#10 - La Figlia della Luce

Ciao a tutti miei fidati lettori e mie adorate cavie!
Dopo un mesetto di pausa siamo pronti a ricominciare con la seconda ondata di storie "rovinate". Altre coraggiosi si sono fatti avanti e non vedo l'ora di poter modificare le loro storie.
Oggi inizio con la prima, "La Figlia della Luce" di fun-fantasy. Come il nome della giovane autrice potrà suggerire ci troviamo di fronte ad un fantasy adolescenziale nel quale vivono i Flutter, persone speciali scelti da particolarissime farfalle dotate di enormi poteri.
Per questa raccolta ho deciso di modificare il "Capitolo 1 - Saluti" nel quale la protagonista Lily lascerà la sua dimora per andare all'Accademia.
È una lettura che si fonda su idee particolari, unendo abilmente temi classici a trovate molto originali. Perfetto per una bella modifica non-sense, non trovate?

<<Lily, ti vuoi sbrigare? Il pulmino per la nuova scuola non ti aspetterà per sempre!>> Chiunque fosse stato lì in quel momento non avrebbe sentito niente. Ma non lei, che aveva sentito chiaramente quello che le aveva detto la PS4. Lo aveva scoperto subito che comprendeva il linguaggio di qualsiasi elettrodomestico. Praticamente da quando cadde dal seggiolone da piccola, così ottenne il superpotere.

<<Vengo!>> urlò in risposta <<E questa non va nel libro dei doppi sensi!>>. Si guardò ancora una volta nel tv al plasma. Soddisfatta dalle immagini di Italia-Germania del 2006 che esso le rimandò, godette ancora come uno scorreggione seriale in un ascensore affollato, si alzò e raggiunse la console trotterellando come un beyblade. 

<<Quanto sei noiosa! Il pulmino è appena arrivato, e mancano ancora un bel po' di minuti prima che riparta.>> Lily sbuffò, alzando gli occhi al cielo. La PS4 la guardò sorridendo. Era cresciuta negli ultimi anni, e di parecchio. La bambina che aveva trovato nel reparto videogiochi del Mediaworld aveva lasciato il posto a una bellissima ragazza. Ma era rimasta un metro ed una banana, ma fa niente, quelle piccolette le puoi coccolare come peluche e trasportare come fustini di detersivo.

Indossava dei vestiti semplici: un lungo abito cucito a tecniche sovrapposte di pizzi, ricami e pietre colorate a decorare i sette tessuti differenti; una giacchetta merlettata beige chinchilla e maniche dalle calde nuances. I capelli, raccolti in una treccia che si stava già disfando, brillavano accarezzati dalla luce del sole, mentre un ciuffo ribelle era tenuto da una spada rinascimentale tenuta su da una speciale imbracatura con luci intermittenti a forma di frecce.

<<Perché mi fissi?>> chiese ingenuamente, gli occhi verde acqua che scintillavano.

<<Stai bene, quasi non ti si nota.>> rispose la console. La delicatezza.

La ragazza sorrise e la abbracciò con affetto. <<Anche tu mi mancherai da morire, PlayStation4!>> disse. Poi si rialzò frettolosamente. <<Adesso però andiamo!! >> esclamò al settimo cielo. 

Si girò a vedere se i suoi telefoni erano con lei. Erano cambiati anche loro, insieme a lei. Prima avevano i tasti ed antenne visibili, mentre adesso avevano schermi in hd e fotocamere pazzesche. Le considerava come utili strumenti, dopotutto aveva copiato a decine di compiti in classe grazie a loro.

Erano quattro: il primo, che era un Sony Xperia, era vintage red, con cover nera e bordeaux. Era un telefono di fascia altissima ed era impermeabile e resistente ai graffi. 

Il secondo, Huawei, aveva le scocche bianche, quasi trasparenti come la cover ed il bumper. Era economico, e per questo era imbattibile nel rapporto qualità/prezzo.

Il terzo, Iphone, era il più costoso: aveva uno schermo molto grande perché era la versione plus. Era sempre a corto di batteria per colpa della casa produttrice: l'Apple. 

L'ultimo era un LG ed era il telefono con i moduli rimovibili. Era impossibile descrivere le sue caratteristiche, perché cambiavano a seconda degli accessori.

Lily li guardò con affetto. <<Siete pronti?>> chiese loro. I telefoni accesero il flash per rispondere affermativamente.

PS4 prese la valigia della ragazza tra i cavi. I cinque apparecchi elettronici e la ragazza si incamminarono e ben presto arrivarono alla fermata del pulmino. Era inondata dalla luce del Sole e al centro c'era un vecchio autobus giallo detersivo.

Lily non lo guardò neanche e si fiondò ad abbracciare la lavatrice che si trovava vicino ad esso. <<Ehi Whirlpool! C'è ancora tempo per un saluto o mi cacciate perché il pulmino parte?>> chiese, facendo l'occhiolino. 

Tutti dovremmo fare un'occhiolino alle nostre lavatrici, di tanto in tanto.

L'apparecchio per il lavaggio dei vestiti fece partire il programma centrifuga. <<Spiritosa...>> disse mentre il cassone iniziava a ruotare. Poi tornò seria. <<Mi raccomando Lily, comportati bene, sii educata e non mancare di rispetto agli insegnanti. Ricordati tutto quello che ti abbiamo insegnato io e PS4 e gli abitanti del reparto Hi-Fi. E non fare la signorina ho-i-soldi-che-mi-escono-dalle-orecchie.>>

Lily alzò gli occhi al cielo sbuffando: aveva già sentito queste parole almeno una decina di volte. <<Aspetta un attimo! Che cosa intendevi dire con l'ultima frase?>> chiede sorpresa.

Fu PS4 a risponderle. <<Lily, molto probabilmente, anzi sicuramente, tutti gli altri ragazzi del primo anno avranno con sé solamente un telefono. È probabile che, vedendoti con quattro smartphone, comincino a pensare male e a escluderti... Tu però non assecondarli: sei una ragazza brillante e simpatica. Non te la tirare, non rompere le pelotas e non avrai problemi.>> La PS4 le sparò un blu-ray sul ginocchio, era così che dimostrava l'affetto.

Lily sorrise e abbracciò con forza i due elettrodomestici. <<Mi mancherete un sacco. E anche i vostri preziosi consigli.>> Una lacrima le scivolò lungo la guancia, ma nessuno se ne accorse perché fu rapida ad asciugarsela.

<<Forza, andiamo!>> disse, rivolta ai telefoni e, con la valigia tra le mani tremanti, salì sul pulmino, con i suoi quattro smartphone belli carichi.

Da quel giorno la sua vita sarebbe cambiata drasticamente, ma non poteva ancora immaginare quanto. Era salita sul pulmino sbagliato e avrebbe passato i successivi tre mesi in una risaia gestita da galeotti bulgari.

Spazio del rovinatore
Ciao a tutti e grazie per aver letto il capitolo. Che ne pensate? È abbastanza non sense? Non so perché, mi è sembrato naturale sostituire gli animali con degli elettrodomestici quindi boh... non fate domande xD
Tu, autrice? Fammi sapere se sono riuscito a farti ridere e scusa se ci ho messo tanto, ma mi sono voluto prendere una pausetta tra le due liste per ricaricarmi.
Avviso agli altri in attesa: tranquilli, non vi farò aspettare un mese. Tra le due storie che pubblico (tra poco tre) non riesco a leggere con la costanza di prima, ma il capitolo modificato arriverà, promesso ;)

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