Epilogo

Dal momento che, qualche mese dopo, si sarebbe trasferita in una nuova città, Melany mise in valigia tutto ciò che desiderava portarsi: indumenti, fotografie, alcuni manga e qualche libro, il suo shampoo preferito alla camomilla e altre cose di piccolo conto, a cui, però, teneva molto. Con un bagaglio in mano, era ferma sull'uscio di casa pronta a salutare sua madre, che la fissava con un'espressione estremamente afflitta.

«Non ci credo che vai via. Ma sei sicura? Mi lascerai sola...» borbottò la donna, abbracciandola con forza.

«Ma smettila! Stasera lasci anche tu questa casa e vai a vivere da Giorgio, no?» replicò lei, sfiancata dal suo comportamento, posando le mani sulle sue spalle per allontanarla da sé.

«Sì, però, non ti sembra un po' affrettato? Voglio dire, non state insieme da molto» incalzò titubante, tentando di prendere la valigia che aveva in mano per riportarla nella sua stanza.

«È vero, ma posso affermare quasi con certezza che Ren si sia innamorato di me quando ci siamo visti la prima volta e per me è stato lo stesso, quindi è come se stessimo insieme da quasi un anno» spiegò, indietreggiando bruscamente il braccio con il bagaglio.

«Chi è che si sarebbe innamorato con uno sguardo?» domandò Ren, sopraggiunto alle sue spalle, prendendo la valigia dalla sua mano.

«Tu, ovviamente» ripeté lei altezzosa e il ragazzo sbuffò divertito, uscendo di casa.

Melany e Claudia camminarono nell'androne per poi fermarsi sulla soglia del portone, prima delle scale, guardando Ren e Giorgio sistemare le sue cose nel cofano della berlina dell'uomo. Ancora una volta sua madre l'abbracciò.

«Se ti farà arrabbiare dimmelo, così corro a picchiarlo» affermò e la ragazza ridacchiò.

«Tranquilla, mamma. È più probabile che sia io a far arrabbiare lui» specificò Melany con un sorriso, che la madre ricambiò.

Un attimo dopo la donna sciolse il suo abbraccio e la fissò con sguardo malizioso. «E ricorda che sono troppo giovane per diventare nonna!» affermò scatenando nella figlia un forte imbarazzo, tanto da lasciarla a bocca aperta.

«Ma che...?!» farfugliò, completamente nel pallone.

«Pensi che sia stupida? Si capisce benissimo che avete fatto l'amore. Non è così?» incalzò, accentuando il sorriso beffardo.

La ragazza indietreggiò di un passo, avvampando ancor di più. «C-Che cavolo di discorsi fai all'improvviso?!» sbottì per niente interessata ad affrontare un discorso del genere, per giunta in quel momento.

«Se non me lo vuoi dire tu, lo chiederò a lui» disse, voltandosi verso il ragazzo. «Gioooreeen!!» gridò, ma Melany le tappò la bocca all'istante con entrambe le mani. Poi si voltò verso di lui, che le stava osservando perplesso, e gli rivolse un finto sorriso.

«Niente, niente! È tutto a posto!» urlò un po' isterica, soffocando un tic nevrotico all'occhio. Poi si rigirò verso sua madre, inviperita. «Ci starò attenta, ok?! Ma tu smettila di mettermi in imbarazzo!» sussurrò a denti stretti e la donna sorrise divertita.

Melany vide Ren avanzare verso di lei e iniziò a scendere le scale per andargli incontro.

«Mi raccomando! Sono troppo giovane!!» gridò Claudia alle sue spalle.

La ragazza, irritata, voltò il capo verso di lei. «Ho capito, ho capito!» sbraitò.

«Che succede?» chiese Ren confuso.

«Niente. Mia madre è una scema» rispose Melany a disagio, distogliendo lo sguardo perché sentiva di essere ancora rossa in volto.

«Comunque, quello che hai detto prima è sbagliato» disse all'improvviso, mentre si avvicinavano all'auto.

«Di cosa parli?»

«Del fatto che mi sarei innamorato di te quando ci siamo incontrati la prima volta» spiegò.

Melany si voltò a fissarlo, indispettita. «Ah, no?»

«No. Lo sai che il primo giorno di scuola ho incontrato Claudia, giusto?» domandò guardandola e lei annuì. «E sai anche che mi ha mostrato le tue foto sul cellulare?»

La ragazza si ghiacciò sul posto e l'osservò sconvolta. «Oddio...» sussurrò sofferente, nascondendo il viso con le mani.

«Però, aveva solo foto di quando eri piccola. Per quanto la cosa mi sembrò assurda e ridicola, m'incuriosì conoscere il volto della figlia di quella donna tanto strana e così, quando suonò la campanella a fine giornata, salii a passo veloce al piano di sopra. Non sapevo se ti avrei riconosciuta, ma provai lo stesso a cercarti fra la folla. E poi ti ho vista» raccontò guardando davanti a sé, mentre Melany rimase stupita e deliziata per quella rivelazione. «Tu avevi un libro in mano, stretto sul petto, la cartella su una spalla, un giubbotto tutto colorato, dei pantaloni grigi e le Converse rosse; camminavi da sola guardando fuori dalla finestra, mentre i tuoi lunghi capelli biondi si muovevano a ogni passo. Poi hai voltato lo sguardo davanti a te e per un attimo mi è sembrato che i tuoi splendidi occhi verdi mi stessero guardando» aggiunse, strizzando appena le palpebre come se stesse rivivendo quel momento. Poi si girò a guardarla. «Quello è stato l'esatto momento in cui mi sono innamorato di te» confessò con un sorriso, lasciando la fidanzata basita e incredula.

«Non ci credo...» sussurrò lei, osservandolo con occhi spalancati.

«Credici» affermò lui muovendo gli ultimi passi verso la macchina e le aprì lo sportello per farla accomodare davanti.

Melany si riprese dalla sua trance e rise, scuotendo la testa. «Smettila di prendermi in giro!» disse sedendosi.

Ren la guardò infastidito. «Pensi davvero che stia scherzando?»

«Non è così?» domandò a disagio, a causa del suo sguardo arrabbiato.

«Ci muoviamo?» chiese Giorgio, fermo al posto del guidatore già da tempo.

Ren richiuse lo sportello e si sedette sul sedile posteriore con le braccia conserte; un attimo dopo Giorgio avviò la macchina verso l'appartamento del ragazzo.

Nell'abitacolo ci fu silenzio e Melany, attraverso lo specchietto retrovisore, osservava Ren guardare fuori dal finestrino con espressione cupa. Non riusciva a credere a quel che le aveva raccontato. Che la stesse davvero prendendo in giro? "Ren innamorato prima di me? Questa è bella!" ridacchiò fra sé e sé, scuotendo la testa.

«Claudia mi ha chiesto espressamente di accompagnarti, Melany, e per me è un piacere farlo» disse l'uomo all'improvviso, rivolgendole uno sguardo di sfuggita.

«Grazie, Giorgio» rispose lei, tornando dal mondo dei suoi pensieri.

«Mentirei se dicessi di non sentirmi in pensiero per questa vostra decisione, ma ti affido mio figlio. Sii paziente con lui» disse con un sorriso.

«Lo sono tanto, non ti preoccupare» replicò lei lanciando uno sguardo al ragazzo, che non sembrava minimamente interessato alla conversazione.

«Gioren!» chiamò Giorgio a gran voce, fissandolo nello specchietto, e il ragazzo mosse gli occhi nella sua direzione. «Ti risparmio i discorsi sulla responsabilità. Mi basta sapere che starete attenti e userete protezioni».

Ancora una volta Melany divenne più rossa di un peperone. «Ma-Ma... anche tu?!» sbottò, restando a bocca aperta.

L'uomo si voltò verso di lei. «Assicurati sempre che abbia i preservativi con sé, Melany» specificò con un sorriso, ammutolendola per il troppo imbarazzo.

«Puoi stare tranquillo. Sto già attento» replicò Ren con stizza e Melany si girò immediatamente a guardarlo, spalancando ancora una volta la bocca senza riuscire a dire una parola.

Quando arrivarono di fronte al portone dell'appartamento Ren e Giorgio presero le valige della ragazza dal cofano, dirigendosi verso il portone con Melany al seguito; nell'androne la ragazza incontrò la signora Teresa che la salutò calorosamente.

«Ti trasferisci qui, cara?» chiese la donna.

«Sì, signora. Sarò a casa di Ren per il resto dell'estate» rispose, mentre il ragazzo le passava alle spalle per salire le scale.

«Oh... È arrabbiato il giovanotto» commentò la donna osservandolo allontanarsi senza salutare, diversamente dal solito.

Melany si voltò a guardarlo. «Uhm, già...» mormorò perplessa e, salutato l'anziana, lo seguì.

Giorgio, dopo aver rinnovato le raccomandazioni, diede una pacca energica sulla spalla del figlio e un bacio sulla mano alla ragazza, poi si congedò. Melany attese che sparisse dalla rampa di scale, dopodiché chiuse la porta alle sue spalle osservando Ren incamminarsi verso il soggiorno.

«Ehi, che succede?» domandò preoccupata, andandogli dietro.

Il ragazzo la guardò arrabbiato poggiandosi con il fondoschiena al tavolo, posto al centro della stanza. «Sei incredibile. Ti ho confidato una cosa importante e tu non mi hai creduto» disse, pietrificandola sul posto con i suoi occhi di cristallo.

Melany rimase in silenzio, incredula. Credeva davvero che quella dichiarazione non fosse seria, troppo inverosimile e romantica per essere vera, ma si era dimenticata che lui non scherzava mai su ciò che riguardava il loro rapporto e si sentì in colpa. La sua espressione s'intristì.

«Non è così, Ren. Sul momento è stato più facile credere che non fosse vero perché una cosa così... incredibile sembrava un sogno. Non... non è possibile che tu ti sia innamorato prima di me» ammise confusa e sconvolta al tempo stesso, mentre il ragazzo continuava a osservarla arrabbiato. Melany abbassò lo sguardo e giocherellò con le mani, a disagio. «Io ho sempre creduto che, all'inizio, fossi solo un peso per te. Pensavo non gradissi la mia compagnia e, anzi, mi odiassi» aggiunse, alzando gli occhi su di lui. «Sapere una cosa del genere ha stravolto tutti i miei ricordi» continuò, rivolgendogli un sorriso incerto.

Ren l'osservò in silenzio e poco dopo la sua espressione si addolcì. «Io non ti ho mai odiata» confessò, avvicinandosi a lei. «Beh, quasi mai» rettificò e lei spalancò gli occhi, smarrita.

«Q-Quasi?»

Ren distolse lo sguardo sospirando, poi tornò a guardarla. «Ti ho odiata quando non rispondevi alle mie telefonate, quando mi trattavi con indifferenza e mi dicevi di non provare più nulla per me» ammise amareggiato e le accarezzò una guancia con le nocche della mano. «Sì, in quei momenti ti ho odiata davvero, ma nello stesso tempo capivo quanto ti amassi e non riuscivo a starti lontano» aggiunse, raccogliendo con l'indice una lacrima che le stava rigando il viso.

«M-Mi dispiace, Ren, io...» sussurrò, non riuscendo più a parlare a causa del magone che la stava soffocando.

Quanto doveva essere stato terribile per lui quel periodo? Lei non avrebbe mai voluto fargli del male. Il ragazzo le si avvicinò per baciarla su un occhio che chiudendosi rigò nuovamente il suo viso.

«Anche tu, però, mi hai odiato, no? Quando ti ho lasciata senza dirti dei nostri genitori» disse, rivolgendole un sorriso dispiaciuto.

«No, io non ti ho mai odiato. Ero arrabbiata, questo sì, ma in realtà nascondevo la paura di dovermi legare a te con la parentela sbagliata» confessò.

Ren la guardò stupito e sollevato al tempo stesso. «Bene, adesso mi sento uno stupido per quello che ho detto» dichiarò, stringendola forte a sé.

Melany sorrise. «Non devi. Sono stata davvero cattiva con te e me lo sono meritato» affermò, provando rabbia verso se stessa e quello che era loro accaduto.

Ren la scostò appena da sé e la baciò. «Adesso basta. Quel periodo per me non esiste più. Quello che voglio è godermi insieme a te queste vacanze estive» dichiarò, poi la sollevò dai fianchi e la caricò sulla spalla.

«E-Ehi! Che fai?!» sbottò Melany.

Ren entrò nella sua stanza e senza ascoltare le sue proteste la buttò sul letto. «Mi pare di averlo appena detto» rispose, salendo a cavalcioni su di lei e baciandola.

«Ren, devo disfare le valigie» mormorò infilando le mani fra i suoi capelli, dopo aver ricambiato con foga il bacio reso subito profondo e coinvolgente.

«Lo farai dopo, se riuscirai a trovare il tempo» replicò Ren, sbottonandole gli shorts di jeans.

«Ma non mi hai dato neanche il tempo di entrare». Melany gli tolse la maglietta, poi posò le mani sul suo petto nudo e le fece scivolare verso il basso ventre.

«Quello che dici non va d'accordo con quello che stai facendo» ridacchiò lui quando si sfilò da sola il top, buttandolo a terra.

«Cerco di essere responsabile» ammiccò.

Ren rise divertito. «Come ho detto a mio padre: ho tutto l'occorrente con me. Puoi stare tranquilla» ripeté, facendo scivolare le mani dietro la sua schiena per slacciarle il reggiseno.

«Sei un cretino» sentenziò con affetto.

«Ti amo anch'io» mormorò con un sorriso, baciandola e amandola con tutto il cuore.


NOTA IMPORTANTE

Il sequel non verrà più scritto. La storia di Melany e Ren termina qui. Grazie a chi l'ha apprezzata!



Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top