XXXV
Il giorno seguente Uther fece chiamare Gaius, informandolo di aver chiesto a Catrina di restare permanente a Camelot e il medico capì che le cose stava andando di male in peggio. Il re non voleva sentire repliche e lui non aveva altra scelta che obbedire silenziosamente. Ritornò nelle sue stanze e si mise a camminare avanti e indietro nervosamente.
《Non va bene, Merlino. Potrei dirgli che è un troll all'infinito, ma non mi ascolterebbe perché vede soltanto una bellissima donna》ribatté.
《Col corpo a tronco d'albero》intervenne il ragazzo, adagiato al tavolo, mentre si torturava le pellicine dell'unghia.
《Dici così perché l'hai vista nella sua forma di troll》gli fece notare Gaius.
Merlino si sentiva così sfortunato ad averla vista nella sua vera forma, ce l'aveva ancora scolpita nella mente e pensava al corpo e alle forme di Morgana per dimenticarla.
《Allora che facciamo?》gli chiese.
《Dobbiamo aprire gli occhi a Uther e mostrargliela per quella che è》rispose, avvicinandosi a lui.
《Usando la magia?》domandò Merlino.
《Solo così rivelerà la sua vera forma》affermò lui.
《Ma non si allontana mai da lui》gli fece notare il ragazzo, scuotendo la testa.
《Lo so》si limitò a dire Gaius, incrociando le braccia al petto e fissandolo intensamente.
《Devo usare la magia davanti al re?!》intuì infine Merlino e il medico annuì.
Se lo scordava, era fuori discussione! Se Uther l'avesse scoperto, lui non avrebbe avuto alcuna via di scampo e sarebbe subito finito nelle mani del re. E una volta morto, chi avrebbe protetto Artù e tutta Albione?
Gaius era profondamente dispiaciuto per Merlino, non voleva ricorrere a tanto, ma gli ricordò che non potevano lasciare che il troll aumentasse il suo controllo sul re, ignari del fatto che in realtà era già troppo tardi.
Merlino ci rifletté per qualche secondo e alla fine acconsentì con un sospiro. Non aveva altra scelta perché lui era l'unico abbastanza potente da fermare il troll, sperava solo di essere ancora vivo dopo che l'avrebbe fatto.
《C'è un problema: non so nulla della magia dei troll》lo informò.
《Dobbiamo metterci al lavoro》disse Gaius, prendendo dei libri e posizionandoli sul tavolo davanti a loro.
Alcune ore dopo...
Gaius si era ormai addormentato sul tavolo per la stanchezza, mentre Merlino era riuscito miracolosamente a restare sveglio, anche se era sicuro che non avrebbe resistito ancora per molto. Avevano passato tutta la giornata a sfogliare pagine su pagine, saltando addirittura il pranzo per cercare al più presto un incantesimo contro il troll.
Merlino stava per arrendersi, fino a quando i suoi occhi lessero finalmente la formula magica che stava cercando. La sonnolenza che stava prendendo il sopravvento su di lui scomparve immediatamente come per magia e il ragazzo sbatté la mano sul libro, svegliando bruscamente il povero Gaius che sussultò.
《Ecco! L'incantesimo di rivelazione, col quale la vera natura delle cose può essere rivelata》esclamò, alzandosi dallo sgabello su cui era seduto per aggirare il tavolo e raggiungere Gaius.
Gli porse il libro e gli indicò la pagina da leggere.
《Ma si usa solo sugli oggetti, non sulle creature viventi》gli fece notare lui.
《Lo so, ma il principio è lo stesso, no? Ci devo provare, che altra scelta abbiamo?》ribatté il ragazzo.
《Molto bene, ma devi scegliere attentamente il momento. I troll sono creature malvagie》gli consigliò Gaius.
Qualcuno bussò alla porta, interrompendoli e il medico lo invitò a entrare. Un giovane cavaliere dai capelli marroni aprì la porta d'ingresso e si apprestò a parlare.
《Il re vuole vedervi nella stanza del consiglio》disse per poi andarsene l'attimo dopo.
Merlino e Gaius si guardarono negli occhi. Chissà cosa sarà successo adesso?, pensavano.
I due si avviarono verso la sala designata e videro che oltre a loro, era stata convocata tutta la corte, compresi Artù, Morgana e Gwen. Poco dopo Uther e Lady Catrina fecero il loro ingresso mano nella mano e con un enorme sorriso stampato in volto. Mentre si avvicinavano ai troni reali, la corte si inchinava a loro e si preparava a sentire la nuova notizia del re, su consiglio esclusivo di Catrina.
《Grazie per essere venuti. Vi starete chiedendo perché vi ho riuniti qui oggi. Sebbene viviamo in tempi bui, oggi io vi porterò la luce e l'amore e con immenso piacere che vi informo che le casate dei Tregor e dei Pendragon stanno per unirsi nel più stretto dei legami. Io sposerò Lady Catrina di Tregor domani》rivelò il re.
Tutti i presenti applaudirono, tranne Artù che in un primo momento fu scioccato dalla rivelazione. Aveva notato che suo padre era perdutamente innamorato di Lady Catrina, su quello non c'era il minimo dubbio, ma l'idea di sposarsi con lei non l'aveva neppure immaginata.
Anche Morgana ne rimase sorpresa e si scambiò uno sguardo interdetto con Gwen al suo fianco. Era ormai risaputo a tutti che Uther e Catrina era diventati molto intimi e uniti, ma addirittura parlare di matrimonio era una mossa azzardata solo dopo quattro giorni che i due si stavano frequentando.
La creatura si scambiò uno sguardo complice con il suo servitore, mentre Gaius si voltò verso Merlino e fece un cenno della testa. Il ragazzo capì che era il momento ideale per provare l'incantesimo e indietreggiò lentamente, nascondendosi dietro una colonna per pronunciare la formula magica che aveva memorizzato nella mente, prima di giungere nella sala del consiglio con Gaius.
《Questa unione annuncia una nuova alba per il regno, un nuovo inizio e una nuova regina per il popolo di Camelot. Non avrei mai potuto sperare di fare una scelta migliore e mi auguro che tutti voi condividerete la nostra gioia》proseguì il sovrano, non accorgendosi minimamente del giovane mago.
Appena Merlino usò la sua magia, qualcosa si mosse sotto la pelle umana di Catrina, incitando la vera forma della creatura a uscire allo scoperto. Pronunciò altre due volte l'incantesimo, ma il potere del troll era troppo potente per lui che perse così l'occasione di rivelare all'intera corte la vera identità di Lady Catrina.
《Grazie!》concluse il re tutto sorridente per poi lasciare la sala insieme alla donna, mano nella mano, come quando erano entrati.
La magia, però, fu vista da Jonas, il quale rivelò alla sua padrona di aver visto il ragazzo usare la magia contro di lei e la donna decise che era arrivato il momento di liberarsi di lui prima del matrimonio imminente.
Intanto Merlino e Gaius avevano appena varcato la porta d'ingresso delle loro stanze. Gaius era rimasto silenzioso per tutto il tempo e il ragazzo pensò che fosse a causa sua.
《Mi dispiace, ci ho provato e ho dato il massimo!》esclamò, profondamente deluso di aver fallito.
《Non è colpa tua, hai fatto del tuo meglio》lo rassicurò il medico.
《L'incantesimo di rivelazione è una magia potente. Ho visto che l'ha sentita》proseguì Merlino.
《La sua magia deve essere molto forte per aver resistito a te》constatò Gaius.
Artù!, pensò subito il giovane mago. Era l'unico che poteva aiutarlo. Si avvicinò a grandi passi verso l'uscita, ma la voce di Gaius lo fermò alle spalle.
《Dove vai?》gli chiese.
《Da Artù, è la nostra unica speranza》rispose, mentre si allontanava dallo studio.
Si diresse al castello e raggiunse le stanze del principe. Si avvicinò ad Artù, intento a mettersi una giacca blu scura. Il biondo si voltò verso il suo servitore, essendosi accorto della sua presenza e Merlino fu sul punto di aprire bocca, ma la richiuse subito dopo, non trovando il coraggio di parlare.
《Sì?》lo incoraggiò il principe, mentre infilava la spada nel fodero.
《Artù, sto per dirvi una cosa, ma non sarà molto facile》iniziò a dire lui.
《Non userai ancora le mie stanze per spiare Morgana?》lo interruppe Artù, pensando che Merlino volesse parlargli di sua sorella.
Era fermamente convinto che il suo servitore avesse usato lo specchio per spiare Morgana di nascosto, dato che la notte prima li aveva sorpresi a baciarsi appassionatamente, ma la verità era che Merlino voleva solo vederci chiaro una volta per tutte con Lady Catrina e lui aveva frainteso tutto, come al solito.
《Oh, no! Credetemi, ho visto tutto ciò che dovevo》rispose il servo, scuotendo la testa a disagio.
《Lo credo bene》affermò ironicamente il principe, mentre si sistemava la cintura.
《Riguarda Lady Catrina. Artù... lei è un troll》ammise infine Merlino dopo qualche secondo di silenzio e la reazione del principe fu una fragorosa risata.
《Non è così brutta》commentò quest'ultimo, voltandosi verso di lui.
《Sono serio, lei è veramente un troll》affermò nuovamente il ragazzo con tono deciso e avvicinandosi a lui di qualche passo.
Artù pensava che Merlino avesse parlato male di Catrina perché era risaputo che lui non apprezzava molto la compagnia della donna affianco al padre, considerando ora che stava per diventare la sua nuova consorte e regina.
《Merlino, capisco cosa cerchi di fare e lo apprezzo. Sei un vero amico! Il problema non è se a me piace, ma se lei rende felice mio padre e quando hanno annunciato le nozze, ho capito che Lady Catrina ci riesce, lo rende felice》spiegò al servo.
《Beh, non sarà felice, quando scoprirà che lei è un mostro che divora frutta marcia》insistette il giovane mago.
《Ora basta, Merlino! Lei è la futura regina di Camelot che ti piaccia o no, ti ci devi abituare》ribatté Artù, andandosene.
Merlino sospirò frustrato e capì che era inutile insistere perché lui non gli avrebbe mai creduto. Lasciò le stanze del principe e percorse i corridoi del castello per tornare allo studio, non sapendo più che fare. Ma si fermò, quando udì i lamenti di Jonas, nascosto in un angolo. Gli chiese se andasse tutto bene e l'uomo si avvicinò a lui, controllando che nessuno lo sentisse, come se dovesse confidargli un segreto e avesse paura di essere scoperto.
《La mia padrona non è quello che sembra, ma tu questo già lo sai e io posso aiutarti. Nei sotterranei del castello dove riposa, tiene le sue pozioni. Ogni notte beve una di quelle pozioni e la magia la trasforma da bestia in bella donna. Se tu gliele potessi rubare, rimarrebbe sotto forma di bestia e il tuo re non ne sarebbe più così entusiasta. Ma se la mia padrona non verrà fermata, domani mattina diventerà regina》spiegò.
Merlino era restio a credere alle sue parole, era convinto che si trattava di una trappola. Jonas non avrebbe alcun motivo di tradire la fiducia della sua padrona, eppure aveva ragione: se non agiva al più presto, Lady Catrina avrebbe ottenuto tutto quello che desiderava: le ricchezze e il potere di Uther Pendragon.
La notte stessa...
Nonostante l'istinto gli diceva di lasciar perdere e di non credere alle parole di Jonas, Merlino non poteva stare con le mani in mani, sapendo che forse quella era l'ultima occasione che aveva prima delle nozze.
Approfittò del fatto che tutti stavano dormendo nel palazzo e con una torcia in mano si diresse ai sotterranei. Varcò la sala buia e puzzolente dove aveva visto il troll dormire per la prima volta e si coprì il naso con la manica della giacca marrone. Usò la torcia per illuminare l'ambiente e si inginocchiò sul terreno, cercando le pozioni che gli aveva nominato Jonas sotto strati di fieno e frutta marcia. La voce acuta del troll alle sue spalle lo distrasse e lui si voltò verso la creatura.
《Non ci troverai niente lì. Puoi anche conoscere qualche trucchetto magico, miserabile, ma non potrai mai essere alla mia altezza》disse per poi usare la sua magia per creare una frana, facendo crollare dei massi rocciosi che bloccarono l'uscita, intrappolando il ragazzo dentro.
Merlino si rialzò da terra, tutto ricoperto di polvere. L'uscita era completamente bloccata e non c'era modo di spostare quei massi perché era fusi l'uno con l'altro, formando una vera e propria parete rocciosa. Era in trappola e non c'era un'altra via di uscita. Non sarebbe mai riuscito a uscire da lì, sapendo bene che la sua magia era troppo debole contro quella di un troll, ma doveva provarci ugualmente. Non poteva arrendersi, non ora che mancavano poche ore all'alba.
Per tutta la notte e fino al sorgere del sole usò la sua magia contro le pietre, ma ogni volta ella veniva respinta. Frustrato come non mai si lasciò crollare a terra, ormai sconfitto e si passò la mani tra i suoi capelli.
Mentre Catrina indossava il suo abito da sposa e si sistemava i capelli, l'intera servitù preparava la sala del trono per l'inizio della cerimonia matrimoniale. La sala iniziò a riempirsi di nobili e popolani e il suono dei corni annunciò l'entrata del principe e del re che si avvicinavano ai troni reali, mentre la gente si inchinava a loro.
Nel frattempo Merlino stava continuando a usare i suoi poteri contro la parete rocciosa, ma la magia continuava a essere respinta.
Lady Catrina fece il suo ingresso, percorrendo il lungo corridoio per raggiungere Uther e Artù. Indossava un bellissimo abito bianco a maniche lunghe con il colletto dorato e delle decorazioni floreali al centro del vestito e i suoi capelli castani erano stati raccolti in una morbida coda boccolosa. La sua bellezza andava a rafforzare l'incantesimo d'amore, inglobato nel medaglione che il re portava al collo da quando Catrina glielo aveva donato. La donna raggiunse il sovrano, il quale la prese per mano e i due salirono i tre gradini per posizionarsi davanti a Geoffrey che aveva il compito di inaugurare le nozze.
Intanto Merlino, con un ultimo tentativo, era riuscito a crearsi un varco tra le rocce e finalmente poté lasciare i sotterranei, correndo a perdifiato verso il castello e scansando la servitù che gli stava tra i piedi. Non aveva molto tempo, doveva raggiungere in fretta la sala del trono, dove Geoffrey stava iniziando la cerimonia.
《Miei Signori, Signore e Gentiluomini di Camelot, siamo qui riuniti oggi per celebrare, attraverso il rito del congiungimento delle mani, l'unione di Uther Pendragon e Lady Catrina di Tregor. Volete voi, Uther, unirvi a questa donna?》.
《Lo voglio》rispose il re.
《Volete voi, Catrina, unirvi a quest'uomo?》.
《Sì, lo voglio》rispose lei.
《Qualcuno ha qualcosa in contrario?》chiese Geoffrey alla sala e Gaius si voltò indietro in direzione della porta.
Aveva notato che quella mattina Merlino non era nella sua camera ed era molto preoccupato per lui perché non sapeva né dove fosse né se gli fosse successo qualcosa di grave. Sperava che da dietro quelle porte Merlino sarebbe sbucato da un momento all'altro per intervenire, ma non accadde niente e lui non aveva nessuna autorità per interrompere il matrimonio, perciò combattuto, si voltò verso i due sovrani.
Merlino era a pochi passi dalla sala del trono, ma la sua corsa fu fermata da Jonas che gli si parò davanti. Cercò di oltrepassarlo, ma lui lo prese per un braccio e lo spintonò all'indietro con forza, facendolo sbattere violentemente contro il muro.
《Con questa ghirlanda faccio un nodo e così lego le vostre mani e i vostri cuori per l'eternità》proseguì Geoffrey, avvolgendo i polsi dei due sposi con la pianta verde.
《Io, Uther Pendragon, re di Camelot, prometto di non sciogliere questo legame e di rispettarti, come rispetto me stesso》disse il sovrano senza mai staccare gli occhi da Catrina.
Merlino si alzò da terra e usò la sua magia contro Jonas, facendolo volare contro il muro. Un vaso lungo e celeste cadde sopra la sua testa e lui svenne.
《Ho l'onore di dichiararvi marito e moglie》concluse Geoffrey e i due nobili sigillano il matrimonio con un tenero bacio.
Merlino aprì bruscamente le porte della sala, il cui rumore fu coperto dagli applausi del popolo. Gaius si voltò verso di lui e il ragazzo capì che era tropo tardi. I due novelli sposini si staccarono e Catrina lanciò uno sguardo alla folla, sorridendo e scontrandosi con gli occhi di Merlino.
Con il matrimonio ormai suggellato la donna fu scortata nelle stanze del re per consumare la prima notte da marito e moglie. La creatura pensò bene di sfruttare la sua nuova posizione di consorte del re per liberarsi di Merlino. Era uno stregone, certo, ma era anche un servo ed era facile sbarazzarsene con una semplice accusa.
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