2. Sandwich by car.
Ho tutto pronto per la partenza, un piccolo trolley contiene i miei vestiti e cosmetici, in fondo staremo via solo due giorni.
Ignazio lo porta in auto e poi risale per il suo. - manca qualcosa? -mi chiede.
Scuoto la testa - c'è tutto. Vuoi che prepari dei panini?
- ma no, mangiamo per strada. Ci fermiamo ad un ristorante, ci stai?
Alzo le spalle - perché no. Ma se ti venisse fame in auto?
- perché dovrebbe venirmi fame?
- perché ti viene ogni volta che guidi per più di mezz'ora.
Ride - mi conosci bene ormai.
- fin troppo. - rido anche io - ed è per questo che qualche panino lo avevo già preparato. - dico porgendogli il sacchetto contente i sandwich già avvolti nella pellicola.
Sbircia dentro -come sono?
- quelli con la I sopra sono i tuoi. Senape, prosciutto e pomodoro. Il tuo preferito.
Mi sorride - come farei senza di te?
Rido - vivresti meglio.
Scuote la testa - mai e poi mai. Sarebbe una vita orribile senza di te.
- non facevi una vita orribile prima di conoscermi.
- ma adesso ti conosco, e vivere senza di te sarebbe orribile.
- fai sempre filare liscio tutti i tuoi ragionamenti contorti.
Ride - ovviamente. - poi mi bacia.
Gli sorrido - te l'ho detto che sono felice?
- si. Lo sono anche io.
Partiamo per Roma e come previsto qualche minuto dopo Ignazio mi chiede se per caso posso aprirgli un sandwich. E lui è un maestro di guida mentre si mangia. Non si sporca mai neppure le mani. Se io dovessi mangiare e guidare allo stesso momento penso che mi schianterei da qualche parte perché troppo impegnata a controllare che nel prosciutto non ci sia grasso. E non per una questione di linea, solo perché la roba viscida mi disgusta.
Arriviamo presto in hotel, dove alloggiano anche gli altri ragazzi ma che non ci sono ancora.
Saliamo in camera, dopo il check-in, che è bella e spaziosa. Al nostro stesso piano c'è la camera di Piero, a quello superiore la camera di Gianluca.
Quando scendiamo di sotto sono appena arrivati. Entrambi mi abbracciano, Gianluca ed io prendiamo un caffè assieme mentre Piero ed Ignazio aspettano che arrivi Michele.
- allora -chiede - come va? Come ti trovi a Bologna?
Gli sorrido - bene. Benissimo. È brutto stare lontana dalla mia famiglia, ma Bologna è stupenda. E poi stare con Ignazio ogni giorno e non dover contare sul calendario per quei pochi giorni in cui vederci é la cosa migliore.
Ride - ti capisco. Ho avuto molte storie a distanza.
- e tu invece come stai? Qualche nuova fiamma?
Alza le mani -per carità. L'ultima risale a questa estate ed è finita parecchio male. Quindi niente storie.
- neppure di una notte? - sollevo un sopracciglio maliziosamente.
Lui scoppia a ridere - quelle non mancano mai.
Rido anche io - mi sei mancato.
- anche tu, un sacco. Mi piace parlare con te, lo sai. Non trovi che sia come se ci conoscessimo da una vita?
Gli sorrido, mi lusinga che lo pensi anche lui - è esattamente quello che penso.
Quando anche Michele è arrivato, andiamo tutti insieme a vedere il teatro dove si terrà la loro esibizione nel pomeriggio, e lì fanno le prove.
Resteremo qui a Roma solo fino a domani pomeriggio, toccata e fuga.
Pranziamo presto in hotel, poi saliamo a cambiarci. Io ho portato un vestito semplice ed elegante, blu e con la gonna scampanata lunga al ginocchio, è pur sempre un evento pomeridiano.
Dopo che tutti e tre sono pronti, io vado a sedermi tra il pubblico. È un evento di beneficenza e la loro esibizione non dura molto, ma poi restiamo a lungo per saluti e convenevoli e infine torniamo al nostro albergo per una cena in compagnia di molta gente. Noi arriviamo per primi e andiamo a sederci al nostro tavolo insieme a Piero e Gianluca.
E proprio mentre siamo lí a cena insieme e ridiamo per quanto siamo allegri, qualcuno fa chiamare Ignazio dal cameriere.
Il ragazzo si avvicina discretamente e gli sussurra qualcosa all'orecchio. Ignazio si volta e sbianca. Guardo lui e poi in direzione del suo sguardo. C'é una ragazza in piedi al bancone, bionda, alta. Molto carina. E soprattutto, molto incinta.
Ignazio sussurra -Scusatemi. - poi si alza e va verso di lei.
Guardo i ragazzi, Piero ha abbassato lo sguardo, Gianluca ha gli occhi preoccupati.
Non voglio chiedere, ma lo faccio.
- Chi è quella?
Gianluca attende un secondo prima di rispondere -La sua ex.
-Quella delle foto?
Lui mi guarda e scuote la testa -No, Amelia. Sono stati insieme tanti anni.
E un pezzettino del mio mondo sembra staccarsi all'improvviso e precipitare nel vuoto.
Heylaaa...una bella sorpresa no? Sorpresa anche per voi, oggi secondo capitolo. Devo decidere se pubblicare ogni giorno o una volta ogni due, vedremo.
Intanto fatemi sapere cosa pensate del capitolo e cosa pensate succederà. Vi bacio.❤❤
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top