#04 - La Storia dimenticata
E siamo già giunti alla terza cavia volontaria, sono davvero contento che l'iniziativa vi stia piacendo, vi meritate una sberla affettuosa!
Oggi sul tavolo del mio laboratorio mentale troviamo "La Storia dimenticata", un fantasy young adult che sta letteralmente scalando la classifica Fantasia alla velocità della luce (non sto scherzando) e, devo dire, con pieno merito! La giovane autrice RenardDeMinuit sta confezionando una storia davvero simpatica da leggere e con idee che sto apprezzando molto. Cosa mai l'aspetterà in questa modifica del Capitolo 4?
"Cara Emma, se stai vedendo questo video è perché ho perso una scommessa e devo pagare pegno", cominciò mia madre.
Il suo volto aveva un'espressione indecifrabile, probabilmente perché venivo distratta dalla barba da Babbo Natale, dalla trombetta di carta e dal cappello da giullare irlandese che indossava.
Inoltre, sullo sfondo, c'erano mio padre e zio Piermarcello ubriachi sul pianerottolo che, senza farsi notare, mimavano prima i passi di danza di una ballerina classica e poi dei pellerossa a cavallo con tanto di saluto indiano con la bocca.
Fortunatamente o sfortunatamente nella riprese si vedevano chiaramente le bottiglie di vino ed il buffet: stavano festeggiando e bivaccando come se non ci fosse un domani, ma non me lo voleva far capire. Perché? Probabilmente perché era mia madre e non voleva turbarmi.
Dopo una breve pausa proseguì.
"Non so bene come dirti questa cosa dal momento che ti cambierà completamente la vita. Non so nemmeno come reagirai o come potresti reagire alla reazione reagendo al momento reattivo reazionario del reagente reazionevoleggiante".
Mi ricordo quanto ero stata turbata da quelle parole. Chi è che che resterebbe impassibile di fronte ad una tale arte oratoria? Certo, magari qualcuno potrebbe pensare che si trattasse di un delirio dettato dalla follia dei festeggiamenti, ma è bello fingere di capire per sentirsi più intelligenti. E poi, chissà cosa stavano festeggiando?
"Spero che non riserverai rancori nei miei confronti e che sarai felice di sapere chi sei veramente. O meglio, cosa sei veramente. Anche se qualcuno dovrebbe già avertelo fatto presente a quest'ora".
Quando vidi il video la prima volta non avevo fatto particolarmente caso a zia Giovangela sul lampadario, ma dopo sei mesi che avevo guardato quella video-registrazione cominciai a chiedermelo tutti i giorni, tutte le ore, tutti i minuti, tutti i secondi. Che minchia ci faceva quella demente sul lampadario? Non posso dirvelo, vi spoilerei qualcosa come tutto il libro.
Ma adesso andiamo avanti col discorso di mia mamma.
Dopo che ebbe fatto un lungo respiro proseguì e lentamente, come se avesse paura di dire quello che stava dicendo, mormorò: "tu sei una scema-a-metà, ovvero una persona normale con lampi di cretinaggine pazzeschi. Molto probabilmente tu hai l'Imbranataggine."
"L'Imbranataggine è una incapacità sovrannaturale o una deficienza innata. Le più comuni sono: prendere tutte le pozzanghere ed i fossi, sbattere nei pali mentre cammini e guardi il telefono, prendere il singhiozzo in tutti i momenti meno opportuni, inciampare in tutti i modi nei posti più affollati... Ma più l'Imbranataggine è grande, più lo è anche la Figuraccia. La Figuraccia può essere di vari tipi, come "Figura di merda" o "Dopo questa, non uscirò mai più di casa".
"Per riuscire a controllare la Figuraccia, saper nascondere al meglio la propria Imbranataggine e fingere di essere una persona normale, bisogna andare in una scuola. Tu andrà in una delle più grandi e prestigiose: la Caccademia. Là sono estremamente severi e senza pazienza, del resto è normale visto che sono circondati da imbranati patentati per tutto il giorno."
"Raggiungerla è molto semplice: vestiti da pagliaccio e porta con te naso rosso e scarpe con le trombette. Vai così conciata davanti ad un edificio scolastico, possibilmente quello che frequenti e dì per due volte:
Io sono un umano a spasso. Io sono una scema a vapore."
Ero scioccata da quelle parole, ma dal suo volto serio capii che non stava scherzando: perché mai avrebbe dovuto? Sarebbe stato lo scherzo del millennio. Poi, tagliar non cuoce.
Dopo una lunga pausa dovuta ad un attacco acuto di puzzette da parte di mia mamma (e se devo essere sincera, anche da parte mia), feci per chiudere il computer pensando che stesse per soffocare in diretta, ma mi sbagliavo. Infatti, aggiunse tra una puzzetta e l'altra due frasi che mi lasciarono senza parole: "Ren, adesso devo andare. Tuo cugino Marialdo si è chiuso di nuovo nel frigorifero".
Spazio del rovinatore
Povera zia Giovangela, la zia dimenticata sul lampadario! Ops, vi ho spoilerato un pezzo della trama ahah
Spero ti sia piaciuta questa versione modificata, anche io sono uno scemo-a-metà, forse dovrei iscrivermi anche io a quella scuola!
E no, vi ho sentiti, lo so che avete detto "tu sei uno scemo-completo". Grazie tante, eh.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti, se avete suggerimenti o altro. Vi ringrazio per il supporto, banda di pazzi masochisti :D
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