Capitolo Trentaduesimo 🔞
Attenzione. Nel capitolo saranno presenti scene di sesso esplicito, consumate tra ragazzi maggiorenni e consenzienti.
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E' stata senza dubbio, una delle situazioni più sconcertanti in cui si è trovato immischiato Katsuki negli ultimi mesi. Certo da quando ha iniziato a frequentare Izuku, di circostanze bizzarre e strampalate gliene sono successe a non finire. Quell'Omega rompiballe gli ha praticamente stravolto l'intera vita.
Eppure nonostante provi mentalmente a mettersi d'impegno, non riesce proprio a comprendere cosa diavolo sia potuto accadere di così inconsueto in quella dannata camera d'ospedale. Eien era letteralmente terrorizzato, e gli continuava a ripetere ossessivamente, di non abbandonarlo in ospedale. A solo nominare Izuku poi, ricominciava a urlare e a piangere come un matto. A nulla erano valse le rassicurazioni e le tenere carezze che gli aveva fatto. Si era addormentato stremato dalle lacrime e ancora tra le sue braccia, dopo minuti interminabili di pianto.
Ora i due ragazzi sono usciti insieme dell'edificio e camminano verso la macchina, avvolti entrambi da un tetro silenzio colmo di angoscia e confusione.
-Aveva la febbre. Non c'è nessun'altra spiegazione plausibile...- Borbotta tra sè e sè l'Alpha, chiudendo nervosamente le mani a pugno.
-Gli ho toccato la fronte prima di andarmene, ed era bollente. Quegli idioti degli infermieri non se ne saranno neppure accorti!-
Alcuni sentori acidi gli escono dalla ghiandola e punzecchiano le narici dell'Omega, che arriccia il naso prima di sbirciarlo da sotto le lunghe ciglia scure.
-Devi stare tranquillo, Katsuki. I medici sapranno sicuramente cosa è meglio fare... sai, hanno studiato per fare proprio quello. Inoltre penso che non sia malato, ma che l'innalzamento di temperatura sia dovuto semplicemente al forte dispendio di energia.-
Un profondo sospiro rassegnato scuote il petto di Izuku: se avesse parlato a un muro, il discorso avrebbe sortito lo stesso identico effetto. Katsuki non lo sta minimamente calcolando, ma continua a scuotere nervoso la testa a destra e a sinistra, diminuendo involontariamente l'andatura dei passi.
-Dovrei rimanere e controllare che stia bene. Si, si, dovrei proprio farlo... e dovrei anche accertarmi che lui sia sereno. Potrei...-
-Kacchan!- Lo richiama secco l'Omega. -Adesso non puoi più rientrare. E' un ospedale, non è mica un hotel. Non credi che ci siano degli orari e delle regole da rispettare?-
-Ma io non sono una persona qualunque! Io sono suo padre! A me sarà permesso qualche strappo alla regola, no?-
-In verità no. Oltretutto, tecnicamente, tu non sei ancora nessuno.-
Nuovamente l'Alpha non coglie il significato delle ultime parole. Nel camminare sono arrivati davanti alla sua macchina, eppure lui non ci entra. La scruta inebetito e con espressione apatica. Muove la mano davanti a sè, spostando l'aria.
-Stava male... il nostro cucciolo delirava. Lo hai visto anche tu come faceva! Ogni volta che ti avvicinavi troppo piangeva. Forse potrebbe essere più che semplice febbre... che malattie esistono che danno quei sintomi? Ah, cazzo! Io devo assolutamente tornare indietro a controllare!-
L'espressione sul viso di Katsuki diventa improvvisamente risoluta e decisa. Impunta i piedi per terra pronto per allontanarsi, prima di stupirsi nel trovarsi una mano ben attaccata al braccio.
-Fermati. Ti devo prima parlare.-
In questo momento l'Omega vorrebbe veramente con tutto il cuore, che l'altro potesse cogliere l'agitazione serpeggiante e la paura scomposta che gli stringono il cuore.
-Non avrei vouto dirtelo in questo modo, ma tempo indietro ti ho promesso che non ti avrei più nascosto nulla, e tanto vale togliersi subito il pensiero senza attendere di arrivare a casa.-
Alza lo sguardo verso quello dell'Alpha, conficcandogli le iridi smeraldo nelle sue. Ci legge dentro talmente tanta confusione, da farlo arretrare di alcuni passi.
-La clinica in questi giorni mi aveva chiamato per comunicarmi che i medici avevano letto gli esami in maniera totalmente errata. Si sono completamente sbagliati Kacchan... io non sono sterile. Anzi, è esattamente il contrario, probabilmente sono incinto.-
La bocca dell'Alpha si spalanca: la posa strabiliata mette in bella mostra i denti perfetti contenuti al suo interno. Le braccia gli cadono molli lungo i fianchi e le spalle si abbassano annichilite verso terra. Izuku non riesce a non trattenere una risatina nervosa. Gli si avvicina lentamente, portandogli un dito sotto al mento e spingendolo in alto.
-Chiudi la bocca o entreranno le mosche.-
Il tono che usa è talmente ironico, che Katsuki sobbalza. Si tira indietro irritato, sfuggendo al contatto e soffiandogli contro un ringhio indispettito.
-Chiudila un emerito cazzo! Stupido di un Omega! Ti rendi conti di cosa vorrebbe significare?-
-Non sono così idiota come tu probabilmente pensi che io sia. Questo potrebbe dire che diventeremo presto genitori di un bambino, o di una bambina.-
La mano di Katsuki si sposta sul viso e va a stroppicciare affannosamente gli occhi.
-Cristo Santo, che notizia stupefacente! Sono scioccato.- D'un tratto la lunga linea sottile cremisi degli occhi, si assottiglia maggiormente. Katsuki lo esamina in viso attentamente, con sguardo inquisitore.
-E' per questo che Eien ti soffiava contro? Hai cambiato il tuo odore e lui lo ha capito subito?-
-Beh, immagino di si. Comunque la cosa non è ancora del tutto certa. I dottori preferiscono farmi un ulteriore ultimissimo esame per accertarsene, quindi evitiamo di agitarci senza motivo e di trarre conclusioni affrettate.-
-Certo, hai perfettamente ragione. Aspettiamo loro, senza smaniare troppo e ragionandoci serenamente sopra... Andiamoci adesso.-
Le sopracciglia di Izuku si aggrottano verso il naso.
-Dove?
-Come dove? Alla clinica!-
-Ma sei totalmente fuori di testa? Di cosa abbiamo parlato fino adesso! La struttura chiude tra neppure un ora, e per raggiungerla dall'ospedale in cui siamo, ci vogliono almeno trenta minuti. E avremmo bisogno di un appuntameto che per ovvie ragioni, noi non abbiamo. Quindi respira, usa il cervello, e ti ripeto quello che ti ho appena detto neppure un istante fa... non agitarti troppo. Ok?-
Un urletto meravigliato gli sfugge dalle labbra, quando la mano dell'Alpha si arpiona alla sua maglia e lo strattona in avanti. Con impeto crescente, Katsuki inizia a trascinare Izuku fino a lasciarlo alla macchina, mollando la presa soltando una volta che ne sono vicini. Digrigna i denti, facendogli un rapido cenno con la testa.
-Sali.-
-Ma Kacchan...!-
-Deku, non mi fare incazzare obiettando inutilmente come fai ogni volta, e sbrigati a mettere quel culo maledettamente perfetto su questo stramaledetto sedile. Se non vuoi che ti ci sbatti dentro a spinte io... e non sarà eccitante come potresti pensarlo tu.-
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Se fino a qualche minuto fa poteva tranquillamente asserire che la nausea prima gli era passata, ora la guida spericolata di Katsuki gliela sta facendo tornare. Taglia le curve, frena all'ultimo secondo, preme forte con il piede sull'acceleratore e corre come un pazzo. L'Immortelle esce a ondate violente dalla sua ghiandola, saturando totalmente l'abitacolo. Non è un odore amaro e neppure acido, ma è ugualmente persistente e molto urticante.
Izuku inspira lentamente l'aria dal naso, tappandosi silenziosamente le narici e cercando di aprire il finestrino. Si becca un'occhiataccia torva da Katsuki, che rialza il vetro ringhiandogli contro.
L'Omega torna con le spalle indietro e si riappoggia sconfitto al sedile: deve soltanto arrendersi all'evidenza che non possa fare altro che sperare di arrivare a destinazione il prima possibile.
Peccato che quando in nemmeno venti minuti la vettura si parcheggi di fronte alla clinica, l'Omega non riesca neanche a fare in tempo a scendere che l'Alpha ci si è già catapultato fuori.
Alza gli occhi verso l'alto sbuffando contrariato, prima di corrergli velocemente dietro.
Appena fuori dalla clinica, si sentono già le grida furibonde di Katsuki.
-...ADESSO! Quindi, se non volete che dia fuoco a questa intera catapecchia di merda, bisogna che chiamate il vostro supremo capo medico, per informarlo che Izuku Midoriya è qui. Mi sono spiegato abbastanza chiaramente?-
-Kacchan!- Squittisce Izuku raggiungendolo veloce e tirandolo indietro per un braccio. Le guance sono rossissime e gli occhi splendono di puro imbarazzo.
-Le persone qui dentro stanno lavorando. Non puoi entrare in questo modo, facendo il diavolo a quattro, e minacciando di incendiare l'intera struttura! Penso che tu possa attendere il tempo necessario a...-
-NON POSSO! Io... maledizione! Ho bisogno di saperlo subito. Po... potrei ammattire nell'attesa. In nemmeno pochi giorni sto per diventare padre due volte. Cristo Santo, se aspetto ancora potrei seriamente perdere la testa e spaccare sul serio tutto. Mi... ehm, mi riesci a capire?-
Alcuni sentori speranzosi di spezie escono dalla ghiandola dell'Alpha e avvolgono perdutamente il corpo di Izuku. L'Omega annusa l'aria stupito, mentre un tenero sorriso gli si apre sul volto. Alcuni singulti gli scuotono il petto e non riesce a non ridacchiare incredibilmente felice.
-Signor Midoriya, a cosa devo l'onore di questo immenso casino?-
La voce del medico spezza l'atmosfera intima che si stava creando tra i due ragazzi, trasformandola nuovamente in una angosciante attesa.
-Oh, Dottore. Ehm, vede, il mio compagno vorrebbe sapere se... ehm, se....-
Katsuki prende parola mettendogli una mano sulla bocca. Ci spinge sopra con forza, zittendolo all'istante.
-... se vi siete sbagliati di nuovo. O se per una cazzo di volta in vita vostra, siete riusciti realmente a capirci qualcosa. Essere incinti o sterili è leggermente diverso, ma probabilmente la differenza la sapreste anche voi, se la vostra laurea non vi fosse stata regalata con i punti premio del supermercato.-
-Coglione di un Alpha!- Borbotta di nuovo Izuku, mordendolo sulle dita della mano. Guarda il medico con espressione disperata da in mezzo ai riccioli verdi, facendogli un generoso inchino e quasi mettendosi a piangere dall'imbarazzo.
-Ci... ci scusi. Katsuki è impazzito.-
Nel frattempo, tutte le persone presenti nella struttura si sono girate da alcuni minuti nella loro direzione e li stanno guardando a occhi sgranati.
Il dottore alza un sopracciglio sorpreso, indicando con la testa una stanza vuota.
- Penso sia meglio che andiamo di là a parlare. Visto che per una serie di fortunate coincidenze adesso sono libero, posso farle subito quel test che le dicevo oggi al telefono. E' veloce e indolore. Ci impiegheremo soltanto un paio di minuti.-
Izuku segue il medico a testa bassa, tallonato a stretto raggio da Katsuki. Si morde il labbro inferiore arrabbiatissimo, annusando l'aria: quel maniaco del controllo non ha emesso neppure un vago sentore di ferormoni turbati. E' una persona disdicevole e senza ritegno!
L'Alpha sbatte la porta della stanza in malo modo, sbuffando e incrociando le braccia davanti al petto. Fissa con insistenza il medico, senza abbassare la posizione di difesa. L'uomo preleva il sangue all'Omega, senza degnarlo di nessuna attenzione. Solo quando ha finito, alza il viso nella sua direzione e lo fissa intensamente anche lui.
-Vado a fare immediatamente questo ulteriore test, così possiamo finalmente mettere la parola fine a questa vicenda. Vede Signor Bakugou, il suo compagno è un Omega Iper remissivo e questo vuol dire che qualsiasi cosa la medicina abbia avuto in mano fin ora, è comunque da ritenersi sempre troppo poco. Il caso del Signor Midoriya è talmente raro che anche per noi poveri e ignoranti uomini di scienza, è difficoltoso capirci qualcosa.-
-Tipo come cazzo potrebbe essere rimasto incinto, visto che prendeva la pillola?-
-Le ho detto che la medicina non è una scienza esatta.-
-Si, certo. Bla, bla, bla. Forse è il caso che lei vada a fare quello che deve fare, che sono quasi le diciannove e l'aspetteranno a casa. Magari stasera per fare qualcosa di costruttivo, potrebbe studiarsi l'anatomia umana.-
Izuku si porta le mani sugli occhi, sentendo sotto i polpastrelli la pelle del viso diventare incandescente. Attende di sentire i passi del dottore allontanarsi e la porta chiudersi, per poi togliersi le mani dal viso e mettere gli occhi furenti dentro a quelli dell'altro.
Si umetta con la lingua il piercing, talmente arrabbiato da non riuscire neppure a proferire parola.
Katsuki alza le spalle sereno, dandogli un leggero pizzicottino sulla guancia.
-Guarda che anche senza annusarti, lo vedo benissimo che sei irritato. Vuoi che te lo dico sinceramente? Non me ne frega un cazzo. Ci sono cose che vanno chiarite subito, e girarci attorno non ha alcun senso.-
-Ah, che non ti importi di come mi sento me ne sono accorto perfettamente! Sant'Iddio, mi stai facendo arrabbiare da morire! Ma ti vuoi calmare un attimo? Quale diavolo è il tuo problema?-
Katsuki si morde forte il labbro, distogliendo lo sguardo. L'espressione strafottente sul viso cambia immediatamente e diventa più... tormentata. Fissa la parete bianca di fronte a lui, mentre alcune ondate inasprite di Immortelle arrivano al naso dell'Omega.
-E' perchè non lo vuoi? Nel caso, non sei obbligato a riconoscerlo.-
-Cristo Santo! Eccole qui, le tue solite congetture fantastiche da Omega idiota! Certo che lo voglio, da quando me lo hai detto non riesco più a pensare ad altro! Lo voglio talmente tanto, che se non sei incinto ti ci metto sul serio al prossimo calore!-
Nuovamente le gote di Izuku prendono colore. E' strabiliante il modo in cui Alpha riesca sempre con pochissime parole, a rigirare la situazione e a farlo sentire giusto e amato. Scuote la testa divertito, asciugandosi con il polpastrello i lati delle ciglia che si sono inumidite. Si avvicina velocemente a Katsuki e gli butta le braccia al collo.
-Ti amo tantissimo. Anche se sei un pazzo, arrogante bastardo, senza filtri. Lo sai?-
Un ghigno sicuro si apre sul volto dell'Alpha. Si avvicina maggiormente, sfiorandogli il naso con il proprio.
-Certo che lo so, si vede lontano un miglio che non puoi più fare a meno di me.-
Gli smeraldi sono talmente abbaglianti che Katsuki si trova costretto a chiudere i propri occhi, per non perdercisi al loro interno. Con il cuore che batte forte nel petto, si avvicina e le labbra si scontrano tra loro. Si preme addosso a Izuku ancora di più, stringendolo sui fianchi con desiderio. La scia bagnata di baci scende sul mento e sul collo, soffermandosi maggiormente sulla ghiandola e leccandola sensualmente. Un lungo gemito voglioso gli esce dalla gola.
-Mmm, eccoli i tuoi versetti sfrontati. Mio dolce Omega pervertito, ne hai per caso voglia?-
La mano di Izuku scivola dalla spalla al suo braccio. Poi si intrufola nella zona al di sotto, e lo accarezza sensualmente sul fianco, fino a passare ai muscoli lombari. Qui apre le dita totalmente e le schiaffa sulle natiche, strizzandole con decisione.
-Con te sempre. Chi non potrebbe averne con tutte questo ben di Dio a disposizione?!.-
Il bacino dell'Alpha scatta svelto in avanti. Lo friziona con il membro turgido, facendogli scappare un altro gemito colmo di desiderio.
-Appena arriviamo a casa te lo sbatto dentro, in ogni stanza e posto che ci ispira. Che tu sia incinto o meno, voglio sentirti urlare oscenamente il mio nome mentre gemi come una cagna in calore...-
-Ehm, ehm.-
Il dottore rientra nella stanza e lancia un'occhiata allusiva ai due ragazzi che sono ancora avvinghiati tra loro. Li oltrepassa, dirigendosi verso una finestra e aprendola completamente.
-Signor Alpha, bisogna che tenga a bada i suoi ferormoni eccitati altrimenti rischiamo di avere la fila di persone dietro la porta.-
Con assoluta lentezza, Katsuki si sposta da Izuku e si sistema tranquillo l'erezione che preme nel pantalone.
-Mi piacerebbe farlo ma purtroppo ho subito un doppio marchio da due Omega diversi, in un pochissimo lasso di tempo. Il mio corpo è andato in confusione. Ho anche sbattuto la testa e ho una perdita momentanea dell'olfatto. Un casino insomma... Per questo fatico a regolarmi. -
Il dottore si gratta il mento, guardandolo pensieroso.
-Penso di capire cosa stia cercando di dirmi. Lei ha quella che comunemente si chiama "anosmia "e per sua fortuna, è un disturbo con valenza temporanea. Comunque voi due ragazzi, siete una fonte inesauribile di cose strane. Per lo meno qui da me avete finalmente finito: il test ha confermato che il Signor Midoriya è incinto. Congratulazioni ragazzi.-
Il Dottore si volta prendendo dal cassetto alcuni opuscoli illustrati. Li passa a Izuku, che alla notizia è rimasto ghiacciato sul posto.
-La clinica vi consiglia di prenotare una visita di controllo, appena vi sarà possibile. Potete farlo con calma, non c'è nessuna fretta. L'ideale sarebbe tra una settimana.-
L'odore di lime e menta dell'Omega, si arricchisce di note profumate. Izuku corre ad abbracciare il medico, mentre invece Katsuki rimane fermo a osservarli in silenzio. Attende che l'Omega esca dalla stanza, per poi voltarsi verso il medico e schiarirsi a disagio la gola.
-Mi scusi per come mi sono comportato prima. Ero molto... uhm, agitato.-
L'uomo scrolla le spalle, sorridendogli indietro.
-L'ho notato. Voglio dirle ugualmente che la maggior parte delle volte, usare la gentilezza è molto meglio delle minacce. Posso darle anche un ulteriore consiglio? Stasera, riprovi a farsi marchiare dal suo Omega. Prenda del tempo per rimanere da solo con lui, gli faccia delle coccole e consumate del buon sesso. E poi ritenti... magari il suo problemino olfattivo magicamente si risolverà.-
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Izuku è contento: lo è proprio da morire. Da quando sono usciti dalla clinica, non fa altro che sospirare soddisfatto e gorgogliare rumorosamente dalla gola. Emette sonore fusa in continuazione, guardandosi tutt'attorno contento. All'improvviso gli alberi gli sembrano siano diventati molto più verdi, il cielo buio si è trasformato in un'opera d'arte del pittore americano John Rogers Cox, e la macchina è traboccante dell'odore speziato del suo Alpha.
Non ha neppure calcolato che nel tragitto verso casa, Katsuki si sia fermato in un supermercato, chiedendogli di attenderlo pazientemente in auto. E' riapparso dopo vari minuti, con un braccio una grossa busta della spesa piena e un espressione indecifrabile dipinta sul volto.
Appena varcano la soglia dell'abitazione, l'Alpha si dirige verso la cucina tirando fuori varie pietanze dalla borsa.
-Vai a farti una doccia, nel frattempo io preparo qualcosa da mangiare. Rilassati pure senza fretta, che qui penso a tutto io.-
L'odore che arriva al naso di Izuku, è un mix piccantino e selvatico. Un labbro gli si alza verso l'alto, portandolo a fare esattamente cosa gli ha chiesto, senza neppure tentare di ribattere. Si immagina che il compagno lo raggiungerà presto in doccia per dargli un anticipo di quello che continuerà, lui spera, per tutta la notte.
Apre l'acqua calda e inizia a insaponarsi con estrema lentezza. Passa le mani sul petto, sulle braccia, sul membro già mezzo eretto, toccandosi smaniosamente ma lasciandosi anche in estenuante attesa. Eppure il tempo passa, e Katsuki non arriva.
Esce dalla doccia stizzito, mettendosi addosso soltanto un leggero telo chiaro sulle parti intime e camminando a piedi scalzi verso la cucina.
-Che buon odore!- prorompe annusando l'aria e fermandosi stupito sul posto.
Molte candele profumate sono accese e sparse nei vari angolini della casa. Le luci sono state abbassate, e l'atmosfera della stanza è rischiarata soltanto da alcune di quelle.
La tavola è stata apparecchiata con una tovaglia dai bei colori caldi, e il ragazzo è tranquillamente indaffarato a cucinare, girato verso i fornelli.
-Sono quasi pronto con l'aperitivo. Te la sei presa comoda, meh! Pensavo ci fossi annegato in quella doccia!-
L'Alpha ridacchia pigramente, girandosi con il busto a tre quarti ma rimanendo raggelato sul posto, ancora con il cucchiaio fermo a mezz'aria. Sgrana le pupille e deglutisce la saliva, tentando di concentrarsi non sul busto nudo e muscoloso del suo compagno, ma su tutt'altro. Si morde forte il labbro, trattenendo i tremiti infiammati della voce.
-Pre... prenderai freddo. V... vai a vestirti-
Izuku ridacchia compiaciuto dalla reazione rovente che gli ha provocato. Si avvicina, camminando suadente nella sua direzione e guardandolo fermo negli occhi.
-Ma io credevo che volessimo fare tutt'altro.-
Appoggia un dito sul petto di Katsuki, e lo fa scendere languidamente verso il bacino. Milioni di brividi si snodano lungo la colonna vertebrale dell'Alpha, che scopre i denti frustato.
-Dopo. Prima mangiamo qualcosa, poi ci coccoliamo un pochino e infine facciamo sesso.-
-Ci coccoliamo? No dai, non lo hai detto sul serio. Oh Santi numi, Kacchan. I miei ormoni ti stanno facendo sbarellare sul serio.-
L'indice scende ancora di qualche centimentro posandosi svergognato sul membro indurito. Katsuki gli bocca la mano, ringhiandogli accanito contro.
-Il tuo cazzo di medico indovino di merda, mi ha consigliato di fare le cose con dolcezza, e poi di farmi marchiare di nuovo. Questa procedura, potrebbe farmi tornare l'olfatto di nuovo.-
-Parli del dottore della clinica?-
-Già.-
-E perchè hai deciso di ascoltarlo proprio adesso, quando neppure alcune ore fa gli hai sputato in faccia che fin ora non ne ha azzeccata neppure una?-
L'Omega muove il polso, arpionando svelto quello dell'altro. Gli sposta il braccio sul proprio pene, già caldo e fremente di attenzioni. Glielo spalma sopra la mano, sfregandola e arricciando gli angolini della bocca in un sorrisetto spudorato. Sente perfettamente come l'Immortelle stia esplodendo potente, carico di note insaporite da bramosia selvaggia.
-Fe... fermati. Ho detto che faremo con calma, ed è esattamente quello che succederà!-
Il tremito che gli attraversa la voce è quasi un pigolio disperato. L'Omega sorride nuovamente soddisfatto, lasciandogli la mano e girandosi volutamente di spalle. Cammina lento verso il corridoio, ondeggiando sulle gambe flessuose.
Katsuki si schiaffa la mano sulla fronte imperlata di sudore, senza riuscire a non fissare quelle cosce modellate e perfette, e le natiche sode e tonde che risaltano sotto quel telino semitrasparente. E le lentiggini, Sant'Iddio! Quelle si nascondono dietro ai tatuaggi che gli abbracciano in parte anche la parte posteriore della schiena.
Si porta una mano sull'erezione, strozzandola ed emettendo un respiro trattenuto. Quasi urla ammattito, quando l'Omega si ferma a un passo prima dello sparire dalla sua vista.
-Kacchan...?- Mormora piano, con tono disinvolto. Katsuki non tenta neppure di rispondere al richiamo. Solamente il pensiero di muovere le labbra o la lingua per farlo, implica una fottuta fatica immane.
-Non senti anche tu... un gran caldo? Sarà il mio stato, o forse le candele accese... ma forse dovrei girare nudo per casa.-
Anche l'ultimo misero strato cade per terra e l'Alpha si ritrova seriamente a boccheggiare senza fiato. Quel sedere tondo e ammaliante gli si mostra nella sua intera pienezza, riempiendogli totalmente la vista.
E' perduto, lo sa perfettamente. E' consapevole che lo sia stato dal primo istante in cui ha sentito per la prima volta il suo profumo.
Improvviso... come un tuono.
Emette un ringhio furioso lanciandosi su di lui. Gli arriva addosso in un balzo e se lo carica sulle spalle, dirigendosi verso la camera da letto.
-Fanculo.- Borbotta insistentmente da solo, camminando a passo svelto verso la stanza.
-Fanculo.- Ripete irritato, quasi lanciandolo sul materasso.
-Tu non sai neppure cosa cazzo sia la calma!-
Ma poi l'irruenza lascia il posto alla lentezza. Lo sguardo si sofferma sul corpo esposto dell'Omega e si riempie di quelle forme pure e armoniose. La salivazione aumenta nel contemplare i muscoli asciutti e ben delineati, le gambe toniche e quel membro eretto e già lucido in punta. Gli occhi poi, ahhhh... quelli sono talmente grandi, verdi e limpidi da fargli provare l'assoluta incoerenza di una profonda tristezza nel cuore. E' sicuro che in tutta la sua esistenza, non potrà mai più trovarne di anche lontanamente simili.
Nella camera oscurata le efelidi sparpagliate ovunque lo sfolgorano, e lui non può che inseguirle con lo sguardo esaminando come siano ineccepibili sugli zigomi, sulle spalle e sul busto. Sono ispirate e suggestive: vuole anche lui spruzzargli il suo seme, cospargerlo sul corpo e vedere Izuku completamente sporco di lui.
Scende verso il basso e dolcemente inizia a baciarlo sul viso, sulle scapole e sui pettorali. Con la lingua insegue la linea scura dei tatuaggi, soffermandosi a viziare i capezzoli rosei già inturgiditi. Gli schiaccia il naso in ogni piega naturale del corpo, annusandolo dovunque. L'odore del bagnoschiuma è l'unico che sente ma le papille gustative invece, stanno esplodendo dal gusto.
I recettori percepiscono perfettamente il sapore della menta e del lime, e gli innalzano le palpitazioni al massimo.
Scende verso il bacino, osservandogli pensieroso il membro. Rimane in quella posizione assorta alcuni istanti, fino a che Izuku non alza la testa dal letto e tenta di guardarlo anche lui.
-C'è... ehm, c'è qualcosa che non va?-
-No, in realtà no. E' solo che è strano pensare che mi piaci e che sono maledettamente duro anche senza quella cosa strana dei ferormoni e degli odori. Pensi che io ti piacerei lo stesso?-
La testa di Izuku ricade indietro sul cuscino. Un sonoro grugnito insoddisfatto, gli scappa dalle labbra.
-Ma che domande idiote sono da porsi proprio adesso?-
-In realtà sono semplici pensieri più che condivisibili... chissà se lo avresti così gonfio ugualmente.-
Un dito di Katsuki si appoggia sopra al glande dell'Omega, e lo sfiora lievemente. La punta è già umida e vischiosa e la mossa gli fa irrigidire le spalle.
-Si...uhm, si. Sono sicuro che mi ecciteresti ugualmente.-
Nuovamente il dito riprende a giocare attorno al membro. Ne segue il contorno della corona, gli tocca la fine scanalatura sopra, per poi scendere gradualmente sull'asta dritta.
-Merda!- impreca Izuku, arcuando il bacino verso l'alto. -Hai deciso di farmi impazzire oggi?-
La presa sul suo sesso diventa ferrea e quasi cattiva. L'Alpha lo stringe nel suo palmo, facendolo uggiolare dal dolore e dal piacere insieme.
-Tipo...- Continua Katsuki, allargando leggermente le dita.
-... il tuo sapore, rimarrebbe identico?- I capelli biondi si muovono in basso e vanno a sfiorare l'inguine di Izuku, che si dimena un istante prima di bloccarsi nel sentire la lingua prendere il posto delle dita. Segue le vene ingrossate, lecca il membro bollente, succhia il prepuzio e si infiltra nella fessurina posta sopra.
La testa di Izuku prende a girare vorticosamente, e si ritrova in pochi secondi, dominato dal desiderio crescente. Stringe animosamente le coperte tra le dita.
Katsuki scende ancora, prendendogli in bocca entrambi i testicoli e succhiandoglieli con gusto, per poi dirigersi nuovamente verso il basso. Gli lascia un morso profondo nella parte morbida delle natiche, facendogli provare un senso imminente di orgasmo.
-E qui?- Domanda, inseguendo con il dito le linee sode dei glutei e infilandosi con il dito al suo interno. Lo spinge dentro al cerchietto fino in fondo, sgarbatamente e con irruenza. Lo gira nell'anfratto caldo, tirandolo fuori dopo pochi secondi. Se lo infila in bocca, leccandolo con uno schiocco e facendo diventare rossissime le guance dell'Omega.
-Saresti lo stesso così... gustoso?-
Continua a succhiarlo avidamente, ribaltando le iridi e beandosi del sapore paradisiaco e peccaminoso.
-Ahhh, non resisto, ne voglio di più.-
Con una rapida mossa gli mette le mani sotto alla schiena e gli alza il bacino in alto. Insinua la testa tra le sue gambe e prende a leccarlo nel cerchietto dei muscoletti. L'appendice morbida entra ed esce dal buchetto, con estrema velocità portando l'Omega a gemere indecentemente.
Izuku ha la schiena completamente arcuata e la testa puff... persa. Sarà che sono giorni che l'Alpha non lo toccava, sarà che l'altro non si renderà neppure conto che la sua ghiandola sta rilasciando ferormoni a raffica, ma è eccitato da morire.
Percepisce ogni minimo dettaglio di come la ruvidezza di quell'organo morbido, lo stia vezzeggiando e accompagnando verso l'apice. Il cerchietto si apre e si chiude ad ogni suo movimento, e si adatta a quel muscolo bagnato che lo sta venerando così bene.
Gli umori escono liberi, e sono talmente pieni, che ogni tanto l'Alpha li risucchia tra le labbra umide. Il formicolio perversa nei muscoli, e il membro pulsa contro al suo addome.
L'Alpha nota la condizione precaria dell'Omega e gli stringe la punta del pene tra le dita.
-Ka.... Kacchan... puoi...?-
-No. Veniamo insieme oggi. Voglio che mi marchi di nuovo mentre che lo facciamo.-
-Ah! Maledizione! Le cose che vuoi tu non vanno mai a pari passo con le mie. Muoviti a scoparmi allora, cazzo!-
Un ridacchiare leggero si infrange nell'aria. L'Alpha mette la testa indietro ridendo di gusto.
-Sei proprio un Omega pervertito. Avevo ragione fin dall'inizio a chiamarti in quel modo. Sei il peggiore tra tutti.-
Gli lascia il corpo, che ricade mollemente sul letto. Con la lingua ripercorre all'indietro il percorso, fino a salirgli sulle labbra.
Si baciano a occhi aperti, ognuno dei due intrappolato nelle pupille cariche d'amore dell'altro.
Rimangono in quel modo, collegati testa e cuore, anche quando il membro scava pazientemente tra le natiche e ci entra all'interno. Le ciglia di Izuku sfarfallano dallo sforzo smanioso di rimanere aperte. Sta godendo da morire, sta implodendo di gioia.
La mano di Katsuki scende lentamente ad afferrargli una coscia. Gliela fa piegare, mentre la spinge con il palmo sgarbatamente verso l'esterno.
Lo vuole aperto ed esposto sotto di lui. Esige che il suo ragazzo lo senta, che lo brami, che lo aneli avido e ingordo.
Si muove lentamente, strusciandoglisi attentamente sull'erezione, con il fisico allenato e tirato. Non lascia mai neppure per un istante lo sguardo dal viso stravolto di piacere di Izuku. Gli smeraldi sono lucidi, le labbra sono aperte e svergognate, e le guance sono rosse e sudate.
L'Omega accoglie le spinte languide dell'Alpha, il movimento circolare del busto, le carezze e la lingua che cerca di raggiungerlo dappertutto. Nonostante non si stia toccando, e la velocità dell'amplesso sia lenta e misurata, sente un formicolio persistente che dal basso ventre inizia a farsi più petulante e urgente.
Nuovamente la mano dell'Alpha va a tappargli la punta. Un sordo fastidio allo stomaco, lo porta quasi a piangere dalla frustazione.
-Basta Kacchan. Ti prego.... basta! Fammi venire...-
Senza uscire dal suo interno,
Katsuki si porta sulle ginocchia e si trascina con sè l'Omega, trattenendolo quasi in braccio. Lo bacia sulle lacrime salate che sono scese dagli occhi, passandosi poi la lingua sulle labbra.
-Voglio finire di scoparti come piace a entrambi. Veniamo insieme adesso, senza più freni.-
Le mani si aggrappano al bacino e lo spingono verso il basso, facendogli entrare l'erezione fino in fondo. La posizione è profonda ed erotica, e Izuku se lo sente piantato fino in gola. Lo percepisce uscire ed entrare in elevata velocità, martellarlo brutalmente sulla prostata e indurirsi maggiormente ad ogni ulteriore affondo che muove. Il liquido gli scende dal cerchietto, e gli imbratta indecentemente le gambe.
-Muoviti Deku...-
Dice Katsuki, quasi supplicandolo.
-Ti sento vicinissimo a venire, il tuo culo mi sta stringendo, stritolandomelo come un matto. E anche io sono quasi arrivato, quindi... marchiami, Cristo Santo!-
L'Omega arriccia le labbra, esponendo feroce i canini. Si lancia sul collo dell'Alpha mordendolo nuovamente sulla ghiandola.
I due orgasmi esplodono all'unisono.
La mucosa nasale dell'Alpha tutto d'un tratto si stappa e lui riesce a recepire le note forti del lime e della menta mischiate insieme. E' una fragranza familiare che lo avvolge ospitale per alcuni secondi, per poi abbandonarlo drasticamente di nuovo.
Katsuki chiude gli occhi, stringendosi emozionato e tremante al corpo di Izuku. Non sente di nuovo più nulla, la prova non ha funzionato. Ma alla fin fine va bene lo stesso: loro due sono ancora insieme e qualsiasi cosa il futuro avrà in serbo per loro, resteranno uniti ugualmente per tutta la loro vita.
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Io mi aspetto alla fine di questo capitolo, tanti commenti entusiastici per questa Smut che uhhhhhh, ho adorato scrivere. Vi ho viziato in questa storia con tante scene piccantine, tutte diverse tra loro, ma la base piena d'amore c'è sempre stata.
Nel prossimo, almeno che non debba essere tirato via perchè troppo lungo e quindi verrà diviso in due parti, ci sarà il tanto atteso epilogo. Ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere, e vari punti fermi da mettere, ma oramai la cosa fondamentale, e che loro due staranno insieme, innamorati e felici.
Vi abbraccio stretti, cuoricini! ♥
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