Quando un agente segreto offrì ai piloti Mercedes un pic-nic
Garlef si chiedeva perché.
Perché Heikky avesse accettato, non che fosse triste di quel piano.
Ci volevano proprio delle novità in quel mondo, chissà che così avrebbero potuto guadagnare una posizione nel campionato costruttori ed arrivare addirittura ottavi.
Magari un giorno avrebbero potuto organizzare una festa al bar per festeggiare quella loro posizione guadagnata. Ovviamente, per ringraziarli avrebbero invitato anche tutto lo staff della Mercedes.
E poi anche della Ferrari e Red Bull che avevano avuto l'idea.
Ma no, forse in quel caso si sarebbero fatti un po' di domande e dubitava che fosse una buona idea fare scoprire il loro piano.
«Puoi smetterla di pensare a bere e ascoltarmi?» Tutti questi pregiudizi da parte del compagno di team fecero un po'arrabbiare Garlef. Aveva la fama di essere un ubriacone ma ancora non aveva capito il perché.
«Sono tutti e quattro fuori di testa, ho preso il primo passaggio perché era quello più facile e così ci saremo tolti di torno questa faccenda.»
Heikky gli passò il proprio telefono che mostrava la chat fra lui e Tomas.
Gli aveva mandato un video in italiano e un messaggio con il testo della sua traduzione.
«Chiunque abbia fatto questo video probabilmente si è bevuto può alcol di quello che ti bevi te a colazione, e vuol dire tanto» Garlef guardò Heikky torvo, doveva però dare ragione a Tomas, quel video era davvero divertente.
« Cosa dobbiamo fare con questo video?»
« A quanto pare dobbiamo cercare di fare arrivare in ritardo sia ingegnere che piloti a interviste o cose del genere, per toglierli il favore dell'opinione pubblica, il video ci serve solo per farci venire delle idee»
E a Garlef quel video aveva davvero aiutato.
«Non penso che il tuo piano sia sensato» Garlef spostò il telefono di mano in mano, cercando di non sporcarlo di tutto il sudiciume di cui erano riempite le sue mani.
«Tu stai zitto che non dovrai fare niente e mi hai coinvolto in questa cosa»
«E se non lo avessi fatto mi avresti urlato contro ogni volta che mi avresti visto» Garlef avvampò, in effetti sarebbe andata esattamente come aveva predetto il suo compagno di team.
«Comunque tu non hai niente di cui lamentarti dato che te ne stai a casa tua disteso sul letto durante tutto il tempo in cui io dovrò rallentare quei due»
Vide Heikky rigirarsi sul letto e mettere la telecamera in una posizione in cui lui riusciva solo a vedere quel poco di soffitto che non era coperto dalla sua mano.
«Ma sei capace a tenere in mano un telefono decentemente?- gli chiese perchè a detta sua perfino il suo bisnonno ci riusciva- comunque il qui presente agente segreto è riuscito a manomettere la spia della macchina in modo che si accenderà proprio davanti a me che sto mangiando, e come ciliegina sulla torta gli offrirò anche un panzerotto»
Era forse troppo felice per una cosa del genere? Forse.
Quanto gli importava da una scala da zero a zero? ‹‹uno» pensò. Ok, forse era meglio dire da una scala da zero a mille. In fin dei conti qualcosa gli importava, non che fosse dispiaciuto per la sua futura azione, era solamente un po' triste di non aver fatto in tempo a preparare un pic nic fatto decentemente.
Vide in lontananza una bella Mercedes gialla, non sapeva che razza di gusti avesse per i colori il proprietario della macchina, che probabilmente era Maar, ma se ci fosse stato qualcuno vicino a lui probabilmente gli avrebbe tirato un bel pugno nella spalla. La maggior parte delle persone non capiva la sua azione perché effettivamente tradotta in inglese ła frase "macchina gialla pugno sulla spalla" non faceva rima ma lui aveva un amico che gli aveva insegnato quei tipi di giochi che aveva scoperto di adorare.
Maar non aveva altro nome se non quello.
O meglio, si lo aveva ma chi cavolo lo sapeva?
Poteva essere registrato alla Anagrafe anche come Martello Arrabbiato, ma a nessuno sarebbe interessato, Garlef sapeva solo che veniva chiamato così per le iniziali del suo nome e cognome.
Poi riconobbe nel posto del passeggiero Coso.
Ma si, dai, come fate a non capire, Coso!
Ecco, Garlef era certo, però, che Coso avesse un nome. Anche se non riusciva davvero a ricordarlo, aveva sempre avuto una pessima memoria per quel tipo di cose, sopratutto da ubriaco.
No, ma aspetta, si era davvero ubriacato con mezza bottiglia di birra? Poi riuscì a ricordare che in realtà quella che aveva in mano non era la prima bottiglia.
La macchina con quel orribile colore si fermò. Lui sorrise soddisfatto.
«Problemi?»
Chiese ai suoi due colleghi.
«Ma no, cosa te lo fa pensare?»
Garlef alzò le spalle rivolto a Coso.
«Magari volevate soltanto fermarvi a mangiare con me, anzi venite che vi offro qualcosa»
Maar, sempre galante, declinò l'offerta e fece per chiamare il carroattrezzi.
«Orrore! Non c'è campo»
In realtà Garlef aveva d'avvero studiato bene il luogo dove sarebbe stato meglio fare azionare quella spia.
Alzò le spalle.
«Lo so, vi direi che potrei portarvi ma in realtà sono a piedi, fra circa mezz'ora però passa di qui Heikky per un saluto» in quel momento Garlef si sentì malvagio, in realtà lui era in macchina e Heikky sarebbe arrivato solo dopo un ora.
«Nel frattempo, Bottas -disse sussurrando il nome della vecchia seconda guida - vuoi un panzerotto?-
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