Capitolo Venticinquesimo 🔞
Attenzione. Nel capitolo saranno presenti scene di sesso esplicito, consumate tra ragazzi maggiorenni e consenzienti.
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L'acqua scorre ghiacciata sulla pelle bollente del corpo nudo di Katsuki. L'Alpha si è immediatamente precipitato in doccia, appena terminata la fine dell'amplesso. Le due paroline magiche pronunciate dall'Omega lo hanno turbato profondamente, e ora gli frullano nel cervello a un ritmo vertiginoso.
Il cuore continua a battergli violentemente nel costato da vari minuti e lui inizia seriamente a credere di aver bisogno di qualcosa che possa aiutarlo a calmarsi. Oppure dovrà rassegnarsi a morire in età giovanile, per un probabile attacco di cuore.
Nello stomaco si divincola una sensazione sconcertante, totalmente opposta a quella abituato a sentire. Sono alcuni giorni che il torso gli si comprime in una morsa oppressiva, e gli odori attorno si sono addirittura centuplicati. Era arrivato a pensare che queste orribili sensazioni fossero in parte dovute al probabile giungere del Rut, ma ora non sa più veramente cosa dovrebbe pensare. I testicoli sono grossi e gonfi nonostante l'orgasmo appena provato, ha una tensione inusuale nello scroto e molteplici contrazioni si snodano lungo tutta la linea dell'addome. Questi sentimenti di confusione e appagamento, non li ha mai provati prima.
E il suo cazzo... Cristo Santo!
Non vuole saperne di abbassarsi. Solo a ricordare il modo erotico e sfacciatamente semplice con cui Izuku gli ha detto che lo ama, lo porta nuovamente a essere dannatamente duro.
-Kacchan?...-
Il suo nome sussurrato in quella rovente tonalità così lasciva, lo porta a rabbrividire di desiderio e imbarazzo insieme. Si addossa maggiormente alla parete, appoggiando i palmi alle fredde piastrelle scure. Resta immobile e girato di schiena, senza emettere alcun suono.
Il freddo pungente dell'acqua gli accappona la pelle, trasformandola in piccoli puntini contratti. Chiude gli occhi sperando che Izuku capisca da solo, che in questo momento ha solamente bisogno di restare isolato con i suoi pensieri incasinati.
-Kacchan, posso... ehm, posso raggiungerti anche io sotto la doccia?-
Un lieve lamento esasperato lascia le labbra dell'Alpha. L'odore di Immortelle diventa all'improvviso più forte e speziato. Izuku annusa l'aria, arricciando il naso meravigliato. Cerca di scrutare attraverso il vetro, cosa stia facendo. Ne esamina incuriosito il contorno sfuocato, registrando la posa rigida, la totale mancanza di reazioni e il freddo irritante che proviene fuori dall'acqua gelida.
Sospira facendosi coraggio: apre la porta e ci si infila svelto all'interno.
L'immagine perfetta del corpo nudo di Katsuki prende forma all'istante: non è più un accumulo distorto di vapore acqueo e goccioline d'acqua. Ma al contrario, è una figura fatta di carne e ossa, con muscoli asciutti e ben definiti.
Avvicina il petto alla sua schiena, che sussulta stupita dal contatto caldo di quella pelle infuocata.
Allunga le braccia, stringendolo forte a sè, accalorato dall'ansia che l'Alpha possa decidere di spostarsi dalla presa. Lo avvolge stretto stretto, bloccandogli qualsiasi tipo di fuga e appoggiandogli la guancia su una scapola. I riccioli si caricano di umidità e cadono sulla fronte, nascondendogli un timido sorriso. Alcune fusa iniziano a uscire dalla gola.
Nonostante Izuku senta il disperato bisogno di quella vicinanza, un immenso tremore lo raggiunge e gli percuote le spalle. La temperatura lì sotto è veramente glaciale, e non può che arrendersi a tremargli contro.
-Fa freddo, esci subito da qui se non vuoi ammalarti. Tra poco ho finito, così dopo puoi mettere l'acqua calda e iniziare a lavarti tu.-
Il modo in cui Katsuki lo ammonisce, è un scoraggiato ringhio roco intessuto di sofferenza. L'Alpha non si sorprende neppure più di tanto quando l'Omega se ne frega di quello che gli ha appena detto, ma lo stringe maggiormente al suo corpo, aumentando il gorgogliare nella gola.
Poi d'un tratto si stacca, e il non averlo più vicino lo porta quasi a singhiozzare. Serra più forte le palpebre atterrito dalla lontananza, sentendo un altro timido gemito impaurito farsi strada lungo il diaframma.
Un palmo lo raggiunge sui deltoidi, facendogli spalancare la bocca di meraviglia. L'Omega ha iniziato a strofinarlo dolcemente da destra verso sinistra. Un'intenso profumo di vaniglia inizia a sprigionarsi nell'aria.
-Sto usando il bagnoschiuma che sento normalmente ricoprire la tua pelle. Ora stai tranquillo e fermo, voglio solamente pulirti e viziarti come hai fatto anche tu, con me.-
La consistenza morbida delle mani di Izuku si scontra con quella della pelle increspata dell'Alpha. Ad ogni nuovo punto che sfiora, si arriccia trasformandosi in una graziosa "pelle d'oca". L'Alpha risucchia l'aria tra i denti, emettendo un lungo gemito tormentato. Si discosta un pochino dal contatto, stirandosi con le braccia contro la parete, mettendo indietro maggiormente il bacino e spingendo la testa più in basso. Il movimento della mano dell'Omega diventa più flebile e meno audace.
-Mi dispiace darti così tanto fastidio. Non posso lavarti con i guanti. Riesci a... uhm, a sopportarmi ancora per un pochino?-
Nonostante la voglia irrazionale di negare, il godimento da questa coccola così piena di carnale devozione, è totalmente di suo gradimento. Contestare sarebbe un'ulteriore bugia che sta dispensando solamente a sè stesso.
-Non fa nulla, mi piace.... Continua per favore.- Sussurra.
La contrapposizione tra la debole risposta e quello che sente invece agitarsi nel petto, è enorme. Un divario gigantesco. Con impeto i denti vanno a mordere il labbro inferiore.
Irrigidisce i muscoli tenendoli in quel modo per tutto il tempo occorrente in cui Izuku gli insapona il busto e le braccia. L'odore di lime esce dalla ghiandola delicatemente, avvolgendolo sapientemente in note calmanti e seducenti.
Un piccolo rumore attutito, accompagna la discesa dell'Omega verso terra. Si posiziona in ginocchio, guardandolo ammirato dal basso verso l'alto. Gli alza un piede e poi l'altro, per lavargli accuratamente la pianta sotto. Sale con le mani sulle gambe muscolose, deglutendo la saliva rapito. Con molta lentezza, si sofferma ansimante sulle natiche. L'Alpha si morde più forte il labbro, esitando alcuni istanti. Sente le guance andare a fuoco, mentre divarica di più gli arti inferiori e si mostra completamente esposto sotto lo sguardo incredulo di Izuku.
L'Omega sbatte le lunghe ciglia, allibito. Si umetta il piercing con la lingua, ridacchiando a voce bassa. Infila le dita in mezzo ai glutei sodi dell'Alpha, e inizia morbidamente a solleticargli l'apertura. Non si aspetta poi molto, se non borbottii scocciati e colorite imprecazioni di disgusto. Ma invece, si ritrova a ricredersi fin dall'inizio. Katsuki non si sta lamentando affatto, anzi... rimane fermo nella stessa posizione, emettendo un leggero gemito voglioso.
L'altra mano si sposta in direzione del bacino, accarezzandolo lievemente, per poi andare a solleticarlo nella zona più davanti. Con fermezza afferra l'erezione turgida, iniziando a srotolarla.
Muove entrambe le dita in sincrono. La falange che sta esplorando il cerchietto di muscoli illibato, si muove attenta. L'antro è stretto e poco cedevole. Le piccole pieghe naturali, inglobano l'inizio del polpastrello, risucchiandolo al suo interno.
L'Omega si sente sconvolto: è difficile capacitarsi dello stato remissivo che sta tenendo l'Alpha con lui, del suo lasciarsi andare e dei suoi ansimi eccitati. Potrebbe alla fin fine, anche indurirsi di nuovo, se non fosse che è stremato dalla pesante giornata appena trascorsa.
Inoltre Katsuki, oggi emana un odore veramente particolare, che gli fa girare la testa. Non è male, non potrebbe mai esserlo. Ma questo mix tra Immortelle, peperoncino e spezie, è talmente ostinato e selvaggio, da farlo quasi preoccupare per quello che potrebbe succedere.
L'erezione tesa si snoda sotto le sue dita, e questa affannata bramosia che l'Alpha dimostra, potrebbe significare che è vicino al calore.
Aumenta la velocità, ruotando il polso e spingendo la falange ancora meglio in profondità. Complice l'acqua e il sapone, il dito scivola meravigliosamente al suo interno. Inoltre il precum che si mischia con le altre sostante vischiose, rende la sega viscidamente elettrizzante.
Katsuki geme a bocca aperta, non riuscendo più a nascondere quanto gli stia piacendo questa insolita pulizia.
Izuku aumenta il ritmo e la velocità, inserendo un secondo dito nell'orfizio e spingendolo fino alla prostata.
I pugni dell'Alpha si stringono sulla parete: strizza gli occhi, irrigidisce i muscoli delle gambe, prima di schizzare sulle piastrelle scure.
Si lascia andare a un roco gemito, lasciandosi coccolare fino alla fine. Quando sente che ha terminato, nuovamente Izuku si ritrae e torna con le mani a lavargli innocentemente gli addominali e il busto.
Apre pian piano gli occhi, osservando le mani dell'Omega che si muovono sulla sua pelle. Le scruta assorto, registrando il fatto che non gli stiano dando nessun tipo di fastidio. Anzi, se deve essere perfettamente sincero, le trova talmente sexy che la voglia di girarsi, inchiodarlo al muro e scoparselo lì seduta stante, gli fa pulsare di nuovo maliziosamente il membro.
Prende un poderoso respiro, voltandosi verso di lui. Lo fissa negli occhi color smeraldo, accennando a un tenue sorriso.
-Ti ringrazio per tutto, ma ora fermati. Hai freddo.-
Izuku ha la pelle scossa dai brividi e i capelli bagnati. I molti riccioli verdi gli sono scesi sulla fronte in una caotica acconciatura cespugliosa, nascondendogli parte del viso.
-Se sei così tanto preoccupato del fatto che possa ammalarmi, puoi sempre allungare le braccia e stringermi a te. O non ti senti ancora pronto a sentire la mia indegna pelle di Omega, sotto ai tuoi palmi dorati di cazzone dominante.- esclama ironico, alzando sfrontato un sopracciglio.
Un sorrisino divertito nasce spontaneo sul volto dell'Alpha, che scuote la testa sghignazzando.
-Sei terribile, te lo giuro. Sei come una bestia incattivita, impossibile da domare. Meriteresti una gran bella punizione.-
-Non essere toccato a mani nude da te, ed essermi inamorato della persona più stronza esistente sulla faccia del pianeta, pensi non sia una punizione abbastanza dura per me?-
Il sorriso vacilla sul volto dell'altro. Medita sulla frase, spostando lo sguardo sulla sua mano. Allunga un braccio verso il suo viso, agganciando con le dita una ciocca ribelle. La sposta mettendogliela dietro a un orecchio. Si avvicina alla guancia, sfiorandogli pianissimo un efelide. Poi sospira addolorato, facendo ricadere mollemente l'arto lungo il fianco.
-Beh, se la metti in questo modo, posso allora confermare che sei stato punito abbastanza.-
Distoglie veloce lo sguardo, girandosi colpevole verso il miscelatore. Chiude l'acqua, prima di voltarsi e guardarlo nuovamente. L'Omega adesso gli sembra un bambino: ha sul volto un'espressione talmente smarrita da fargli maledire il suo carattere di merda.
-Deku, io...- Balbetta a disagio, prima di bloccarsi. Apre le labbra muovendole a vuoto, per poi richiuderle subito dopo. Gli occhi sfuggono e si spostano su un punto imprecisato della doccia. L'Immortelle esce a ondate e si mischia con fragranze che odorano di vergogna e inadeguatezza.
Izuku butta fuori l'aria dalla bocca in un leggero sibilo agitato. Si avvicina di un passo, e lo tocca piano sulla spalla richiamando l'attenzione sul suo viso.
-Ehy, fa... ehm, fa lo stesso. Non sei obbligato a spiegarmi nulla. Non devi giustificarti e neppure rispondermi a quello che ti ho detto prima. Tanto qualsiasi cosa tu inventeresti, non cambierebbe comunque quello che provo per te. Come neppure il fatto che voglio restare al tuo fianco, fino a quando me lo permetterai. Sono pronto a prendere tutto quello che puoi darmi, senza chiederti più nulla in cambio.-
L'Alpha continua a non guardarlo. Il suo odore si modifica ancora, e alcune ondate di purezza si innalzano nell'aria.
L'Omega socchiude gli occhi, sempre più stregato dai suoi ferormoni. Vorrebbe baciarlo, e toccarlo ancora.... Ma l'ostinato rifiuto di Katsuki anche solo di guardarlo, gli fa propendere per la decisione di girare le spalle e uscire dalla doccia.
Una mano arriva veloce a trattenerlo: si stacca quasi subito dal suo corpo, ma quel fuggevole contatto lo porta stupito a voltarsi di nuovo.
-Non me la sento di dirtelo, ma questo non vuol dire che quel sentimento non lo provo anche io. È che semplicemente, ora non lo ritengo giusto. Domani mattina, prima di raggiungerti per l'intervista, andrò in ospedale a vedere Yō. E a fare finalmente quello che non ho mai avuto il coraggio di fare prima d'ora.-
Gli occhi rossi si alzano e si fissano in quelli verdi. Sono pozze di lava fusa, che scavano in profondità e inceneriscono ogni cosa.
-Voglio recidere il legame, ma voglio dirglielo di persona. Anche se non mi può sentire, io devo farlo lo stesso. Deve capire la giusta motivazione del perchè io lo stia abbandonando.-
Nell'esternare le ultime parole, un brivido inquieto percorre la schiena di Katsuki.
-Oh, Kacchan... ma tu non lo stai abbandonando. Potrai comunque andarlo a trovare quando vuoi, io non te lo impedirò mai.-
-Si, che lo sto facendo invece. Purtroppo qualsiasi cosa tu mi dirai, non cambierà il modo schifoso in cui io mi sento. Sto scegliendo consapevolmente di allontanarmi, per inseguire la mia felicità .-
-Smettila di dire queste cose! Stai scegliendo di vivere, che è molto diverso! Pensi che lui avrebbe voluto vederti buttare nel cestino, tutto quello che siamo? Oltretutto, per un vostro legame che neppure esisteva sul serio? Lui ha un Mate... lascialo a lui. Hitoshi saprà cosa meglio fare.-
Nuovamente le iridi cremisi si fissano in quelle verdi. Izuku lo scruta pensieroso per alcuni istanti, cercando di comprendere questo repentino cambio di atteggiamento e di espressione. Katsuki ha digrignato i denti e sta ringhiando nella sua direzione.
-Non voglio più che lo vedi. - Dichiara secco, socchiudendo le palpebre. L'odore di bruciato satura la stanza.
Izuku si umetta il piercing, cercando di trattenere le fusa e le risate, bloccandole giù, nella gola.
-Sei per caso geloso?-
-Stupido Omega sfrontato, guarda che io non sto scherzando. Qualsiasi cosa accadrà tra noi, non voglio più che nessun motivo, ti azzardi a uscirci da solo.-
Izuku alza gli occhi verso il soffitto, facendo finta di pensarci. Si picchietta un dito sul labbro, mugugnando distratto.
-E posso guardarlo, o se lo fa lui devo anche distogliere lo sguardo?-
-Puoi.-
-E posso salutarlo o pensi sia meglio evitare, e accampare delle scuse relative al mio pessimo comportamento?-
Gli occhi rossi si assottigliano guardinghi. Lo esaminano attente.
-Dipende dal contesto in cui vi trovate.-
- ... E devo bloccarlo sui social? Evitare di rimanere in una stanza solo con lui e tentare di non sentire i suoi ferormoni? Potrei mettermi una mascherina sul naso... Sai, anche lui è un dominante...-
Un altro ringhio incattivito parte dal petto di Katsuki.
-Mi stai per caso prendendo per il culo? Sappi che non mi sto divertendo per nulla! Non scherzare su queste fottute cose.-
Izuku scoppia a ridere. Le lacrime gli bagnano le folte ciglia scure.
-Ma come posso non farlo! Ti stai comportando da Alpha idiota!-
Le mani corrono a cercargli le guance. Si aggrappano e le tirano verso il suo viso.
-Ti amo e se ti serve, non ho più nessuna paura di dirtelo e ripetertelo all'infinito. Se anche accadrà che tu non me lo dirai mai, a me non cambierà nulla. Vorrò per sempre solo te, e degli altri non mi interesserà mai nulla.-
•
Gli occhi color smeraldo vagano irrequieti lungo tutto il perimetro della sala. La stanza è diversa rispetto a quella della scorsa volta: più piccola e soffocante. O forse questa tremenda sensazione di oppressione che sente agitarsi nel petto, è slegata dall'ambiente e riguarda invece il fatto, che Bakugou non si sia fatto vedere per tutto il giorno. Ha tentato di chiamarlo e messaggiarlo varie volte, senza avere nessuna fortuna. Oltretutto, neppure Shoto risponde al cellulare e lui inizia sul serio a preoccuparsi.
Volge lo sguardo lungo il divano imbottito posto al centro dei riflettori, storcendo la bocca nauseato. Registra il pannello scuro posto dietro ad alcune seggiole e le bandiere giapponesi che trova assolutamente di cattivo gusto. Sobbalza all'improvviso quando insieme all'intervistatore, vede apparire anche la figura di Kirishima.
Gli cammina affianco tenendo il suo passo, parlandogli in modo frettoloso e concitato. Alcune sue movenze, trasudano di cocente agitazione. Si fermano in un angolino, iniziando a scambiarsi alcune informazioni che è praticamente sicuro, riguardino proprio la persona mancante all'appello. Si umetta il piercing adirato, raggiungendoli in pochi veloci passi.
-Dove diavolo è finito Katsuki?-
Domanda tutto d'un fiato, senza neppure salutarli.
L'uomo si volta e lo osserva per alcuni secondi in viso, scrollando poi le spalle con fare annoiato.
- Il suo partner di ballo oggi non verrà. A questo punto, gestiremo l'intervista soltanto con lei. Vada dalla ragazza che vede laggiù in fondo, per farsi sistemare almeno un minimo quei... uhm, cosi.- Ribatte con ribrezzo, indicandogli con un dito la capigliatura scompigliata.
Izuku non lo calcola minimamente. Fissa accanito Kirishima, inchiodandolo sul posto con uno sguardo di fuoco.
-Eijiro, cosa diamine sta succedendo? Come mai non verrà?-
L'Alpha stira un pallido sorriso dispiaciuto.
-Ha avuto un contrattempo.-
-Che genere di contrattempo?- Domanda ancora, assottigliando gli occhi. Non ha nessunissima intenzione di mollare l'osso. Qualcosa non gli torna, e trova inutile che il ragazzo di fronte a lui continui a girarci attorno.
L'Alpha sospira, infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni.
-Senti 'Izu, non sta a me riportare le sue cose. Ci sono due persone nella mia vita a cui tengo più di ogni altra cosa, e una è proprio Katsuki. Se vorrà te lo dirà lui. Io non voglio entrarci nelle vostre cose private. Non puoi immaginarti quanto possa essere permaloso quando si arrabbia.-
Gli lancia un lungo sguardo rammaricato, prima di girargli le spalle e andarsene. L'Omega sbuffa contrariato prima di riprendere in mano il cellulare e mandare un breve messaggio a Shoto.
<< Sto per chiamarti. Vedi di rispondermi subito o giuro che spiffero a Sero tutte le cose scabrose che hai fatto prima di conoscerlo. Albero, pineta... sesso pubblico.>>
Compone velocemente il numero e incredibilmente dopo neppure il primo squillo, la chiamata viene accettata.
-Ehm... Ci... Ciao Izuku. Scusami ma... ehm, ero impegnato e non potevo risponderti. Non lo stavo facendo apposta e non c'era certamente bisogno di prendersela e minacciare di rivangare cose passate. Hai per caso bisogno?-
-Smettila di dirmi stronzate, ti conosco fin troppo bene. Non balbetti mai, a meno che tu non sia intenzionalmente in difetto. Sei con Katsuki, vero?-
Shoto si gira attorno, esaminando con lo sguardo il salotto dell'Alpha. Potrebbero esserci delle telecamere nascoste o il suo migliore amico sta diventando un soggetto con poteri psichici particolari?
-Si, sono da lui. Da cosa l'hai capito?-
-Cosa diavolo sta succedendo lì? Non dirmi di nuovo nulla, perchè mi stai facendo incazzare sul serio. E tu sai benissimo cosa potrebbe succedere se lo faccio.-
Uno sbuffo rumoroso e sconfitto lascia le labbra di Todoroki.
-Lui.. beh, si potrebbe dire che al momento non si senta molto bene.-
Il ricordo dell'odore persistente ed inebriante che stava emanando da giorni, lo porta a stringere i pugni infastidito. L'illuminazione di aver finalmente capito da solo cosa stia succedendo, lo galvanizza.
-Immagino sia entrato in rut. Mi ero accorto già ieri sera, che qualcosa non andava. E perchè non mi ha voluto dire nulla?-
-Oh andiamo, è talmente ovvio! Non ti vuole distogliere dal pensiero della gara. Devi vincere per lui e soprattutto per i bambini. A tal proposito, mi ha raccontato quello che state facendo insieme e ritengo sia un'azione veramente nobile da parte vostra. E poi quei soldi servono anche a te.-
Un rumoroso lamento gli arriva dalla cornetta. Un gemito angustiato, che gli fa accapponare la pelle. Sbatte le ciglia confuso: gli è sembrato, per qualche istante, che Katsuki stesse urlando disperatamente il suo nome. Un'altra voce si intrufola nella conversazione.
-Shhhhhhhoooooto!!!!!!!!! Smettila di cincischiare e vieni immediatamente di qua, in camera da letto. Non riesco più a calmarlo!-
-Scusami Izuku, ma Sero ora ha bisogno di me. Appena hai finito la gara, torna subito a casa. Ti prego... cerca di farlo il prima possibile.-
La voce preoccupata dell'amico gli risuona nelle orecchie. Continua a pensare a come l'Alpha lo abbia cercato, gridando il suo nome. E' sicuro di non esserselo sognato. Lo immagina febbrile... sudato, ansimante e terribilmente duro. Un mix strano, composto da voglia e aspettativa insieme, gli assalgono lo stomaco. Sente il lime uscirgli dalla ghiandola senza esitazioni.
-Mi scusi, è pronto adesso per l'intervista?-
L'Omega si caccia il telefono in tasca, sospirando tristemente. Sapeva che sarebbe finita in quel modo. E lo sapeva anche quel tenero zuccone di Katsuki, altrimenti non avrebbe cercato di tenerlo all'oscuro dei fatti.
-No, mi dispiace moltissimo ma devo proprio tornare a casa.-
-Senta Signor Midoriya, lei non può farlo. A meno che non abbia un validissimo motivo e... Signor Kirishima!- Strilla l'uomo afferrando la maglietta dell'Alpha e tirandolo verso di loro.
-Glielo dica anche lei, che non può andarsene.-
Eijiro scruta gli occhi color smeraldo dell'altro, cercando di capire cosa stia succedendo.
-Non sto capendo... domani hai la gara. Dove vorresti andare? Pensaci attentamente e non fare cose di cui poi, potresti pentirtene.-
Le labbra di Izuku si stringono in una posa dura.
-Non posso farla quella maledetta gara. Io devo assolutamente tornare a casa.-
Si volta verso l'uomo che sta sbuffando e imprecando malamente verso la situazione.
Gli rifila un piccolo sorrisino soddisfatto.
-Il mio compagno sta male. Può spiegare alle persone in onda, quello che sta realmente succedendo.-
Gli occhi dell'uomo corrono a osservagli il collo. Ne cercano esaltati un segno che possa confutare la frase lasciva e il fantastico scoop che si potrebbe ritrovare a fare. Però non lo trova, e arriccia il naso contrariato.
-Siete legati? E dove l'avrebbe marchiato, visto che sul collo non ha nulla?- Domanda ironico, incrociando le braccia davanti al petto.
Izuku volge lo sguardo verso Kirishima che lo sta fissando a bocca aperta. E' atterrito dall'ingestibile situazione in cui l'Omega lo sta cacciando. Scuote la testa, incupendosi e ammonendolo al silenzio.
Izuku si rivolge all'uomo che sta attendendo impaziente una sua risposta. Gli rifila un veloce occhiolino complice e un sorrisetto furbo.
-Appena Katsuki si sarà ripreso, le rilasceremo un'intervista in anteprima.-
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Ancora smut. 😇
Perdonatemi, ma mi occorre per il buon continuo della storia. Spero non siano... troppe.
Perché nel prossimo capitolo arriva il rut... e ovviamente torna nuovamente un'altra scena smut 😈😅🤣
Beh; Tadam! Cosa succederà?
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