Capitolo Trentatreesimo - Epilogo ❤️

Sono passati oramai vari giorni da quando ha provato a marchiare nuovamente Katsuki, ma nulla sembrerebbe essere cambiato. In realtà si potrebbe tranquillamente dire che non c'è "nulla" di differente a parte il suo corpo, che ha deciso improvvisamente di trasformarsi in un entità squilibrata a sé stante, con la voglia di fare un pò quello che più gli pare.

Da stamattina qualcosa nell'aria attorno a Izuku è mutata. Gli odori sono diventati più ostinati, e alcune invisibili fragranze che prima erano appena accennate, ora sono invece magicamente esplose e sono evidenti, marcate e molto stucchevoli. Gli invadono le narici, gli pervadono in gola e gli rimescolano lo stomaco, lasciandogli un senso continuo di nausea.

Sposta gli occhi alla sua destra, dove nella grande aula, il suo compagno si sta preparando alle prove di ballo facendo stretching.
Indossa una maglietta scura aderente senza maniche che gli mette in risalto gli addominali scolpiti. Il pantalone della tuta grigio chiaro gli calza perfetto e gli esalta le gambe allenate e quel rigonfiamento pieno e godurioso posto in mezzo alle gambe.

Izuku alza gli occhi verso il soffitto, morsicandosi bruscamente il labbro inferiore. La pelle del viso gli è diventata improvvisamente rossa e prova ovunque un dannato caldo invasivo. Percepisce inoltre, persino un lieve rimescolamento indisponente che frulla da dentro alle mutande. Non ci sarebbe nient'altro di diverso da aggiungere, se non fosse che oggi si sente ulteriormente e particolarmente sottosopra: il suo corpo è un continuo attraversamento di brividi freddi e ha un imminente e perenne senso di vomito mischiato alla voglia di farsi scopare subito.

Katsuki stende il braccio e lo porta in alto sopra la testa. Da in mezzo all'intricate ciocche bionde ribelli, esamina attentamente la posa rigida di Izuku. L'Omega è piegato in avanti, e da una prima occhiata sembra impegnato a riscaldare i muscoli anche lui. Eppure tiene una postura rigida e sbagliata, mentre si accarezza distrattamente con una mano il ventre. Non poter ancora riconoscere gli stati d'animo del suo compagno dal suo odore, è una condizione che lo rende agitato e soprattutto insoddisfatto.

-Ancora nulla? - Domanda Izuku che ha notato lo sguardo insistente dell'Alpha su di lui. E' consapevole delle fatica che il suo compagno deve star facendo per vivere in un modo così distante da quello che è sempre stato. Purtroppo l'unica alternativa che hanno, è attendere pazientemente tutto il tempo necessario che ci vorrà, sperando che manchi ancora poco.

-Nulla. - Risponde l'altro, tirando giù il braccio e facendo la stessa mossa con quello opposto.

L'Omega abbassa volutamente la testa, schiarendosi la voce e cercando di tenere un tono fermo e casuale.

-Penso che a breve dovremmo provare ad andare da Yō... per capire se con lui è uguale o si è sbloccato qualcosa.-

Ventate di Immortelle inacidite gli arrivano addosso. Izuku serra forte gli occhi e si porta una mano sulla bocca, reprimendo la bile acida che è salita in gola ed è già pronta per uscire.

-Senti Deku, perchè dovremmo andarci? Sei diventato un fottuto masochista adesso? Qualsiasi cosa succederà ancora con lui, a me non interessa più. Io voglio solo te e tu vuoi solo me. Questo dovrebbe bastare per poter chiudere definitivamente la faccenda.-

Una gocciolina di sudore si stacca da in mezzo alla fronte e inizia a percorrere il viso di izuku, che sospira asciugandosela con il dorso.

-Lo so Kacchan, ma quando nascerà il bambino, dobbiamo sapere a cosa potremmo andare incontro. Se tu fossi legato a lui... o se lui accampasse pretese su di te... io... ahhh...-

Al debole lamento che lascia le sue labbra, l'Alpha gli corre incontro sorreggendolo da un fianco. L'Omega ha il viso pallido e sudato, un'espressione sul volto dolorante e continua ad abbracciarsi lo stomaco.

-Ehy, mi stai facendo preoccupare. Stai male?-

-Ehm, un pochino... un... si. Sto male.Ho una gran nausea.-

-Stupido Omega del cazzo.- Borbotta Katsuki, correndo velocissimo a cercare una seggiola per farlo sedere.

La velocità con cui lo fa, e il modo ansioso in cui la sbatte sul pavimento di fronte a lui, lo portano, nonostante il fastidio che prova, a sorridere di tenerezza.

-Kacchan...- Sussurra con voce incerta, appena ci si siede sopra. Alza gli occhi grandi e verdi verso l'alto, infilandoli dentro a quelli preoccupati di color cremisi. - Pensi che potrò continuare le ultime gare con te? Oppure... ehm, dovrò smettere? Ho fatto un paio di calcoli e se anche vincessimo insieme la prossima competizione, la finale sarebbe ugualmente troppo vicina alla data ipotetica prevista del parto. E io non vorrei...-

-No. Non ci pensare neppure. Io non voglio. Cioè, sarebbe corretto che fosse una tua decisione, ma io sarei più tranquillo se tu rimanessi a riposo fin da subito. I primi mesi sono quelli più difficili e io non voglio rischiare che tu stia male per una cosa così... futile.-

Izuku piega la testa di lato, guardandolo attentamente attraverso le lunghe ciglia scure. Non avrebbe mai immaginato che proprio Katsuki avrebbe pronunciato quella parola per descrivere i Master. I ferormoni che emana sono talmente sostenuti e impregnati d'amore, da fargli comprendere perfettamente cosa stia facendo il suo Alpha per lui. Ancora una volta sta mettendo davanti i suoi bisogni, lasciando intenzionalmente indietro i propri. E' veramente una persona eccezionale e lui è dannatamente fortunato ad averlo incontrato. Tira su con il naso, senza riuscire a non guardarlo con le iridi color smeraldo che brillano di emozionante adorazione.

-Non... ehm, non guardarmi in quel modo. Mi fa sentire... strano. Dopotutto, non sto facendo niente di chè: il titolo di campione, posso sempre provare a vincerlo anche il prossimo anno. E tu Deku... tu sei un fottuto caso disperato che accentra su di sè tutte le sfighe del mondo. Se continuassimo a gareggiare insieme, sicuramente rischieresti di partorire in diretta durante una di quelle fantastiche interviste che tanto ami.-

-Stronzo.- Mormora l'Omega ironicamente, ridacchiando divertito. Pensandoci attentamente, il suo compagno in fin dei conti non ha tutti i torti. Con tutto quello che è successo in questi mesi, quello che ha suggerito è un'eventualità che potrebbe persino capitare sul serio.

-Credo che dovremo avvertire la compagnia che la prossima settimana partirai per la gara soltanto tu, insieme al mio secondo. Dici che ci sgrideranno...?-

-Ma va là! Ejiro ne è contentissimo! Non vede l'ora di vederci armeggiare con un mini noi!- prorompe Katsuki allegro, beccandosi indietro uno sguardo torvo da Izuku.

-Non fissarmi in quel modo! Non potevo non dirglielo, lui è il mio migliore amico!-

-Beh, allora dopo chiamo anche io Shoto per informarlo... Mi dispiace un sacco non venire con te alle gare, Katsuki. So quanto ci tenevi a vincere quel titolo insieme.-

-Fa lo stesso. Ora c'e' qualcosa a cui teniamo di più entrambi.-


🧑‍🧑‍🧒‍🧒 ALCUNI MESI DOPO 🧑‍🧑‍🧒‍🧒

La cosa più bella che puoi ricevere da qualcuno che ami, è il suo tempo.

Il timer del forno emette un forte trillo acuto e la lucina che ne segnala il funzionamento si spegne di colpo. Al rumore incessante che proviene dalla cucina, Eien emette un urletto elettrizzato e si lancia come una furia verso la stanza.

-Stai attento! Non correre e non appoggiare le mani sul vetro!- Gli urla Izuku, cercando faticosamente di alzarsi dal divano.

Appoggia i palmi sul morbido tessuto e si fa leva su quelli, rimettendosi in piedi con uno sbuffo stanco.
Nell'ultimo mese la pancia gli è diventata grossissima e lui si immagina essere estremamente somigliante a un enorme palla ripiena. Si accarezza distratto la schiena che in queste ultime settimane inizia a dolergli più frequentemente del solito, avanzando lento verso la cucina. Appena però è arrivato a destinazione, si ferma sbigottito senza riuscire a trattenere un singulto. Il bambino è di fronte al forno, con lo sguardo fermo sull'elettrodomestico. Ne fissa il vetro ostinatamente ma è comunque talmente euforico, da non riuscire a non sbattere le manine tra di loro.

-I biscotti per il tuo papà sono pronti. Adesso li prendo fuori e ti preparo la glassa, così puoi decorarli.-

-Rossa!- Esclama Eien, puntando i piedi per terra con un cipiglio imbronciato.

-Certo... rossa come mi hai chiesto tu.-

Izuku indossa un bel guanto da forno e sposta i pasticcini ancora caldi sulla tavola, sopra un reticolato d'acciaio. Poi controlla un secondo l'orario sul display del telefono, meditando sulla motivazione che abbia spinto Katsuki a non avergli ancora scritto. L'aereo sarebbe dovuto atterrare almeno un ora fa, e lui essere già sulla strada del ritorno.
Si gratta il mento pensieroso, prima di prendere una sac à poche con il beccuccio, e riempirla di composto colorato. Ne taglia con le forbici un'estremità, in modo da formare un piccolo foro.

-Rosso!- Grida di nuovo contento Eien, arrampicandosi su una seggiola e prendendo in mano l'utensile da cucina.
-Rosso fuoco come gli occhi del mio papà!-

Izuku osserva attentamente il bambino che inizia a lasciare segni colorati sui biscotti, cercando di imitare le iridi ardenti del padre. Ridacchia da solo di fronte al disastro che sta lasciando sui dolcetti dalle forme strane, che dovrebbero rappresentare degli omini. Effettivamente non hanno fatto proprio un lavoro eccellente... Katsuki li prenderà in giro di sicuro!

Rimane qualche istante ancora imbambolato a scrutare l'ultimo rimasto immacolato. Sembra che il bambino non voglia terminare la decorazione anche su quello ma anzi, lo stia sbirciando in modo agitato.
-Quello non ti piace? Non lo vuoi fare?-

Eien prende una manciata di zuccherini colorati e glieli sparge sopra, insistendo soprattutto nella zona in mezzo. Il risultato finale è un ammasso vivace di calorie arcobaleno.
-Questo è diverso... lui assomiglia di più alla mia mamma.-

-La tua mamma?- Ripete Izuku frastornato, guardando attentamente la formina tondeggiante e cercando disperatamente di capirci qualcosa.

-Si, tu.. - Mormora il bambino, con le gote rosse.

Un sorriso emozionato si apre sul volto di Izuku. Che Eien impazzisca per "il padre", è un fatto oramai evidente e risaputo. Non che non lo capisca, anzi al contrario lo appoggia in pieno. Katsuki è ovviamente un Alpha, ma certamente ai suoi occhi non è un Alpha qualsiasi. E' il primo uomo che si sia preso mai veramente cura di lui, il primo che lo abbia accarezzato senza fargli del male o che lo abbia accompagnato a letto senza avere secondi fini. Inoltre è sicuro che sia stato addirittura l'unico che gli abbia finalmente mantenuto quella promessa di famiglia che è stata fatta fin dal principio. E' diventato in parole povere, il suo miracolo proprio come prima lo è stato ugualmente per Izuku.

Esattamente per questo motivo, conoscendone la cieca venerazione che il bambino prova nei suoi confronti, il piccolo gesto compiuto nei suoi confronti, prende ancora più significato.
-Per me?- Domanda a voce incrinata, senza riuscire a nascondere un piccolo singhiozzo.

Si passa una mano sul pancione, tirando su con il naso. Per questa mancanza di autocontrollo potrebbe dare la colpa agli ormoni sballati, o al fatto che in questo cucciolo rivede il sè stesso di tanti anni indietro. Ma rimane il fatto che sapere di essere stato totalmente accettato, è qualcosa di veramente incredibile.
-Per me.- Ripete a voce ancora più bassa senza aspettare risposta, avvicinandosi al bambino e abbracciandolo stretto stretto.

La guancia di Eien si schiaccia contro quel morbido pancione enorme, e alcune note di pop corn vengono rilasciate dalla sua ghiandola.
-Ehm, 'Zu- 'Zuzu... af.. afiu.. AIUTO! Mi stai soffocando!- Ribatte ridacchiando felice e cercando con una manina di spostarsi.
Ma non lo vuole fare proprio proprio del tutto. Se ne rimane lì, abbracciato e spiaccicato in quel modo, a prendersi le meritate coccole ancora alcuni istanti.

I due Omega sono talmente presi dal momento, da non essersi neppure accorti del rumore prodotto dalla chiave di casa che è girata nella toppa. Katsuki è già rientrato, ma se ne è rimasto in silenzio all'ingresso a godersi estasiato la dolcissima scena di fronte a lui.
Essersi recato altrove per lavoro, stavolta è stata una delle esperienze peggiori della sua vita. Non avrebbe neppure voluto farlo, ma insieme al sostituito di Izuku avevano vinto la scorsa gara, e quindi volarsene in Europa a disputare la finale, era una tappa obbligata.

Si appoggia con le spalle al muro per osservare divertito come il suo grande Omega abbia preso peso in questo ultimo mese. Visto da dietro, la forma de fisico è più rotondeggiante ma il colore verde dei riccioli spicca lo stesso brillante e lucente. La pelle delle braccia nude sembra addirittura diventata più rosata e morbida, e il sedere bello pieno è ancora più... invitante.

Si stacca con la schiena dal muro avanzando di alcuni passi e spostando la testa di lato per posare lo sguardo sul suo piccolo Omega, che sta tentando in ogni modo possibile di staccarsi dalla stretta di Izuku.
Il bambino alza di scatto la testa in alto annusando confuso l'aria, prima di squittire capricciosamente e sgusciare fuori dall'abbraccio. Sgrana gli occhi nel trovarsi l'Alpha a poca distanza da lui.

Katsuki ridacchia divertito di fronte all'espressione stupita del bambino, prima di abbassarsi sulle ginocchia e aprire le braccia.
E' un chiaro invito che Eien non può proprio rifiutare. Neppure gli finisce di arrivare addosso che già le fusa sono iniziate a prorompere dal suo corpicino. Sono talmente alte e piene, da stordirlo. Ride estasiato nel sentire il bambino che gli artiglia la maglia e gli infila il naso sulla ghiandola. I capelli tagliati in una capigliatura corta e alla moda, gli pizzicano il naso. Tenta di spostarglieli, mettendosi in una posizione di precario equilibrio, quando un secondo corpo gli si spalma contro e lo porta a cadere all'indietro.

-Cristo Santo!- Esclama l'Alpha steso sul pavimento, mentre il bambino continua a non mollarlo e stargli avvinghiato sopra senza avere nessuna intenzione di spostarsi.
-Siete soltanto molto contenti di vedermi o state cercando di ammazzarmi?-

Ora le fusa sono prodotte da entrambi gli Omega e questo ronzare ritmico e continuo, è talmente musicale e intimo da fargli salire le lacrime di felicità agli occhi.
Izuku si tira indietro, porgendogli la mano per aiutarlo a rialzarsi.
-Ci sei solamente mancato tanto.- Dice guardandolo con quella solita espressione maliziosa che ogni volta lascia Katsuki senza fiato.

L'Alpha si rialza, cercando di nascondere le gote rosse dietro il bambino che è ancora stretto tra le sue braccia.
Si avvicina a Izuku per lasciargli un bollente bacio sulle labbra e per strizzargli, in modo poco nascosto, una natica.
-Sei diventato... tanto. Sicuro che non ci siano dei gemelli lì dentro?-

-Mh-mh.- Annuisce lui, guardandosi attorno e cercando di vedersi i piedi.
-Ma effettivamente in questi ultimi giorni, la pancia è diversa. Pende drasticamente verso il basso.- Aggiunge pensieroso, prima di scrollare le spalle e sbattergli l'indice sul petto.

-Ma parliamo di te! Io ed Eien non abbiamo guardato appositamente la gara in televisione. Non abbiamo neppure acceso la radio, ne risposto alle chiamate. Avete vinto? Sei il nuovo campione Master del Giappone?-

Izuku percepisce sentori buoni di Immortelle, delicati e freschi, solleticargli la punta del naso. Si prepara all'esplosione di gioia, rimanendo invece bloccato sconvolto sul posto, quando Katsuki nega con il capo.
Nonostante ciò, sul viso mantiene lo stesso un sorriso sereno e anche la posa sembra essere rilassata e calma.
-No?- prova nuovamente a domandare l'Omega, sbattendo incuriosito le lunghe ciglia.

-Non abbiamo vinto.- Ammette l'Alpha, facendo scendere il bambino dalle sue braccia.

-E come mai sei così... quieto?-

-Beh, fa lo stesso. Ci posso sempre riprovare il prossimo anno, magari facendolo con il mio vero partner!-

-Oh Kacchan, non doveva andare così! Era il tuo sogno! E se la prossima volta qualcosa non andasse come dovrebbe? Se non riuscissi più a rimettermi in forma...? O se fossi nuovamente incinto?-

-Lasceremo il ballo e formeremo una bella squadra di calcetto. Quanti figli ci servirebbero?-

-Quanto sei stupido! Cerca di fare il serio! - Lo rimbrotta Izuku, ridacchiando divertito.

-Deku, io sono serio. Lo sono fottutamente. Ho già tutto questo...- Con una mano va ad indicare le cose tutt'attorno a lui. -... ho te, Eien e una piccola pupetta in arrivo. Non si può avere tutto dalla vita, no? E smettila di preoccuparti... sono veramente sereno.-

Un sopracciglio si alza verso l'alto.
-Non dovresti dire parolacce davanti al bambino.-

-Ma quale...? Fottutamente? Ma non lo è... è... solo un rafforzativo. E poi non succede nulla se lo sente!-

-Mmm, ed è sempre perchè sei molto sereno, che non sei tornato a casa in macchina? Eien non ha riconosciuto il solito rumore della sportiva, altrimenti ti avrebbe scoperto molto prima.-

-Ho preso un Uber. Non mi andava di guidare.-

-Già... peccato che questa cosa la fai solamente quando sei molto nervoso.-

-Forse un pochino lo sono. Ma solo un pochino....- Ammette alzando le spalle e ridacchiando di nuovo.

A sentire la frase del suo papà, Eien arriccia il naso e scappa in cucina come un razzo. Si arrampica sul tavolo afferrando al volo un biscotto, e portandolo subito a Katsuki.
L'Alpha lo esamina attentamente, guardando la forma strana e quel rosso glassato sparso un pò ovunque.
-Wow cucciolo, è... bellissimo. E' tutto per me?- Domanda, rabbrividendo.

-Li abbiamo fatti io e 'Zuzu per il tuo ritorno... per dimostrarti quanto fottutamente ti amiamo!-

Katsuki si schiarisce la gola, cercando di evitare lo sguardo assassino del suo compagno. Deglutisce la saliva, obbligandosi a guardare più approfonditamente il dolcino. Magari cambiare argomento potrebbe aiutarlo a salvarsi da una predica del suo compagno.
-Tutto questo rosso... è per caso una fragola?-

-Noooo.- Ribatte Eien, prtandosi una manina sulle labbra e sorridendo.

-Una mela?-

-Ma no, papà! E' un uomo!- Esclama ridendo ancora.

-Un uomo... e come mai è coperto di sangue?-

Un'espressione inorridita attraversa il viso del bambino. Katsuki si rende conto della castroneria che ha appena detto e si schiaffa una mano sul volto in preda al panico.
-Stavo scherzando. Ehm, si vede che è un... uhm, che è...-

Izuku annusa i ferormoni acidi che stanno producendo entrambi, e sposta gli occhi verso il soffitto. Cerca di mettersi in una posizione in cui Eien non possa vederlo, e guarda fisso l'Alpha indicandolo con un dito.
Katsuki si osserva smarrito attorno a sé, digrignando i denti frustato. L'Omega sbuffa sconsolato e gli indica alcune volte i suoi occhi.

Finalmente, un lampo di consapevolezza attraversa le iridi cremisi dell'Alpha.
Un sorrisetto sghembo appare sul suo volto.
-Ma certo! Questo sono io! E questo rosso sono i miei occhi!-

-Il mio papà!- Grida felice Eien, tornando ad abbracciarlo.

-Lo avevo capito fin da subito. Ti stavo solamente prendendo un pochino in giro. Stavo solo... scherzando.-
Annuncia con fare scanzonato, prima di voltare lo sguardo verso Izuku che lo sta osservando con le mani appoggiate sui fianchi ed espressione contrariata.

Katsuki alza il pollice in alto e gli mima un bacio, ignorando bellamente la sua occhiataccia.

Il suono improvviso del campanello della porta, li fa trasalire. L'Alpha guarda preoccupato verso l'Omega, aggrottando la fronte.
-Aspetti per caso qualcuno?-

-In realtà attendevo solo te, ma tu sei già qui. Quindi a meno che tu non sia un alieno mutaforma...-

Katsuki allunga il collo cercando di capire chi possa essere dalle vetrate del salotto, scorgendone immediatamente due chiome che riconosce praticamente all'istante. Un moto di stizza lo avvolge immediatamente.
-State fermi qui. Anzi, andatevene in salotto, o meglio ancora in camera, e restateci fino a quando non vi chiamo io.-

Appena apre la porta e le figure appaiono per intero, un ringhio spontaneo gli sgorga dal petto.

-Ciao Kat.- Saluta Shinso, abbozzando un lieve sorrisino imbarazzato. -Non eravamo sicuri foste in casa. La tua macchina lì fuori non c'è.-

-Ci dispiace per come è andata la gara. L'abbiamo seguita in televisione.- Aggiunge anche Yō, rimanendo a testa bassa.

L'Alpha non lo calcola minimamente, ma non per causargli appositamente del male o per fargliela pagare. Ora l'Omega gli è completamente indifferente. Se prima avrebbe potuto tentare di creare con lui una relazione di amicizia, ora solamente vederlo gli fa provare un forte sentimento di repulsione.

-Cosa volete?- Domanda, cercando di dominare i ferormoni arrabbiati che è sicuro di star emanando. Non vuole far preoccupare né il suo compagno, né il suo bambino.
Ma probabilmente la sua natura animalesca proprio non riesce a zittirsi o a limitarsi, perchè Izuku appare subito di fianco a lui.

L'odore di lime e menta, addolcito da delle note mature e feconde, sorprende gli altri due ragazzi.
-Izuku! Sei... stupendo!-

All'esternazione sincera dell'altro Omega, Izuku si sofferma alcuni secondi per osservarlo attentamente. Nota le iridi sgombre e diverse, registra mentalmente il viso gentile e la mano stretta in quella del suo mate.
-Grazie.- risponde con tono roco, mordendosi il labbro inferiore.

Afferra Katsuki da un braccio, facendosi leva per cercare di spostarlo da davanti all' uscio.
-Volete entrare a bere qualcosa?-

-No, siamo passati soltanto per salutarvi. Yō ha finito la cura in ospedale e ora ci prendiamo un pochino di ferie insieme. Dopo ci trasferiremo lontani da qui. Stiamo rimettendo a posto i cocci delle nostre vite, anche se ci vuole tanta pazienza e calma.-

Yō sospira tristemente, guardando prima Katsuki e poi Izuku. Lo fissa intensamente dentro agli occhi, scavandoci colpevolmente dentro.
-Io e Hitoshi ci siamo marchiati. Volevo passare di persona per dirvelo. Questa volta non vi infastidirò veramente più. Io... sto prendendo delle medicine, e quando ho fatto quella... ehm, cosa... non ero completamente in me. Non volevo, o forse sì, io... mi dispiace terribilmente.-

Izuku stringe i palmi sudati delle mani, afferrandosi agitato un lembo della maglietta. E' perfettamente consapevole che il suo Alpha non lo perdonerà mai per quello che ha fatto a entrambi e probabilmente ne ha tutte le ragioni del mondo. Ma ora che lui lo vede, e che lo sente così turbato, lo comprende un pochino di più. Non può che pensare che questo stesso ragazzo è stato un tempo spezzato come è successo a lui. Magari finalmente, ora riuscirà a essere felice.

Un rumore di un piatto che si rompe, porta Izuku a distogliere lo sguardo e a sospirare.
-Scusatemi, ma mi devo assentare un attimo. Eein avrà sicuramente rotto qualcosa.-

-Un gatto?- Domanda scettico Shinso, alzando un sopracciglio perplesso.

-Nostro figlio, ne abbiamo adottato uno.-

-Beh, siamo contenti per voi. Noi ora però leviamo il disturbo. E' stato liberatorio passare a trovarvi. Salutaci ancora I....-

-Non azzardatevi ad andarvene!- Strilla Izuku da dietro alle loro spalle, con un tono strozzato e in preda al panico.
All'avvicinarsi del passo strascicato e veloce che sentono, i tre ragazzi si congelano sul posto.

Un viso mortalmente pallido, appare di fronte a loro. L'Omega ha le gote rosse e gli occhi spalancati e umidi. Respira a bocca aperta, recuperando l'aria che fischia tra i denti.
-Avete la macchina?-

-Si.-

-Allora portateci subito in ospedale.-

Lo sguardo dell'Alpha si muove interrogativamente sul suo viso prima di scendere lentamente e arrivare all'altezza delle gambe dove una grande macchia bagnata si sta allargando a dismisura.

-Cristo Santo!- Esclama Katsuki, portandosi le mani tra i capelli. -Ti si sono rotte le acque?!?.-

Si gira veloce e si infila dentro casa, tornando indietro subito dopo.
-Ma come diavolo...?! E' successo così... all'improvviso?-

-Non penso che dovessero mandare una raccomandata per avvertirci, sai?-

-Ma stavi bene fino a un attimo fa! Hai per caso corso? Ti sei sforzato a pulire? Sono... ehm, sono stati loro due? Perchè se è quello il problema, io...-

-Kacchan, per favore. Respira e ascoltami. Vai a prendere la sacca sotto al mio letto. E' quella di colore marrone che uso anche per il ballo. La stessa che abbiamo comprato assieme. Poi metti le scarpe da ginnastica e la giacca a Eien, e andiamo.-

-Ma non mi sono neppure lavato. E la loro macchina è stretta e fa schifo! Puzza! Ci sarà il suo cazzo di odore lì dentro! E io... ah!! Perchè devi sempre incasinare tutto, stupido di un Omega!-

Izuku emette un poderoso sospiro, prima di fissarlo con sguardo severo.
-Ascoltami bene Alpha dominante! Prendi subito quella stramaledetta borsa e andiamocene. Non c'è neppure tua madre oggi a poterci dare una mano, e abbiamo anche Eien da sistemare.-

-Può sempre stare con Eijiro.-

-Certamente, ma il tuo amico idiota come te, ci metterà ore ad arrivare e io sto per partorire. Ho le dannate contrazioni quindi... TI VUOI SBRIGARE!-

All'ordine perentorio, Katsuki sparisce dentro casa. Izuku gira lo sguardo infuocato verso Shinso, trafiggendolo con gli occhi smeraldo.
-Bene Hitoshi, hai vinto un fantastico viaggio in ospedale, e anche la fortuna di tenerci nostro figlio per alcune ore.-

-Ma io non so come si faccia!-

-E' facile, lui con gli estranei è buonissimo. Basta non parlargli male del padre... E poi comunque ce lo devi! Anzi, ce lo dovete entrambi!-

Yō ridacchia in mezzo alla confusione e allo stravolgimento generale, scuotendo piano la testa.
-Te lo teniamo noi Izuku, potete stare tranquilli. Ma a meno che tu non voglia partorire qui, penso che ora sia meglio che ce ne andiamo in ospedale.-



La trafila in accettazione è stata velocissima. L'infermiera ha inserito al computer tutti i loro dati anagrafici, per poi passare in maniera ultra professionale, a misurare la temperatura e la pressione a Izuku. Infine gli ha agganciato un braccialetto attorno al polso. Sopra ad esso, scritto con una bella calligrafia ordinata di colore rosso, spicca il nome scelto da entrambi per la loro bambina. Aki.

Successivamente un altra donna li ha accompagnati in una stanza, facendogli appoggiare la borsa in un armadietto e chiedendo a Izuku di indossare una vestaglia di tessuto leggero. L'Omega nello spogliarsi, si è trattenuto febbrilmente il ventre, mugulando per il dolore crescente. Katsuki lo ha aiutato in ogni modo possibile, sostenendolo non solo con le mani tremanti, ma anche e soprattutto con le iridi cremisi che ardevano d'amore.

Ora finalmente i due ragazzi e l'ostetrica, sono arrivati nella stanza adibita al parto. All'interno c'è un letto con lenzuola candide e pulite, una vasca vuota abbastanza capiente e un piccolo bagnetto privato.
-Bene Signor Midoriya, adesso arriva purtroppo la parte più difficile. Pensi di essere alla base di una montagna, e che lei voglia arrivare a piedi fino alla cima. Deve darsi il tempo per farlo, anche se la camminata potrà sembrarle particolamente dura, e il terreno piuttosto impervio.-

L'Alpha alza un sopracciglio confuso, emettendo un piccolo sbuffo contrariato che non sfugge all'orecchio attento dell'Omega. Alza il mento e lo guarda storto, stringendo le iridi smeraldo da in mezzo alle lunghe ciglia. Volge nuovamente l'attenzione verso l'ostetrica, pregandola con lo sguardo.
-Dottoressa, cosa dovrei fare esattamente?-

-Tentare di fare lunghi respiri, contare fino a dieci, per poi ricominciare... e rilassarsi.-

Izuku chiude pian piano le palpebre, cercando di isolarsi con la mente da tutti i brutti pensieri e dalla dilagante paura di quello che sta per succedere. L'aria pesante e carica di Immortelle bruciato che ha infestato la stanza, lo sta facendo ammattire.

-Vuoi che ti aiuto a contare?- Domanda Katsuki, avvicinandosi irrequieto al suo letto.

-No.- Ribatte lui, secco.

-Vuoi un massaggio ai piedi?-

Gli occhi color smeraldo si riaprono di scatto e lo fissano stizziti.
-No.-

-Cosa vuoi che faccia allora?-

-Silenzio! Voglio che tu rimanga lontano e immobile dal mio letto, fermo in un angolino ad aspettare fino a che io non mi senta meglio!- Esclama di getto, pentendosene subito dopo.

Si umetta meccanicamente il punto dove era situato prima il piercing, ricordandosi che ha dovuto toglierlo all'ultima visita di controllo.
Richiude gli occhi esausto, pensando che troverà il modo di farsi perdonare dal suo ragazzo più tardi.
Eppure, nonostante si sia allontanato, forti ventate di ferormoni scadenti, gli sbattono addosso e gli fanno venire la nausea.
-Puoi... uhm, potresti gentilmente smetterla di buttare fuori tutta quella roba?-

-Ma Cristo Santo!- proprompe Katsuki, spiaccicandosi con le spalle contro la parete opposta.
-Non posso guardarti, non posso toccarti e non posso neppure parlarti. Posso almeno respirare?-

-Guarda che non sei l'unico agitato qui dentro!- Gli urla Izuku, mordendosi il labbro.
Negli ultimi minuti, le contrazioni sono diventate più veloci e forti, e pensa seriamente di iniziare a intravedere la cima di quella maledetta montagna.

L'ostetrica osserva la scena, grattandosi perplessa una guancia.
-Signor Midoriya, preferisce che faccia attendere l'Alpha qui fuori?-

-No!- Urlano in coro i due ragazzi.

-Vorrei solo... uhm, vorrei soltanto... ehm... che lui mi tenesse la mano e rilasciasse il suo profumo buono. Kacchan, puoi farlo per noi?-

L'Alpha gli si avvicina subito al letto. Sorride teneramente, allungano una mano e spostandogli un ricciolo sudato dalla fronte.
-Certamente. Farei qualsiasi cosa per te. Lo sai quanto ti amo, Izuku.-

Note piccantine e speziate lasciano suadenti la sua ghiandola. Ma non sono le uniche. Sono miscelate con fragranze dolci, cariche di passione e tanto culto. Sono intessute di premurose attenzioni e candide promesse.
Con una spinta e un urlo poderoso, Izuku digrigna i denti e riesce finalmente a partorire.

-Complimenti! La bambina sta benissimo e voi siete appena diventati genitori. Mentre che controlliamo la madre, la vuole tenere lei?-

Katsuki sbatte le palpebre frastornato, allungando subito le braccia per prendersela vicino. E' piccolina, con la pelle chiarissima e un selvaggio ciuffo biondo riccio sulla testa.
La esamina ammaliato, trovandola semplicemente splendida.

E lì, in quei pochi minuti che passano, qualcosa di particolare succede. Lo attraversa all'improvviso una vertigine lugubre che parte dai piedi e gli arriva fino alla punta dei capelli. Una strana sensazione, come di una piuma d'oca piantata in gola che gli solletica la gola, l'ugola e il palato. Alcuni tremiti gli infastidiscono i muscoli e il naso gli pizzica, le narici gli bruciano e il cuore gli batte fortissimo.
Zucchero filato.
La bambina profuma di zucchero filato.

Si volta verso l'infermiera, richiamandone la sua attenzione.
-Signora, può fare entrare un secondo nostro figlio? Si chiama Eien, è un cucciolo con corti capelli scuri. E' rimasto in sala d'aspetto insieme a un Alpha dai capelli viola.-

-In realtà non si potrebbe.-

-La prego! Non voglio che lui si senta escluso! Lo abbiamo adottato soltanto da alcuni mesi...-

Izuku osserva stranito l'espressione veramente atipica che brilla sul viso del compagno. Non riesce a decifrarla anche se potrebbe essere semplicemente collegata alla forte emozione che sta provando. Continua a tenere il naso infilato nel corpicino della bambina, e la annusa ridacchiando felice da solo.

Eien entra dalla porta guardandoli entrambi attentamente. Rimane poi, con lo sguardo rivolto verso la figura di Katsuki. Ha provato tantissima paura da solo in quella stanzina dell'ospedale, lasciato con gente che non aveva neppure mai visto. Ora l'unica cosa che vorrebbe seriamente fare, è stare in mezzo alle braccia del suo forte papà. Katsuki coglie subito il panico dilagante del bambino, e lascia la neonata a Izuku.
Bacia il suo Omega dolcemente sulla fronte, infilandogli il viso in mezzo ai capelli verdi e strusciandogli la guancia contro.
Lime... lime e menta. Dio, gli sono mancati da morire.

Izuku continua a scrutarlo con espressione preoccupata. Ora l'Alpha non solo e' ancora più strano ma addirittura sta piangendo silenziosamente, e lui veramente non sa cosa diavolo stia succedendo.

Katsuki si avvicina al bambino che rilascia al suo contatto tenere fusa confortanti, prima di scoppiare a singhiozzare senza ritegno.
E' stravolto dalla felicità che sta provando. L'odore di pop corn di Eien lo sta delicatamente avvolgendo.
Non riesce a darsi un tono, e a smettere di piangere come un idiota.
-Kacchan, che c'è?-

Un enorme sorriso raggiante, si apre sul suo viso.
-Ti sento Deku. Percepisco finalmente il tuo odore, quello di Eien e persino anche quello della nostra bambina. E io sono... cazzo! Sono felicissimo. Non so se sia tutto tornato come prima, ma anche se non lo fosse non mi importerebbe ugualmente più di tanto. Vuoi sapere il perchè?
Perché tutto quello che è importante per me, ce l'ho qui di fronte!-

E dovrebbe essere veramente così per tutti. Non ha importanza chi abbiamo attorno, cosa pensa la gente di noi o quello che vorremmo provare a fare per farci apprezzare veramente da qualcuno. Conta solamente chi ci ha scelto, e chi anche noi abbiamo scelto.

Perchè l'amore è una scelta.

E Izuku e Katsuki lo hanno fatto. Si sono consapevolmente uniti in questa dimensione, e probabilmente anche in mille altre. Si stanno amando ora dentro la storia e in cento altre ancora, dove neppure lontanamente erano stati presi in considerazione come probabile coppia.

E si sono scelti anche in quel maledetto numero finale del manga, che penso oramai tutti conosciamo fin troppo bene... Quello che personalmente mi ha fatta incazzare da morire e che a distanza di tempo, mi fa ancora rabbrividire di rabbia e di fastidio.

Noi li vedremo insieme comunque, per sempre.
Magari nascosti dietro a qualche armadietto, intenti a baciarsi appassionatamente, oppure abbracciati al buio in un vicoletto in cui avrebbero dovuto fare la ronda, o persi perdutamente a fare l'amore in casa dopo una giornata di duro lavoro.
Quando meno ce lo aspettiamo saranno ancora lì, a ricordarci che l'amore è sì una scelta ma che bisogna anche saperlo riconoscere, persino quando arriva inaspettato... proprio "come un tuono".

————
Curiosità:
Aki.
Si tratta di un nome, che in Giappone viene usato sia per i maschi che per le femmine. Deriva dall'unione di due kanji che significano rispettivamente "autunno" e "luminoso" (o "illuminato").


Non me la sento di dire altro che grazie.
Sono felice di aver terminato questa storia, ma come ogni volta che ne finisco una, mi arriva improvvisa nel cuore anche tanta tristezza.
Grazie ancora.
Siete tanti da ringraziare stavolta. Non sono affatto abituata all'affetto e aiuto che mi avete dato, e forse, anzi spero, non mi ci abituerò mai.
C♥

Per ultimo, un piccolissimo "dietro alle quinte" che vi farà sorridere.
L'idea di far tornare l'olfatto a Katsuki proprio quando nasce la bambina, non è mia. Io sarei stata molto più cattiva con loro due.
Lo avrei lasciato senza, legato a un altro Omega e senza alcun titolo master vinto 🤣
Ma mi è piaciuta un sacco, e l'ho colta immediatamente al volo!

Quindi ringraziamo per questa delicata pucciosita', colei che non è mai dolce nelle sue storie 🤣 ma che probabilmente lo è nelle mie.

Vero veciadespade ?

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