ADDII E CONOSCENZE

Mentre penso a dove mi trovo, una signora entra dalla porta della camera dove sto io: -Ehi, che ci fa una bella ragazza tutta sola-non so come rispondere-Ecco...io...- non mi escono le parole, non so raccontare la verità neanche a me stessa, ho perso Jonathan, i miei e tra poco anche la mia speranza: ma restano le stelle-Oggi sto in compagnia-dice lei interrompendo i miei pensieri.  La donna sembra sola, eppure dal modo di parlare si direbbe altro, magari lei è una persona che da delle idee diverse dalla realtà, ma io ci posso giurare: la signora ha figli.

Quando esco dalla camera, la signora mi da un bicchiere d'acqua, poi dei biscotti ed infine si mette a farmi tante, tante domande, ma io mento ad ogni risposta, perché la verità che dovrei affrontare è troppo brutta. Poi mi fa un cenno verso una porta che sicuramente è quella del bagno, infatti una volta entrata trovo una vasca piena.

-mentre farai la doccia io preparerò la cena, una bella cena per presentarti agli altri e conoscerti meglio- certo era strano: la donna sbucata dal nulla, mi accoglie senza preoccuparsi del perché io sia lì o se sono una ragazza pericolosa, no, sembra una donna di un cuore generoso e che dava la possibilità di fiducia ad ogni persona, specialmente quelle che ne avevano bisogno della fiducia di qualcuno, come me. 

Chiudo il bagno a chiave e mi immergo nella vasca calda "per presentarti agli altri" mi ha detto la signora, ma quali altri? una figlia o figlio e suo marito, oppure quella era una famiglia da venti persone?

Comunque capisco che stare lì, in quella famiglia che ancora non conosco, è meglio di fare la barbona, per poi continuare i miei anni da minorenne in orfanotrofio. Alzo lo sguardo dalla finestra per vedere il cielo, chissà adesso come starà Jonathan?

Forse mi adatterò a quel posto, ma basta solo che c'hanno un figlio o figlia che sono gelosi di non ricevere tutte le attenzioni che meritano e rischio rovinare tutto, io lo so: quando si è figli si vuole tutta l'attenzione dei genitori, perché loro sono tuoi genitori, ma io non voglio fare l'invadente solo perché ieri li ho persi.

Io nel profondo ho ancora paura di uscire la vasca è calda, mentre il mio destino non era caldo e felice, anche un gatto direbbe che la mia vita è spacciata, e se là fuori ci fosse qualche ragazza che mi odierà per sempre? Inoltre non so se nella stessa cucina di prima adesso ci sia qualcuno, tipo il marito della donna, o i figli... basta pensare, tanto da quel bagno dovrò pur uscire. Poco dopo, avvolta dai miei pensieri, sento bussare -Sofia ti manca ancora tanto?- è la voce di qualcuno che non è la signora Giovanna: questa è la voce di un ragazzo.

Apro la porta e ma non vedo nessuno però avverto la signora Giovanna che ho finito. La donna la porta in una camera che non era quella di prima e mi da un vestitino grazioso, del quale riesco a sentire l'odore di sconosciuto, ma immagino come mi avrebbe donato, con i miei occhi verde acceso, il vestito di velluto sarei stata bellissima, una volta finito la signora mi dice di raggiungerli nel salotto, dove ormai tutti erano seduti, ansiosi per vedermi.

Sono  imbarazzata, per primo vedo due signori anziani, poi cinque persone di mezza età ed infine un ragazzo, che dallo sguardo che le mmi sta appoggiando addosso, sembra deluso, il chè significa che è l'unico figlio della famiglia, quindi anche un ragazzo viziato. Spiego alla famiglia di essere povera o almeno la prendo come scusa per non dire la verità, quindi la famiglia ne è una grande, perché più tempo passava, più ci raggiungevano persone, ma nessun ragazzo o ragazza. Lui era il gioiello della casa

Dopo la cena tutti si incamminano verso le loro camere ma quando io cerco di farlo nella mia di camera vedo il ragazzo di prima; adesso lo posso guardare: Ha gli occhi marrone scuro, quasi non si vedono le pupille dall'iride, poi però i capelli sono di colore castano quasi biondo: Lui è un capo lavoro. Ha lentiggini, determinazione negli occhi, stile... tutto e non lo conosco nemmeno!

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