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«Aspetta, aspetta, aspetta...»
Valentina si è alzata in piedi, dice sempre che da seduta non riesce a ragionare bene.
Subito dopo essere atterrati le ho mandato un messaggio con scritto: "Riunione da S.O.S. a casa mia tra un'ora e mezza". La sua risposta è stata breve e coincisa: "Cazzo".
Gli S.O.S. nella storia della nostra amicizia si possono contare sulle dita di una mano:
1- la volta in cui si è accorta di aver inviato una foto di sé molto piccante al padre del suo fidanzato dell'epoca, anziché al fidanzato stesso.
2- la volta in cui, prima dell'appuntamento con l'amore della mia vita (di quando avevo diciassette anni), ho sbagliato a fare la tinta e mi sono ritrovata coi capelli verdi.
3- la volta in cui ha avuto un ritardo di tre settimane, dopo aver fatto il "sesso d'addio" col ragazzo che finalmente aveva deciso di lasciare.
4- la volta che sono rientrata in casa e ho trovato Valerio a letto con la ragazza di turno.
E infine, oggi.
Ecco perché l'ho trovata ad aspettarmi sul pianerottolo di casa quando sono arrivata con mio cugino: sa perfettamente che l'S.O.S. va dichiarato solo in caso di estrema urgenza.
All'aeroporto sono venuti a prenderci i miei genitori, che mi hanno obbligata a descrivere per filo e per segno ogni giornata trascorsa al villaggio. Poveracci, non gliene posso neanche fare una colpa, ma quei racconti sono serviti solo a farmi stare ancora più male.
In ogni ricordo c'era anche Giordano, e anche solo il doverlo nominare mi faceva salire un nodo in gola difficile da mandare giù. Dopo aver accompagnato Gianlu a casa, Lore si è fermato da me, ed ora è seduto con noi ad ascoltare il racconto sulle mirabolanti avventure di Becky e Giò.
Vale ha iniziato a camminare avanti e indietro, con una mano sul fianco e l'altra che massaggia la tempia freneticamente. Credo che verrà un esaurimento nervoso anche a lei. Chissà, magari quando verremo ricoverate saremo compagne di stanza.
«Quindi fammi capire bene: Giò è venuto in vacanza con voi, ti ha fatta ingelosire per quasi tutto il tempo, tu di rimando hai cercato di fare ingelosire lui. Finalmente avete capito che l'unica cosa da fare è stare insieme, quindi vi siete decisi a smetterla di farvi pippe mentali di ogni sorta e ci avete dato dentro come due ricci in calore.»
«Beh, non la metterei proprio così... a dire il vero-»
«Zitta un po' che non ho finito. Ti ha dichiarato il suo amore, gli hai fatto capire che ricambi; ti ha chiesto di andare a vivere insieme; ha messo su quel cazzo di spettacolino delle cinque cose da fare per conquistarti, e alla fine? È rimasto a Tenerife perché l'hanno preso per fare del volontariato?»
«Sì. Direi che a grandi linee ci siamo.» le rispondo.
«Che razza di coglione.» scuote la testa, come se non si potesse capacitare della situazione.
Benvenuta nel club.
«E tu non dici niente?» chiede, rivolgendosi a Lorenzo. «Tua cugina te l'ha fatta sotto al naso, non te ne sei manco accorto, e ora non dici nulla?»
Lore passa lo sguardo da lei a me con un'espressione quasi terrorizzata in volto. Sa bene che Vale diventa abbastanza aggressiva quando si arrabbia.
«Lui lascialo perdere. Ha appena scoperto di essere gay, non fa testo in questa storia.» faccio spallucce con indifferenza.
«BECCA!» mi urla sconvolto.
Che c'è? Mica ho detto una bugia.
«COSA?» Valentina sembra non capirci più nulla. L'avevo detto che la storia faceva abbastanza ridere.
«Non... io non ho scoperto di essere gay! Semplicemente ho trovato una persona con cui sto molto bene, che mi ha fatto rivivere emozioni che non provavo da un po' di tempo, e che, casualmente, è un maschio.»
«Quindi sei gay.» diciamo in coro io e Valentina.
«Guardate che siamo nel 2019, non credo proprio che-»
«Lore, lascia stare. Non ti stiamo etichettando, dai. Sto solo scherzando. Sei libero di stare con chi ti pare, ci mancherebbe. E poi ero io che a scuola portavo sempre l'omofobia come questione da risolvere per avere un mondo migliore, ti pare che mi metto a sindacare? Ma beato te che sei felice, guarda!»
Mio cugino mi guarda con gli occhi carichi di affetto e dispiacere. Sospiro e mi lascio andare contro lo schienale del divano. Mi sento come se avessi perso una guerra.
«E adesso?» chiede Valentina.
Faccio vagare un po' lo sguardo sulla stanza, prima di risponderle. E pensare che due giorni fa stavo pianificando come fare per poter lasciare questo appartamento in anticipo, nel caso in cui io e Giò avessimo trovato una casetta tutta per noi prima del previsto.
«Adesso niente. Riprendo la vita che avevo lasciato prima di questa vacanza. Farò finta che sia stata una bella parentesi, un'avventura estiva.» alzo gli occhi al cielo perché li sento già gonfi di lacrime al solo pensiero. Come potrei davvero far finta di niente dopo tutto quello?
«Ma siamo ad ottobre...» dice Lore con un po' di preoccupazione.
«Guarda che non mi sono rincoglionita del tutto, lo so che siamo ad Ottobre. Solo che là faceva caldo, ecco perché ho detto estiva!» Gli rifilo un'occhiataccia, a cui lui risponde con un sorrisino colpevole. «Oh, ma la volete sapere la cosa che fa più ridere? Oggi è il 15!» esclamo.
«No!» Vale sembra sotto shock.
Mio cugino è abbastanza confuso. «Che cosa c'è il 15?»
«Oh sì, cara!» le rispondo ignorando momentaneamente Lore, «Non ci potevo credere quando l'ho realizzato.» annuisco tra me e me, pensando all'assurdità della cosa.
«Perché? Che cos'è il 15?» Lorenzo è ancora più disorientato.
«Pazzesco! Avete sempre avuto un intreccio incredibile voi due.» sentenzia la mia migliore amica.
«INSOMMA! Che cazzo succede il 15?»
Ci giriamo tutte e due verso Lorenzo, che adesso sembra sentirsi in colpa per averci urlato contro.
«Scusate. Sono un po' stanco dal viaggio.» dice abbassando gli occhi.
«Quando ho conosciuto Giò era il 15 giugno del 2012. È tornato a casa sua il 15 di settembre. Il 15 marzo dell'anno successivo si è trasferito qui e il 15 novembre dello stesso anno avevo deciso che gli avrei dichiarato i miei sentimenti, ma ci ha presentato Isabella come sua ragazza. Ci ha detto che si erano lasciati il 15 luglio del 2014, ed io avevo appena deciso di fare sul serio con Valerio. Ha scelto di fare il master, o quel che era, in America, ed è partito il 15 agosto del 2017, e proprio tu mi hai detto che era tornato il 15 settembre di quest'anno. Infine, l'ho salutato definitivamente oggi: il 15 ottobre del duemilacazzoediciannovedimerda.» Faccio il sorriso più falso che posso, mentre guardo Lore che è rimasto a bocca aperta.
«Becca, secondo me siete destinati voi due, l'ho sempre detto.» dice dopo essersi ripreso.
D'istinto guardo il braccialettino rosso che ho al polso e inizio a giocherellarci.
«Certo, come no... a me sembra proprio il contrario! Non siamo destinati affatto, anzi...»
«Becca,» interviene Vale «Il destino ce lo creiamo noi. L'hai sempre detto anche tu, o sbaglio?»
«Sì, l'ho sempre detto anch'io, è vero. Ma stavolta non abbiamo lasciato fare al destino, abbiamo giocato noi le nostre carte, e abbiamo perso lo stesso. Quindi...»
«Perché non vai da lui?» Valentina lo chiede con una tale naturalezza, da farmi quasi dubitare della sua sanità mentale.
«Perché mi ha mentito. E dopo che lo ha fatto mi sono resa conto che non ho più voglia di aspettare ancora, soprattutto lui. Non ci ha pensato due volte prima di propinarmi cazzate come "quando torno andiamo a vivere insieme-adesso finalmente posso dirti che ti amo- mi prendo io cura di te", e tutte le altre stronzate. Perché dovrei andare da lui dopo che mi ha fatto questo? Dopo che mi ha illusa così?»
«Non so, fammi pensare...» inizia a camminare avanti e indietro, picchiettandosi il mento col l'indice più e più volte. Anche Lore la sta guardando scettico. «Uh, ci sono!» fa ad un certo punto «Perché lo ami?!»
Sorrido nella sua direzione, ma scuoto la testa in disaccordo con lei.
«Beh, a volte l'amore non basta. E noi due ne siamo la prova vivente.»
E cazzo, quanto fa male ammetterlo ad alta voce.
Spazio S.
Pooovera, povera Becca :(
Pooovero, povero Giò.
Poooveri, poveri Lorenzo e Valentina che ora dovranno sopportarli!!!
Noi ci rileggiamo domani.
Da ora verrà pubblicato un solo capitolo al giorno, visto che ci stiamo avvicinando alla fine :)
Buona giornata a tutt*
Un bacio, S.
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