Capitolo Ventisettesimo
Le leggi che disciplinano il corretto funzionamento del mondo, elevano gli Alpha come "razza superiore". Le caratteristiche comportamentali e fisiche, si sono con il tempo addirittura piegate a questa esigenza, prevedendone degli standard. Mentre i dominanti si presentano normalmente più alti, muscolosi e autorevoli, gli Omega sono al contrario, minuti, piccolini e accondiscendenti. Eppure, nonostante questa regola sia divenuta comunemente quasi una costante, non sempre la natura riesce a creare le cose... perfette.
La morbida coperta intrecciata con lana d'angora, lascia scoperta buona parte del busto nudo di Izuku. Il ragazzo è voltato di spalle, e la schiena si alza e si abbassa sotto i respiri leggeri dettati dal ritmo regolare del sonno. La pelle abbronzata catalizza completamente l'attenzione di Katsuki. La continua a fissare a occhi sbarrati, totalmente ammaliato dalla perfezione di quelle forme.
Più lo sguardo rimane ancorato sul quel meraviglioso corpo, più la su mente è confusa. Non riesce ancora a capacitarsi di quello che è successo. L'Omega steso al suo fianco, racchiude tutto quello che non pensava di volere e che probabilmente ragionandoci, non avrebbe neppure mai voluto. E' rognoso, indisponente, ostinato, ribelle e persino con un carattere a tratti odioso. Si porta con sé, una vita difficile costellata di soprusi, violenze e infelicità, che ti sbatte in faccia con una disinvolta indifferenza in grado di raggelarti sul posto. Oltretutto fisicamente è ben tornito, e i tatuaggi che gli abbelliscono il corpo lo rendono agli occhi degli altri, un tipetto sfacciatamente audace.
Si sporge leggermente dal materasso, cercando silenziosamente di scorgerne i tratti del viso che è sepolto in mezzo ai cuscini. Nonostante stia riposando da alcune ore, le marcate occhiaie si notano fin troppo visibilmente sul volto stanco.
Alza gli occhi al soffitto, grattandosi con le unghie la punta del mento. È convinto che malgrado il sesso estremo e appagante che hanno fatto in questi giorni, deve aver ugualmente sofferto parecchio per l'assenza intermittente di sonno e cibo. Ora che il calore è finalmente finito per entrambi, deve cercare di farlo riposare il più possibile.
Si avvicina lentamente con la mano al comodino, prendendo il cellulare e scorrendo le molte chiamate che ha ricevuto in questi giorni. Sorride divertito dalla moltitudine di messaggi deliranti che gli ha inviato Kirishima. Conoscendo la dolce idiozia del suo migliore amico, sarà rimasto in pensiero per tutto il tempo. Scorre svelto gli altri, soffermandosi su alcuni in particolare. Controlla l'orario dell'ultimo, sorprendendosi di tutti quelli identici che gli ha lasciato fin ora.
<<Appena puoi chiamami. E' veramente urgente.>>
Compone il numero all'istante, guardando preoccupato un punto indefinito della stanza.
-Guarda un pò chi riappare dall'oltretomba. Beh figliolo, sei ancora vivo?- domanda Mitsuki.
Un leggero sghignazzare disteso, gli nasce spontaneo dalla gola. Si sistema meglio sul materasso, mettendosi in una posizione comoda che gli permetta anche di appoggiare la schiena alla testata del letto. Sposta una mano in mezzo ai riccioli verdi di Izuku, passandoci delicatamente le dita in mezzo.
-Sono sopravvissuto anche stavolta, 'Ma.-
-E hai per caso ucciso qualcuno?-
-Mmmmmm... potrei dire, quasi.-
Sghignazza ancora, sbirciando da sotto le ciglia chiare la figura di Izuku. La coperta gli è scivolata ulteriormente verso il basso, e ha lasciato totalmente scoperta la parte superiore del corpo.
Un livido più vistoso degli altri, ne cattura l'attenzione. Allunga una mano, sfiorandoglielo lentamente con le dita. Apre per bene i palmi, passandoli sulla pelle ambrata. È talmente morbida e calda, che dalle labbra gli esce un roco mugolio di apprezzamento.
-Ti sento davvero strano. Sicuro che sia tutto ok?-
-Abbastanza... anzi, ne sono certissimo. Ho una fantastica notizia da darvi e fremo dalla voglia di farlo. Non posso neppure attendere il tempo di vedervi... Ho finalmente trovato il mio mate! E l'ho marchiato.-
Dall'altro capo del telefono, un silenzio irreale domina la chiamata. Poi si sente un suono attutito e indistinto, che lo porta a premere tra di loro le labbra.
-Mamma, so cosa pensi ma la cosa non è andata come la scorsa volta. Lo voleva anche lui. Io stavolta gliel'ho chiesto... non l'ho obbligato!-
Un piccolo singhiozzo e un principio di pianto, portano Katsuki a digrignare infastidito i denti tra di loro.
-Oh, Cristo Santo. Se fai così giuro che ti chiudo la chiamata in faccia!-
Mitsuki tira su con il naso. Si asciuga le lacrime di gioia che gli sono scese involontariamente sulle guance, schiarendosi alcune volte la gola.
-Scu- scusami, è che mi hai colta totalmente di sorpresa. Appena saprà la bella notizia, tuo padre ne sarà contentissimo. Evito di dirglielo io, e aspetto che lo faccia tu, va bene? Nel frattempo, posso sapere almeno chi sarebbe questa persona fortunata?-
-Izuku Midoriya.-
-Ne sono veramente, veramente, molto felice. Amore, tu sei contento?-
I polpastrelli iniziano a formare cerchi concentrici sulla pelle dell'Omega. Tracciano solidi immaginari, linee fantasiose e strani animali dalle forme utopistiche. Il tocco rimane delicato e morbido. Alcuni brividi si snodano lungo la colonna vertebrale dell'Omega, che fa partire entusiastiche fusa di apprezzamento. Stira le gambe, allunga maggiormente il collo e gira leggermente il volto. Le iridi smeraldo vanno subito a cercare quelle cremisi e appena le trovano, le labbra si alzano in un enorme sorriso felice.
-Sono più che raggiante. E' un ragazzo cocciuto e irritante. A volte vorrei veramente ucciderlo con le mie stesse mani, ma lo amo comunque da impazzire.-
Al suono della dolce dichiarazione, il vibrare nel petto di Izuku aumenta di intensità e di volume.
-Ma... Katsuki, è per caso lui che sta facendo queste fusa rombanti? La trovo una cosa veramente deliziosa!-
-Lui lo è davvero.- Mormora l'Alpha, prima di sporgersi e lasciargli un bacio veloce sul naso. Mette la chiamata in vivavoce, avvicinandogli il cellulare al viso.
-Deku, saluta mia madre. E' una pettegola invadente della peggior specie. Vorrà sicuramente sapere se stai bene e se quello che gli ho raccontato, corrisponde a realtà.-
Le guance di Izuku si imporporano appena.
-Ehm. Salve Signora, non si deve preoccupare. Suo figlio è stato davvero premuroso nei miei confronti, e mi sta persino regalando tutto quello che potessi mai anche solo desiderare in vita mia. Tengo molto a lui. Lei... uhm, lei invece come sta?-
-Quando sta bene mio figlio, sono a posto anche io. Spero di avervi presto a cena a casa nostra, così potremo fare due chiacchiere più approfondite.-
-Chiacchiere? Un interrogatorio sui futuri nipotini, vorrai dire...- Borbotta Katsuki prendendosi indietro una rapida gomitata sul fianco da Izuku. Lo minaccia al silenzio, ruotando un dito in aria e guardandolo con espressione severa.
-Quando lei e suo marito siete disponibili, lo saremo anche noi. Anche Katsuki non vede l'ora di vedervi.- Esclama.
L'Alpha stira un sorrisetto furbo. Si gira di scatto, mettendosi con una mossa veloce, sopra al corpo di Izuku. Infila una mano sotto le coperte, palpandolo vicino all'inguine.
-Facciamo che ti chiamiamo per comunicarti quando saremo a posto. Il mio Omega è mooooooolto stanco. Ha dovuto aiutarmi proprio tanto tanto in questi giorni...- Insinua maliziosamente, facendolo avvampare. Le mani iniziano a tastarlo in mezze alle gambe, e Izuku si ritrova a dover mordersi il labbro per evitare di lasciar fuoriuscire dei gemiti poco opportuni.
-Comunque mamma, mi hai inviato almeno cento volte lo stesso identico messaggio. Inizi a soffrire di qualche malattia degenerativa che interessa la memoria, o devi comunicarmi qualcosa di urgente che non può in nessun modo aspettare?-
-Beh, mi dispiace tanto turbare questo piacevole momento, ma ho bisogno che chiami urgentemente l'ospedale.-
Qualsiasi movimento si blocca all'istante. La mano si stacca totalmente dal corpo di Izuku, mentre il corpo si tira indietro. Le iridi si spalancano terrorizzate e dalla bocca esce un lunghissimo respiro tormentato.
L'ansia di cosa potrebbe essere successo, gli stringe il petto e lo porta a boccheggiare senza fiato.
-Dimmelo subito per favore. Non pretendere che siano i medici a darmi la brutta notizia. Ho già capito da solo cosa può essere successo. Lui... lui è morto?-
Izuku piega la testa di lato, annusando i cattivi ferormoni carichi di paura che stanno impestando l' aria. Preme la testa sul petto dell'Alpha, rilasciando leggere ondate rassicuranti di lime.
Katsuki allunga un braccio e lo stringe più forte al suo corpo, lasciandogli un altro bacio angosciato in mezzo alla chioma.
-Katsuki, calmati subito. Shindō non è morto. Ma penso che non sia il caso che ti spieghi proprio io, cosa stia succedendo. Quindi appena ti è possibile, vestiti e vai in là. Ti stanno aspettando tutti. Mi raccomando: apri per bene la mente a ogni eventualità che ti troverai di fronte.-
-Mamma, maledizione! Smettila di blaterare frasi criptiche che non capisco e dimmi subito cosa cazzo sta succedendo! Non sopporto che tu mi pigli per il culo in questo modo!-
Mitsuki medita alcuni secondi, rimanendo in assoluto silenzio. E' indecisa se metterlo al corrente, o aspettare che lo facciano i medici. Oltretutto è anche in vivavoce e la notizia potrebbe spaventare il suo nuovo Omega. Sospira rassegnata, portandosi un unghia laccata in mezzo ai denti. Anche se decidesse di aspettare, l'inghippo verrebbe comunque fuori molto presto.
-Ok, hai vinto tu. Ascoltami bene, anzi fatelo entrambi allora.-
Izuku alza la testa e guarda stupito verso il telefono. Si umetta con la lingua il piercing, trattenendo spaesato il fiato. La motivazione di come mai sia stato compreso anche lui all'interno di questa notizia, gli appare incomprensibile.
-Nessuno poteva prevedere quello che sarebbe successo. Quando si tenta di recidere il legame, la persona che accoglie l'effetto disturbante del rifiuto, è colui che ne soffre maggiormente. Nel caso specifico, e quindi tuo e di Yō, tu eri già libero. Ma anche il tuo morso per fortuna, non aveva minimamente intaccato la sua ghiandola. Nonostante ciò, qualcosa è stato creato... un legame impalpabile che si è dissolto nel momento in cui hai marchiato Izuku. -
-Mamma smettila di divagare con assurdità e cerca di arrivare dritta al nocciolo della questione. Se non è morto, cosa diavolo e' successo?-
-Lui si è svegliato. E l'unica cosa che ricorda perfettamente, sei tu. Chiede incessantemente di vederti.-
•
La giornata è già immersa nel tepore tiepido del primo pomeriggio. Il sole illumina i fitti fili d'erba resi umidi dalla pioggia appena terminata, e il traffico inizia a diventare più intenso. Izuku osserva tristemente il paesaggio accanto con espressione spenta. Le iridi sono bloccate in un punto lontano, e cercano in ogni modo di sfuggire all'immagine dell'alto edificio che hanno di fronte.
Le facciate grigie e tristi dell'ospedale rimandano di riflesso, il sentimento opprimente in cui si rivede impresso anche lui. Svuotato, come se la felicità che tanto aveva inseguito con ferocia e costanza, fosse svanita come fumo in pochi secondi.
-Ehy... se non te la senti, non devi per forza obbligarti a salire con me.- La voce rassicurante e il tocco leggero sulla spalla, portano l'Omega a sospirare piano.
-Ma io lo voglio fare. Desidero ardentemente starti vicino in questa situazione a dir poco demoralizzante.-
-E io ti ringrazio immensamente per la forza che ti stai obbligando a tirare fuori. Ma sei spossato, e sinceramente non so a che casino stiamo andando incontro. Yō potrebbe urlarmi addosso, o fare addirittura di peggio. Non ci siamo "lasciati" in buonissimi rapporti e quando voleva, lui sapeva essere una persona veramente... urticante. Forse sarebbe meglio che mi aspettassi in macchina. -
-No, voglio entrare insieme a te. Se tu dovessi avere bisogno, voglio essere presente e potertelo dare.-
Per alcuni istanti, gli occhi cremisi si fissano sul suo volto. Percorrono lentamente la scia delle lentiggini, soffermandosi sui disordinati riccioli verdi.
-Sai Izuku, c'è una cosa che non ti ho mai detto. Lui... uhm, lui ti assomiglia molto.-
La certezza di aver già sentito la stessa identica frase pronunciata in un altro contesto, gli modifica il viso trasformandolo in un'espressione dolorosa.
-Lo so. Io l'ho visto.-
Nonostante la posa confusa, il guizzo di irritante nervosimo brilla all'interno degli occhi rossi dell'Alpha.
- Cosa significa che l'hai già visto? Quando?-
-Sono stato a trovarlo in compagnia di Hitoshi.-
Le spalle di Katsuki si irrigidiscono. La mascella si contrae e un leggero sentore di bruciato si disperde nell'abitacolo.
-Ok. Allora non dico più nulla. A questo punto... Andiamo.-
•
I lunghi corridoi e le stanze settiche, si presentano identiche a come se le ricordava. Lo sguardo vaga distratto sui tanti macchinari accessi, sui camici bianchi appoggiati casualmente su alcune seggiole vuote, e sui visi stanchi delle persone presenti. Riconosce subito la camera dove è tenuto il ragazzo, arricciando il naso stupito. Il biancore cupo è scomparso, e al suo posto è spuntata una luce rinfrancante. Una moltitudine di fiori colorati occupano gli spazi liberi e sul letto c'e' seduto un ragazzo moro, che tiene stretto tra le mani un libro aperto. A prima vista, la sua attenzione sembra essere totalmente centrata su quel testo.
Eppure però, appena scorge un leggero movimento dietro la vetrata, alza la testa speranzoso verso l'alto e il viso gli si illumina di un meravigliato sorriso euforico.
Tutta la sua felicità è focalizzata verso la figura dominante dell'Alpha.
Il cuore di Izuku si stringe dal sentimento di lacerazione che sente strappargli l'anima a brandelli.
Yō non è sicuramente arrabbiato con Katsuki, ma al contrario lo guarda come se fosse la cosa più bella esistente sulla faccia della terra.
L'Alpha si ferma con la mano ancora sulla maniglia della porta. Sospira rattristato, annusando il lime inacidito che si sta riversando nell'aria.
Izuku non è riuscito a nascondere il terrore dell'abbandono che sente, e la paura di essere solamente una seconda scelta.
-Se non te la senti di restare, ti capisco. Vai pure, io ti raggiungo in macchina appena ho finito.-
-No! Non ci pensare neppure, io rimango qui. Ti aspetto... ehm, qui fuori.-
Volta la testa verso destra, imponendosi mentalmente di non guardarlo entrare in quella maledetta stanza. Se lo facesse, potrebbe aggrapparcisi al braccio e pregarlo piangente di non farlo. Attende il rumore della porta che si chiude, per dirigersi verso la prima seggiola che trova disponibile. Si sistema seduto rigidamente, prima di incurvarsi verso il basso. Il peso del fallimento come Omega, il carico dei soprusi subiti e l'ansia di non essere abbastanza, gli stanno mangiando il cuore. E brucia la disfatta. Ah Dio Santo, incendia l'anima da morire.
-Beh, vedo che sei riuscito a farti marchiare. Complimenti.-
Il moto di nausea che era riuscito a trattenere fino ad adesso, si alza prepotente in gola raggiungendone la trachea.
-Ciao Hitoshi.- Esclama, alzando la testa verso la persona che ha parlato. Nessun sorriso gli abbellisce il volto.
-Campione, trattieni tutta l'allegria che hai nel vedermi!- Ribatte l'Alpha, lasciandosi cadere accanto a lui. Come la scorsa volta, la gamba gli sfiora la propria e Izuku inghiotte il boccone amaro, spostandosi dal contatto. Un basso ringhio disgustato gli scuote il petto.
-Come mai non entri? - Domanda indicando con un cenno la stanza davanti a loro. Non ha potuto non notare come Shinso contini a fissare imbronciato, la porta davanti a sè. I suoi ferormoni seccati di mora, si innalzano nell'ambiente, possessivi e furiosi.
-Aspetto che Yō finisca di parlare con Katsuki, altrimenti potrebbe prendersela. Non so cosa sia successo al suo risveglio, ma la persona che c'è ora è diversa da quello che c'era un tempo. Lui è come se avesse deliberatamente cancellato i momenti importanti che ha vissuto insieme a me.-
Le mani si strofinano tra di loro e Izuku si ritrova a scrutarle confuso. In tutta la strana faccenda, qualcosa continua a non tornargli.
-Sinceramente Hitoshi, continuo a non capire cosa intendi. Prima che accadesse il fattaccio, voi due avevate deciso di stare insieme. Ora cos'è cambiato? Avete forse... litigato?-
-Non è possibile litigare con qualcuno che neppure ti calcola. Lui ora mi ritiene invisibile.-
Invisibile. Come può un Omega ritenere il proprio Alpha, invisibile? Eppure quando sono entrati in ospedale, gli era sembrato che Katsuki lo avesse visto eccome.
La porta della camera si apre all'improvviso e di fronte a loro sbuca l'Alpha e un ragazzo seduto su una carrozzina. Procedono verso la loro direzione, chiacchierando tranquillamente.
Izuku stringe gli occhi, esaminando attentamente la figura dell'altro Omega. Capelli scuri sistemati nello stesso modo dei suoi, pelle chiarissima e alcune efelidi poco marcate, sparse sul naso.
Quando lo avvista, un luminoso e ingannevole sorriso gli appare sul volto. Il modo in cui lo fissa, con malcelata ostinazione e cattiveria, gli fa partire un lungo brivido angosciante sulla schiena.
Si sporge con il busto verso di lui, porgendogli la mano.
-Ciao! Sono veramente molto contento di conoscerti. Sei Midoriya, giusto? L'Omega del mio Katsuki.-
-Il piacere è totalmente ricambiato.- Ribatte prontamente Izuku, senza smettere di contraccambiare lo sguardo infido e costante.
-Ciao Yō. Come ti senti oggi?- Domanda Shinso intrufolandosi nel discorso e sorridendo al ragazzo.
-Tutto bene, 'Toshi.- Risponde lui senza smettere di fissare in viso Izuku. Lo sguardo gli scivola dal volto verso il collo, soffermandosi deliberatamente sul segno del morso. Lo guarda avidamente, sbuffando fuori aria dalla bocca. Questo silenzio inquietante, porta i due Alpha a guardarsi preoccupati negli occhi.
-Sono sollevato nel sapere che stai meglio, e che tu ora possa stare finalmente con il tuo mate.- Dichiara Izuku con tono freddo, rispondendo allo stesso modo acido dell'altro.
Il tono impertinente nascosto nella frase, non passa ignorato da Katsuki che si porta davanti a loro, avvicinandosi a Shinso.
-Direi che è arrivato per tutti, il tanto aspettato giorno della redenzione. Hitoshi mi dispiace per il pasticcio che ho combinato in passato. Ho cercato di rubarti il compagno. Io e Yō ne abbiamo parlato e lui mi ha perdonato. Potresti prendere in considerazione di fare la stessa cosa?-
L'altro Alpha lo scruta incredulo, prima di scrollare le spalle e stirare un pallido sorriso.
-Certamente. Diciamo che... uhm, adesso possiamo ritenerci entrambi pari.- Sbircia la figura silenziosa di Izuku, che avvampa imbarazzato sotto l'insistenza dei due occhi scuri che sono nuovamente fissi su di lui. Il ghigno sul volto di Shindō si apre compiaciuto.
-Midoriya, sei per caso andato a letto con il "mio" Alpha predestinato?- Domanda a voce alta, portando un gelo minaccioso tra i quattro ragazzi. Rispondere per Izuku non è certamente facile; quello che ha fatto gli crea ancora moltissima vergogna verso sè stesso.
-Io.. Io... ehm, no. Cioè, io.. non proprio. E' successo però qualcosa. Mi dispiace.-.
-Guarda che non devi sentirti in colpa per quello che avevi voglia di fare. Sono stato in coma per troppi anni, addormentato e incatenato in un limbo. E' stato atroce. L'ultima immagine che avevo impressa in mente, era quella del morso di Katsuki. Il suo odore di Immortelle mi perseguitava ovunque, in ogni sogno che facevo ogni santissimo giorno. Sapevo che il mio Omega aveva sempre preferito il profumo di more di Hitoshi, ma con il tempo ho iniziato ad apprezzarlo. Lo volevo, lo agognavo... lo desideravo più di ogni altra cosa. Era l'unico modo per sentirmi ancora aggrappato alla vita.-
Volta il viso verso l'Alpha biondo al suo fianco. Fa scivolare lo sguardo sul suo corpo muscoloso e tonico, mordendosi forte il labbro.
-Sei stato dannatamente fortunato. Sei stato prima con Hitoshi, e poi con Katsuki. Hai scelto due degli Alpha più forti che io abbia mai conosciuto. Due dominanti. Mi ha spiegato il tuo compagno, la vita mostruosa che hai dovuto affrontare. Ne sono veramente costernato, per questo voglio credere che tu non lo abbia scelto solo per avere spianata la vita.-
-Yō! Ma che cosa diavolo stai insinuando? Non lo ha premeditato, te l'ho già spiegato! Io e Izuku siamo mate, ci siamo riconosciuti come tu hai fatto con Shinso!- Urla Katsuki, strattonandolo dalla spalla.
Una leggera smorfia di dolore del ragazzo, porta l'Alpha a staccare la mano dispiaciuto e a ringhiare nervoso.
-Non intendevo offenderlo, scusami. Sai perfettamente quanto io tenga a te. Non farei mai nulla per farti deliberatamente del male. Volevo solamente affermare, che mentre noi Omega abbiamo la scelta obbligata verso un unico compagno, gli Alpha possono deciderne di averne più di uno.-
Il ticchettio dell'orologio sul muro scandisce il passare dei secondi. Sembrano infiniti. Lasciati scorrere lì solitari, come il significato delle parole raccapriccianti appena sentite.
-Un alpha dominante è molto più forte degli altri. Katsuki pensaci! Tu hai scelto lui, perchè lo hai conosciuto e te ne sei innamorato. Ma una volta volevi me, e io ora sono qui... mi sono finalmente svegliato. Nonostante tu lo abbia marchiato, non è successo il contrario, quindi sei ancora libero. Allora perchè non pensare di volerne due? Perchè non marchi di nuovo anche me? -
•
La portiera della macchina viene chiusa con talmente tanta forza, che Katsuki guarda Izuku rimproverandolo silenziosamente con lo sguardo. Non la mette in moto, ma si volta verso di lui, incrociando le braccia davanti al petto.
-C'e' per caso qualcosa di cui vorresti parlami?-
-E' una vipera!- Sbotta subito l'Omega, urlando trafelato.
-Uno stronzo. Un imbonitore che si approfitta della buona fede delle persone che gli stanno accanto!-
Katsuki spalanca la bocca, stupito. Non ha mai visto l'Omega così furioso. Ha le gote rossissime e gli occhi verdi che ardono di rabbia.
-Izuku, cerca di calmarti. Yō non sa quello che sta dicendo. Si è appena svegliato da anni di coma, dagli il tempo di riprendersi.-
-Svegliati tu invece! Quel... quel bastardo, sta facendo la parte del lupo travestito da agnello. L'ho visto per soli dieci minuti e mi ha già rovinato la vita per sempre!-
Un ridacchiare divertito, gli fa roteare gli occhi verso l'Alpha. L'espressione che ha sul viso è talmente furibonda e stravolta, che Katsuki si morde il labbro per evitare di scoppiargli a ridere in faccia.
-Sei un pochino esagerato, secondo me.-
-Guarda che sono arrabbiato anche con te! Perchè diavolo non mi hai detto che avrei dovuto marchiarti anche io?-
-Sono stato zitto perchè credevo che lo sapessi. Ho pensato avessi bisogno di tempo, o preferissi non farlo. Come cazzo potevo immaginare che oltre a essere stupido, sei anche ignorante nelle leggi tra compagni?-
-Non dare la colpa a me, io ti ho detto che ti amavo ancora prima che tu ricambiassi. Secondo te non voglio far sapere al mondo intero che sei soltanto mio?-
L'Alpha scuote la testa. L'odore di disperazione e sconforto, ha saturato l'abitacolo. Si abbassa la maglietta, scoprendosi il collo. Lo allunga, avvicinandoglielo.
-Fallo ora, allora. Cosa pensi che io non sia contento di essere rivendicato come tuo compagno a vita?-
La lingua di Izuku corre svelta a umettare il piercing. Passa sulla sfera lucida, prima di farlo anche sui canini.
-Non posso. Se lo faccio ora, penserà che sono solo geloso e preoccupato. E che l'abbia fatto apposta per non lasciarti a lui. E io non voglio che la gente creda che io ti stia solamente usando!-
Alcune lacrime iniziano a rigargli il volto. Si porta le mani sugli occhi iniziando a singhiozzare. Si sente talmente tanto male, che l'unica soluzione disponibile che vede, è accettare qualsiasi cosa proponga il suo schifoso destino. Un braccio lo attira in avanti, e la testa si scontra contro il petto largo dell'Alpha.
-Perchè si è svegliato? Perchè non sta con il suo mate? Perchè vuole te? Perché... non è morto?-
All'ultima terribile domanda, un rantolo più forte lo porta tormentato a stringersi i capelli verso il basso.
-Oddio, sono diventato una persona orribile.-
La mano dell'Alpha si appoggia sopra alla sua schiena. La coccola, massaggiandola con leggeri movimenti rassicuranti.
-Sei solo spaventato. Senti Izuku, io avrei un'idea. Stasera stiamo a casa solo noi due, e domani andiamo a cena dai miei. Prendiamoci un attimo per riposare e pensare a cosa sarebbe meglio fare. Se mi vuoi marchiare per me puoi farlo anche subito, ma non devi soltanto costringerti perché hai paura. -
La testa si alza dal petto, rivelando enormi pozze color smeraldo che spendono terrorizzate.
-Non mi lasci se aspetto, vero?-
-No.-
-E non marchi qualcun altro nel frattempo, vero?-
-Ti ho già detto di no.-
-Io ti amo. Ti amo più di ogni altra cosa.-
- Lo so. Ti amo anche io, Deku.-
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Ciao cuoricini ♥
Questo è un capitolino un pochino così. Forse riflette il mio umore nero di questi ultimi giorni.
Cosa succederà ora?
Nel prossimo torneranno i nostri tanto amati bimbi!
Non penso che la storia durerà ancora per molto. Direi ancora cinque. Siete felici??? ♥️
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