Capitolo Quindici 🔞
Attenzione. Nel capitolo saranno presenti scene di sesso esplicito, consumate tra ragazzi maggiorenni e consenzienti.
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Fantasticare è un male. Quante volte nella sua soddisfacente infanzia, si è sentito ripetere questa frase? Le varie famiglie che negli anni lo hanno accolto, hanno sempre imposto regole molto similari tra loro.
L'obbligo al rigore e al realismo erano, ad esempio, alcune di quelle. Come il ringraziare per le poche cose ricevute, o ancora lo stare muti ad accogliere le botte e le violenze... con garbo. Vivere in poche parole, nella più completa rassegnazione.
Izuku ha creduto per moltissimo tempo che questo fosse un passaggio naturale, una tappa comune a ogni individuo, fino a che non è approdato a casa dei Todoroki. Lì ha iniziato a pensare che nel mondo esistessero anche l'amore e la felicità. Certo, l'averle rimaneva per lui, sempre e soltanto un sogno... e continuare a fantasticare restava comunque l'unica via di scampo.
Ma ora sperare, gli viene quasi naturale.
Lo fa da venerdì sera, da quando Katsuki ha finalmente lasciato aperto quel minuscolo spiraglio di fede, soltanto per lui.
Non riesce a non guardarlo, incantato.
Il giorno sta iniziando e il loro rituale della colazione, sta assumendo finalmente un qualcosina di più... intimo. La solita espressione beata dell'Alpha è sempre presente, mentre guarda rapito il panorama fuori dalle vetrate della sala. Izuku ne scruta i capelli dorati morbidissimi, che ha avuto modo di toccare anche se solamente con i guanti. Le labbra morbide strette tra di loro, e la pelle di candida porcellana. Senza nominare quegli occhi cremisi che lo fanno impazzire.
Non riesce a non sentirsi felice, a non desiderare di più. E si rende conto che si sta comportando da stupido, ma veramente l'unica cosa che gli balena in testa ora, è un'idea beffarda.
E' quella di alzarsi da quella seggiola, silenziosamente. Sbucargli davanti all'improvviso... e baciarlo.
Posare le labbra su quei muscoli scolpiti, assaggiarli ancora. Ridergli sulla pelle, felice al pensiero che quel corpo perfetto lo stia accompagnando vicino al sogno di tutta una intera vita.
Socchiude le palpebre immaginandosi la scena, mentre la ghiandola prende autonomamente a buttare fuori lime a ondate violente. Si accorge di quello che sta facendo, soltanto quando il profumo di Immortelle gli sbatte sul naso, e le note piccantine del peperoncino gli solleticano il corpo.
Riapre gli occhi di scatto, notando come l'Alpha lo stia fissando.
Ha la fronte aggrottata e un'espressione di pura stizza sul volto. Gli occhi sono assottigliati e rivolti in un muto rimprovero verso di lui.
Un dito corre veloce a sistemarsi il collarino che ha rimesso al suo posto appena sono tornati a casa. Cerca di nascondere le guance che sono arrossite di imbarazzo.
Si alza dalla tavola, girandosi di schiena, con la finta scusa di mettere la tazza usata nel lavandino.
E' duro... lo è da morire. Dio Santo, ci si può veramente eccitare per così poco?
Vuol dire questo essere un Omega libero, in preda ai ferormoni emanati da altri?
Eppure con l'Alpha dominante che ha conisciuto alla gara, non si è sentito catturato nella stessa maniera.
Un leggero movimento dietro di lui, lo porta a sussultare spaventato.
-Cos'è questo odore soffocante di menta, meh? Lo senti anche tu... Omega?-
Izuku deglutisce la saliva che ha in gola. Quel marcato profumo floreale, gli entra nelle narici e si fonde con tutte le molecole del corpo. Non può proprio girarsi verso l'Alpha ora, nella condizione precaria in cui si trova. Indossa ancora il pigiama, il tessuto è fine e lui la notte non porta neppure le mutande.
-E' il mio caffelatte. - Risponde in un soffio, alzando per qualche istante gli occhi al soffitto. Si sente un completo cretino per l'idiozia che ha appena buttato fuori.
-Balle!- esclama Katsuki avvicinandosi. Il fiato caldo gli solletica maliziosamente il collo. Senza farlo apposta, un primo debole gemito lascia le sue labbra.
Si porta una mano alla gamba, pizzicandone la pelle con una presa ferrea. Riprenditi. Pensa nervoso.
Con uno scatto, Katsuki appoggia il petto alla schiena di Izuku, che sbatte le lunghe ciglia, annebbiato. E' veramente a un passo, dall'abbassarsi il pigiama e pregarlo di scoparlo sul posto.
-Sai, mentre che ero li'... tranquillo... a gustarmi il mio caffè sul divano, mi è arrivato un strano aroma. Un'eccitazione... smisurata.-
-Mmmmmm, una... cosa?- Domanda innocentemente Izuku umettandosi il piercing.
-Una ventata di lime e menta, da far girare la testa. Tu ne sai per caso qualcosa?-
-Mmmmmm, una... cosa?- Ripete a random, senza senso. L'Omega non capisce veramente più niente. Se adesso questo arrogante stronzetto, gli chiedesse di abbassarsi a quattro zampe e abbaiare, probabilmente farebbe anche quello. E questa cosa lo fa eccitare e incazzare da morire.
Un leggero ridacchiare vicinissimo a lui, lo porta a trattenere il respiro. Il petto dell'Alpha lo sospinge maggiormente contro il piano della cucina. Izuku è intrappolato tra questo e il suo corpo caldo. Qualcosa di incredibilmente duro, preme sfacciato in mezzo alle sue natiche.
-Ho come l'impressione che tu mi stai prendendo in giro.-
La mano inguantata si appoggia ai fanchi. Li stringono possessivi.
Izuku percepisce il liquido scendere a grosse gocce, tra le sue gambe. Si morde il labbro, con foga, cercando di darsi un tono.
-Io... ahhhh... non sto facendo nulla.-
La mano di Katsuki scivola dal fianco di Izuku, al ventre. Si appoggia e lo strattona all'indietro, facendogli arcuare la schiena. Sfrutta il minimo spazio che si è creato per infilarci la mano in mezzo, e palpargli forte la dura erezione.
-Merda!- impreca Izuku, preso allo sprovvista.
-Allora, cerchiamo di capirci. Stai forse cercando di farmi star male?-
L'Omega sta per scoppiare. Riesce a percepire il calore della pelle delle mani dell'Alpha, nonostante questo abbia i guanti. Stanno lì, a massaggiarli il membro senza nessuna esitazione.
-Io a te? Farti del male? Ci mancherebbe... Ci tengo moltissimo al tuo... ahhhhhhh... al tuo benessere!-
-Deku... non giocare con me. Ho sentito la tua voglia da Omega depravato, fin da dove ero io.-
-Io.. ehm.. non è cosi. Io... Cristo santissimo, Kacchan! - Grida a tutto volume quando la mano si intrufula dentro al pantalone.
Katsuki ride ancora. Lo srotola piano per poi tirarsi leggermente indietro, lasciando la presa dal suo corpo.
Izuku si ritrova a mugulare insoddisfatto.
-Sei proprio uno stupido, idiota deviato. Giri in casa mia senza mutande, spruzzando ferormoni ovunque come se non ti importasse. Quando ti ho informato che essendo un Alpha dominante, scopo più degli altri, pensavo fossi stato abbastatanza chiaro. Quale parte di quel famoso discorso, non ti è ancora entrato in questa inutile testolina bacata che ti ritrovi?-
Izuku stringe i pugni irritato. Con una mossa veloce porta indietro le braccia, e si aggrappa al bacino dell'altro, tirandoselo di nuovo addosso. L'erezione di Katsuki gli sbatte sulle natiche.
-Non pensare di andartene adesso. Posso sopportare tutto di te, te l'ho già detto!-
Un ringhio infastidito scopre i canini dell'Alpha.
-Non toccarmi!- Sibila incattivito, spostandogli le mani dal suo corpo con foga. Gli artiglia i polsi, appoggiandogleli sul piano di fronte. Nel farlo, la schiena di Izuku si piega e la posizione a novanta diventa facilmente accessibile.
Katsuki gli si appoggia nuovamente addosso, leccandolo sensualmente sul lobo.
-Non avevo nessuna intenzione di andare da nessuna parte.- Gli soffia direttamente nelle orecchie, con quel classico tono roco che non solo lo fa gemere ma anche supplicarlo di farlo suo. E' fradicio... lo è ovunque.
-Ti prego, Kacchan. Sbrigati a farmi tuo.-
Le gambe gli tremano. Cerca per quanto gli è possibile, di aiutare l'Alpha nello spogliarlo. Ha i brividi che si snodano sulla nuca, e il cuore che batte forte nel petto.
Alza una gamba, gli spinge vicino alle mani un piede, prega mentalmente che si muova quando lo sente mordergli una natica con forza.
E snocciola tutti i santi del paradiso, che si ricorda, attendendo impazientemente che si spogli e che si sbrighi a penetrarlo. Ma quando si avvicina e senza nessuna preparazione, glielo sbatte dentro con irruenza, Izuku emette un forte lamento di dolore.
Brucia da morire. Le lacrime gli solcano il viso.
Katsuki appoggia le mani sui suoi fianchi, comprimendoli.
-Hai detto la volta scorsa che lo volevi sentire tutto, no?-
Izuku stringe le labbra tra di loro, senza rispondere. Nonostante il fastidio, il membro sgocciola già eccitatissimo dalla situazione.
-Quindi se ti faccio un pò...male, non ti dispiace.- Dichiara sinceramente divertito afferrandolo per i capelli e tirandolo indietro. Lo lecca sul collo e sul lato esposto del mascella.
Un palmo si appoggia sopra alla pancia, vicino all'ombelico.
-Te lo voglio far sentire fin qui. Sei pronto?-
La domanda è stata fatta per pura formalità. L'Alpha non attende neppure una risposta. Piega leggermente le ginocchia, prima di alzarsi e spingersi tutto al suo interno.
Ci affonda con crescente bramosia, grugnendo a ogni spinta sempre di più.
Izuku allarga le gambe, mette indietro i fianchi, si sposta sulle punte. Cerca di non pensare alle unghie dell'Alpha che lo stanno scavando nella pelle. La potenza che ci sta mettendo non è neppure lontanamente immaginabile a quella che credeva potesse avere.
Gode e prova dolore nello stesso momento.
E' veramente tutto... troppo. Una sensazione bruciante che non pensava potesse esistere.
In poche spinte raggiunge l'orgasmo, senza neppure toccarsi. Allo stesso modo lo raggiunge anche Katsuki, uscendo e spargendo il seme sulla sua schiena.
Si sente bagnare con schizzi caldi, e nonostante la cosa sia terribilmente eccitante, appena viene liberato le gambe non gli reggono e Izuku cade per terra, distrutto.
Resta qualche istante a testa bassa, cercando di recuperare aria a bocca aperta. Quando rialza il viso, vede Katsuki che lo osserva altezzoso, con un sopracciglio alzato.
-Ci sono andato piano, Omega. Abbiamo le prove e questa posizione non mi permette di darci, come avrei voluto. Quindi te lo ripeto di nuovo: se non reggi, basta che me lo dici. Non c'e' nessun problema. Tu smettila di stuzzicarmi e io tranquillamente mi cerco qualcun altro.-
Izuku è ancora seduto per terra. La mente offuscata, le gambe che sfrigolano, i muscoli che tirano. Il busto è bagnato, la maglietta macchiata e il sedere è in fiamme. Ma se quel borioso stronzo, pensa che sia disposto a mollare tutto per così poco, ancora non ha capito con chi ha a che fare.
Arriccia gli angoli delle labbra verso l'alto, spostandosi i capelli ricci da davanti al viso.
-Se vuoi sono già pronto per fare il secondo giro.- Ribatte sicuro.
Tiene lo sguardo fisso, senza vacillare di un millimetro. In realtà ha talmente tanto male, che non sa neppure come arriverà vivo a fine giornata.
Katsuki lo guarda alcuni istanti, prima di scuotere la testa divertito.
-Che fastidioso Omega del cazzo che sei! Pervertito... e bugiardo. Vestiti e preparati che siamo già in ritardo. Potrei cambiare idea e prendere seriamente in considerazione la tua offerta. Ma non ti voglio sfondare il culo... per oggi. Abbiamo le prove e dopo dobbiamo andare a una festicciola segreta, preparata apposta per noi. -
-Festicciola?- Domanda Izuku stranito.
-Già. I nostri compagni hanno pensato di congratularsi per l'ottimo primo posto che abbiamo ottenuto alla prima gara. Cos'è quella faccia preoccupata? Non mi dire che sei stanco?-
Le iridi verdi brillano di sfida.
-Te l'ho già detto! Non lo sono. Sto solo prendendo un attimo fiato. Se vuoi, per te sono ancora pronto.-
Dichiara sicuro, prima di sospirare di leggerezza quando vede l'Alpha andarsene dalla stanza.
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La prima gara è stata vinta, le prove sono andate incredibilmente bene, e lui è... felice.
Come potrebbe non esserlo, dopo il bel regalo di questa mattina? Certo zoppica leggermente, ma è stato il miglior sesso che abbia mai fatto in vita sua. Dio santo, per quanto gli scocci ammetterlo, Katsuki è veramente un gran scopatore.
-Midobro, ci sei stasera?- Domanda Kirishima asciugandosi il sudore dalla fronte.
Izuku lo osserva alcuni istanti, confuso. Si riferisce ai festeggiamenti che stanno organizzando segretamente per lui e Katsuki? E come mai glielo chiede in questo modo? Non dovrebbe... non saperlo?
-Ovvio che c'è, no? La festa che nessuno dovrebbe conoscere, non è fatta soltanto per noi due?-
Un leggero ridacchiare scuote il petto di Eijiro.
-Visto che non sempre gli dici le cose, e litigate un giorno si e uno pure, mi sembrava il caso di tastare il terreno.-
L'Omega osserva i due ragazzi. Stanno scherzando vicini. La loro complicità gli da inspiegabilmente fastidio.
-Si, ci sono.- dichiara secco. Muove un passo in avanti, bloccandosi sentendo una dolorosa fitta in fondo alla schiena. Si porta una mano al fianco, arricciando il naso infastidito.
-Stai male?- Domanda subito Kirishima preoccupato.
Izuku spalanca gli occhi, guardando alcuni istanti l'Alpha biondo, che sbuffa contrariato.
-No.. ehm io... avrò fatto prima qualche mossa sbagliata.-
-Si, contro il mio cazzo.- Sbotta Katsuki portando entrambi i ragazzi a guardarlo allibiti a bocca spalancata.
-Il ragazzino qui davanti, non regge neppure una scopata. Questa mattina abbiamo fatto una sveltina, e per poco non mi stramazza a terra, mezzo morto.-
La lingua corre veloce a umettarsi il piercing. Izuku sente lo stomaco brontolare irritato. Quando Katsuki si comporta in questo modo, da sbruffone presuntuoso, l'unica cosa che pensa è solamente di rimetterlo in riga.
-Sei tu che ci sei andato giù pesante! Potevi almeno preparami!-
Kirishima osserva sbalordito come i due ragazzi si fronteggino, prima di buttare la testa all'indietro, e ridere di gusto.
-Lo sapevo che sareste finiti a letto voi due! Diavolo, io lo sapevo! Te lo avevo anche detto quella notte che noi....-
Gli occhi rossi si fissano nei suoi, veloci.
-Beh, quella notte che è successa quella cosa. Ne ero sicuro!-
L'Omega scruta attentamente i due Alpha. E' meravigliato del fatto che Katsuki abbia informato il suo amico della loro relazione, senza nessun tentennamento o indecisione. Ma è anche curioso, e infastidito, di sapere a quale notte si riferiscono.
-Todoroki lo sa?- Domanda con tono affettato Kirishima.
L'accenno appenna sussurrato, al suo migliore amico, lo porta a scrutarli ancora più confuso.
Quante cose ci sono che lui non conosce?
Oltretutto a Shoto, non ci aveva neppure più pensato. Non solo non lo ha chiamato al rientro dalla gara, ma addirittura è andato a letto con la sua probabile cotta.
Che fantastico amico che è.
-No, non lo sa ancora.- Ribatte Katsuki a tono basso.
L'atmosfera diventa cupa all'istante. Kirishima continua a guardare Katsuki, che a disagio si osserva i piedi. L'amico gli si avvicina, sbattendogli una mano sulla spalla.
-Allora, hai bisogno dei miei auguri. Stasera alla festa ci sarà anche lui. E quando verrà a saperlo... ahhh... si incazzerà da morire.-
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