Capitolo Ventesimo 🔞
Attenzione. Nel capitolo saranno presenti scene di sesso esplicito, consumate tra ragazzi maggiorenni e consenzienti.
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I passi leggeri dei due ragazzi si perdono in mezzo al brusio dell'affollato corridoio dell'ospedale. Izuku sfoggia sul volto un enorme sorriso contento, e cammina leggero al fianco di Katsuki. I riccioli verdi si scuotono in continuazione, smossi dal ritmo frenetico della testa. Non guarda neppure davanti a sé, ma continua a farlo soltanto nella direzione dell'Alpha, intervallando il forte gracchiare della fusa al fuoriuscire senza controllo di lime e menta.
-Tu... oh... tu sei un meraviglioso genio!- Asserisce a ogni nuovo passo che compie. Sbatte le lunghe ciglia incantato, e lo contempla estasiato da in mezzo a esse. L'espressione felice che ha piantata in viso, non vuole assolutamente saperne di scemare di intensità neppure per un secondo.
-Lo so. Te lo avevo già detto quando ci siamo conosciuti. Io sono una persona semplicemente... fantastica. - Asserisce Katsuki, gonfiando tronfio il petto e caricando di maggiore forza e incisività la solita camminata baldanzosa. In altre circostanze, probabilmente l'Omega avrebbe storto il naso infastidito di fronte a questa frase esclusivista. Lo avrebbe preso in giro, intervallando obiezioni a battutine di scherno, fino ad abbattergli al suolo quell'ego smisurato che si ritrova. Peccato che ora proprio non gli riesca di farlo. "Fuseggia" nella sua direzione, guardandolo in totale venerazione.
-Ahhhhh, si che lo sei! Sei grandioso! Come ti è venuta in mente, questa idea stupenda? -
Kastuki stira un leggero sorrisino compiaciuto. Una mano scorre in mezzo alla capigliatura ribelle, e la strattona verso l'alto ravvivandola.
-In realtà è stata semplicemente una ovvia conseguenza a quello che mi hai detto tu. Mi hai fatto conoscere quei bambini indifesi, poi ti sei confidato parlandomi della tua pessima infanzia. Io non avrei mai creduto potessero esistere al mondo ancora queste cose e... situazioni. Fino a che non ne ero a conoscenza, potevo girare la testa e fare essenzialmente finta di nulla. Ma ora, fregarmene e continuare la mia vita come se nulla fosse, è un fatto totalmente da escludere. Ho un cuore e una coscienza anche io... e poi, che diavolo di super Alpha dominante sarei se non provassi a fare qualcosa per loro, no?-
La testa di Izuku, annuisce convinta. Deglutisce veloce la saliva, meravigliandosi nel ritrovarsi la bocca inaspettatamente secca e arida. Continua a fissare Katsuki con prepotenza. Le fusa si alzano di tono.
-Kacchan, con quelle cifre l'ospedale potrebbe fare un sacco di cose! E noi... uhhh! Potremmo aiutarli nella quotidianietà, donargli un pochino di fiducia in loro stessi e regalargli un pizzico di felicità. Questa cosa che stai facendo, tu sai come si chiama? Speranza!.... Peccato non poter fare ancora di più.-
Nuovamente la cassa toracica dell'Alpha si gonfia di soddisfazione.
-In realtà, io e miei genitori abbiamo deciso di donare in toto, anche la mia parte. Ho preferito parlarne prima con loro, visto che dovrò probabilmente usare, nel frattempo, una parte del fondo fiduciario per vivere. Hanno comunque compreso la mia scelta e appoggiato subito la mia decisione... anzi, mi hanno persino supportato, congratulandosi con me. Dopotutto, a noi non servono neppure quei soldi.-
Izuku si ferma di botto in mezzo al corridoio. Le mani si stringono a pugno e la testa saetta verso il basso. Stringe il labbro tra i denti, martoriandolo con decisione. Le spalle sono rigide, e tremano visibilmente. Katsuki si accorge subito della brusca fermata dell'altro, e si gira preoccupato verso di lui. Lo scruta alcuni istanti, stupito dall'insolito comportamento. Alcune persone gli passano accanto e ci prendono distrattamente contro. Pur strattontandolo, l'Omega non si muove di un millimetro dalla posizione statuaria in cui si trova.
-Izuku?- prova a chiamarlo Katsuki, a voce bassa. I riccioli verdi gli nascondono in parte il viso e lui non riesce proprio a capire cosa stia succedendo.
Gli si avvicina lentamente, a occhi sgranati. E' agitato, non sa neppure bene cosa dovrebbe fare visto che l'Omega non sembrerebbe contrariato. Annusa l'aria intorno a lui, scrollando le spalle stupito: l'odore che sta emettendo non è fastidioso, anzi al contrario è dolcissimo e piacevolmente avvolgente.
-Oi Deku, stai bene? Te la sei forse presa, perchè non ti ho incluso in questo progetto? Non è stata una scelta dettata dalla cattiveria... ho solamente pensato che, visto che vorresti avere un cucciolo tutto tuo e mettere su famiglia in breve tempo, sarebbe stato opportuno, per te, tenerti i soldi da parte. Ho sbagliato?-
L'Omega non è in grado di rispondere alla domanda. Gli occhi sono straripanti di lacrime. Le unghie spingono ancora più a fondo nella carne tenera dei palmi. Perchè? Perchè l'Alpha ai suoi occhi, deve apparire così... così... perfetto? Un vortice bollente prende a impazzare nel suo corpo. Izuku brancola nel buio, oppresso e sopraffatto da tutte le sensazioni che si agitano al suo interno. Dilagano, strabordano, escono da ogni poro. Non può più nascondersi.
Lentamente alza il viso verso l'alto. Gli occhi smeraldo incatenano quelli rossi all'istante. Per alcuni secondi tutto l'ambiente attorno loro, svanisce e non esiste più.
Katsuki trattiene il fiato sbalordito: l'Omega lo sta fissando come se fosse la cosa più bella e preziosa al mondo. Le gambe gli tremano, il cuore accelera convulsamente i battiti e innumerevoli brividi gli attraversano la schiena.
Si schiarisce la gola, imbarazzato. Le mani entrano nelle tasche a cercare un fazzoletto da porgergli.
-Tieni, asciugati il disastro che hai combinato, hai le guance completamente bagnate. Stiamo dando spettacolo... E poi, ti prego! Smettila di guardarmi in quel modo e di farmi le fusa in continuazione. Merda! Non l'ho fatto per te! L'ho fatto... per loro. E ho soltanto pensato che questo potesse essere un buon espediente per farti impegnare al massimo a vincere le future gare. -
Nonostante il tono secco e il modo burbero, le guance sono sporcate di un leggero velo rossastro. Izuku si umetta il piercing, senza distogliere lo sguardo dal suo. La diga ha ceduto, l'argine è stato sommerso e non è più possibile mettersi in salvo.
-Mi dispiace dirtelo e abbattere in questo modo la tua altissima autostima... ma sei veramente un pessimo bugiardo, Kacchan.-
Le pupille dell'Alpha si sgranano, le labbra si staccano tra loro e rimangono aperte in una espressione stupita.
Izuku alza gli occhi al soffitto, prima di fare uno scatto in avanti e baciarlo in mezzo a tutti. Lo fa dolcemente, con estrema calma e dolcezza. Le bocche si strusciano una sull'altra. L'Omega nutre la speranza di riuscire a trasmettergli in questo modo, il turbinio di sentimenti che sta provando.
Lo stringe ancora più forte a sè, con le guance imporporate dal disagio del posto pubblico in cui si trovano e della moltitudine di persone che li staranno giudicando. A ben pensarci però, sono solamente fatti loro: lui non potrebbe mai pentirsi di quello che stanno facendo.
Le mani di Katsuki si appoggiando alla sua testa e la spingono in avanti, verso di lui. Le lingue si strusciano tra di loro in un ritmo placido e languido.
I palmi si appoggiano alle sue guance, che bruciano di passione sotto di esse. Lo scostano appena, in modo che possa allontanarlo un minimo e guardarlo meglio negli occhi. L'Omega mugugna contrariato, cercando stizzito di divincolarsi dalla presa e di ributtarsi su quelle labbra invitanti.
-Deku, contieniti un attimo. Siamo in mezzo ad altre mille persone che non conosciamo, bloccati in mezzo a una corsia di un Ospedale pediatrico. Non ti sto rifiutando, ma forse sarebbe il caso che evitiamo di dare ulteriore spettacolo e ce ne torniamo a casa, non pensi?-
Le ciglia sbattono impazzite sulle iridi smeraldo.
-Si, hai sicuramente ragione, è che tu... Dio santo Katsuki! Sei il più bel ragazzo che io abbia mai visto in vita mia. E ti posso assicurare che ne ho visti tanti.- Un poderoso sospiro frustato gli esce dal naso.
-Quando ero appena maggiorenne, andai a fare la spesa in un piccolo supermercato sotto casa. Li presi distrattamente contro a un barattolo di fagioli appoggiato in bilico su uno scaffale. Beh, mi girai per risistemarlo al suo posto e, senza farlo apposta, feci cadere tutta la fila. Il commesso che arrivo' ad aiutarmi, era un gran bel tipo, e mi disse...-
Un dito va a posarsi svelto sulla bocca di Izuku.
-Stop! Ti prego, spegniti! Blocca quel fastidioso cervello che ti ritrovi! Questo tuo blaterare senza senso mi stai facendo venire un grandissimo mal di testa. Non mi interessa cosa è successo tra te e quel... ehm, quel coso. Stai soltanto zitto.-
Un sorrisino si apre sul volto di Izuku, che annuisce convinto.
-Certo, faccio tutto quello che vuoi. Me ne starò buono e in silenzio, accanto a te, senza più disturbare. Però veramente voglio ripetertelo un'ultima volta... sei proprio un grandissimo figo.-
Un sopracciglio dell'Alpha si alza allibito verso l'alto.
-Sai che inizi seriamente a preoccuparmi? Ti stai trasformando in uno strano essere, composto in parte da un trattore vivente, che è però in parte posseduto da un felino. E mi riempi persino di complimenti. E bolli. La tua pelle sta andando a fuoco. Forse è il caso che ci affrettiamo a tornare a casa. Abbiamo rimandato fin troppo, e io non so neppure come cazzo comportarmi quando un Omega è in calore.-
Izuku abbassa lo sguardo e gli cerca timidamente la mano. Incastra le dita tra le sue inguantate, scrutandolo con le iridi piene e lucide.
-Stammi soltanto... vicino. Questo puoi almeno provare a farlo, vero?-
Un sorrisino sghembo si apre sul volto dell'Alpha.
-Certamente.-
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Il tratto in macchina che va dall'Ospedale fino a casa, potrebbe tranquillamente essere descritto con una piccolissima parola: "strambo".
Katsuki ha dovuto guidare tutto il tempo, con il naso di Izuku spiaccicato contro al suo braccio. L'Omega ha continuato a inspirare il suo odore per tutto il viaggio, rilasciando nel frattempo tenere fusa di vivace apprezzamento. Tra quelle, l'odore allettante di menta e lime che aveva iniziato a saturare fin da subito l'abitacolo, e la mano che gli si era appoggiata casualmente vicina alla zona dell'inguine, il membro gli e' diventato durissimo e gli sta per scoppiare dentro ai boxer.
Parcheggia la macchina sospirando di sollievo nel poter finalmente uscire da quel tunnel insidioso. Un gemito gutturale si leva alto dalla sua gola, quando l'Omega schizza fuori dalla portiera e corre verso di lui per lanciarsi tra le sue braccia.
-Ma che cazzo...!?! Deku, Cristo Santo! Vuoi smetterla almeno per dieci minuti di starmi attaccato come se fossi una dannata cozza? Scostati un pò!- Dichiara completamente rosso in volto, allontandolo con una leggera spinta.
Cerca le chiavi di casa nelle tasche, scuotendo allibito la testa. L'Omega oggi non si tiene! Un fastidioso odore di mora gli sbatte all'improvviso sul naso, portandolo a irrigidirsi. Alza preoccupato la testa e sobbalza nel ritrovarsi Shinso di fronte.
-Hitoshi... sei diventato persino un dannato stalker, adesso?- Prorompe Katsuki arrabbiato.
L'altro Alpha lo guarda atono dall'alto verso il basso, ignorandolo apertamente. Gira la testa verso L'Omega, che lo sto esaminando interessato. Il volto si trasforma in un'espressione seducente.
-Ciao Izuku, scusami se mi sono presentato dove vivi in questo modo... inaspettato. Però ti ho mandato un messaggio sul cellulare e ti ho persino provato a chiamare varie volte, ma tu non hai mai risposto.-
Un forte odore di bruciato si innalza nell'aria. Katsuki assottiglia gli occhi, squadrandoli a turno in modo nervoso. Come mai questi due si parlano in maniera così amichevole, e addirittura si sono scambiati persino i numeri di telefono? Cosa si è perso?
Izuku lo scruta, invece, meravigliato. Sbatte le lunghe ciglia respirando forte l'aria attorno a lui.
-Oh, scusami ma eravamo fuori e non l'ho sentito. Mi dispiace.-
Shinso lancia una veloce occhiata all'altro Alpha che ha incrociato le braccia davanti al petto, in una temibile posa bellicosa. Come sempre il suo temperamento violento è pronto a esplodere. Un leggero sorrisino di sfida gli si apre sul volto.
-Beh, fa lo stesso. Avevo visto l'intervista che avevi fatto alla gara, e conoscendo dove abita Kat sapevo comunque dove avrei potuto trovarti. Spero di non averti dato fastidito ma direi a questo punto, visto che sono già qui, che potremmo andare a prenderci quel famoso caffè insieme. Cosa ne pensi?-
I canini di Katsuki si scoprono in una linea dura. Il ringhio che esce dalla gola è violento e pieno di possessività. Mette una mano sul petto di Izuku, tirandoselo attaccato al suo corpo.
- Non può venire fuori con te.- Dichiara a denti stretti.
-E perchè no? Sarebbe sicuramente più al sicuro con me. Tu non sai neppure come prenderti cura degli Omega. Sai soltanto fargli... del male. -
Izuku guarda i due ragazzi che si stanno incenerendo con lo sguardo. Il modo in cui lo fanno e le parole che si stanno dicendo, denota che si conoscono già. Katsuki continua a mostrare i denti in modo minaccioso e l'odore di Immortelle che emana, è talmente imbrattato di bile acida, da portarlo ad avere addirittura un leggero mancamento.
-Io... non so cosa stia succedendo tra voi due. Qualsiasi ne sia il motivo, comunque adesso non posso proprio uscire con te. Non potrei farlo con nessuno. Ho un leggerissimo problema e... ehm, Katsuki mi ha promesso di aiutarmi a risolverlo.-
Le guance dell'Omega tradiscono il leggero imbarazzo dell'ultima frase. Shinso scandaglia le pose intime di entrambi, per poi annusare l'aria e arricciare il naso stupito.
-Sei in calore... Oh, allora bisogna assolutamente che ti avverta! Non è proprio il caso che tu passi questo momento così invitante con uno come lui. Non è assolutamente una compagnia adatta a te.-
La testa di Shinso saetta verso Katsuki che sta ringhiando convulsamente.
-Kat... pensaci attentamente. Cosa potrebbe mai pensare di questa tua azione così riprovevole, il tuo Omega?-
Una forte ventata di lime asprigno arriva alle narici di Katsuki. Izuku si porta una mano al cuore, stringendosi la stoffa della maglietta nella stessa identica posizione. Spalanca gli occhi e lo guarda sconvolto.
-Kacchan, cosa sta dicendo... Il tuo...?-
Le mani dell'Alpha corrono svelte sulle sue guance. Gli si para di fronte, catturandogli le iridi verdi con le sue cremisi.
-Izuku, ascoltami attentamente. Se vuoi veramente passare questo importante momento con me, bisogna che tu vada subito dentro casa.-
Gli porge il mazzo di chiavi, senza distogliere neppure per un secondo lo sguardo dal suo. -Tieni, prendile e chiuditi dentro. Io arrivo il prima possibile. Ma tu... tu per favore, devi entrare in fretta e non domandarmi più nulla.-
Il cuore di Izuku batte fortissimo nel petto. Non ha mai visto Katsuki così nervoso e agitato per qualcosa. I sentori di Immortelle che sente arrivargli addosso sono diversi, quasi carichi di note imploranti. Si fida di lui... totalmente. Afferra quello che gli porge, senza salutare neppure l'altro ragazzo che ridacchia solamente dalla sua mossa affettata.
-Ahhh, Katsuki dovrai prima o poi spiegarmi come hai fatto a imbrogliarlo così bene.- Dichiara Shinso grattandosi distrattamente una guancia.
Katsuki osserva la porta di casa che si sta chiudendo, assicurandosi con lo sguardo che l'Omega sia completamente dentro, prima di girarsi e prendere a ringhiare nuovamente contro l'altro.
-Sei un pezzo di merda, Hitoshi! Non me ne frega un cazzo delle tue orride trame di vendetta, ma lui deve starne fuori.-
Un'altra risatina canzonata, esce dalla bocca dell'altro.
-Ti stai seriamente preoccupando di quel misero ragazzino? Ma dai... mi stai facendo venire il voltastomaco.-
-Cosa vuoi in cambio per lasciarci in pace? Vuoi entrare in ospedale a vedere Shindō ? Vuoi che ti faccia inserire nel ventaglio delle persone che posso avere libero accesso alla sua stanza? Posso farlo... posso fare ogni cosa tu voglia, basta che tu lasci in pace Izuku, va bene?-
Shinso arriccia il naso, scrutandolo. Questo atteggiamento così protettivo che dimostra nei confronti del nuovo Omega, è per lui una assoluta novità. Solitamente l'Alpha è un grandissimo pezzo di merda con tutti.
Si mordicchia l'interno guancia soddisfatto, lasciando trascorrere volutamente alcuni minuti zeppi di tensione.
-Cosa mi stai chiedendo di fare, esattamente?- Domanda.
-Lui ha bisogno di me per avere i cicli di calore. E' diverso da tutti gli altri... Desidera ardentemente un sogno che io ho intenzione di aiutarlo ad avverare. Se tu adesso gli dici le cose come stanno realmente, si bloccherà e non sarà più possibile ripristinarlo. Ne soffrirà tantissimo. Dammi tempo; appena sarà tutto finito, potrai fare quello che ti pare.-
Shinso si tocca le occhiaie gonfie valutando l'offerta.
-Mmmm, potremo fare un accordo. Diciamo che se tu rifiutassi Yō, potrei andarmene dalla sua e dalla tua vita, definitivamente.-
Katsuki spalanca la bocca, sconvolto. Gli ha chiesto l'unica cosa che sa benissimo che non potrebbe mai fare.
-Io non ci penso neppure! Se rompessi il legame, lui potrebbe morire!-
-O salvarsi...! Maledizione, svegliati! Hai finalmente trovato il tuo mate, io non sono stupido! Se ti ostini a tenere il mio Omega legato a te, io mi prenderò il tuo. E non pensare che sia soltanto una vana minaccia, perchè sono più che determinato ad arrivare fino in fondo a questa straziante faccenda. Anche a costo di causargli lo stesso dolore, che tu gli hai causato.-
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Appena varca la soglia dell'ingresso di casa, Izuku raggiunge Katsuki investendolo di brusche domande. Ha gli occhi sgranati e carichi di terrore, le labbra strette tra di loro e i denti che martoriano senza sosta il perno interno del piercing.
-Cosa diamine sta succedendo? Di cosa mi dovrei preoccupare...? Come mai mi hai fatto entrare in casa così in fretta? Forza, parla!-
L'Alpha esita. Gli occhi cremisi vagano lentamente sul viso pallido dell'Omega. Gli osserva la pelle tirata degli zigomi, le ciglia umide, fino a soffermandosi alcuni secondi sulle splendide efelidi che sembrano essere diventate di una chiara tonalità slavata.
-Non è nulla... o almeno niente che riguardi direttamente te. Il problema siamo io e Shinso, e la valanga di questioni irrisolte che ci portiamo dietro da anni.-
Izuku sbatte le palpebre frastornato. Aveva ragione: quei due si conoscono fin troppo bene, e il terrore che aveva intravisto riflesso negli occhi rossi dell'altro, è reale e tangibile. Si sente responsabile, si sente in qualche irragionevole modo, parte integrante di un qualcosa che non riesce ad afferrare. Le note aspre del lime arrivano alle narici dell'Alpha, che si irrigidisce. Percepisce questa voglia irrefrenabile di proteggerlo e di abbracciarlo stretto, farsi spazio inaspettatamente nel suo corpo. Vorrebbe solamente dirgli che non deve preoccuparsi, che lui farà in modo che tutto quanto si sistemerà. Ma non può farlo... dopotutto non ne sarebbe la verità.
-Tu... ehm... ti sei pentito di stare con me? Preferisci abbandonarmi e andartene via? Tornare da... da chi? Oddio, io non ho neppure capito bene a chi abbia fatto riferimento Shinso con quella singolare frase. Non sapevo neppure che vi conoscevate. Ma lui, parlava di qualcun altro o di me?-
Il tono della voce tradisce un desiderio di fede talmente forte, che gli occhi di Katsuki si spostano dolorosamente altrove. Prendono a vagare sperduti verso l'ambiente tutt'attorno. Girovagano pigri sulle luci ancora spente, sul salotto ampio e spazioso, e sul divano morbido. Si fermano a scrutare un punto qualsiasi dell'enorme tappeto shaggy, fissandolo assorto. Emette un lunghissimo sospiro affranto, prima di riappoggiarli in quelli color smeraldo.
-Izuku, ti prometto che finito il calore, ti spiegherò ogni cosa. Soltanto... non ora. Fidati di me ancora un'ultima volta, ti prego.-
Una mano inguantata corre svelta a toccargli la guancia. Izuku appena sente il contatto chiude gli occhi, appoggiandosi con la testa totalmente al suo palmo. Nonostante una morsa dolorosa abbia iniziato a stritolargli lo stomaco, e una vocina interna abbia preso svelta a ravvederlo di stare attento, non vuole fare diversamente.
Si sente talmente dilaniato e impaurito, che una lacrima leggera gli solca la guancia schiantandosi sui guantini scuri dell'Alpha.
Le braccia di Katsuki arrivano veloci alle sue spalle. Le cingono forte, con bramosia, provocandogli una scarica elettrica che gli arriva dritta al cuore. Il muscolo martella nel costato a un ritmo talmente sostenuto che la stessa cadenza chiassosa e irruenta, risuona anche nel corpo caldo dell'altro.
-Kacchan, siamo finalmente a casa da soli e io sto morendo dalla voglia di te. Ho bisogno di toccarti e di potermi illudere che tu sia soltanto mio. Posso... ehm, posso baciarti adesso?-
Le unghie dell'Alpha si stringono sulla pelle dell'altro. Nonostante la situazione ambigua e dolorosa in cui sono caduti, l'unica cosa sicura che ha, è l'incondizionata convinzione che in questo momento vuole stare solamente con lui. Con un ringhio insoddisfatto, avvicina le labbra alle sue. Si cercano frettolosamente, mentre le lingue escono allo scoperto quando ancora sono ferme a metà strada. Si assaggiano vogliose, in mezzo a una accozzaglia furiosa di denti e ansimi.
Le mani non vogliono saperne di stare ferme: palpeggiano e studiano ogni centimetro del corpo dell'altro, tastandolo senza tregua. Izuku si aggrappa alla maglietta dell'Alpha e con impeto la porta verso l'alto. Allo stesso modo, lo stesso gesto lo fa anche Katsuki. Gli indumenti si scontrano al centro pulsante di baci bagnati, di saliva umida e di gemiti mal trattenuti.
Per rendere quest'azione elementare molto più semplice di quello che non è, basterebbe solamente ritrarsi leggermente indietro. Ma i due ragazzi non vogliono saperne di lasciarsi andare, fosse solo anche per un misero secondo. Ogni volta che ne sono costretti, le bocche si ricercano più fameliche di prima, e le mani si addossano maggiormente alla pelle dell'altro.
Arrivano in sala camminando ancora attaccati uno all'altro, a occhi chiusi. I busti sono nudi e bollenti e si strofinano sudati. All'Omega questa aderenza non basta. Lo vuole sentire di più, vuole fargli male, farsi soprattutto male... e godere e urlare. Si alza sulle punte e si protende con tutto il peso verso l'altro, sbilanciandolo.
Katsuki, preso in contropiede, cade all'indietro atterrando di schiena sul tappeto soffice, portandosi Izuku dietro con sè. Mormora un tenue lamento, guardando storto L'Omega.
-Sei un completo idiota.- brontola a voce bassa toccandosi dolorosamente un fianco.
-Ehm, scusami. Non volevo farti del male. Non avevo neppure pensato che avresti potuto cadere...- Si difende balbettano con le guance rosse, prima di scoppiare a ridere di gusto. Katsuki si è totalmente steso per terra e con un sorrisino sulle labbra lo sta guardando ammiccando invitante.
-Adesso che però ti vedo in questa posizione, potrei dirti che in realtà il mio subconscio lo voleva. Ahhh, si lo desiderava tantissimo. Sei talmente perfetto...-
Le braccia dell'Alpha vanno dietro alla testa. Alza un sopracciglio con fare arrogante, emettendo subito dopo un versetto meravigliato quando l'Omega con urgenza lo inizia a spogliare lasciandolo totalmente nudo. Non lo guarda in viso neppure un istante, ma parte con irruenza a fare la stessa identica cosa pure con sè stesso.
-Sai, Deku... ci ho pensato sopra e beh, tu lo volevi.... ma non hai mai domandato a me, cosa preferivo. Magari ora sono stanco e ho sonno.- Dice imitando un sonoro sbadiglio, a bocca aperta.
Izuku gli guarda intensamente in mezzo alle gambe, verso il membro teso e congestionato che gli fa venire un'insana acquolina in bocca. Nel notare lo sguardo fisso su di lui, galvanizzato questo si alza leggermente portandolo a ridacchiare divertito.
-Non penso che tu mi stia dicendo la totale verità. Non sò spiegarti come mai, ma c'è qualcosa di enormemente grosso che mi suggerisce che in realtà tu aspetti la mia stessa cosa.-
Con una mossa veloce, si mette a cavalcioni sopra al suo bacino. Incastra l'erezione stimolandola in mezzo alle sue natiche. E' calda, bollente e umida. Solo a sentirlo così pronto e voglioso, potrebbe già venire.
-Sei meraviglioso, sei tutto quello che voglio... sei...- Un gemito più alto lascia le sue labbra.
-Ahhhhhh, Omega... mi stai adulando talmente bene. Ma io non ne sono ancora così tanto convinto.-
Le iridi verdi brillano di furba determinazione.
-Allora direi che sia arrivato il momento in cui io provi seriamente a convincerti.-
Izuku prende in mano l'erezione dell'Alpha, alzandola e allineandola alla sua entrata. Emette delle leggere fusa prima di calarsi prontamente su di lui. Katsuki inarca la schiena dal piacere. Stende il collo all'indietro e serra gli occhi mentre scariche di euforia si irradiano dalla colonna vertebrale fino a sopra alle spalle.
E' talmente lubrificato, che il suo membro scorre divinamente, come se quel tunnel di perdizione fosse stato creato apposta per lui.
L'Omega sale e scende varie volte, intervallando movimenti più lenti ad altri veloci. Geme a voce alta, continuando a mormorare frasi scombinate e sconnesse. Lo elogia in continuazione per la sua bellezza, per la sua forma fisica e il suo particolare carattere.
Katsuki sorride di questo suo stato confusionario, godendo a bocca aperta. Vorrebbe sentirlo maggiormente, vorrebbe spingerglielo fino in gola e fargli urlare a gran voce il suo totale piacere.
Arcua la schiena, mettendo maggiore enfasi nei movimenti.
-Katsuki... aahhhh.... Katsuki... Io...-
L'Alpha spalanca gli occhi di colpo nel sentire una pioggerellina calda atterrargli sull'addome. Rimane alcuni istanti fermo in quella posizione, sorridendo soddisfatto tra sè e sè. D'improvviso, nota un movimento all'esterno dalla vetrata. Assottiglia lo sguardo dirigendolo verso la figura di Shinso che è ancora ferma davanti a casa sua. Guarda verso di loro inconsapevolmente, senza poterli, in realtà, vedere.
Un sorrisetto impudente gli si forma sul volto.
Si alza di scatto, mettendosi seduto e portandosi dietro il corpo di Izuku. L'Omega, al veloce movimento, emette un versetto meravigliato, prima di umettersi il piercing infastidito.
-Kacchan, io non voglio già finire! Tu sei bellissimo e io sono... uhm, affamato! Non mi basta venire solo una volta.-
-Stupido e arrapato di un Omega, siamo soltanto all'inizio. Con chi cazzo pensi di star scopando? Con gli idioti con cui sei stato fin ora? Voglio solo provare una nuova posizione.-
Lo trascina in piedi, e poi vicino alle parete di vetro della sala. Lo artiglia dal fianco facendolo girare con la schiena al suo petto.
Scende sulle ginocchia, sfiorandogli con le labbra il collo, i muscoli lombari e i fianchi. Glieli mordicchia e succhia, lasciandoli leggeri segni violacei a ogni suo leggiadro passaggio.
-Cerca di non cadermi, ok?-
Le braccia vanno sotto le sue ginocchia e con uno scatto, lo alzano verso l'alto. Con una movenza veloce, Katsuki apre le sue braccia e spalanca le gambe dell'altro. Le allarga per benino, prima di penetrarlo con un unica spinta, da dietro.
-Ehy, attento! Sei un... Dio Santissimo!-Urla Izuku.
L'Alpha ride sommessamente. Il petto si alza e si abbassa divertito.
-No Deku, non lo sono ancora. Ma ho intenzione di fartelo nominare spesso, oggi.-
L'Omega appoggia la schiena all'indietro. Sente i muscoli scattanti dell'altro muoversi a ogni affondo, il fiato bollente che gli atterra sull'orecchio trasformandosi in grugniti eccitati e le dita infilzate nella sua carne.
-Ti piace vero, piccolo sfrontato?-
-Io... si, sto godendo da matti. Lo sento così bene che penso di...- Un singulto strano lo porta a irrigidirsi. Con la coda dell'occhio ha notato un movimento esterno furtivo, e ha messo a fuoco cosa stia veramente succedendo al di fuori della vetrata.
Shinso sta fumando una sigaretta, guardando assorto nella loro posizione.
Izuku si sente andare a fuoco. Si agita sul posto, sentendo la pelle tirargli e un debole lamento di dolore uscire dalle sue labbra.
-Non dimenarti! Oi! Ti farai male!-
-Ma... qui fuori c'è Hitoshi.-Obietta trattenendo il respiro. La paura di farsi vedere, gli ha ingrandito maggiormente la punta del pene che è sul punto di scoppiare.
- Lui non ti vede, soltanto noi possiamo farlo. Pensavo ti piacesse fare le cose sozze.-
Lo spinge in avanti, obbligandolo ad appoggiare i palmi alla finestra. Lo avvicina alla vetrata per farglielo guardare meglio. Izuku socchiude gli occhi con le guance in fiamme, per poi riaprirli subito dopo. E' inebriato, illogicamente eccitato. L'odore di Immortelle lo sta pizzicando ovunque, la situazione sporca e incresciosa e il grosso membro pulsante lo stanno lentamente portando nuovamente verso il punto di non ritorno.
-Kacchan, aspetta... è troppo in profondità. Mi stai facendo... male.-
-Smettila di lamentarti e ascoltami... Ti piace quel tizio là fuori?-
Izuku si morde forte il labbro. Katsuki lo sta letteralmente spaccando a metà. Cerca con tutte le sue forze di dirigere lo sguardo verso Hitoshi, ma il piacere gli sta annebbiando la vista. La saliva cola sul mento, mentre tutto il corpo vibra di intensità.
-No, ahhh, per niente.-
-Ma volevi uscire ugualmente con lui. Perchè?-
-Io... Sento l'odore dei suoi ferormoni, come faccio con i tuoi... pensavo che, ahhh! Non lo so neppure più io cosa credevo di fare.-
Una stoccata più forte porta Izuku a urlare. Il dolore si sta fondendo con il piacere, in un connubio dolce e pungente insieme.
-Vuoi uscire con lui? Vuoi che mi fermo e lo faccio entrare al mio posto?-
Alla domanda la testa dondola velocemente a destra e a sinistra, e le lacrime iniziano a scorrere sulle guance di Izuku. L'Alpha continua a spingere sulla sua prostata in modo sfacciato e invadente e lui... veramente non capisce più nulla. Come diavolo fa questo testone a non aver capito ancora nulla di quello che realmente prova?
-No, ti prego no! Lui non mi piace.-
Con un enorme sospiro si sposta in avanti. Arcua la schiena, arricciando le dita dei piedi. Non riesce più a trattenersi, non riesce più a trattenere nulla. L'orgasmo esplode fuori, imbrattando completamente di liquido vischioso il vetro di fronte.
-A me piaci tu! Sei l'Alpha che ho scelto per la vita.- Urla a pieni polmoni nel pieno del climax.
Katsuki si irrigidisce. Sente il cerchietto di muscoli dell'Omega, vibrare e bagnarsi totalmente. Si contrae impazzito attorno alla sua intimità. Va a fuoco, lo scioglie e lo scompone a pezzi per poi ricomporlo diversamente.
Si toglie di scatto, venendo incredulo con un lunghissimo lamento sulla schiena e sui fianchi di Izuku.
Lo trattiene ancora un attimo per dargli la possibilità di appoggiare meglio a terra i piedi. Lo gira, guardandolo fermo negli occhi. Delicatamente alza una mano inguantata che trema di emozione, spostandogli un ricciolo sudato che gli nasconde parte del viso.
-Deku, ti rendi conto di quello che mi hai appena detto?-
Le sopracciglia scure si aggrottano verso il naso. Il ragazzo sbatte le lunghe ciglia, disorientato.
-Io, sono confuso... non lo so. Non mi ricordo...- Appoggia la testa alla sua spalla, facendosi tenere sù.
Alcune fusa gli partono dalla gola, e con la guancia inizia a strofinarsi addosso alla sua pelle. Le labbra si appoggiano alla clavicola nuda e la baciano con estrema dolcezza. Sale, soffermandosi ad annusare ammaliato la ghiandola piena di Immortelle, per poi salire alla bocca. Lo assaggia ancora, con estrema lentezza.
-Andiamo in camera. Ne voglio ancora.-
L'Alpha sente il cuore randellargli nel petto. Non vuole saperne di tornare ad un ritmo accettabile. E' completamente andato, perso e annientato come lo è il suo padrone. Con un dito gli alza il mento, cercandogli le iridi.
-Si, si adesso andiamo... ma sul serio non ti ricordi cosa mi hai appena detto? Tu... hai affermato che provi qualcosa per me.-
La testa si muove nuovamente a destra e a sinistra.
-No, mi dispiace. Non capisco niente, ho la testa leggera e vuota. Sento un vulcano attivo in mezzo allo stomaco, che ruggisce ed è prontissimo a eruttare lava bollente. E poi, ho tantissima sete. Però una cosa sono certo di saperla. Oh, Kacchan... tu mi piaci proprio tantissimo.-
Katsuki sente alcune perle salate pizzicargli gli angoli degli occhi. Deglutisce il groppo amaro che gli si è formato in gola, cercando di regalargli un dolcissimo sorriso.
-Beh, allora lascia che per una volta risponda anche io a questa insana follia. Mi piaci da impazzire anche tu.-
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Si lo so. Sono più di 5000 parole. Bastonatemi se volete.
E ora: cosa succederà? Avreste voglia di scrivermi che idee avete?
Ah, dunque. Quando ho iniziato a scrivere questa storia, l'idea della vetrata era l'unica che ero sicura avrei inserito. Ci ho messo venti capitoli per farlo, ma poi alla fine è arrivata. Spero vi sia piaciuta come è piaciuta a me!
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