Capitolo Cinque


Le prime settimane di convivenza scivolano via alquanto velocemente. Le giornate trascorrono in maniera docile e tranquilla, prive di fastidiose discussioni. La routine dei due ragazzi inizia gradualmente a delinearsi.

Si alzano entrambi la mattina presto, si preparano ognuno la propria colazione, e la consumano allo stesso orario ma in posti differenti.
Katsuki adora posizionarsi di fronte all'enorme vetrata del salotto, a gambe divaricate e con il capo appoggiato alla testata del divano. Tiene sempre la tazzina del caffè incastrata tra due dita, sospesa in aria. Gli occhi color rubino vagano lontani sul panorama esterno, mentre un'espressione pacifica rasserena il viso. Non proferisce mai nessuna parola, ma il silenzio rigido che satura l'aria mattutina, non è teso come si potrebbe pensare. Al contrario! Izuku lo trova, addirittura, estremamente piacevole.

L'omega osserva questa sua abitudine ogni santissimo giorno. Tenta di nascondere il viso lentigginoso dietro alla sua enorme tazza piena zeppa di caffè latte. Scruta attentamente il profilo dell'altro: ne esamina il naso alla francese, le rosee labbra sottili e i capelli dorati che rispondono ai primi raggi solari colorandosi della stessa tonalità del grano maturo.
Annusa delicatamente l'aria che trasporta verso di lui i ferormoni carichi di fragranze inattese. Sono diverse quando è appena sveglio. Le note speziate si miscelano in nuance straordinariamente appettitose ma, allo stesso tempo, gentili.

Izuku sorride felice: arriccia il naso senza farsi vedere, socchiude gli occhi estasiato inspirandone l'odore. Le note piccantine entrano nelle sue cellule, gli solleticano i nervi, smuovono gli organi e li fanno vibrare di crescente intensità.
Avverte perfettamente le budella contorcersi, il sudore scendere a grosse gocce lungo la colonna vertebrale... e la felicità esplodere silenziosamente dentro al suo corpo.

E' il momento della "giornata insieme" che Izuku preferisce.

Anche se poi è obbligato a scappare in bagno, a nascondersi... per masturbarsi furiosamente.
Durante queste veloci sessioni private, si è spesso domandato come stia facendo l'Alpha a smaltire i suoi normali istinti. Dopotutto, è stato proprio lui stesso il primo a dire che ne ha bisogno più degli altri. In questa intera settimana non è mai rientrato a casa con altri odori o marchi addosso.

Lo ha scandagliato spesso, senza trovargli mai nulla. Ad un certo punto è addirittura arrivato a pensare che avesse deciso di praticare l'astensione forzata dal sesso. Forte di questa convinzione, aveva tentato di prenderlo "alla gola" e farlo capitolare ai suoi piedi, mettendo in atto qualche trucchetto ben congeniato.
Una posa sexy, una frase inequivocabilmente spinta... una maglia molto succinta.

Ma cazzo! Quel testone stronzo, aveva preso la cosa malissimo, ringhiandogli contro, arrabbiatissimo. Nessun altro segno visibile che la situazione gli fosse, invece, piaciuta.
A Izuku era persino sorto il dubbio che fosse frigido.

L'ultima volta che ci aveva provato, non gli aveva solo imprecato contro. La mano dell'Alpha era corsa veloce ad afferrare una maglietta e gliela aveva lanciata adosso. Le urla di coprirsi e di smetterla di fare il bambino capriccioso, avevano continuato a rimbombargli nelle orecchie anche dopo che l'altro era scappato di casa.

L'indumento, tra l'altro, lo aveva poi tenuto per se' e ora era diventato il suo personale pigiama.
Lo respirava ogni sera, lo aiutava ad addormentarsi meglio. Izuku si era convinto che gli facesse persino bene al cuore, visto che all'ultimo controllo il medico si era congratulato con lui.
Finalmente il suo corpo si stava risvegliando.

- Nerd! Cos'è questa roba che hai appoggiato sul tavolo della cucina?-

La luna piena risplende alta nel cielo.
Izuku è comodamente seduto sul divano: tra le gambe un enorme contenitore pieno zeppo di patatine al formaggio.

-Quale roba?- Domanda a bocca piena senza calcolarlo minimamente. Si porta un'altra manciata verso la bocca, masticandola veloce senza scollare gli occhi dal televisore.
Ha appena iniziato a guardare un film horror e la scena di partenza in cui la testa staccata rotola sull'erba piena di sangue, lo ha già catturato molto.

Un flebile lamento di disappunto lascia le sue labbra nel momento in cui Katsuki gli si para di fronte, afferrando il telcomando e bloccando l'immagine.
Una busta chiara gli viene lanciata con poco grazia sul naso.

-Questa roba.- Marca Katsuki con tono aspro.

Uno sbuffo parte contrariato dalla gola, mentre gli occhi verdi roteano scocciati verso l'alto. Izuku la afferra e la riappoggia di lato, guardandolo irritato.
-Cosa c'e' scritto sopra?- Domanda atono portandosi un'altra patatina alla bocca.

-Per Katsuki Bakugou.-

-E quindi? Cosa cerchi da me? Fino a prova contraria, io non sono te. O per caso sei analfabeta o non sai leggere, e mi stai chiedendo di farlo per te?- Domanda impudente, alzando un sopracciglio verso l'alto.

Una forte scarica di Immortelle, seguita da un ringhio incattivito, viene subito rilasciata dall'Alpha. Izuku si ritrova a tremare e a chiudere gli occhi impaurito.

-Piccolo stronzetto malato che non sei altro! Viene dalla tua cazzo di clinica di merda. Non fare come se tu non sapessi di cosa si tratta!-

Izuku deglutisce la saliva spaventato. I ferormoni dell'altro sono talmente zuppi di rabbia che la gola gli si sta chiudendo, mozzandogli il respiro.

-Il... ehm...il mio medico... ti ha mandato i miei ultimi esami. I cicli non ci sono ancora, ma si sta muovendo qualcosa. Il calore... quello potrebbe finalmente arrivare a breve...-

-E perchè lo state dicendo proprio a me?-

-Per renderti partecipe dei nostri progressi. E perchè... beh... se dovessi avere bisogno... noi potremmo...cioè... Tu potresti...-

Le labbra si arricciano e i canini vengono scoperti con foga.
-Di noi e di nostro, in questa storia, non c'è proprio un cazzo. Toglietevi dalla testa qualsiasi filmino mentale a luci rosse che vi siete fatti. E' impossibile. Davanti a me io vedo soltanto uno stupido Omega, che non sa fare neppure quello. Uno sbaglio, una nullità... una comparsa difettosa che prova a emergere e a diventare inutile come tutti gli altri. Ad i miei occhi, sei soltanto patetico.–

Il labbro inferiore viene preso in ostaggio tra i denti di Izuku. Gli incisivi stringono selvaggi e perforano senza ritegno, la pelle morbida che si apre lasciando scendere un leggero rivolo di sangue. Il sapore ferroso gli invade le papille gustative. La consistenza viscida non lo secca e il dolore lo aiuta. E' un enorme sostegno nell'evitare di replicare e di dirgli sinceramente cosa pensa dei suoi modi saccenti e arroganti.

Lo spinge a sottrarsi dal vomitargli addosso come sia fatta la vita vera. Quella là fuori, quella che non ti puoi scegliere. Quella che gli è capitata e che nessuno sano di mente, vorrebbe mai. Quella che ti obbliga a trascorrere l'infanzia girando di famiglia in famiglia, come se fossi uno scomodo pacco postale. E tu rimani lì, ad accettare la sorte, indifeso. Rassegnato. Sopporti violenze, abusi, mancanze, mentre osservi disperato quella degli altri, così diversa dalla tua.
Chiedendoti invece tu, dove diavolo hai sbagliato.

Ma se adesso lo facesse, se adesso scoppiasse e parlasse sul serio, rischierebbe di non potere più vivere come avrebbe sempre voluto.
E di farsi sbattere fuori casa.
-Ce.. certo, va... ehm. Va bene. Gli chiederò di non mandarti piu nulla.–

Un sorrisino appena accennato e Izuku si volta verso la televisione, fissando ostinatamente lo schermo vuoto. Si lecca leggermente il labbro martoriato, prima di passare la punta della lingua sul piercing, in un gesto meccanico.
Respira piano, a piccoli accenni, cercando di evitare di dare attenzioni a Katsuki che lo sta esaminando in silenzio.

L'Alpha ha notato il movimento impercettibile delle palpebre, le mani chiuse a pugno e l'odore acre del lime inacidito. Sposta la testa di lato, cercando di scoprire cosa stia pensando il ragazzo.
Ha esagerato? Potrebbe... Ma Ehy! Non è sicuramente colpa sua! Non capisce quell'idiota che lo sta obbligando a fare cose che non vorrebbe fare?

Sospira piano, prima di girare il viso verso lo schermo.
-Cosa stai guardando?-

-Un film horror che parla di un serial killer.-

- E quali sarebbe le sue vittime?-

-Gli Alpha stronzi e arroganti. Sai... Forse dovresti stare attento anche tu quando esci di casa.- Ribatte Izuku facendogli un leggero cenno ironico.

Un sorrisino divertito alza gli angoli delle labbra di Katsuki. Scuote la testa, e si allontana verso la cucina portandosi dietro il telecomando.

Izuku mormora piano delle scuse, chiude gli occhi infastidito, sospira affranto. Si porta una mano sugli occhi, per poi spalancarli atterrito quando sente spostarsi la ciotola di patatine dalle mani.
L'Alpha è di fronte a lui, che lo guarda serio. Scrolla le spalle e gli appoggia sulle gambe una scatola di biscotti artigianali.

-Fa schifo quella roba che stavi mangiando, fa ingrassare e non placa la fame. Prova questi, piuttosto. Sono dosati apposta per non intaccare troppo la linea. Non vorrai che io balli con un palla di lardo ai nazionali, no?-

Izuku non risponde subito, lo fissa allibito. Un enorme biscotto gli viene spinto in bocca con forza.
Sbatte le ciglia confuso, masticandolo senza smettere di guardarlo. Non saranno impastati con del cianuro, spera...

Ma poi una nota di vaniglia e cocco lo porta a mugolare sorpreso.
-Mmm, pffoono bunfiffissimi!-

- Lo sapevo già. Li ho fatti io.-

Di nuovo la testa saetta a guardarlo. Se prima era stupito, ora è esterrefatto.

-Sono sempre stato fissato con il cibo, e fin da piccolo ho iniziato a farmi da solo alcune cose. Ma adesso, la puoi smettere di fissarmi in quel modo?-
Le guance dell'Alpha sono rosse. E' la prima volta che nello sguardo dell'Omega, ci legge una sincera ammirazione. Il profumo di lime si mescola con sentori più agrumati, modificandoli in una nota più piacevole. La saliva inizia a formarsi nella gola.

Si lascia cadere al suo fianco, cercando di allontare il pensiero voglioso e indicando lo schermo.
-Ehm... Adoro gli horror. Eri molto avanti con questo?-

-No, lo avevo appena iniziato. Il killer psicopatico aveva appena tagliato la testa alla prima vittima.-

Izuku prende di scatto il telecomando che Katsuki ha appoggiato al suo fianco sul divano. Le mani gli tremano visibilmente. Mette indietro, confuso, tornando all'inizio.

-Era molto stronzo l'Alpha?-

-Chi?- Domanda stranito sbattendo le lunghe ciglia scure, perplesso.

-Quello che è stato ucciso...sai... quello arrogante che il killer ha fatto fuori per primo.-

Un sorriso si apre sul viso dell'Omega.
-No, non troppo. Diciamo che io ne conosco di peggio.- Dichiara ridacchiando.

Ma la risatina gli si blocca in gola quando le stesse labbra di Katsuki si alzano verso l'alto e un gorgoglio divertito gli lascia la gola.
Non è un borbottio sarcastico o cattivo. L'espressione è rilassata, quasi complice.
Per qualche istante Izuku pensa di non aver mai visto, in tutta la sua vita, niente di più bello.

-Ti sei tolto un sassolino dalla scarpa, è? Beh? Allora che stiamo aspettando? Lo iniziamo?-






La luce soffusa, l'enorme luna piena che risplende dalle vetrate e lo schermo che rimanda il film.
Il calore lo abbraccia cullandolo, i ferormoni dolci e speziati lo avvolgono. Izuku sente gli occhi chiudersi lentamente.

-Ehy, Omega! Non ti starai addormentando?-

-No, no.- Rimbrotta sbattendo le lunghe ciglia, cercando di darsi un contegno.
La testa continua a ciondolare in avanti.

-Io non ti porto in stanza! Ti lascio dormire dove cazzo cadi, sappilo!-

Nuovamente un sorriso felice si apre sul volto di Izuku: ha la bocca piena del sapore dolce dei biscotti, e le narici sono avvolte dalla meravigliosa fraganza di Immortelle.
E' talmente contento! Farfalla gli occhi per qualche istante, preso dal sonno, per poi chiuderli del tutto e cadere a peso morto con la testa, sulla spalla di Katsuki.

-Ma che cazzo!-
Impreca l'Alpha, scossando le spalle e facendolo cadere, senza volere, con il capo sulle sue gambe.

Izuku si rannicchia, si stringe a ovetto, strusciando la guancia sui muscoli pronunciati dell'altro e sospirando felice.
Alcune fusa partono dalla gola.

Katsuki ha le braccia alzate, rigide, e un'espressione terrificante in volto.
Lo scruta impensierito.
Non sa bene come spostarlo. Muove piano la schiena, scuote il sedere, si porta le mani in alto, tirandosi furioso i capelli. Gira la testa a destra e a sinistra, maledicendosi nel non trovare i tanto amati guanti nelle vicinanze .
Con terrore crescente avvicina un indice alla guancia di Izuku e lo preme leggermente.

-Ehy, stronzetto! Ti svegli?-

Appena il contatto avviene, rialza la mano guardandosi il polpastrello schifato. Nessun accenno arriva dall'altro.

-Cazzo, nerd maledetto! Ti svegli!?!-Urla pizzicandolo con due dita.

Al movimento, Izuku si lamenta. Si gira leggermente avvicinandosi involontariamente al dito che finisce presto vicino alle sue labbra.
Le apre subito, avvolgendolo con la lingua. Lo succhia, mordicchiandolo appena. Il sapore di Immortelle diventa talmente forte che l'Omega, nel percepirlo, geme forte.
Il lime esce a fiotti dalla sua ghiandola e si mescola a quello prodotto dall'altro.

Katsuki sbotta, con una poderosa spinta lo sbatte malamente giù dal divano.
La dura erezione preme sfacciata nei pantaloni.

-Ahia!- La mano di Izuku va a massaggiarsi la nuca, e gli occhi si aprono confusi. Osserva il pavimento, prima di alzare gli occhi e notare l'Alpha che è in piedi, davanti a lui. Le guance sono rosse come dei pomodori maturi.

-Cos'è successo?- domanda.

-Sei un cretino! Ecco cosa è successo! Hai iniziato a buttare fuori i tuoi ferormoni. E ti sei appoggiato a me... Mi hai persino fatto le fusa! E la tua bocca, maledizione! Mi hai succhiato il dito!-

Izuku si massaggia il fianco dolorante, cercando di alzarsi in piedi.
-Quale dito intendi?- Domanda ironico gustandosi l'imporporare della pelle dell'altro.

-Non fare lo spiritoso!-
Risponde seccato. Con una mano lo spinge nuovamente indietro, facendo cadere di nuovo e andandosene via.

Ma nonostante il modo burbero, l'azione fatta intenzionalmente per "ferirlo", Izuku sogghigna soddisfatto. La grossa erezione non è sfuggita ai suoi occhi e ora è finalmente sicuro che il bel Katsuki non è né frigido e neppure indifferente a lui.

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