Capitolo Trentesimo
Le solite pareti in tinta chiara, appaiono di fronte agli occhi color smeraldo di Izuku. Nell'aria serpeggia l'odore pungente di disinfettante e alcool, che rimanda irrimediabilmente al pensiero di essere finiti dentro a un ospedale. Altre persone troverebbero probabilmente questo connubio odoroso allarmante, ma a lui quel profumo familiare lo ha invece accompagnato per quasi tutta la vita. Come poi del resto gli abituali aghi nelle braccia, gli strumenti freddi appoggiati al corpo, e quelle mani esperte che ora non gli fanno neppure più così tanta paura.
Lo sguardo si sposta distratto e prende a vagare ovunque, soffermandosi appena sui vari attestati attaccati al muro, e sui molti libri di medicina appoggiati sulle mensole.
Conosce a memoria qualsiasi centimetro di quella stanza rimasta col tempo, pressoché immutata. Distingue alla sua destra il lento pulsare dei dispositivi, avverte il solito ticchettio strascicato dell'orologio a pendolo e comprende l'esatto momento in cui gli infermieri arriveranno a prelevargli il sangue.
Anni e anni passati nello stesso angosciante modo.
Eppure adesso, finalmente qualcosa di diverso c'è. Ed è proprio sè stesso.
Perché lui è incredibilmente contento.
Sorride apertamente a tutti, senza riuscire a mascherare quella traboccante felicità che la vita gli ha finalmente deciso di regalare.
-La vedo incredibilmente allegro quest'oggi, Signor Midoriya. - Dichiara il medico, non riuscendo a nascondere nella voce, l'apprensione che prova.
L'Omega sposta lo sguardo verso l'uomo, che nel frattempo lo sta scrutando con espressione severa.
-Lo sono abbastanza.- Risponde senza riuscire a spegnere il sorriso da ebete che ha ben piantato sul volto. Agli occhi degli altri deve proprio sembrare uno scemo. Ed effettivamente, ben pensandoci, lo è pure: uno scemo totalmente e fottutamente innamorato cotto.
-Ho notato che ha il segno di un morso sul collo, quindi posso immaginare che un Alpha lo abbia marchiato. E' stato per caso il Signor "non le serve sapere il mio nome"?-
Al pensiero del primo incontro terrificante che Katsuki ha avuto con l'uomo, un leggero accenno di risa gli attraversa la gola. Quante cose sono cambiate in questi pochi mesi, se ci ripensa non riesce sinceramente ancora a crederci.
-Si, è stato proprio lui.-
Il dottore non ribatte. Prende alcune gocce di sangue dell'Omega, da una provetta che è appena stata riempita. Con concentrazione le inserisce all'interno di una fiala trasparente, che finisce con una piccola ampolla. Aggiunge al suo interno della soluzione colorata, chiudendola attentamente e tenendola stretta tra le dita. Rialza la testa verso Izuku, iniziando a scuotere forte il composto.
-L'ultima volta che ci siamo visti avevo compreso che le cose tra voi due, non andassero poi molto bene.-
-Effettivamente era proprio così. C'è stato un momento in cui ho creduto di averlo perso per sempre. Ma poi siamo riusciti a sistemare le incomprensioni, e grazie a lui penso di essere finalmente riuscito a ristabilire i miei cicli. Con l'altro Alpha dominante di cui le avevo.... ehm accennato, non riuscivo a sentire niente. Ne eccitamento, ne odori, proprio... nulla.-
ll dottore al sentire quelle parole, si blocca stupito qualche istante con la boccetta ancora ferma in aria. Lo sbircia confuso, prima di tornare a scuoterla con maggiore fermezza.
-Probabilmente il fatto che fosse un Alpha dominante, non incideva ugualmente nella sua guarigione. Dobbiamo esserci sbagliati, dopotutto la medicina non è una scienza esatta. L'importante è essere giunti a una degna conclusione. Vediamo ora se possiamo dichiarare con assoluta certezza, che la sua rinascita come Omega sia dovuta soltanto al Signor Bakugou. Siete per caso anche mate?-
Le guance del ragazzo si imporporano di imbarazzo.
-Già.- Asserisce, abbassando per qualche secondo lo sguardo verso terra. Sta lottando internamente con la sua parte istintiva, per non riprendere a sorridere nuovamente come un imbecille, e a urlare di gioia. Cerca di radunare la sua attenzione e incanalarla verso altro: si impone di osservare solamente come il liquido nella provetta sia mutato, diventando di un bel colore rosa acceso.
Il medico ne prende alcune gocce e le inserisce in un macchinario, che inizia subito a tracciare un grafico. I risultati vengo immediatamente visualizzati anche su un enorme schermo disposto alla loro sinistra.
-Signor Midoriya, posso confermarle che i suoi cicli sono in totale ordine. Il suo corpo ora, è perfettamente funzionante.-
Le lacrime spingono con forza ai lati degli occhi, mentre un piccolo singhiozzo gli scuote il petto. Una mano scivola tremante fino all'altezza del cuore, e ci si artiglia contro tastandone con forza le costole. Adesso può finalmente ammettere a sé stesso che era da stamattina che aveva una paura agghiacciante di recarsi in clinica. Il pensiero che qualcosa potesse andare storto, lo aveva accompagnato per tutta la notte.
Deglutisce il magone, esaminando accuratamente il viso dell'uomo che sta ancora guardando alcuni numeri. E' totalmente assorto nella loro contemplazione. Segue con le dita alcune righe, sbuffando con un sopracciglio alzato. Izuku percepisce la sua confusione raggiungerlo e i suoi ferormoni turbati, pizzicargli irragionevolmente la punta del naso.
-Dottore..- Lo chiama con estrema delicatezza. -C'è... ehm, c'è per caso qualcosa che non va?-
Il medico alza la testa guardandolo intensamente negli occhi. Il vortice di schegge impazzite che ci legge al suo interno, porta Izuku a sentirsi spezzare in mille pezzi. Anni e anni a indagare sul viso delle persone per capire quando era il momento in cui sarebbe dovuto scappare, gli è servito a salvarsi da innumerevoli situazioni spiacevoli. Nonostante ciò, allo stesso tempo, adesso gli distrugge quella effimera felicità che aveva creduto di avere lì, vicina a portata di mano.
-Per favore, mi dica immediatamente cos'è successo.-
-I suoi valori... ci sono alcuni dati che non sono in linea.-
-E...?-
-E non vanno assolutamente bene. Sono troppo alti. Mi turbano in particolar modo, questi due...- Indica con un cenno alcune stringhe di caratteri sul monitor. Izuku li osserva come in trance, non capendoci più nulla.
-Dovrebbero essercene non solo la metà, ma addirittura un terzo.-
Si ferma dal parlare, sospirando e lanciandogli un ulteriore sguardo costernato. Un brivido di rabbia furiosa, attraversa la colonna vertebrale dell'Omega che si umetta il piercing in preda alla disperazione.
-Smettiamola di girarci attorno, e mi dica chiaramente cosa la sta agitando. Sono preparato a qualsiasi cosa, e in questa clinica lo sapete tutti perfettamente.-
-Ok, in nome della nostra lunga conoscenza cercherò di essere il più franco possibile. Tutto indica che lei sia sterile.-
La furia di un attimo prima, lascia il posto a un vuoto dilagante. Si sente le pulsazioni aumentare, il volto sbiancare e la testa vorticare convulsamente. Sbatte le ciglia alcune volte, arricciando le labbra in un amaro sorriso sarcastico.
-Non è possibile, lei si sta sicuramente sbagliando. Sono anni che ogni due settimane, mi sottoponete ai vostri maledettissimi test medici, e ora...? No, io non ci posso credere. Quel coso traballante che chiamate macchinario, si è sicuramente rotto o è impazzito.-
Il medico lo osserva nuovamente con espressione amareggiata. Sospira tristemente, oscurando lo schermo del monitor.
-Comprendo perfettamente la sua negazione. Come le ho detto prima, la medicina non è una scienza esatta. Oltretutto nei casi isolati come il suo, il tentare è l'unico modo per arrivare alla conoscenza dei fatti. Le chiedo di pazientare ancora un po' e di tentare di stare tranquillo per altri due, tre giorni. Studieremo meglio la correlazione tra il suo sangue e i dati esposti, e le faremo sapere qualcosa di preciso al più presto.-
•
Katsuki raggiunge la compagnia di ballo, nel solito locale in cui si trovano oramai da anni. Con il passare del tempo, il posto è rimasto lo stesso che scelgono quando vogliono festeggiare qualcosa. E oggi, diamine! Oggi c'è moltissimo da festeggiare. Lui e Izuku hanno vinto la gara, e ora manca soltanto un piccolissimo e ultimissimo scoglio da superare, per poi andare a disputare il titolo di Master ai nazionali.
Non poteva neppure lontanamente immaginare che la sua vita, nell'arco di così poco tempo, si sarebbe totalmente trasformata in quel modo. Ha trovato il suo mate, sta per coronare il suo più agognato sogno professionale e non ha più rimorsi per quello che ha combinato da adolescente.
Sbircia preoccupato l'orologio, meditando sulla motivazione che ha portato il suo compagno a non essere ancora arrivato all'appuntamento. Oggi è voluto recarsi da solo in clinica per fare gli ultimi controlli, ma appena terminati gli ha inviato un messaggio secco di poche righe, dove lo informava che doveva finire di fare alcune commissioni prima di raggiungerlo.
Lo ha percepito strano, distaccato, ma ha preferito lasciargli tempo e spazio personale.
Saluta i compagni con un cenno del capo, sghignazzando compiaciuto quando si trova pressato in mezzo a due forti e conosciute braccia, che lo hanno appena avvolto stretto.
Kirishima lo stringe ancora di più, prima di lasciarlo andare.
-Cercavo proprio te.- Dichiara Katsuki subito, guardandolo profondamente dentro agli occhi rossi.
Prima di continuare il discorso però, esita alcuni istanti, schiarendosi la gola a disagio. Sa esattamente cosa dovrebbe dirgli, solo che ha una paura fottuta di ferirlo.
L'amico sorride, abbassando consapevolmente lo sguardo verso terra.
-So perfettamente cosa stai cercando di fare e sinceramente speravo proprio andasse così.- La testa si rialza e nuovamente le iridi cremisi si incastrano in quelle altrettanto infuocate dell'altro.
-Vuoi adottare Eien, giusto?-
La schiena si abbassa immediatamente, modificando la postura in una forma abbattuta.
-Mi dispiace Eijiro. Mi sono reso conto in ritardo, di quanto fossi già affezionato a lui. Avete già avviato le pratiche?-
L'amico si stringe sulle spalle, mordendosi il labbro inferiore.
-Sinceramente ho preferito fermarmi e attendere il tuo ritorno. Lui... lui non mi vuole. Ci siamo visti spesso in questi ultimi giorni, ma quel bambino continuava soltanto a chiedermi costantemente di te. Mi ripeteva senza tregua, quanto tu fossi un Alpha meraviglioso. Dopotutto hai salvato il suo eroe 'Zuzu, nessuno oramai potrebbe mai più essere al tuo livello.-
Le guance di Katsuki prendono fuoco. I lati delle labbra si alzano verso l'alto, mentre si gratta una guancia, sorridendogli in modo impacciato.
-Beh, allora direi che possiamo procedere ad adottarlo io e Izuku.-
-No, io direi che a questo punto, voi dovete procedere a farlo. Sarete dei bravissimi genitori, lo so.-
I ferormoni carichi di affetto dell'amico, avvolgono dolcemente il corpo di Katsuki, come se fossero un caldo abbraccio. Sono esattamente come lui: nobili, intensi e coraggiosi. Una voglia irrefrenabile di dirgli quanto si senta incredibilmente fortunato ad averlo accanto, gli pizzica la punta della lingua.
-Dov'è il tuo compagno?- Domanda invece, notando come Kirishima abbia capito esattamente cosa stava per succedere, e si sia fatto indietro di due passi per dargli il tempo necessario a ricomporsi.
-Odia stare in mezzo alla gente e ha preferito rimanere a casa. Ma al più presto, prometto di fartelo conoscere meglio. Sai... abbiamo pensato di procedere ugualmente con l'adozione di un altro bambino. Abbiamo sentito un feeling particolare con lui.-
-Con chi?- Domanda Katsuki confuso, passando mentalmente in rassegna i volti di tutti quelli che erano presenti l'ultima volta in ospedale.
-Kan.- Dichiara Kirishima, ridacchiando di fronte all'espressione completamente allibita dell'amico.
-Aspetta un attimo... è per caso quello scricciolo biondo, fissato con i muscoli? Cristo Santo, è proprio adatto a un armadio a quattro ante come te!-
Scoppiano a ridere entrambi, e Katsuki tentenna alcuni istanti per poi fregarsene della gente e di quello che potrebbero dire. Lo afferra dalle braccia e se lo stringe forte al corpo, in una tenera morsa fraterna. Lo molla praticamente dopo neppure un secondo, con le guance imporporate dall'imbarazzo. Gli osserva attentamente il collo, assottigliando le iridi guardingo: un bel segno violaceo di denti, spicca sulla pelle olivastra.
-Il tuo Omega ti ha marchiato?-
-Si, ora siamo una coppia a tutti gli effetti. E tu? Quando pensi lo farà Midoriya?-
-Quando la sua testa malata deciderà di collaborare e lascerà da parte le sue inutili paranoie. Sa essere molto testardo e irragionevole a volte. Aspetterò... dopotutto a me non interessa di nessun'altro. Sono perdutamente innamorato di lui.-
-Fidati amico mio, che per chi come me ti conosce molto bene, la cosa è fin troppo evidente. A proposito di lui, il tuo uomo è appena arrivato.-
Katsuki volta la testa all'istante, esaminando la zona alla sua ricerca.
Lo vede entrare e salutare affettuosamente gli altri compagni. I capelli ricci sono gonfi e cespugliosi, le iridi smeraldo sono grandi e brillanti, e sul volto risaltano le lentiggini scure. L'Alpha non riesce a non fissarlo ammaliato: il piercing, i tatuaggi che escono impudici dalla maglioncino a collo largo e quelle gambe toniche fasciate in skinny chiari .
E' bellissimo.... e perfetto. Come diavolo ha fatto a non accorgersene prima?
Con due falcate velocissime lo raggiunge in un secondo, ringhiando possessivo e strappandolo dalle chiacchiere degli altri. Gli appoggia svelto le mani sui fianchi, dandogli un lungo bacio bagnato. Izuku spalanca gli occhi sorpreso dalla foga, prima di aprire la bocca e rispondere allo stesso urgente modo. Gli ridacchia felice sulle labbra, staccandosi e appoggiandogli le dita sulle guance bollenti.
-A cosa devo questo benvenuto così caloroso?-
-Al semplice fatto che ti amo.-
Alcune tenere fusa si alzano dalla gola dell'Omega, che sbatte le ciglia emozionato.
Un sonoro applauso risuona nel locale. Tutti i compagni sono girati nella loro direzione.
-Facciamo un brindisi alla coppia del Giappone, che porterà di nuovo a casa il titolo di Master!- urlano in coro.
Alcuni bicchierini pieni di alcool, planano in mezzo ai loro visi e i due ragazzi, li afferrano girandosi verso i compagni. L'Alpha ne butta giù prima uno, e poi un altro, che gli è apparso magicamente di nuovo di fronte.
Uno sbuffo esce dalle labbra di Izuku.
-Stasera hai intenzione di ubriacarti?-
-Perchè no? Dobbiamo festeggiare, per questo e per tante altre cose...-
Lo prende dalle gambe e lo alza, baciandolo nuovamente. Il cuore dell'Omega batte talmente forte che potrebbe rompersi per la troppa felicità.
Sorride euforico, tornando con i piedi a terra e scoprendosi divertito dal terzo bicchierino che l'Alpha sta buttando giù. Prima però che sia completamente andato, ha bisogno di confessargli una cosa.
-Kacchan...- Mormora a bassa voce, strizzando le mani tra di loro.
Il timbro basso e la leggera titubanza, portano Katsuki ad aggrottare la fronte.
-Ti dovrei parlare. Possiamo spostarci un attimino, più in là?-
L'Omega si colloca in un punto del locale leggermente più appartato, appoggiando le spalle al muro. Prende coraggio, deglutendo la saliva e guardandolo ben fermo dentro alle iridi.
-Il medico oggi mi ha detto che i cicli si sono stabilizzati, ma che comunque i valori non sono giusti. C'è' il rischio, che non possa avere figli.-
L'importanza della notizia, il turbamento che il suo compagno deve provare e il dolore iracondo che gli sporca le iridi verdi, destabilizza totalmente Katsuki. Sbatte i piedi per terra, sentendosi immediatamente piombare addosso tutto l'alcool appena ingerito. Un panico tremendo gli aggroviglia lo stomaco.
-Dio Santo! Perchè non me lo hai detto subito? Sarei rimasto con te, oggi! Potevamo stare a casa, o fare altro... potevamo... Cazzo! Mi sento di merda... ma tu? Tu come stai?-
-Oh, sinceramente io non sono neppure tanto scosso. Avevo bisogno proprio per questo motivo, di restare da solo. Che non possa diventare una "madre biologica", non è per me, più molto importante ora che ho te e che adotteremo Eien. Mi turba maggiormente il pensiero che tu magari avresti voluto dei figli tuoi, e che io non possa invece dartene.-
Una mano gli arriva sul mento. Glielo alza maggiormente, obbligandolo a guardarlo negli occhi.
-Non ci pensare neppure. Non mi interessa nulla. Io voglio te, e mi sta bene così.-
-Fino a che puoi, non preferiresti per caso sceglierti anche un altro Omega?-
Un ringhio arrabbiato scuote il petto dell'Alpha. Alcuni ferormoni carichi di rabbia e disgusto, svolazzano attorno a loro.
-Stupido Omega pervertito, non lo dire neppure per scherzo.-
-Sicuro sicuro? Non vorresti neppure... Yō?-
-Ma che cazzo stai dicendo, idiota? Bevo io, e ti ubriachi tu?-
Un sospiro rassicurato, lascia involontariamente le labbra di Izuku.
-Sono molto felice di sentirtelo dire, visto che "il nominato" è appena entrato dalla porta e sta venendo verso di noi.-
Un brivido di fastidio investe totalmente il corpo di Izuku nel momento esatto in cui nota come Katsuki si giri di colpo. Irrigidisce le larghe spalle, e la mani gli si chiudono a pugno. L'Omega non può che avvalorare l'ipotesi che l'immagine del suo ex ragazzo, lo scuota ancora.
Lo esamina anche lui, sorprendendosi di come si sia rimesso in totale forma in soli pochi giorni. Cammina lentamente, sotto lo sguardo attento e premuroso di Shinso.
Ha i capelli scuri sistemati in una capigliatura molto simile alla sua, la pelle del viso è lattea e alcune efelidi gli sporcano gli zigomi. Un enorme sorriso gli abbellisce il volto.
E' carino... è maledettamente carino. E lui è fottutamente geloso.
-Complimenti ragazzi, siete stati bravissimi. Ho visto la replica della gara sul canale di Try. Siamo voluti passare anche noi dalla festa in vostro onore, per farvi le nostre congratulazioni. Per quello e... ehm, anche per il resto.-
Katsuki osserva le mani dei due ragazzi rivolte verso di lui, in segno di pace. Alza un sopracciglio, dando una rapida occhiata a Izuku che si sta umettando il piercing, nel solito modo agitato.
Sospira rassegnato, prima di stringere
quella di Shinso e poi quella di Yō.
La pelle nuda del palmo che tocca la pelle dell'altro Omega, sta facendo sbarellare la testa di Izuku. Il ragazzo percepisce nettamente il sudore colargli lentamente lungo la colonna vertebrale, alcuni freddi tremiti scuotergli le gambe e la vista appannarsi.
Un moto di nausea lo investe all'improvviso, facendolo piegare a metà.
-Ehy, stai bene?- Domanda Katsuki, preoccupato.
-Si, è tutto ok. Devo solo andarmene un attimo in bagno, ma arrivo subito. Scusatemi, ma oggi è stata una giornata particolarmente pesante. Tu resta qui e non allontanarti da questo punto, per nessun motivo.-
L'ultima frase viene impartita con tono secco. L'Omega nel pronunciarla, ha guardato appositamente negli occhi soltanto il suo Alpha, facendolo con fermezza e decisione. Lo sguardo penetrante e perentorio non è sfuggito a nessuno. Poi ha girato le spalle, allontanandosi veloce.
Katsuki si morde il labbro, indeciso se seguirlo ugualmente o meno.
-Se sono stato io a farlo scappare in quel modo, lo comprendo. L'ultima volta sono stato terribilmente maleducato e antipatico. Forse l'offerta che ti ho fatto, l'ha spaventato.-
L'Alpha si volta, fronteggiandolo con espressione decisa.
-Non penso sia per quello. Lui sa perfettamente che per me, non esiste nessun altro Omega al di fuori di lui.-
Yō sorride amabilmente, scrollando le spalle.
-E infatti siamo qui apposta per dimostrare che non vogliamo dividervi. Io e 'Toshi stiamo andando a vivere insieme.- Ribatte sicuro, guardandolo negli occhi.
Le iridi scure brillano di sfida, ma anche di un qualcosa che non riesce totalmente ad afferrare. E' come se sapesse perfettamente, che qualsiasi cosa possa succedere, lui sta vincendo lo stesso la battaglia.
-Amore, mi andresti gentilmente a prendere un bicchiere di vino? Stasera vorrei festeggiare anche io. Nel frattempo può rimanere Katsuki a farmi compagnia... nel caso non mi sentissi bene.-
Shinso guarda un secondo prima uno, poi l'altro. Sbatte le ciglia attendendo un movimento positivo dall'altro Alpha, che gli confermi che può andare.
Appena rimasti soli, Yō si passa una mano in mezzo ai capelli, socchiudendo gli occhi e facendo una leggera smorfia di dolore.
-Vuoi sederti?- Domanda Katsuki, guardandosi attorno alla ricerca di una seggiola.
-Prima vorrei scusarmi con te. Quante volte ancora dovrò farlo perchè tu possa seriamente perdonarmi?-
-Almeno altre mille.-
-E dopo sarà tutto a posto tra di noi?-
-Vedremo...-
Il leggero sorriso dell'Alpha, porta l'Omega a scuotere la testa divertito. Ha le guance rosse e il respiro pesante.
-Sei sempre il solito zuccone! Gli anni passati non ti hanno cambiato affatto. Ho visto in televisione la vostra intervista... E' bellissimo quello che volete fare, la trovo una cosa straordinariamente romantica. Non avrei mai immaginato di svegliarmi e di vederti cresciuto, in veste di padre e di uomo innamorato. Io... non avrei voluto che noi... insomma, che cambiasse tutto. Una volta lo eri di me.-
-Era soltanto un infatuazione giovanile. Non voglio sminuire quello che provavamo, ma ora è diverso. Quello che sento per Izuku, che immagino sia la stessa cosa di quello che tu senti per Hitoshi, è un sentimento travolgente. Se penso come potrebbe essere la mia vita senza di lui, mi viene in mente solamente un aggettivo. Devastante.-
-Già.- Esclama laconicamente l'Omega, guardando come da lontano sia appena uscito dal bagno, proprio lo stesso Izuku. Sgrana gli occhi vedendo Shinso fermo da solo al bancone del bar, e inizia a cercarli agitato con lo sguardo. Yō stringe irritato le labbra tra di loro. Si tocca un fianco, emettendo un lungo lamento doloroso.
-Potresti accompagnarmi alla seggiola? Fatico a stare in piedi.-
Katsuki lo prende subito sotto al braccio, sorreggendolo con forza. Lo accompagna alla prima sedia disponibile, aiutandolo a sistemarsi. Si abbassa sulle gambe, mettendosi in posizione quasi accucciata sulle ginocchia. Lo guarda attentamente sul volto pallido, tastandogli la fronte sudata.
-Vado a cercare Hitoshi. Scotti e sei pallidissimo. Altro che bere del vino! Non dovevate neppure pensarci a venire fin qui stasera. Tu non stai per nulla bene.-
Yō sospira tristemente, tirandolo verso di sè con un amaro sorriso sul volto.
-Posso almeno abbracciarti per l'ultima volta? Dopo non ci vedremo praticamente più, e abbiamo passato una vita insieme. O per lo meno... la mia vita.-
A Katsuki arrivano vicini al naso, i ferormoni tristi e sconsolati del ragazzo. Le iridi cremisi vagano sul viso implorante, valutandolo attentamente. Cosa mai potrà essere, regalargli un ultimo abbraccio? Dopotutto, lui è stato per anni il suo unico amico e il suo primo amore.
Lo stringe leggermente, sorprendendosi di come gli tremi contro. L'omega si aggrappa con le unghie alla sua maglia, artigliandogliela forte. Incastra il naso vicino al suo collo, avvicinandosi all'orecchio.
-Sai 'Suki. Sono innamorato pazzo di Hitoshi. Lo sono veramente tantissimo.- Gli sussurra a voce bassa, emanando tenui profumi agrumati.
-Bene. Sono molto felice per voi.- Risponde Katsuki, rilassando i muscoli.
Si sente un completo stronzo, ma aveva erroneamente pensato che l'Omega volesse tirargli qualche tiro mancino dei suoi. Ma finalmente tutto sembra procedere come dovrebbe. Si lascia andare completamente, annusando l'aria e sorridendo di fronte alla maggiore stretta che gli sta dando il ragazzo.
-Siamo mate, compatibili al massimo. E' incredibile come i nostri corpi rispondano uno all'altro... eppure... nonostante lui sia l'Alpha perfetto per me, non potrà ugualmente darmi quello che cerco.-
Katsuki si irrigidisce di botto, indurendo la schiena. Uno stridulo campanello d'allarme, risuona nella sua testa. Tenta di farsi immediatamente più indietro, ma l'Omega è talmente aggrappato a lui che farlo vorrebbe dire cadere, portandoselo dietro.
Ringhia arrabbiato, emanando dei forti ferormoni inaciditi.
-Yō! Lasciami subito!-
- No! Tu non capisci! Io vorrei essere un uomo perfetto come lo è il tuo Izuku, ma non lo sono! Non riesco ad accontentarmi! Prima di andare in coma, tu mi hai detto che saresti stato con me per sempre! Ma ora mi tieni lontano, dicendomi che non mi vuoi più! Mi hai almeno voluto un pochino di bene, o mentivi anche su quello?-
L'Alpha sente il panico farsi strada nello stomaco. Tutto quello che ha fatto fino ad ora, è stato un fottuto sbaglio. Ha pensato di poter cancellare gli errori, di vivere in pace, ma ogni cosa felice sta scomparendo davanti al suo viso. Eppure, due meravigliose iridi verdi, sono l'unica cosa che adesso lo stiano tenendo veramente... vivo.
-Ti ho voluto un gran bene, ma le cose possono cambiare. Possiamo sempre rimanere amici, non dobbiamo allontanarci per forza. Ora però, per favore, io ti supplico... lasciami.-
Le lacrime copiose dell'Omega gli arrivano addosso, ancora prima di sentire il rumore dei singhiozzi dolorosi che emette. La fronte scende e gli si appoggia al petto, mentre alcuni gemiti gli scuotono la gola.
-Io ti avrei regalato il mondo, se solo tu me lo avessi chiesto.-
Yō si tira leggermente indietro con la testa. L'Alpha si sorprende della mossa, credendosi inaspettatamente libero. Fatica però ad avere la velocità per spostarsi subito. Si sente la testa pesante e caotica. I ferormoni carichi di sofferenza che sta emanando l'altro, lo stanno facendo nauseare. Cerca di voltarsi con la testa nella sua direzione, ma quello che succede dopo, è veramente una questione di un attimo.
Con la coda dell'occhio nota come l'Omega sfoderi incattivito i canini, e in una mossa fulminea si avvicini al suo collo.
L'Alpha tenta incautamente di tirarsi indietro, ma lo spazio di azione è misero, e le unghie di Yō sono ancora ancorate ai suoi vestiti. Percepisce dei graffi, del dolore e un gran caldo sulla pelle.
Poi gli arriva un violento strattone che lo ribalta all'indietro. La testa gli sbatte sul pavimento, e attorno a lui si alzano grida disperate. I suoi occhi non riescono a riaprirsi. Tutt'attorno e' troppo buio, e sente le voci arrivare alle orecchie, ovattate e indistinte.
E a distanza di secondi, minuti o ore, gli arriva persino un dolore indescrivibile ovunque. Lava infuocata gli attraversa le vene, spilli appuntiti si inseriscono tra i muscoli e mille odori diversi gli bucano il cervello portandolo vicinissimo a urlare.
La sua coscienza inizia a venire meno, e sviene del tutto con la sola e assoluta certezza, che la sua ghiandola è stata certamente recisa.
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Tadam! Che capitolino pieno zeppo di brutte cose.
Pe fortuna che siamo vicini al Natale!
Comunque, se non aggiungo idee "strane", siamo vicinissimi alla fine.
Altri due, e scriviamo definitivamente la parola "Fine" a questa storia.
In realtà non sono veramente pronta a lasciarli, e voi?
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