Karen
Non riuscivo a dormire, avevo tanti pensieri per la testa, ma l'unico che mi tormentava più di tutti era Fanny.
Sapevo che un giorno mi sarei dovuta allontanare dalla mia Fanny, lei era felicemente fidanzata da anni con uno dei miei migliori amici, e questo mi feriva.
Volevo essere io.
Volevo averla io.
Iniziai a stringere il cuscino ed iniziai a piangere soffocando i miei singhiozzi con esso, faceva male, feriva dentro sapere di essere solo un'amica, dannata friendzone.
Piansi per circa mezz'ora e rialzati afferrando il telefono aprendo la chat di Fanny e digitando "Ti amo." per poi cancellarlo pochi istanti dopo. Andava sempre così, parlavo con lei, tornavo a casa, esplodevo e le scrivevo messaggi mai inviati.
Prima di buttare il cellulare sul letto mi resi conto che stava squillando, era Andrew.
"Hey, che succede?"
"Sai se Fanny è sveglia? L'hai vista oggi?"
Iniziò a tempestarmi di domande come al solito, feci un lungo respiro, mi calmai e risposi. "Credo stia dormendo e credo che dovresti anche tu, sono le dieci di sera e domani abbiamo scuola."
Andrew mi salutò velocemente quasi in modo seccato e riattaccò.
Mi buttai sul letto e decisi di lasciar perdere. Dovevo andare avanti, farmi una vita, trovarmi una ragazza e dimenticare Fanny.
Aprii Instagram e scorrendo fra i vari post ne trovai uno che mi intrigò, era un disegno.
Decisi di seguire quel profilo e mettere like ad alcuni suoi post.
Pochi minuti dopo mi arrivò un messaggio privato da quel profilo.
"Vedo che ti interessa l'arte."
"Mi piacciono molto i tuoi disegni, sembrano quasi prendere vita."
"Ti ringrazio, nessuno ha mai apprezzato ciò che faccio, per questo ho deciso di postare i miei disegni qui su questo social."
"Dovrebbero stare in un museo."
Iniziammo a conversare ed ero sempre più curiosa di sapere chi fosse.
"Sono una ragazza con pochi hobby, a volte passo il tempo così, butto giù qualche idea e disegno."
Okay, è una ragazza, spero almeno non sia etero.
"Ho diciotto anni e frequento l'ultimo anno di linguistico."
Pian piano riuscii a raccogliere alcune informazioni di lei.
Era una ragazza di diciotto anni e faceva il linguistico.
Basta. Non sapevo più nulla. Quanto sono scema?
Dopo ore di conversazione decisi di salutarla e buttare il cellulare sul letto.
Mi alzai, presi in mano il pacchetto di sigarette ed uscii in balcone.
Da qui riuscivo a vedere la piccola luce provenire dalla stanza di Fanny, aveva una lampada a forma di coniglio che lasciava accesa tutta la notte, non per paura ma per pigrizia, riuscivo a vedere le tende quasi del tutto spostate da un lato e riuscii anche a vederla poggiare il cellulare sul comodino, probabilmente avrà passato ore e ore in chiamata con Andrew.
Il solo pensiero mi fece venire una fitta alla pancia.
Accesi la sigaretta e me la portai alla bocca mentre mi sporge o per vedere la sagoma di Fanny che era sul letto in controluce alla lampada a forma di coniglio.
La vidi rigirarsi un paio di volte, forse potrei...
Ma no, non voglio svegliarla, vorrei solo poterla avere nel mio letto così da poterla coccolare, ma questo non sarà mai possibile.
Rientrai in casa, chiusi la finestra e mi buttai sul letto.
Mi addormentai dopo pochi minuti pensando solo a lei.
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