8 - Saraba

Capitolo 8 – Saraba

Appoggiò la schiena al muro, il contatto con il cemento freddo gli provocò una scarica di mille aghi, una scossa in tutto il suo corpo. Nella sua mente viaggiarono mille pensieri, congetture, parole.

«Se non lo avessi conosciuto mi sarei perdutamente innamorata di te Seiya»

Mamoru colpì con un pugno il muro ferendosi il palmo della mano. Quel bruciore sulla pelle non fu intenso come il dolore del suo cuore.

Fiducia, quell'affinità nata tra lui e Usagi, quelle profonde fondamenta della loro relazione. La garanzia eterna dei loro sentimenti, del loro futuro già svelato. Un futuro scontato. Un futuro ora cancellato e ignoto.

Cosa doveva fare...parlarle, affrontarla e dirle cosa aveva sentito la sera prima? No, lo avrebbe accusato di aver origliato e violato la sua privacy. Sì, privacy...era chiusa in camera da letto con quello mentre lui, ignaro, era in sala a discutere con suo suocero sul loro futuro. Sul loro matrimonio. Quante cose erano successe in quel lunghissimo anno quando lui era momentaneamente morto? Galaxia gli aveva privato un anno della sua vita, dodici mesi cancellati dalla sua esistenza, lontani dal suo mondo, dalla sua Usagi.

Usagi.

Come aveva trascorso quei maledettissimi mesi senza di lui? «Ma vaffanculo!» imprecò afferrandosi la mano sinistra per medicare quella ferita. Guardò l'ora dal suo cellulare, le nove e un quarto del mattino. Usagi era immancabilmente in ritardo. Sentì delle voci in lontananza e un rumore di passi veloci.

«Ciao mamma, ci vediamo stasera!» lunghe code dorate danzarono sinuose al vento. La sua ragazza era dannatamente bella.

«Mamochan!» Usagi gettò le braccia al collo del suo fidanzato e gli regalò un dolcissimo sorriso «Scusa del ritardo. È da tanto che sei qui?»

«No, solo un quarto d'ora.»

«Bene dai!» prese per mano Mamoru intrecciando le sue dita affusolate con le sue.

«Mamochan! Sono così felice!» cinguettò rivolgendosi al suo fidanzato con il più bello dei sorrisi «Mamma ti adora e papà ha finalmente sepolto l'ascia di guerra. Sai, sono così sollevata di aver svelato il nostro segreto alla mia famiglia, non avrei retto a raccontare altre bugie!»

Bugie.

Saltellò davanti a lui e lo tirò verso il basso, si mise in punta di piedi e gli diede un leggero bacio sulle labbra. «Andiamo al Parco Arisugawa! Ho tantissime cose da raccontarti!»

Il parco Arisugawa, luogo dei loro primi incontri fugaci prima di recarsi a scuola.

Entrarono nel parco e Usagi corse verso la solita panchina di pietra. Mamoru Amava la sua allegria, la sua spontaneità e quel suo sorridere così radioso ma non riuscì a goderne a pieno di quelle sue qualità. Raggiunse la sua ragazza e si sedette al suo fianco guardandola. Si accorse solo in quel momento di un voluminoso sacchetto di carta colorato poggiato sulle gambe di lei.

«E quello?»

Usagi sorrise «Questo? È un regalo per i Three Lights. Stasera partiranno per il loro pianeta» Tirò fuori dal sacchetto un grande album di fotografie e ritagli di giornale mentre il suo sorriso si spense per un attimo «Sapevamo che prima o poi sarebbero rimpatriati, io e le ragazze abbiamo creato due copie identiche di questo album...per non dimenticare la nostra amicizia».

Mamoru notò le mani di Usagi e le vide tremare. «Mamochan...qui c'è un anno della nostra vita, un anno senza di te...» Una lacrima bagnò il dorso della sua mano destra mentre i capelli biondi della sua frangia coprirono quegli occhi velati di lacrime. Mamoru prese con dolcezza quella mano e la baciò sentendo il sapore salato della sua pelle. Perchè la stava consolando? In fin dei conti se lui non fosse tornato in vita lei si sarebbe consolata con quel cantante. Se lui non fosse mai esistito lei si sarebbe innamorata di Seiya. La rabbia esplose silenziosa nel suo petto, voleva avere delle risposte da Usagi, voleva chiederle una pausa per riflettere, per capire i veri sentimenti di quella ragazza ma le sue lacrime riuscivano a bloccarlo.

Usagi guardò Mamoru e gli rivolse un timido sorriso, spostò l'album verso le gambe del ragazzo e lo aprì «Voglio raccontarti di questo anno senza di te» disse tirando su con il naso. Appoggiò la sua testolina bionda sulla spalla di Mamoru e cominciò a sfogliare l'album descrivendo i vari avvenimenti.

Mamoru osservò quelle foto, frammenti di vita persi per sempre, immagini impresse nelle memorie di quelle persone e testimoniate su quelle carte patinate, stralci di vita che non gli appartenevano. Usagi raccontò a Mamoru le sue avventure principalmente scolastiche, la partita a baseball che ha disputato contro il club dei Three Lights, la sua prima esperienza in discoteca, il concerto di Michiru, le varie gite, quell'escursione dove i Three Light giravano un film. Mamoru rise quando vide Usagi vestita da cameriera in stile gotico e il viso sporco di panna, In altre foto c'erano Haruka e Michiru elegantissime nei loro yukata durante il festival di Tanabata.

Ami invece fu fotografata mentre aiutava Hotaru con gli studi insieme ad un attento Taiki.

Minako abbracciava un Yaten intento a coccolare Luna.

La sensuale Setsuna teneva in braccio Chibi Chibi per farle vedere meglio i fiochi d'artificio.

Rei teneva fermo suo nonno infuriato contro Yuichiro.

Makoto imboccava un timido Asanuma.

Usagi era presente in molte foto e in oltre la metà c'era Seiya. In alcune bisticciavano, in altre erano semplicemente vicini, in alcune lui poggiava la sua mano sulla spalla della ragazza.

Il sangue di Mamoru ribollì come lava rovente, vide l'espressione innamorata di quel ragazzo, vide quella complicità creatasi tra Seiya e Usagi.

«Ti porterò anch'io nel cuore Seiya»

Mamoru chiuse l'album con un gesto brusco e guardò altrove, verso quella fontana con l'orologio.

«Mamochan?»

«Scusa Usagi» sibilò a denti stretti «non ce la faccio a continuare...»

La nostra relazione. Pensò. La amava profondamente ma forse il suo cuore apparteneva ad un altro.

«Scusami...non credevo ti facesse male...»

Ah no? Credi mi faccia piacere sapere che te la spassavi con quello?

«Sono una sciocca. Non ho pensato che mostrandoti queste foto avrei ricordato il motivo della tua...assenza...»

Però non ti sei preoccupata minimamente di me

«Non ti sei accorta di nulla» diede vita ai suoi pensieri.

«Di cosa?» Usagi lo guardò con espressione interrogativa

«Della mia assenza...non ti sei chiesta perché fossi sparito?»

Usagi si rattristò. Si morse il labbro e si portò le ginocchia al petto. «Ti scrivevo tutti i giorni...»

Bugiarda.

«Non ho mai ricevuto alcuna email» sentenziò freddamente Mamoru.

«Lettere Mamochan...ti ho scritto una lettera al giorno, quasi trecentocinquanta lettere e non ho mai ricevuto risposte» il viso della ragazza cominciò a rigarsi di lacrime.

«Usako...non ti sei mai chiesta il perchè del mio silenzio?»

«Credevo tu mi stessi ignorando come al solito» urlò la ragazza.

Come al solito?

«Tu...tu quando sei assorto nei tuoi pensieri ti isoli! Nella sessione di esami non ti fai sentire per giorni e spesso ignori i miei messaggi sulla segreteria e il tuo cellulare è spento» passò le mani tra i capelli e guardò il cielo «Io...i primi tempi stavo male ma poi ho imparato a convivere con questo lato del tuo carattere. Non te ne faccio una colpa, è parte di te. Io sono una gran chiacchierona e tu un solitario che ti chiudi a riccio.» sospirò «Io vorrei che tornassimo a come eravamo prima di scoprire che fossimo destinati a diventare King Endymion e Neo Queen Serenity. Eravamo più spensierati»

Mamoru guardò Usagi, la sua Odango. In quelle poche parole aveva riassunto delle enormi verità, lei era allegra, lui ombroso. Lei espansiva, lui solitario. Cosa avevano in comune? Cosa avevano realmente costruito?

«E Seiya?»

«Cosa?» si voltò, i suoi enormi occhi celesti fissarono quelli rabbiosi di Mamoru.

«Cosa c'è stato tra voi?»

Voglio la verità.

«Niente Mamochan. Per me è solo un carissimo amico che mi è stato vicino nei momenti difficili»

Bugiarda.

Usagi guardò Mamoru e scoppiò a ridere «Sei forse geloso?» si portò una mano sulle labbra mentre con l'altra gli pizzicò una guancia.

«Non sono geloso» Sono geloso.

Usagi continuò a ridere e si alzò in piedi ponendosi davanti a Mamoru appoggiando le sue mani sulle sue spalle larghe.

«Mamochan...questo lunghissimo anno è stato difficile per tutti e per noi. Credo che questa esperienza abbia segnato profondamente la nostra anima...» le sue mani si spostarono sul suo viso percorrendo la linea delle sue labbra «...questa guerra ha distrutto ogni cosa ma non il mio amore per te. Ti amo Mamochan ma non perché siamo la reincarnazione di Serenity ed Endymion. Ti amo perché Usagi è innamorata di Mamoru.» Usagi accorciò le distanze tra loro e si abbandonò in un dolce e lento bacio.

Mamoru la fece sedere sulle sue gambe senza staccare le labbra dalle sue. Mille pensieri vorticarono nella testa del ragazzo. Doveva darle fiducia o lei gli stava nascondendo qualcosa? Lo amava come prima o era solo un ripiego?

Il suono del cerca persone interruppe quei pensieri e allontanò le labbra dei due ragazzi.

«Prima o poi dovrò spegnerlo...Dimmi Rei, che vuoi?»

«Che voglio? Sei in ritardo come al solito idiota! Dovei sei finita, sei in ritardo di un'ora!»

«In ritardo per cosa?» Rispose Mamoru.

«Ciao Mamoru. Abbiamo una riunione qui al tempio.»

«Arriviamo subito Rei»

Mamoru si alzò e prese per mano Usagi dirigendosi verso il tempio Hikawa.

-- 💜--

«Quella ragazza...mi farà impazzire prima o poi!»

«Non dire così Rei, è la nostra principessa»

«No Hotaru...è troppo istintiva» Haruka cercò di mantenere la calma giocando nervosamente con le chiavi della sua auto «ha modificato il futuro mettendo in grave pericolo il nostro pianeta e infine...» strinse le chiavi con forza «...quel Seiya...»

«Tra poche ore i Three Light partiranno» Minako cominciò a piangere «Come faremo senza di loro?»

«Di certo vivremo meglio, soprattutto Mamoru...» Michiru lucidò la superficie del suo talismano, il riflesso di quello specchio le mostrarono lo stato d'animo del loro principe. Il mare è in tempesta...

«Cosa c'entra Mamoru ora?» Makoto finì di sistemare altri biscotti a tavola sostituendo un vassoio già vuotato in quell'ora di attesa.

Haruka sorrise, il ricordo della rissa tra Mamoru e Seiya era ancora vivo nella sua mente.

«C'entra che non è uno stupido» Ami interruppe la sua lettura sulla Fluidodinamica togliendosi gli occhiali «Voglio ricordarvi che Seiya è innamorato cotto di Usagi e Mamoru non è cieco.»

«Secondo me vi state preoccupando inutilmente!» Minako prese un biscotto «sa che Usagi lo ama, è tranquillo, diplomatico e...»

Il rumore dello shoji fece voltare le ragazze verso l'ingresso. «...e incazzato» bisbigliò Minako.

Mamoru entrò per primo salutando con la mano le guerriere, il suo sorriso era nervoso mentre lo sguardo trasmise a tutti il suo reale stato d'animo. Tutte tranne Usagi che le raggiunse a tavola salutandole con il suo solito sorriso allegro. Si fiondò come una bambina sui biscotti al cioccolato e i daifuku di Makoto.

«Ragazze, ho portato l'album! Come la decoriamo la pagina dei saluti?» Usagi mise l'album sul kotatsu, prese dalla sua borsa un astuccio contenente vari pastelli colorati e pennarelli.

«Io direi di usare questi glitter colorati, che ne dite ragazze?» Minako prese un tubetto dorato dal portapenne di Rei «Però...posso imprimere lo stampo delle mie labbra per il mio Yatenuccio?».

«Minako, non dire scemenze!» Rei le strappò via il glitter dalle mani per riporlo sulla sua scrivania.

«Io avrei un'idea...perché non facciamo una bella scritta colorata in centro e intorno dei disegni con la colla stick?»

«Hotaru, a che serve disegnare con la colla?»

«Per incollare questi!» la ragazzina dagli occhi violacei mostrò delle piccole scatoline piene di polvere colorata e brillantini «mescoliamo queste polverine in base alle nostre trasformazioni e questa pagina brillerà come le nostre essenze!».

Hotaru prese un foglio bianco e cominciò a disegnare invisibili linee di colla, prese alcune piccole manciate di glitter in polvere di diversi colori e soffiò sui palmi creando una leggera pioggia di minuscole stelle. Sollevò il foglio e diversi fiori presero vita in un tripudio di colori scintillanti.

«Hotaru è bellissimo!!!!» Rei prese il foglio ammirando il gioco di luci di quelle decorazioni «Ragazze, la sua idea mi piace tantissimo! Ci mettiamo all'opera?»

«Sì! E poi lo firmiamo tutti insieme...Mamochan sei dei nostri?»

Mamoru rifiutò con un cenno del capo rimanendo seduto contro la parete lontano dal kotatsu isolandosi dal gruppo. Haruka si sedette vicino a lui offrendogli una birra che accettò.

«Non vuoi giocare con i lustrini?»

«Quelle sono cose da donne» rise Haruka. Bevve un sorso di birra direttamente dalla bottiglia. Osservò Mamoru, l'espressione vuota fissa sul pavimento, il suo deglutire nervoso e una respirazione fin troppo controllata «Tra poco è tutto finito Mamoru»

Il ragazzo si voltò, fissò quegli occhi verdi seri e indagatori ai quali nulla sfuggiva. Sentì un fruscio alla sua sinistra, l'elegante figura di Michiru si sedette al suo fianco, il talismano nella sua mano destra mentre con la sinistra accarezzava delicatamente il bordo di quello specchio. Setsuna accarezzò i capelli di Hotaru dandole un bacio materno sul capo e raggiunse i tre ragazzi seduti sul tatami. Mamoru guardò le Outer e scoppiò a ridere forzatamente «Coraggio, cosa volete dirmi?»

«Re Endymion...vedo l'inquietudine nel tuo animo»

«Non sono nervoso Michiru»

«Se sei così tranquillo perché non raggiungi le ragazze e giocare con loro con stickers e glitter?» Haruka soffocò la risata bevendo un sorso di birra, si asciugò le labbra con il dorso della mano e appoggiò la bottiglia sul tatami. «Siamo preoccupate anche noi Mamoru».

Il ragazzo si portò le mani alle tempie come se quel gesto celasse la soluzione ad ogni problema mentre Haruka gli diede una pacca sulla spalla.

«Lo so che ha agito per il nostro bene ma...questo futuro sconosciuto mi spaventa. Setsuna, cosa succederà ora?»

La guerriera di Plutone scosse il capo «Mi dispiace ma non so nulla e anche se ne fossi a conoscenza il mio giuramento mi impone il silenzio» sorseggiò del tè verde sorridendo per dar una parvenza di tranquillità alle altre ragazze intente a decorare quell'album.

«La principessa ha agito per il bene di tutti ma è stato un azzardo. Le linee temporali sono complicate da comprendere e la loro azione porta a realtà imprevedibili.»

Michiru fece svanire il suo talismano, si portò con grazia i suoi capelli dietro l'orecchio e prese anche lei una tazza di tè.

«Faremo di tutto per proteggervi, anche se il destino è cambiato noi continueremo a proteggere il Sistema Solare. È la nostra missione» Michiru era una ragazza dotata di una straordinaria bellezza quanto di una forte determinazione così come la sua compagna Haruka. «Vivremo le nostre vite, io continuerò a suonare il violino e Haruka si impegnerà nelle corse ma non abbasseremo mai la guardia. È una promessa.»

«Di cosa state parlando? Dobbiamo raggiungere i ragazzi a scuola!»

Usagi saltellò verso il quartetto, le dita appiccicose di colla e colorate di brillantini rosa e verde, le labbra sporche di marmellata di azuki.

«Della mia scelta di continuare la collaborazione universitaria, principessa»

«Oh Setsuna....allora non ci lasci!»

«Rimarrò qui, sono il tutore di Hotaru e poi...» lanciò un'occhiata complice ai tre ragazzi «...potrò continuare le mie ricerche scientifiche.»

Usagi l'abbracciò felice «Sono così contenta che rimani qui con noi, temevo che tornassi alle Porte del Tempo. Sono così felice...» cominciò a piangere asciugandosi le lacrime con quelle mani sporche che finì per peggiorare la situazione.

«A me niente abbracci?» Usagi guardò Haruka «Rimarrò qui a Tokyo con Michiru»

La ragazza fu sopraffatta dalla felicità, finalmente poteva avere tutte le sue amiche vicino a sé. Travolse Haruka con un forte abbraccio e appoggiò la sua testa sul petto della guerriera. Haruka accarezzò i capelli della principessa inebriandosi del suo profumo e la strinse a sé provando un sentimento che andava oltre l'amicizia, oltre l'amore.

«Haruka è sempre così protettiva nei confronti di Usagi» sussurrò Michiru a Mamoru «a volte ne sono gelosa ma so che non è amore. Lei è sempre stata un importante sostegno per la principessa.»

"Per me è solo un carissimo amico che mi è stato vicino nei momenti difficili"

Perchè gli vennero in mente quelle parole? Aveva frainteso i sentimenti di Usagi verso Seiya? Si stava immaginando tutto? In quel momento si diede dello sciocco.

«Ragazzi, piantatela di perdere tempo! I Three Light e la Principessa Kakyuu ci stanno aspettando sulla terrazza della scuola...voglio dare un ultimo bacio d'amore al mio Yaten!»

«Finiscila Minako che tra voi due non c'è mai stato nulla!» Rei aveva già riordinato il kotatsu e buttato i rimasugli di nastri, sticker e glitter nel sacchetto della spazzatura. «Muoviamoci dai!»

-- 💜 --

«Non essere triste Seiya»

«Non ce la faccio a dirle addio...»

Taiki prese per le spalle il fratello «Devi farlo. Usagi sta bene e si è ricongiunta con il suo principe. È giusto così Seya, il suo posto è accanto a Mamoru»

«Ha cambiato il futuro Taiki!»

«Non si può sfuggire al proprio destino...» la principessa Kakyuu osservò i caldi raggi di un sole basso in procinto del tramonto. Si godette lo spettacolo dell'ultimo tramonto terrestre. «Io sono la reggente di Kinmoru, lei e Mamoru sono le stelle di questo pianeta insieme alle loro guerriere. Anche se il futuro è cambiano noi non possiamo sfuggire al nostro destino» rivolse uno sguardo triste a Seiya «non abbiamo il potere di cambiarlo...»

Seiya si appoggiò sulla ringhiera del terrazzo, chiuse gli occhi e assaporò la brezza abbandonandosi ai suoi pensieri quando sentì delle voci.

«Ragazzi!!!» spalancò gli occhi e vide Minako correre verso di loro seguita dalle sue amiche e dalle guerriere del sistema solare esterno. Provò una fitta al cuore nel vedere la sua amata Usagi tenere per mano Mamoru.

La piccola Hotaru si avvicinò a loro consegnando a Kakyuu un grazioso sacchetto di carta colorato «Questo è un regalo per voi, per ringraziarvi di tutto» la ragazzina sorrise timidamente arrossendo «spero non vi dimentichiate di noi».

La principessa e i Three Lights presero l'album e lo aprirono con sorpresa. Sfogliarono quelle pagine ricche di fotografie e ritagli, i loro momenti trascorsi sulla Terra insieme a quelle meravigliose ragazze. Kakyuu osservò di nuovo la prima pagina, mille colori brillanti presero diverse forme. Cuori, stelle, fiori e in centro un enorme "Sarete sempre nei nostri cuori" circondato dalle loro firme.

Ami, Rei, Makoto, Minako.

Hotaru, Setsuna.

Haruka, Michiru.

Usagi.

Mamoru.

«Non so come ringraziarvi» Kakyuu pianse di commozione.

«Ma dovete proprio andarvene via?» Ami chiese titubante, come le altre anche lei si era affezionata a quei ragazzi.

«Sì, ci stanno aspettando con ansia» Sospirò Kakyuu. Il suo pianeta, la sua gente...il suo principe attendevano il suo ritorno.

«Ora abbiamo una missione importante da compiere» sorrise Yaten «Ricostruire il nostro pianeta»

«Buona fortuna Yaten!»

«Oh, ti ringrazio piccola» rispose accarezzando il mento di Luna.

«Odango...» Seiya sussurrò il suo nome.

Un'ultima volta, provaci un'ultima volta.

«Te l'avevo detto, il tuo ragazzo è tornato sano e salvo»

Sono un perfetto idiota.

«Sì, lo so e questo anche grazie a te. Non hai mai smesso di sostenermi né di aver fiducia in me»

«Ascolta Odango...finchè vivrò non ti dimenticherò mai!»

«Già, nemmeno io! Restemo per sempre grandi amici»

Un secondo di imbarazzante silenzio e i presenti, compreso Mamoru, scoppiarono a ridere mentre Seiya imbarazzato voleva rimangiarsi quella dichiarazione d'amore caduta nel ridicolo.

«Ma dai Usagi non capisci?» Ami voleva sprofondare

«Allora volete spiegarmi cosa non ho capito?»

«Ah! Ma smettila di fare la finta tonta Usagi!»

Le risate continuarono fino a quando il sole non cominciò a calare quasi del tutto colorando la città di luci rosse e dorate.

«Senti Mamoru» Seiya si fece coraggio «Prenditi sempre cura di lei. Di sicuro lo saprai già, sei un ragazzo fortunato. Ti ama profondamente.»

«Sì questo lo so...» Mamoru gli sorrise educatamente anche se in fondo al cuore voleva mettergli le mani addosso. Di nuovo.

Seiya porse la mano verso Mamoru. Per arrendersi, per seppellire l'ascia di guerra, per salutarlo...d'istinto allungò la sua mano verso il vero amore della sua Usagi.

Mamoru afferrò la mano di Seiya per ricambiare quel suo gesto cortese. Non appena toccò la sua pelle sentì una scossa, un tremore. Ebbe una visione

Seiya seduto sul davanzale di quella finestra.

Una stanza buia illuminata dalle timide luci dei lampioni.

Un bacio rubato ricambiato.

Mamoru trattene il respiro per un secondo. Cos'era quel bacio? Perchè quella visione proprio ora?

Voleva ucciderlo ma mantenne la calma, strinse forte la mano di quel ragazzo e si diresse verso la sua fidanzata. Appoggiò la mano sulla sua spalla sperando di captare i suoi pensieri attraverso il suo potere ma nulla. La mente di Usagi era impenetrabile.

Un fascio di luce avvolse i tre ragazzi che si trasformarono nelle tre guerriere stellari.

«Grazie di tutto, forse un giorno ci rivedremo»

«Voi ci avete restituito il nostro futuro» Kakyuu inchinò il capo in segno di riconoscenza.

«Tornate a trovarci ragazzi, vi aspettiamo» Minako scoppiò a piangere, asciugò le lacrime con un fazzoletto prestatole da Michiru mentre Haruka li salutò con la mano.

Seiya guardò per un'ultima volta Usagi «Sayonara...Usako»

I loro corpi si illuminarono di luce stellare e quattro fasci di luce si innalzarono velocemente verso il cielo regalando alla volta celeste scie luminose come stelle cadenti.

«Sembrano stelle cadenti» rise Hotaru abbracciando Setsuna che, insieme agli altri, rivolse la sua attenzione verso il cielo.

Mamoru si appoggiò alla ringhiera del terrazzo assorto nei suoi pensieri e il viso rivolto verso il cielo. Usagi si affiancò a lui e gli prese la mano. Al suo tocco il ragazzo osservò la sua ragazza. Gli occhi lucidi, il viso rigato di lacrime e l'altra mano stretta sul bordo della ringhiera. Amava quella donna ma allo stesso tempo temette di odiarla. Si staccò dalla sua presa per andarsene ma contrariamente a quanto imposto l'abbracciò.

Il ragazzo sentì i suoi singhiozzi e un respiro profondo prima di asciugarsi gli occhi. Vide il suo sguardo volgersi un'ultima volta al cielo e le sue labbra sussurrare un'unica e profonda parola.

Saraba.

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Angolo Autrice

Ciao a tutti!

Il termine "Saraba" in giapponese è un "addio" rivolto a qualcuno certo non rivedere mai più. Utilizzato principalmente dai samurai, è un termine poco usato nell'era moderna.

Buona Lettura! 💜

Amnisya

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