#✪ - Io prima di te

Cari lettori, cavie, sbircioni e tutti gli altri,
con un po' di ritardo vi porto questo capitolo extra, per festeggiare un doppio traguardo^^
Mille+ visite e 100+ voti (ormai 150+) sono una bella soddisfazione e volevo ringraziarvi andando a modificare un capitolo di "Io prima di te" di Jojo Moyes.


Sembrarono un po' sorpresi. In realtà, sorpresi ammerda. Mrs Traynor si mostrò dapprima sbalordita e poi quasi sconcertata, finché il suo viso diventò impenetrabile. Sua figlia, rannicchiata come un babbuino accanto a lei sul divano, si limitò a guardarmi di traverso con una di quelle espressioni che, quando ero piccola, la mamma mi raccomandava di evitare perché mi facevano assomigliare al paraurti un'auto incidentata. 

Non fu proprio la reazione entusiastica che avevo sperato. «Ma cos'è che vuol fare esattamente?» «Non lo so ancora. -Complimenti, proponi progetti costosissimi alla cazzo di cane, brava- Mia sorella non c'ha una mazza da fare, tenterà di scoprire quali attività sono adatte agli uomini a rotelle. Ma io volevo sapere da voi se cacciate il grano.» 

Eravamo in bagno. Era la stessa stanza dove avevo vomitato pure gli occhi lo scorso Natale, solo che questa volta Mrs Traynor e sua figlia erano appollaiate sulla tazza con il loro vecchio cane bavoso chiuso nella lavatrice. Mr Traynor era in piedi accanto al bidè. 

Io indossavo il mio pigiama a cuoricini, una felpa con il cappuccio da panda e un paio di calze pinguinose. A pensarci bene, forse avrei potuto scegliere un abbigliamento più professionale per illustrare il mio piano. 

«Mi faccia capire bene.» Camilla Traynor si piegò in avanti. "Lei vuole portare Will fuori da questa casa.» «Non ti sfugge niente, Q.I. di 150?» «E coinvolgerlo in una serie di "avventure".» Lo disse come se stessi proponendo di usarlo come cavia in un intervento dilettantistico di rettoscopia con una trivella oceanica. 

«Sì, come vi dicevo non so ancora cosa sia possibile fare. Ma si tratterebbe semplicemente di portarlo un po' in giro, ampliare i suoi orizzonti. All'inizio potremmo provare qualcosa nei dintorni, e poi speriamo di spingerci un po' più lontano in breve tempo, se mister rotella non crepa prima» 

«Sta parlando di andare all'estero?» «All'estero...?» La guardai, sbalordita come quando mi accorsi che s'erano rubati la macchina. «Pensavo piuttosto di portarlo al circolo di bocce, o a vedere un assortimento di cerchi in lega per sedie a rotelle, giusto per iniziare.» 

«Will non ha mai lasciato questa casa negli ultimi due anni se non per le visite all'ospedale.» «Che culo, poi ti sorprendi che prende la rincorsa sui chiodi sporgenti» «E naturalmente lei lo accompagnerebbe in tutte queste avventure» disse Georgina Traynor. 

«No, pensavo di dargli venti euro e di abbandonarlo alla fermata del pullman con una pacca sulla spalla, tanto per cominciare. Tutte delle cime in questa famiglia. Se poi finirà in un campo profughi a fare gare clandestine di carrozzette, be', meglio ancora. Ma davvero, pensavo soltanto di fargli mettere lo snaso fuori per distrarlo un po'. Così posso andare in camera sua e svuotargli la cassaforte, ma voi non diteglielo.» 

Non aggiunsi che il solo pensiero di accompagnarlo all'ospedale in macchina da sola mi faceva ancora venire una dissenteria fulminante. Le probabilità di portarlo all'estero erano pari a quelle che io partecipassi a una maratona. Gareggiando sulle mani.

«Credo che sia una splendida idea di merda» disse Mr Traynor. «Penso che sarebbe meraviglioso far svagare Will. Provammo a vestirlo da pagliaccio e a lanciarlo nel corridoio su una carriola, ma lui era l'unico a non ridere, lo sapete.» 

«Abbiamo anche cercato di farlo ubriacare come una spugna, Steven» disse Mrs Traynor. «Scotch, Gin, Vodka. Ci ho provato e riprovato.» «Lo so, tesoro, ma non abbiamo avuto un gran successo, vero? Se Louisa riesce a escogitare qualcosa che Will è disposto a fare, tipo un clistere, allora non può che essere positivo, non ti pare?» «Sì, certo, "clistere" è il punto fondamentale.» 

«È solo un'idea del cazzo» dissi. All'improvviso mi irritai come quella domenica mattina in cui il cane di quello di sotto si mise ad abbaiare come il pazzo. Intuivo cosa stava pensando. «Se non vuole che lo faccia...» «... se ne andrà?» Mi guardò dritta sulle tettine. Sostenni il davanzale. Era una donna che poteva stare a guardare delle tettine mentre suo figlio veniva rapito da una banda di motociclisti satanisti del Bangladesh. 

«Sì, probabilmente lo farò.» «Quindi è un ricatto.» «Georgina!» «Be', diciamo le cose come stanno, papà.» Mi sedetti un po' più dritta, pancia in dentro tette in fuori. «No. Non è un frigorifero. Si tratta di chiarire fino a che punto della centrifuga il cane bavoso inizierà a vomitare. Non posso starmene seduta sul lavandino ad aspettare finché... Stalin... mietitrebbiatrice...» Mi mancò la voce. Fissammo tutti la nostra tazza di tè. 

Confusi.


Spazio del rovinatore
Grazie per aver letto quest capitolo speciale di festeggiamento, vi è piaciuto? Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate ed unitevi alla festa!^^
Ovviamente questa raccolta non esisterebbe senza la vostra pazzia di cavie, quindi ne approfitto per ringraziarvi tutti :)

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