Capitolo Ventitreesimo

A ogni azione, corrisponde una reazione uguale e contraria. Non è una fantasia o una frase buttata lì a casaccio. E' una verità, un legame indissolubile che viene usato anche nello studio della fisica. Ma uno stesso atto, compiuto invece in situazioni differenti, porta inevitabilmente alla stessa conclusione? O ci fa provare sentimenti... diversi?

Izuku sospira amareggiato. Scruta le grosse gocce d'acqua che scivolano pigre sul finestrino della macchina. Percorrono lentamente la superficie liscia, prima di raggrupparsi insieme alle altre sul fondo. Spalanca meglio le iridi e ne fissa una in particolare. Sta ancora scendendo e lui la segue con il dito schiacciando il polpastrello contro alla superficie fredda e dura.

Un brivido gli percorre la peluria scura del braccio.
Gli è sempre piaciuta la poggia. La trova... affascinante. Molte persone che ha conosciuto negli anni, gli hanno detto che non è sano preferire il cielo buio, i boati spaventosi o il pungente brivido bagnato, alla luce. Eppure, nonostante la maggior parte della gente si lamenti della tristezza che emanano le giornate uggiose, lui le predilige comunque. Dopotutto, le cose peggiori gli sono successe comunque, al chiarore del sole.
Un altro lungo tremito gli percorre la schiena. I raggi che riscaldavano le sue amare giornate da adolescente, non hanno mai scacciato gli uomini neri che le tormentavano.

-Hai freddo? Vuoi che alzo di più la temperatura della macchina?-

La testa dell'Omega scatta verso quella del guidatore. Ne osserva, per qualche istante, l'espressione attenta e rilassata che ha dipinta sul viso. Storce il naso stupito, chiedendosi come diavolo faccia Shinso a rimanere così tranquillo nonostante siano entrambi consapevoli dell'enorme disastro che stiano combinando.

Si inumidisce il piercing con la lingua, meditando silenziosamente su quanto sia strano trovarsi da solo, in macchina con lui. A ben pensarci, trova veramente assurdo quanto poco riesca a percepire i suoi ferormoni inebrianti saturare l'abitacolo. Nonostante i giorni stiano passando e loro continuino a trascorre praticamente tutto il tempo libero insieme, i suoi livelli sono sempre più in picchiata verso il basso.
Il dottore gli ha dichiarato in faccia, che gli ultimi esami sono a dir poco disastrosi. Non solo il suo corpo inizia a sentire sempre meno gli odori, ma se dovesse persino proseguire in quel modo, il secondo calore non arriverà neppure più. E lui potrà dimenticarsi definitivamente di qualsiasi possibilità di avere figli in futuro.

Sbatte le ciglia, infastidito da quel tenue odore di mora, che gli serra ugualmente la gola e lo porta quasi a non respirare.
-No, sono a posto così. E poi sono arrivato. Puoi fermarti un attimo in quel parcheggio, così scendo.-

Le mani corrono a slacciarsi la cintura, e poi ad aprire la portiera. Il braccio di Shinso lo blocca subito rimandandolo all'indietro sul sedile. Le iridi color smeraldo si sgranano meravigliate: fissano confuse prima l'Alpha e poi la sua figura che esce svelta dalla parte opposta. Lo vede dirigersi verso la sua portiera e aprirgliela, con un ombrello aperto in mano.

Lo attende fuori, per ripararlo dalla pioggia con un enorme sorriso soddisfatto sul volto. Le iridi lilla esaminano compiaciute, le gote rosse dell'altro.
-Non devi sentirti a disagio, non c'è bisogno di ringraziarmi. Non tutti gli Alpha sono degli stronzi sbruffoni arroganti, sai? Mi sa che il mio caro amico Kat, non ti abbia abituato molto bene fino a oggi.-

L'omega non risponde. Esce dall'auto chiudendosi la portiera dietro alle spalle. Esita a girarsi verso Shinso: si trova fin troppo vicino al suo corpo e al calore assurdo che emana. Inoltre questo modo accondiscendete che usa nei suoi confronti, non fa che irritarlo.

-Forza, cosa aspetti? Voltati che te lo lascio subito, così non arrivi fradicio al portone. Ma prima, dobbiamo fare una cosa importante...-

Attende docile e paziente che Izuku si giri e che prenda in mano l'ombrello. Lo osserva soddisfatto, mentre si srotola la sciarpa nuova e fa cambio con quella vecchia che indossa. Il viso imporporato tradisce l'imbarazzo della posizione troppo vicina.

Shinso ridacchia a bassa voce, beandosi del suo turbamento e giocandoci persino un pochino sopra. Lascia vagare per secondi infiniti le dita sul collo lentigginoso dell'altro.
L'odore forte e fruttato fa nuovamente tremare la pelle di Izuku. Il contatto di quelle mani caldissime, lo porta a socchiudere preoccupato gli occhi. Ma ai pensieri folli che gli vorticano in testa, si mischia anche una disperata rabbia: sta facendo tutto quello che dovrebbe, sta tradendo sé stesso e la persona che ama. Come mai questo schifo allora non sta funzionando?

-Ecco, adesso sì che siamo a posto. Non c'e' bisogno che ti innervosisci e spari fuori tutta quella roba acida. Non ti fa stare sicuramente bene. Io oggi non ho nulla da fare, mi chiami appena hai finito?  Ti vorrei portare in un posto prima che parti per la gara. E' veramente importante.-

Le mani dell' Alpha si appoggiano alle sue spalle e Izuku alza lo sguardo verso il suo. Gli occhi viola brillano di una particolare cognizione fin troppo evidente. Lo valuta attentamente, ignorando il fastidio che si arrampica a unghiate e morsi su per lo stomaco.
Ha come la bruciante impressione che Katsuki sia presente e che il vago odore di Immortelle che sente da vari minuti, non sia soltanto un altro dei suoi deliranti vaneggiamenti. La forte percezione di due occhi rossi che gli trafiggono la schiena, lo portano a smaniare di una strana aspettativa.
-Hitoshi, ti ringrazio veramente per tutto. Noi... ci vediamo dopo. Ti chiamo appena ho finito.-  Dichiara veloce girando il viso.

Una mano si agguanta alla sua giacca, mentre l'altra al suo mento.
Senza neppure accorgersene, le labbra di Shinso si spingono sulle sue. Si muovono lentamente, con estrema tenerezza. Sono morbide e vellutate, lo assaggiano senza insistere. Si stacca dopo pochi secondi stupito, toccandosele con un dito a occhi sgranati. Lo sguardo scende velocemente verso il basso. Non riuscirebbe ora, a reggere quello indagatore dell'altro.
-Eri troppo bello con quell'espressione imbarazzata sul volto. Scusami, ma non sono proprio riuscito a trattenermi.-

Il tono fin troppo causale della frase è distorto dalla leggera nota scanzonata della voce e dalla palese sbirciatina che l'Alpha ha rivolto verso l'ingresso della sala.
Ora Izuku ne è fermamente convinto: Katsuki era li', e li stava sicuramente osservando.


In poco tempo, l'odore di Immortelle bruciato ha raggiunto ogni più piccolo angolino sperduto dell'edificio. I modi furiosi dell'Alpha, e il suo roco borbottare continuo, ha portato tutti i componenti della squadra a non farsi domande inopportune ma a scapparre velocemente dalla sala in cui si trovano i due ragazzi.
L'unico eroe che da deciso di rimare ugualmente in loro compagnia, è Kirishima. Ha le spalle appoggiate contro al muro, e osserva insistentemente il suo migliore amico. Talvolta scuote la testa confuso, grattandosi la punta del naso. Ha come il vago sospetto, che stia per scoppiare un enorme e incasinato litigio.

Izuku mantiene sul viso una fiera smorfia supponente. Si morde il labbro inferiore con foga, obbligandosi a non cedere ai ferormoni arrabbiati dell'Alpha che stanno tentando in ogni modo, di piegarlo. Soprassiede al pestone deliberato che gli sferra sul piede, arriccia le labbra nel sentire come le mani lo stringano con cattiveria sul fianco e ignora le occhiatacce torve che gli rifila. Quando però, durante un giro su sè stesso, l'altro non lo trattiene e lo lascia cadere volutamente per terra, sbuffa imbestialito.

-Cristo Santo! Ti è venuto un improvviso vuoto di memoria riguardante i passi fondamentali? Non li avevi imparati già alla tenera età di cinque anni?... Cerca di stare più attento!-

Il ghigno di Katsuki si apre in una posa sfrontata.
-Opsss, mi dispiace! Non volevo farti atterrare sul pavimento! Non ti sei fatto male, vero? Per fortuna che sei caduto di schiena e non di faccia... chissà se no come avresti fatto a usare ancora quella boccaccia da ipocrita che ti ritrovi.-

Le parole velenose che escono asprigne, portano Izuku a sbattere le lunghe ciglia stupito. Lo soppesa attentamente, incupendosi. Si umetta il piercing con enfasi, prima di tirarsi in piedi di colpo.

Gli si avvicina a passo di marcia, fronteggiandolo con sguardo cupo.
-Lo hai fatto apposta? Tu... hai lasciato la presa su di me intenzionalmente?-

L'Alpha gonfia il petto, allargando la portata del sorriso.
-E se così anche fosse?- Dichiara schietto alzando un sopracciglio.
-Mi vuoi picchiare per caso?  O vuoi farlo fare... da un altro?-

Un ringhio acuto parte dalla bocca dell'Omega, che viene subito imitato da quello dell'Alpha.
Kirishima alza gli occhi verso il soffitto. Con un sospiro lamentoso, va verso di loro, infilandosi nel mezzo. Appoggia una mano sul petto di entrambi, allontanandoli uno dall'altro.

-Sei finito a farmi i dispettucci come se fossimo dei bambini piccoli? Ma non ti vergogni?- Urla Izuku, indicandolo.

-Io? E tu, allora? Ti sei slinguazzato con il tuo nuovo ragazzo davanti a me! Avevi veramente bisogno di farlo?-

Kirishima gira la testa verso Izuku, guardandolo sorpreso. E' strano che Katsuki stia facendo una scenata di gelosia, ma lo è ancora di più scoprire che Izuku stia frequentando qualcun altro.

-Se tu non facessi tanto il prezioso, io non sarei costretto a uscire con Hitoshi.-

-Il prezioso? Ma se ti ho detto che ti avrei continuato ad aiutare! O forse non ti piace più come ti scopo? Volevi che ti spaccassi il culo più forte?-

- Vedi quanto sei limitato? Tu continui a non capire! E' la testa di te che non mi piace come funziona, non il tuo... cazzo! -

Kirishima avvampa di colpo, deglutendo la saliva. Si porta una mano sugli occhi, schiarendosi la gola imbarazzato.
-Ehm... ragazzi. Fermatevi un secondo. Cosa diavolo sta succedendo?-

Katsuki digrigna agitato i denti. Cerca di ammorbidire i muscoli delle braccia, e di spostare lo sguardo da quello dell'Omega a quello dell'amico. Ha il petto che si alza e si abbassa in ansimi nervosi.
-L'idiota qui di fronte, si è baciato con Shinso.-

-Kacchan!- Grida Izuku con voce stridula, aprendo la bocca scioccato.
-Non sta a te andare a spiattellare in giro le mie cose private!-

-E probabilmente vuole anche farsi scopare, visto che usciva con me soltanto per quello.- Aggiunge, senza calcolare minimamente la posa rigida e l'odore acre dei ferormoni dell'Omega.

Kirishima stira un sorrisino accondiscente, grattandosi la fronte perplesso. Non riesce a comprendere come sia potuto succedere tutto questo casino, in neppure poche settimane.
-Katsuki, secondo me ora stai esagerando. Sicuramente Izuku non usciva con te solo per quello.-
Si volta con decisione verso l'Omega incitandolo con un cenno del capo. -Dai, diglielo anche tu. Digli che...- Le parole gli muoiono subito in gola, quando nota come Izuku stia sfuggendo sia ai suoi occhi, che alla domanda. Ha la pelle bianca e chiazzata di rosso. Le mani si strofinano tra di loro, in un chiaro movimento agitato.
-Oddio, non me lo dire ti prego... anche tu, come tutti gli altri, lo stavi solamente usando?-

Il timbro della voce è talmente carico di amarezza, da portarlo a fare un passo indietro. Il corpo in automatico si mette in posizione di difesa.
-Si, è stato così! All'inizio però! Poi è cambiato tutto. Lui mi piace molto. Ci siamo anche riconosciuti come Mate!-

Kirishima volta di nuovo la testa verso Katsuki, sgranando gli occhi allibito.
-E' il tuo Mate? Ma... amico! E' una cosa meravigliosa! Diamine, sono così felice per te. Però a questo punto, non capisco ancora una cosa: perchè Izuku sta con Hitoshi, e tu stai sempre con...-

Le labbra si muovono a vuoto. Il nome dell'altro Omega gli muore in gola. E' talmente abituato a non dirlo, a mormorarlo a bassa voce come fosse un tabù, che proprio non gli riesce. Annaspa alcune volte, prima di richiudere definitivamente la bocca.

-Cavolo, nessuno riesce neppure a pronunciare il suo nome? Lo faccio io. Katsuki non sta con me perché è innamorato ancora di Yō Shindō.- Dichiara secco Izuku. Tremiti di spaventoso dolore gli percorrono la colonna vertebrale. Confidare la sua grande paura a voce alta, lo sta segretamente distruggendo.

Katsuki aggrotta la fronte, scrutandolo come se fosse pazzo.
-Non hai capito un cazzo come sempre! Non lo amo affatto.... ma non ho comunque nessuna intenzione di abbandonarlo. Lui è stato una persona molto importante nella mia vita, e non posso rischiare che.. muoia. Non per colpa mia, non dopo che gli ho rovinato la vita... anche se questo volesse dire precludermi la felicità per tutta la vita.-

Gli occhi rossi di Kirishima si riempiono di dolcezza. Gli tocca una spalla, partecipe dei sentimenti che sta provando.
-Ma Katsuki, non puoi neppure fare come se niente fosse. Izuku è qui per te. Chiaramente ti vuole, e chiaramente tu vuoi lui. Perchè non provi a lasciarti andare e vedere cosa succede?-

-Perchè non posso.- Mormora con tono vibrante. I ferormoni che gli escono dalla ghiandola, sono talmente intrisi di rassegnata disperazione, da fare arrabbiare ancora di più Izuku.

Trova tutta la situazione che si è creata, essenzialmente paradossale. Sono fermi in questo dannato loop da giorni, e lui ha deciso, da solo, di rovinare la vita a entrambi.
-Oh, sei talmente... talmente... idiota. Mi stai perdendo e non stai facendo nulla per evitarlo! Da adesso in poi, non puoi più arrabbiarti se mi vedi con un altro.-

La mano di Katsuki si infila in mezzo ai capelli. Li ravviva, mentre si scuote a destra e a sinistra. L'Alpha ha sul volto un sorriso che profuma di angosciata accettazione.
-Tu pensi ancora di stare con Hitoshi, vero? Lo userai come hai fatto con me, facendoti scopare e magari confidandogli che te ne sei innamorato?-

-Io, io... farò quello che devo fare, e questa volta andrò fino in fondo! Ma non preoccuparti per me, sarebbe più opportuno lo facessi per te. Perchè mentre io mi starò costruendo un roseo futuro, tu nel frattempo sarai ancora fermo ad aspettare immobile che quel dannato Omega si svegli! E magari lo farà pure, tra uno, dieci o vent'anni! E vuoi sapere a quel punto cosa succederà? Che lui ti ripeterà  che non gli interessi, e tu ti sentirai solo e inutile come ti senti ora. E non avrai più nessuno al tuo fianco disposto a dirti che sei perfetto per lui, perché io nel frattempo avrò messo su famiglia con un altro!-

La lingua corre a umettarsi il piercing. Gli smeraldi si stringono in una lunga linea cattiva.
-Il tuo individualismo ti porterà soltanto a questo. A vivere un'esistenza di solitudine senza amore.-

La frase cattiva e intenzionale, squarcia a metà il petto di Katsuki. L'aria nella stanza diventa rada e arriva rarefatta ai polmoni. Spalanca la bocca sconvolto, portandosi una mano all'altezza del cuore. Abbassa gli occhi verso le sue scarpe, facendo uscire ventate di note sofferenti di Immortelle. Kirishima lo scruta preoccupato, prima di prendere a ringhiare arrabbiato. Si volta e con lo sguardo duro, mette un dito davanti agli occhi dell'Omega.
-Adesso basta. Hai veramente oltrepassato ogni limite. Vattene da qui.-

Izuku si morde il labbro: purtroppo Eijiro ha ragione, e il fatto che sia così evidente la sua perdita di controllo, lo fa uscire maggiormente di testa.
-Certo. Io sono solamente un povero stronzo, ma come del resto lo è anche il cazzone egoista che stai proteggendo con tutto te stesso. Comunque ora me ne vado, ci vediamo domani all'intervista.-


La stanza dell'ospedale in cui si trovano, è settica e straordinariamente luminosa. Le lenzuola morbide sono candide, le pareti sono dipinte di un bianco immacolato e ogni macchinario risplende di una lucentezza quasi evanescente. Gli unici suoni che si sentono provenire dal suo interno, sono quelli dati dai macchinari. All'esterno invece, anche il chiacchiericcio dei dottori è basso e attutito.

-Come mai hai deciso di portarmi proprio qui?- Domanda Izuku senza distogliere lo sguardo dal viso del ragazzo steso sul letto.

Ha fatto trascorrere minuti interi in silenzio. Ma ne è rimasto rapito, non riesce a non guardarlo: è bellissimo. Sembra un angelo con quella montagna di riccioli capelli scuri che tanto sono in contrasto con l'ambiente etereo.

-Volevo che lo conoscessi. Volevo che lo vedessi e che capissi perchè sto facendo tutto questo. Dimmi una cosa, Katsuki si è arrabbiato molto con te?-

Izuku sospira tristemente. E' fuggito come un ladro dalle prove, trovandosi subito con Hitoshi. Nonostante le cose che avesse detto prima le riteneva giuste, si sente comunque di merda per il modo in cui le ha esternate. Anche l'Alpha, come lui, è un ragazzo spezzato.
La situazione gli sta seriamente sfuggendo di mano.

-Molto. Lo sapevi che ci stava guardando dalla porta, vero?-

Shinso non risponde. Emette solo dalla gola un leggero gorgogliare divertito, che porta Izuku a girare la testa innervosito e a cercare con gli occhi il suo viso.
Le iridi violette sono fisse verso il ragazzo moro. Sono lontane. La sua mente deve star ripercorrendo momenti insieme e l'espressione è talmente carica di passione, che il modo stronzo in cui lo ha usato per il suo scopo, passa subito in secondo piano.

Si rivolta verso il vetro, schiarendosi la gola.
-E'... è molto carino.- Sussurra.

Shinso ridacchia. Scrolla le spalle appoggiando entrambe le mani sulla vetrata.
-Lo era molto di più una volta. Sai, ti assomigliava anche...-

L'immagine di quella fotografia che aveva visto a casa dei genitori di Katsuki, gli torna subito alla mente. I capelli ricci castani che incorniciavano un viso giovane e dall'aria timida.

- I medici mi hanno detto che respira, che è tutto  a posto nel suo corpo. Il vero problema rimane la testa: è lontana in qualche strana dimensione tutta sua. Non capiscono come mai non si riesca a risvegliare. Anche se ultimamente, qualcosa deve essere successo. Mi hanno segretamente informato, che ogni tanto qualche muscolo delle mani e delle gambe sfarfalla. Come se vibrasse... e io sono sicuro che ci siamo molto vicini.-

Izuku si morde il labbro taciturno. E' concentrato a inseguire un pensiero fin troppo comune.
-Tu, ehm... tu pensi che centri qualcosa il mio avvicinamento con Katsuki, giusto?-

-Io credo semplicemente che lui stia mollando la presa su Yō. La sua natura da Alpha ha riconosciuto te come suo Omega predestinato. E nonostante lui non voglia farlo, lo sta involontariamente rifiutando.-

-Ma se lui non vuole, nessuno può obbligarlo...-

La figura di Shinso si gira verso di lui, per la prima volta da quando sono entrati in ospedale.
Lo osserva con le labbra arricciate verso l'alto, in un ghigno pericoloso e crudele.

-Oh, ma certo che lui lo vuole. Quando sei tornato a casa indossando la mia sciarpa, mi ha subito inviato un messaggio avvertendomi che potevo entrare a vedere il mio Omega quando meglio volevo. Non era mai successo che lo percepissi così spaventato e remissivo. L'importante è non fermarsi ora, ma dargli l'ultimo scossone definitivo.
A tal proposito: ti va di passare da me più tardi? Ho qualche idea in mente, che avrei piacere di mostrarti... in privato.-



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Okkkkkk, la prima parte che prepara al capitolo successivo è finita.

Vi direi di prendervi un attimo di tempo prima di leggere la prossima, ma se siete come me... beh.
Ci vediamo praticamente subito.🤣

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