Capitolo Ventinovesimo 🔞

Attenzione. Nel capitolo saranno presenti scene di sesso esplicito, consumate tra ragazzi maggiorenni e consenzienti.


Sarebbe fantastico se al mondo esistesse anche un solo strumento in grado di far comprendere cosa pensi veramente una persona. Che ne so... tipo una pistola da puntare alla tempia, che abbia la capacità di mostrare i pensieri più reconditi dell'altro. Certo meditandoci attentamente sopra, si incorrerebbero sicuramente in problemi di privacy o di tutela delle immagini. Ma almeno la maggior parte degli equivoci si risolverebbero subito e semplicemente.

La mano di Izuku passa lentamente in mezzo ai fitti capelli verdi. Si sofferma in corrispondenza di un ricciolo più spesso e lo arrotola stretto attorno all'indice. Lo lascia e lo riprende, giocandoci distrattamente.
Lo sguardo invece, rimane puntato ossessivamente in avanti, verso un punto qualsiasi della sala interviste in cui si trova adesso insieme a Katsuki.

Si sente confuso e amareggiato. Per quanto da ieri si stia sforzando di afferrare quale pezzo del puzzle gli sia sfuggito, non riesce a muovere nessun passo in avanti.
L'Alpha è rientrato dalla visita in ospedale, nuovamente arrabbiato. E per l'ennesima volta, si è rinchiuso dentro al suo rabbioso bozzolo rifiutandosi di spiegare cos'è successo.

Questo suo modo tagliente di gestire i problemi, lo infastidisce parecchio. Non ha voluto però sollevare il discorso, perchè ha percepito un atteggiamento insolito nel suo comportamento. Le spalle continuano a rimanere tristemente abbassate verso il basso mentre il viso è deformato in una espressione indecifrabile e dolorosa.

L'odore dei suoi ferormoni, che ultimamente erano un perfetta miscela di profumi puri e limpidi, ora sono cambiati. Sono sordidi. Come se si fossero macchiati di essenze sporche e imbarazzanti. Sposta gli occhi verso destra, tentando di sbirciarlo di nascosto ma sobbalzando impaurito nel scovarlo totalmente girato nella sua direzione. E' intento a fissarlo, con le iridi cremisi sbarrate e colme di tormento.

-Kacchan...- Mugola Izuku, voltandosi anche lui nella sua direzione e deglutendo il magone amaro che sente crescergli in gola. Lo sguardo esamina spasmodicamente ogni millimetro di quel viso pallido e di quelle occhiaie scavate.
-Stai... stai bene?-

-Scusami Deku, sono un perfetto idiota. Mi sto comportando di merda nei tuoi confronti, e questo non te lo meriti proprio. Volevo già dirtelo ieri che in questa cosa, tu non centri assolutamente nulla. Sono soltanto io che ho dei dubbi su me stesso... e mi vergogno a parlartene.-

L'Omega si mordicchia il labbro esitante, prima di provare a fargli un leggero sorrisino rassicurante.
-Penso che oramai ci sia successo di tutto. Oltre a Yō che vorrebbe diventare il tuo amante, alla gara che non sappiamo come andrà a finire e questa dannata intervista, cos'altro potrebbe capitare ancora di peggio?-

La testa di Katsuki si appoggia svelta alla sua spalla. La tiene voltata verso il basso, mentre che ci si struscia con la guancia contro. Izuku spalanca gli occhi, preoccupato dall'atteggiamento intimo e fragile che sta tenendo il suo Alpha di fronte a tutti. Gli infila il naso in mezzo alla bionda chioma selvaggia, avvampando sulle guance. E' talmente buono e sensuale, che ancora non crede che questo ragazzo sia veramente suo. Lo annusa forte, socchiudendo le palpebre e rilasciando delle tenere fusa.
-Qualsiasi cosa sia, io sono qui. E ci rimarrò ora e per sempre.-

Le dita dell'Alpha si incastrano in quelle dell'altro. Si stringono, dandosi coraggio a vicenda.
- Izuku tu pensi... ehm, tu credi che io potrei essere un buon padre?-

Il cuore dell'Omega prende a battere fortissimo nel petto. E' rumoroso, chiassoso e scostante. Rimbomba nelle orecchie, isolandolo da qualsiasi altro suono. Ha bisogno di inspirare aria fresca alcune volte, prima di riuscire a rispondere.
-Non penso di aver capito cosa tu intenda.- Dichiara con tono roco.

-Secondo te, potrei avere la pazienza che occorre per crescere un bambino?-

Una morsa di rabbia arriva veloce e strizza lo stomaco di Izuku. Sposta con la mano la testa dell'Alpha, obbligandolo ad alzarla e a guardarlo negli occhi.
-Hai messo incinto qualcuno? Non è Yō, vero?-

Le pupille rosse si sgranano di meraviglia. I canini si scoprono in un ringhio incollerito e Katsuki si tira indietro furioso.
-Vaffanculo Deku. Sei soltanto uno stupido. Secondo te potrei essere la persona che se ne và in giro a farsi chiunque gli passi davanti al naso? Sei stato il mio primo Omega e il primo a cui ho messo il nodo. Te lo ricordi, no? Ah, parlare con te è stata una scelta totalmente inutile.-

-No invece, non fermarti ora. Tu devi! Perché se non lo facciamo, discutiamo per cose che non esistono e io mi sono rotto le palle di queste situazioni inconcludenti. Spiegati meglio!-

Nuovamente l'espressione di Katsuki, torna ad essere amareggiata e scontenta, nonostante la testa rimanga in alto, fiera e diritta.

-Il bambino con gli occhi da cucciolo dell'ospedale... quando sono stato a trovarlo con Eijiro, lui mi ha fatto capire che sperava diventassi io il suo padre adottivo.-

L'odore che sta emanando è talmente forte, così carico di disperazione, che Izuku deve aprirsi il primo bottone della camicia per non svenire. Le lacrime spingono per uscire, e lo obbligano a passarsi una mano sulla fronte bagnata.

- Forse tu non te ne eri mai accorto, ma a Eien piaci moltissimo.-

L'Alpha si indica il petto, allibito. La testa dell'Omega si muove, scuotendosi divertita davanti al totale smarrimento del compagno. Gli occhi color smeraldo si incastrano in quelli color rubino, e li sondano a fondo.

-Kacchan, ti stai facendo seriamente delle paranoie inutili. Sei un uomo meraviglioso, a chi non piaceresti?-

Un ringhio possessivo esce dalle labbra di Katsuki, che con una mossa velocissima avvicina la bocca a quella di Izuku. Ne esce un bacio carico d'amore e di sentimento. Un connubio perfetto di promesse, di saliva, di passione ed erotismo, ma anche di tenerezza, perseveranza... e amore.

Un mormorio vicino, li fa staccare stupiti. Le telecamere sono tutte accese e puntate su di loro.
-Oh, eravate troppo carini da non essere ripresi. Direi a questo punto, visto che siamo già in onda, che possiamo iniziare l'intervista proprio partendo da qui.-

I due ragazzi si staccano, ricomponendosi sulle rispettive seggiole. Le guance rosse dell'Omega non sfuggono al presentatore che con tono ironico, gli rivolge subito parola.

-Signor Midoriya, nessuno sapeva che foste diventati compagni. Da quanto tempo lo siete?-

-Non da molto.-

-Però sul suo collo svetta distintamente il marchio. Possiamo quindi asserire, che tra voi sia nata una storia seria. Concorda?-

-Ce... certamente.- Balbetta agitato, cercando di intuire dove voglia andare a parare. L'ha preso totalmente in contropiede, prima sorprendendoli in un atteggiamento fin troppo intimo, poi bombardandolo subito con una domanda sfacciata.

-Lei lo ha marchiato?-

Le ciglia sbattono sulle iridi verdi. Un lampo di confusione lo attraversa da capo a piedi. Rimane inbambolato e guardarlo a bocca aperta. Una ventata di lime inasprito investe le narici di Katsuki che stringe le nocche.

-No, non lo ha ancora fatto.- Prende parola l'Alpha, digrignando infastidito i denti.

L'intervistatore stira un sorrisino mellifluo, girandosi verso di lui.
-E come mai Signor Bakugou? Non ha intenzione di farlo?-

-Per ora preferiamo entrambi di no.-
Spiegarne la vera motivazione sarebbe un tentativo vano e infruttuoso. Oltretutto non vuole sventolare a mezzo mondo, la loro vita passata e neppure le loro intenzioni future.
Preferisce lasciargli nel dubbio: tanto cosa sono loro, è una cosa che interessa per l'appunto, solo loro.

-Beh, allora questo significa più spazio per altri.- Dichiara a voce bassa verso la telecamera, ridacchiando sgarbatamente.
-Avete intenzione di fare dei figli? Le gare potrebbero rinsentirne?-

Di nuovo intenzionalmente l'attenzione dell'intervistatore si concentra su Izuku. Il ragazzo ha il volto arrossato, e stringe le labbra tra loro in un gesto visibilmente irritato. Si umetta il piercing nel solito modo arrogante che Katsuki ha imparato a conoscere fin troppo bene.

-Nuovamente le devo rispondere che per ora non ci abbiamo ancora pensato.- Risponde ancora per lui Katsuki, guardandolo di sottecchi per qualche istante. -Ma siamo venuti fin qui per parlare di come balleremo domani, o della nostra relazione? Perchè a saperlo, non mi sarei messo la cravatta.-
Ribatte ironicamente l'Alpha, buttandosi indietro con le spalle. La posa rilassata e divertente, tradisce ugualmente il tumulto interiore che sente. Se potesse seguire il suo istinto, gli tirerebbe un pugno sul naso.

-Ah, Signor Bakugo arriveremo con calma anche a quello. Ma ehy! Siete dei personaggi pubblici e tutto il mondo vuole sapere qualcosina di più su questo amore sbocciato a ritmo di musica! E non si dimentichi, che il suo partner ci ha anche promesso un'esclusiva. Dovreste ringraziarci.. siete qui a recuperare la gara anche per merito nostro.-

Katsuki sbuffa. Un ringhio sommesso e poco piacevole gli sgorga dalla gola.
-Cos'altro volete sapere?- Domanda senza più sorridere.

-Vivete insieme, giusto?-

-Corretto.-

-Sono trapelate delle indiscrezioni riguardanti il fatto che il suo compagno all'inizio le avesse taciuto, di essere un Omega. Tutti noi conosciamo la sua particolare fissazione nel pretendere un partner di ballo che fosse categoricamente Beta. Ed infatti questa novità, ci ha lasciati un pochino... perplessi.-

Izuku arriccia infastidito il naso. Non si riesce a capacitare di quanto diavolo devono aver rovistato nel torbido della loro vita privata. E soprattutto, quello che lo agita maggiormente, è il pensiero di quanto altro abbiano potuto ancora scoprire.
Sbircia Katsuki che non sta rispondendo alla domanda, ma che è immobile, con gli occhi infuocati attaccati alla figura dell'intervistatore.
L'uomo mantiene sul viso un sorrisetto talmente soddisfatto, da farlo rabbrividire di terrore.

-Noi persone che non conosciamo come sono andati realmente i fatti, potremmo malignamente pensare che il Signor Midoriya non l'abbia detto apposta per cercare un... beh, un primo contatto con lei?-

La perfida illazione, porta Izuku a sobbalzare sulla seggiola.
-Cosa sta dicendo? Non è andata così!-

-Izuku, fai silenzio. Parlo io.-

L'ordine secco taglia l'ambiente. E' perentorio e deciso. Alcuni frammenti di gelido panico, gli si insinuano nello stomaco. Non ha mai visto Katsuki tenace e incazzato in quel modo.

- Io non capisco dove pensiate di arrivare con queste subdole domande, ma voglio togliervi comunque qualsiasi dubbio dalla mente. Io e il mio compagno siamo mate predestinati. Quindi qualsiasi viaggio mentale malato voi vi siete fatti, dovete purtroppo buttarli nel cesso.-

-Però lei continua a non essere marchiato, e il suo Omega.. come lo ha chiamato? Ah, si, designato.. non vuole sapere di farlo.-

-Ancora con questa maledetta storia! La motivazione per cui non lo sta facendo è un altra!-

Lo scatto di ira dell'Alpha non passa inosservato dall'intervistatore che alza un sopracciglio sardonico, guardando verso la telecamera in modo lascivo. Izuku si schiarisce la voce, prendendo coraggio.
-La motivazione ve la posso spiegare io. Non voglio che le altre persone pensino che io stia con lui soltanto per i suoi soldi.-

-Ah giusto, perchè lei è un orfano.-
Un altro piccolo tassello della sua vita che sta uscendo fuori. Così, alla luce del sole, come se fosse... niente.
-Oppure la vera motivazione è che il Signor Bakugou aveva già marchiato un altro Omega, che ha poi deciso di abbandonare su un letto d'ospedale quando ha trovato lei? Bisogna considerare che è stato veramente fortunato a conoscerlo. Non trova questa coincidenza molto fortuita per la sua carriera?-

-Adesso basta. Questa non è un'intervista, è un orribile modo per accapparrarsi gli indici di ascolto. Io amo Katsuki e ho intenzione di starci insieme per tutta la vita. Anche se un domani non dovesse più avere nulla, anche se non vincessimo mai più nessuna gara e persino anche se decidesse di non volere mai dei figli.-

-Adotteremo un bambino.-
La frase dell'Alpha risuona cruda in mezzo alla stanza.

-Cosa ?- Ripetono in coro sia l'Omega che l'intervistatore.

-La nostra idea è di adottare subito un bambino. Ci sono orfani omega, vittime di violenza domestica, che hanno bisogno del nostro aiuto e possibilmente, anche di quello di tutti gli altri. Noi un giorno ci sposeremo, e formeremo una famiglia nostra, ma ora... oggi.... questo è il primo tangibile passo che ci sentiamo di fare insieme.-

Si volta verso Izuku sorridendogli apertamente. Gli avvicina il braccio alla seggiola e gli apre il palmo della mano rivolgendolo all'insù. L'Omega l'afferra subito, mordendosi il labbro inferiore emozionato. E' talmente felice che potrebbe scoppiare a piangere da un momento all'altro.

-Invece che domandarci cose stupide, e poco rispettose nei nostri confronti che oltretto non penso interessano a nessuno, perchè non avete chiesto come mai ci rechiamo da mesi in un ospedale pediatrico? O a chi stiamo destinando i nostri fondi? Perchè se avete scoperto il resto, è impossibile che non sappiate anche questo. Oh, ma voi avete preferito imbastire questo... schifo, su congetture e argomentazioni scortesi. Sinceramente, pensavo che il vostro lavoro sapeste farlo meglio.-

Izuku si alza in piedi di scatto, facendolo fare anche a Katsuki.
Gli fa un cenno verso la porta, iniziando a dirigersi verso l'uscita.

-Aspettate un attimo! Dove credete di andare? Qui non abbiamo ancora terminato.-

L'Omega si gira. Un ghigno strafottente e impudico si allarga sul bel viso. Le iridi color smeraldo sono tornate ad essere sicure e fiere di sè stesso.
-Ma noi sì. E ora ce ne corriamo in camera a scopare. Siamo compagni, e ci piace molto farlo, anche quando nessuno dei due è in calore. Crede a quello che le sto dicendo stavolta, o preferisce salire con noi in stanza, per confutarlo di persona?-



Appena escono dalla stanza, e il chiacchiericcio isterico esploso alle loro spalle pian piano si attutisce, i cellulari di entrambi partono a suonare all'unisono.
I due ragazzi non provano neppure a tirarli fuori, ma si dirigono lentamente verso l'ascensore, ancora avvinghiati mano nella mano. Ci entrano all'interno, schiacciando il tasto per il loro piano e cercandosi preoccupati con lo sguardo.

Appena le iridi si allacciano, la tensione si allenta all'istante e scoppiano a ridere insieme.
-Cristo Santo! Abbiamo fatto un casino di proporzioni mega galattiche. La nostra compagnia ci ammazzerrà se dopo questa simpatica uscita, non vinciamo la gara.-

Un ridacchiare leggero si infrange nell'aria. L'Omega si porta una mano sopra la bocca, mentre gli occhi gli brillano di luminosa malizia. L'Alpha lo scruta smanioso, beandosi della bellezza autentica del suo ragazzo. Gli si aggrappa alla maglia e se lo tira addosso.
-Deku, gli hai veramente suggerito di venire a osservarci mentre che facciamo sesso?-

Gli angolini delle labbra di Izuku si alzano verso l'alto. Gli si avvicina sinuosamente con tutto il corpo, facendogli scendere la mano dalla schiena fino in fondo al bacino. Appoggia i palmi a coppa sulle natiche sode, strizzandoli per bene.
-Beh, a casa dei tuoi hai dichiarato che potevo farlo. Non volevo... deluderti.-

-Sei terribile. Te l'avevo già detto, ma te lo ripeto ugualmente. Sei una bestia selvatica impossibile da domare.-

-Questa volta però, devo ammettere che l'allievo ha persino superato il maestro! Gli sei andato a dire che adotteremo un bambino...-

Un leggero bacio gli plana sullo zigomo. Poi sull'altro. Katsuki segue delicatamente con le labbra tutte le efelidi, fino a terminare amorevolmente sul mento.
-Io ho soltanto detto quello che faremo seriamente. Quel cucciolo, Eien, lo voglio prendere a casa nostra. Cosa ne pensi? Te la sentiresti di fargli da mamma?-

Un dolce morsino sulla guancia, porta Izuku a ridacchiare contento. L'odore di menta e lime satura l'ambiente circostante, riempiendolo di schioppiettante felicità.
-Mmm, penso proprio che non vedo l'ora di sentirti chiamare papà.-

Katsuki chiude per qualche secondo gli occhi, prima di spingere il tasto dello stop e lanciarsi con foga addosso a Izuku.
Della dolcezza e calma di un momento prima, non è rimasto più nulla. Soltanto impazienza, urgenza e necessità. Dalla bocca dei ragazzi partono i primi gemiti. Le mani non riescono a stare ferme, e sono già dentro le mutande a toccarsi a vicenda e a srotolarsi con foga.

Katsuki gli lecca avidamente la ghiandola, annusandolo freneticamente e respirandogli sul collo.
-Ho bisogno di sentirti mio, ora e qui.-

-Dio Santo, Kacchan. Ci cacceranno via dall'hotel! E poi non avevi detto che il giorno prima di una gara, non lo fai mai perchè scopare ammazza i muscoli?-

-L'avevo detto tempo fa... Ma con te non vale più nulla di quello che pensavo prima. Hai completamente incasinato tutte le mie convinzioni.-

Il tono che usa è contraddittorio con l'ultima affermazione. Non lo sta sgridando o riprendendo con cattiveria, ma al contrario è come se fosse un'ovvietà colma di ardore e passione. Gli tira giù con ostinazione i pantaloni, facendolo girare veloce di spalle. Gli spinge la schiena facendogliela piegare verso il basso, e con la stessa spietatezza gli afferra i capelli tirandoli indietro.

Al movimento brusco, un gemito eccitato lascia le labbra dell'Omega. Le iridi smeraldo si osservano stravolte attraverso la superficie riflettente.
-Guardati allo specchio, voglio che tu abbia ben chiaro in mente chi ti stia scopando adesso.-

Lo spazio è misero, e quei pantaloni calati alle caviglie non gli permettono di aprirsi del tutto. Nonostante quello, l'intrusione è veloce e potente. Gli fa salire subito le lacrime agli occhi.
Il dolore però, si calma dopo neppure pochissime spinte, donandogli quel piacere che solo il suo meraviglioso Alpha riesce a dargli.
-Lo so chi sei Kacchan... ahhhhhhh, io non... ahhhhhh, non potrei mai confonderti con nessun'altro.-

Il naso gli sbatte quasi contro la parete, da tanto le spinte sono forti e brutali. Izuku si aggrappa al misero barlume di lucidità che ancora gli rimane, per spostare le mani in avanti e placare quel martellare intenso che lo sta accompagnando in paradiso.

-Ripetimelo...- mormora Katsuki.

-Sei l'unico per me.-

-Non quello!- Ringhia l'Alpha, infilando le unghie nella carne tenera dei fianchi e portandolo a uggiolare e gemere dal dolore.

-Allora cosa? Bisogna che ti spiegi meglio, perchè in questo momento sono un tantino con la testa altrove.-

-Ripetimi che sarò un buon padre...-

L'odore di Immortelle speziato, e il tono basso e vibrante, portano Izuku ad alzare maggiormente il volto. Osserva attraverso il vetro, il viso stravolto di eccitazione dell'Alpha, gli occhi rossi liquidi e ardenti, e quell'espressione sfacciata così dannatamente sexy... Schizza davanti a sè, mordendosi forte il labbro dalla potenza esplosiva dell'orgasmo.

-Lo sarai... ahhhhhhhhhhhh, sarai un genitore splendido e lui ti amerà da impazzire, come ti amo io!-

Le spinte aumentano di tono, per poi pian piano diminuire del tutto.
Katsuki si toglie da dentro Izuku, dandogli un sonoro schiaffone sul sedere.
-Muoviti che siamo chiusi qui da troppo tempo.- Dichiara ridacchiando e osservando come l'Omega sia alle prese con il liquido seminale che gli sta colando da in mezzo alle gambe.

Toglie il tasto di stop, premendo il tasto corretto del loro piano. Fischietta allegramente, sistemandosi i capelli senza più guardarlo.
-Stronzo...- Mormora Izuku con gli occhi che brillano di divertimento. -...mi sei venuto dentro senza neppure chiedere. E ben sapendo perfettamente, che ora la parte di quello bagnato e che deve camminare in mezzo alla gente toccherà farla a me.-

-Omega, puoi anche evitare di farla così tragica. Chi diavolo vuoi che ci sia? E non azzardarti a pulirti, io con te non ho ancora finito... lascialo colare, che continuiamo dopo in camera.-

Izuku si porta una mano tra i capelli, spostandoli da davanti agli occhi. Fa scivolare sensualmente lo sguardo sul corpo dell'altro, ridacchiando leggero.
-Me lo leccherai via tu? Mi piacerebbe moltissimo farmelo fare, sai...-

Le guance dell'Alpha si colorano di rosso. Si gira sbuffando irritato dal finto fastidio, prima di agguantarlo e trascinarlo in un nuovo bacio. E' nuovamente un divampare di un incendio. Le lingue si cercano assetate, le mani si tastano ovunque irrequiete e gli ansimi escono selvaggi dalle loro labbra.

Quando la porta dell'ascensore si apre, un numero considerevole di persone li osserva stupiti.
I due ragazzi si staccano con le gote infiammate. Si sistemano velocemente le magliette stropicciate, i capelli arruffati e le erezioni nei pantaloni. Abbozzano a un leggero sorrisino di scusa, sorpassandoli veloci prima di scoppiare a ridere di nuovo.

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Bene alberelli di Natale. 🎄
Quanto diavolo sono belli insieme 'sti due???
Vi stanno facendo emozionare un pochino?

Domandina veloce di servizio:
L'ho lasciato più corto del solito, perchè qualcuno mi aveva chiesto un'uscita più.... "mpressǝ mpressǝ"🤣
Ma come li preferite voi? E' solo per farmi un'idea dei vostri pensieri.

1- Più corti, tipo questo ma con uscite più attaccate?
oppure
2- Più lunghi, ma con uscite una volta a settimana?

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