando con sè stessa.
Lo sbattere della porta interrompe questa singolare atmosfera.
Rush è tornato - constato con dispiacere - intravedendo la chioma riccia e gli occhi verdi, e non è il solo ad aver occupato la stanza.
Un altro teppistello dall'aria vispa e allegra, il viso infantile, gli occhi azzurri, i capelli biondi e cotonati, giunge qui, per la precisione di fianco ad Adrianna tra i due divani. Non è alto, non quanto Rush.
<< Io sono Juliet >> , squittisco imbarazzata.
<< Ah... e chi sei? >>, seguita inarcando un sopracciglio biondo.
<< La tua coinquilina >>, le dico perplessa, sbattendo le ciglia.
Intravedo Rush piegare le labbra carnose in un sogghigno.
<< AH... Juliet! Adesso ricordo! Scusami, ieri ci siamo sballati e il mio cervello non funziona! >>, mi informa ridacchiando.
Il biondino, da me ribattezzato come nanetto, si lascia cadere a peso morto sul sofà viola; ma dura poco la sua permanenza su di esso, perché con impeto si tira su.
Con passi rapidi si muove nella mia direzione, per abbracciare una me alquanto allibita e pietrificata.
<< Scusami? Ma cosa... >>, non riesco a terminare la frase, perchè lui - in toni di elevata euforia e baldanza - si impone: << Molto piacere di conoscerti! Essendo amica di Adry, cosa ne diresti di conoscerci meglio in camera? Insomma, mi sono appena svegliato ed ho voglia! Sei davvero una gran figa! >>
Un brivido di paura mi percorre interamente la spina dorsale.
Lo schiocco della mia mano sulla sua guancia produce un rimbombo che zittisce tutti.
<< Ma come ti permetti! Con chi credi di avere a che fare? >>, inveisco contro di lui, rabbiosa, di fronte all'espressione divertita del riccioluto arrogante.
<< Ok, adesso calmiamoci! Non è successo niente! Stevie non è il momento per le dichiarazioni romantiche! >>, cerca di calmare gli animi, Adrianna << Scusalo Juliet, lui è spontaneo, pensa solo alla fregna! >>
-Dichiarazioni romantiche? Fregna? Ma dove sono finita? In un covo di pazzi? -
<< Ah... >>, esclamo, allucinata.
<< Alla fi... a fare l'amore, insomma tutta quella roba >>, mi spiega, e io vado letteralmente a fuoco chinando il capo.
Una risata prorompente ci distoglie dal siparietto assurdo che si era venuto a creare: appartiene a Rush.
<< Adry, lasciala perdere. Juliet viene da un monastero, certi atti impuri non li conosce! Dico bene, Juliet? A quale diocesi appartieni? >>, mi domanda, prendendosi beffa di me.
<< Cosa? Ma... >>, farfuglio paonazza.
Per la prima volta non mi sento in grado di controbattere, un profondo imbarazzo intrappola le mie corde vocali in una morsa opprimente.
<< Tranquilla Juliet, Rush scherza! Sembra un vero stronzo, ma è semplicemente sarcasmo, il suo >>
Sul volto di Adriana si dipinge un'emozione di tenerezza nei miei riguardi.
<< Ehy, Juliet... ha ragione la bionda svampita... sono una persona sarcastica e stiamo cercando di fare amicizia >>, pronuncia, affabile e gentile, depositandomi una carezza leggera sulle spalle, che dura una frazione di secondi.
Io mi avvicino al tavolo in legno e consegno loro i dolcetti.
<< Ecco, questi li ho fatti per voi, come un buon auspicio >>
<< Sei molto dolce, grazie tesoro! >>, mi ringrazia, la mia coinquilina.
<< Grazie Baby e scusami! Non volevo scandalizzarti, pensavo fossi una groupie come la bionda sexy, qui! >>, ammicca nella direzione di Adry, prendendone uno.
<< E brava! Allora, nel Monastero insegnano a cucinare! Sto seriamente pensando di venirci anche io >>, autoironizza, lui.
Dopo averlo concluso, mi si para davanti costringendomi a retrocedere.
I miei occhi, inevitabilmente, balzano sull'addome nudo e sull'aquila del tatuaggio.
-Ma... è possibile che questo ragazzo trovi naturale stare a petto nudo? Ma non ha un minimo di pudore? -
Mi faccio piccola per permettergli di passare, e il ragazzo sguscia da quella singolare posizione eludendo la nostra vicinanza.
Si accomoda deliberatamente sulla sedia bianca e caccia fuori dalla tasca dell'erba e una cartina che, similmente a qualche ora fa, inizia a rullare.
-Oh no! Non di nuovo!-
Una coltre di fumo dall'odore sgradevole invade la stanza.
Incomincio a tossire, ma a lui non interessa: seguita a fumare indisturbato.
<< Sai Juliet, sei davvero brava con le faccende! Te la cavi, sei forte! >>, pronuncia Adriana, adulandomi proprio nel momento in cui incrocio le braccia al petto.
<< Figurati! Non potevo sopportare quel disordine >>, rispondo in un sussurro lieve.
Avverto come un groppo inchiodato all'altezza della gola che mi impedisce di parlare fluidamente: questi tipi mi imbarazzano, soprattutto lo sguardo penetrante di Rush.
Le pietre verde smeraldo, vivide sul suo volto angelico, sono fisse nell'oceano dei miei occhi mentre seguita a portare alla bocca quel filtro, ripetutamente.
I miei, quasi fossero preda di uno spasmodico e sconosciuto desiderio, sono calamitati dalle sue labbra intente a tirare ed espellere il fumo con incredibile sicurezza.
Un'onda della sua scarmigliata chioma ricade sulla sua fronte, e una sua mano si precipita a sistemarla lontano.
Distolgo immediatamente la vista, ma lui accenna un sogghigno: sicuramente si è reso conto che per una frazione di secondi l'ho fissato.
<< Dimmi una cosa, piccola Mozart... per quale ragione una ragazza così borghesuccia come te si è abbassata a venire in questo buco? >>, mi fa notare con impertinenza.
Mi schiarisco la gola improvvisamente secca per prendere parola:
<< In realtà, ho abbandonato la mia bella prigionia dorata, il mio bel monastero, perchè mi alletta l'idea di vivere in una cav... casa modesta come questa! Meglio rinunciare ai comfort e fare quel che voglio >>, ribatto con determinazione.
<< Mh... e cosa vuoi fare, Juliet? >>, Adriana si insinua in questa battaglia tra noi.
<< Voglio trovare un lavoro e fare musica >>, dichiaro schiettamente.
<< Musica... Suoni? Quale strumento? >>, incalza il fumatore turco, dopo aver terminato.
<< Violino >>, dichiaro con orgoglio.
Adriana si lascia andare ad una fragorosa risata, seguita a ruota dal nanetto.
<< Violino... oddio! Che roba! Adriana ti è capitata la coinquilina ben vestita, principessina e anche violinista! >> farfuglia ansimante, quest'ultimo << Ci mancano solo le ali da angioletto e l'aureola! >>
Io credo di avere uno spasmodico sbattimento di ciglia quando realizzo che stanno sbeffeggiando senza alcun riguardo il mio adorato strumento.
<< Qualche problema? Il violino è uno strumento come un altro, ma è risaputo che gli spartiti della musica classica siano i più difficili da suonare! Inoltre, anche se ormai è obsoleta, sarà sempre la musica più complessa! Ora si sta diffondendo il Rock, ma in realtà è solo un'accozzaglia di note messe a caso! L'unica vera musica è quella classica! >>, difendo le mie idee e i miei duri anni di studio con fervore, gonfiando le guance.
Adriana tenta di dire qualcosa, ma Rush le fa segno di tacere.
Lui, con espressione imperscrutabile, mi scruta profondamente.
<< Accozzaglia di note messa a caso, dici... musica più complessa... mh... ti direi che dipende dal tipo di rock, dal tipo di band e quindi dallo spartito... >>
<< E tu come fai a saperlo? Sei un musicista? >>, incalzo ancora adirata.
<< Ho un amico musicista >>, mi informa, privo anche della minima inclinazione nella voce << Ma, veniamo al dunque... tu hai le tue convinzioni e non basterà il discorso più brillante per convincerti, suppongo... >>
<< Supponi bene >>, esprimo il mio più assoluto assenso.
<< Bene... allora dimostramelo! >>, sentenzia con aria di sfida, avanzando - a grosse falcate - verso di me.
I suoi ricci ribelli ondeggiano a causa del suo spostamento repentino, inducendomi a retrocedere.
<< Ma cosa stai... >>, non mi concede il tempo materiale di terminare la frase, perchè mi bracca contro il muro blu della stanza.
Intravedo gli altri spalmati tranquillamente sui divani.
<< Una dimostrazione delle tue prodigiose doti e... non eri tu a cercare un lavoro? >>, mi pone quella che mi sembra una domanda retorica << Ebbene adesso seguimi, ti mostrerò un lavoro e attendo la dimostrazione >>
La sua mano arpiona la mia saldamente in una stretta salda e decisa. Con altrettanta decisione mi invita a seguirlo, trascinandomi fuori, oltre la soglia della porta in legno.
-Oddio! E adesso? Cosa gli frulla nella testa? Non vorrà portarmi in un luogo pieno di tipi eccentrici come lui?-
Note:
Che dire... un primo incontro movimentato e singolare quello con Adrianna e Stevie. Decisamente poco timidi ahahaha, ma vi avevo avvertiti. Sono una Band Rock, e Adrianna è una groupie in pieno periodo anni 80, non ci si poteva aspettare un'attitudine differente. Tuttavia, non è tutto sempre bianco e nero, potrebbero rivelare delle sfumature molto interessanti. Non ci resta che aspettare per scoprire cosa nascondono e cosa combineranno xD.
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