XLIX

Attenzione!
Questo capitolo è dedicato a un episodio completamente inventato da me e non presente nella serie tv, ma che serve per collegare il finale della seconda stagione con l'inizio della terza dove, come ben sapete, ci sarà il ritorno di Morgana, ma con amare sorprese.

Buona lettura!

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Delle strane percezioni sensoriali costrinsero la mente di Morgana a risvegliarsi dal buio più totale. Sbatté debolmente le palpebre abbassate, avvertendo una presenza, non ancora identificata, vicino a sé. Un tocco delicato e gentile che le sfiorò il viso con l'intento di allontanare i capelli dagli occhi la fece mugugnare.

Stava dormendo così beatamente, perché volevano svegliarla? Tentò di aprire di malavoglia gli occhi, increspando le sopracciglia per lo sforzo fisico. Dei colori forti e intensi le offuscarono la vista e lei richiuse le palpebre per proteggersi da quel bagliore troppo accecante per i suoi deboli occhi. Sembrava non vedere la luce del giorno da parecchio. Da quanto tempo era priva di conoscenza? Avvertì la testa pulsarle dal male e dopo qualche istante fece un secondo tentativo.

Appena le sue iridi grigio-verdi si aprirono completamente al mondo, lei intravide la figura di una donna, seduta al suo fianco. Di riflesso scattò a sedere, provocandole ancora più dolore alla tempia.

《Ciao, Morgana》la salutò Morgause con un sorriso.

Subito si guardò intorno per capire dove si trovasse. I chiarori luminosi furono meno abbaglianti, permettendole di focalizzare poco alla volta l'ambiente circostante. Era adagiata su un morbido letto all'interno di una stanza a lei sconosciuta.

Non era la sua camera a Camelot. Dove si trovava? Cosa ci faceva lì con Morgause? Tra incertezza e stupore notò che indossava un abito diverso dal suo color verde scuro che portava nei suoi ultimi ricordi. Si trattava di un lungo vestito che le arriva fino ai piedi nudi, nero e ricamato in pizzo, le cui maniche erano a tela di ragno.

《Dove mi trovo?》farfugliò, in preda alla confusione.

《Sei al sicuro adesso. Mi sono presa cura di te dopo che Merlino ti ha quasi uccisa, avvelenandoti》la rassicurò la strega.

《Merlino non mi ha avvelenata, mi sono avvelenata da sola. Lui stava solo cercando di fermarti, cosa che avrei dovuto fare io》replicò lei.

《Perché l'hai fatto?》le domandò Morgause.

Perché avrebbe dovuto rischiare la sua vita per difendere Camelot se fino a qualche tempo prima bramava solo di distruggerlo?

《Mi hai ingannata e usata》scagliò lei con le lacrime agli occhi.

Si sentiva offesa e tradita da lei perché l'aveva ritenuta l'unica amica sincera rimasta al suo fianco e invece l'aveva sfruttata e raggirata come avevano fatti tutti ultimamente con lei.

《L'ho fatto con l'intento di avere l'accesso libero a Camelot e conquistare il regno. Avevi detto che eri disposta ad aiutarmi》si giustificò la strega.

Morgana ritornò indietro con la mente alla loro ultima conversazione. Ricordò il loro incontro nella foresta nel cuore della notte, rammentò di aver parlato di Uther e di aver nutrito con lei il desiderio di porre fine al suo impero, ma Morgause non le aveva mai accennato in cosa consisteva il suo piano. E, forse, se avesse saputo che avrebbe dovuto fare da esca, rischiando di mettere in pericolo la vita di Merlino e di Artù, non avrebbe mai acconsentito alla sua richiesta di aiuto.

《Mi hai utilizzata come veicolo dell'incantesimo per far addormentare tutti a Camelot senza neanche dirmelo. Mi avevi detto che ero importante, che potevo cambiare il mio futuro con Merlino, ma era usandomi come vittima sacrificale che pensavi di dimostrarmelo?!》si sfogò la principessa.

《Pensavo davvero ciò ti ho detto quella notte: tu sei una risorsa preziosa e sono sicura che sei destinata a grandi cose con i tuoi poteri, ma Camelot non è certo il luogo ideale per una Sacerdotessa dell'Antica Religione》illustrò Morgause, allontanandosi da lei per affacciarsi alla finestra della stanza.

Una cosa? Sacerdotessa dell'Antica Religione? Con un'espressione facciale sempre più persa e stordita, Morgana si avvicinò al bordo del letto per scendere dal materasso e raggiungerla. Non capiva nulla di quello che le stava dicendo.

《Sacerdotessa dell'Antica Religione?》ripeté.

La strega si voltò a guardarla, determinata una volta per tutte a confessarle tutto. La reale versione dei fatti riguardanti lei e il loro passato insieme, quella verità che avrebbe voluto confessarle il giorno del loro primo incontro, ma che non era riuscita a compiere.

《Ho intenzione di dirti tutta la verità su di te, sulla tua identità e sul tuo passato, quello che per anni tuo padre ha cercato di nascondere con segreti e bugie. Sarà una storia lunga, perciò, ti conviene sederti》le consigliò lei.

La principessa la scrutava con le sopracciglia corrugate e Morgause si appressò a lei, posandole le mani sulle sue spalle e accompagnandola dolcemente fino al letto. La fece sedere e la nobile obbedì in silenzio, curiosa e impaziente di scoprire di quale verità lei stesse confabulando.

《Io e te siamo sorelle, Morgana》fu la prima confessione della strega.

La ragazza increspò la fronte e reagì con una smorfia accigliata.

《No, non è vero! Noi non siamo sorelle, io e Artù siamo gli unici eredi della dinastia Pendragon》.

《Questo è vero, ma voi non avete lo stesso sangue materno》confutò lei.

《Mia madre ha tradito mio padre con un altro uomo?》ipotizzò Morgana.

《Oh, no! La donna che credi essere tua madre, in realtà non lo è》alluse Morgause.

《Prima della tua nascita Uther era sposato con sua moglie Igraine. Mia madre, anzi nostra madre, Lady Vivianne, era sposata con mio padre, Lord Gorlois, uno dei più cari amici di Uther. Durante quel periodo mio padre era lontano, a combattere per il suo re, e in un momento di solitudine da parte di nostra madre Uther ebbe una relazione adultera con lei, il cui frutto sei proprio tu, Morgana》.

《Questa è una menzogna!》replicò la diretta interessata.

《No, nessuna menzogna, ti sto dicendo la verità! Ho conservato questo segreto per venti anni in attesa del momento più giusto per dirtelo》.

La principessa rimase in completo silenzio, limitandosi a fissarla in attesa di sapere di più. Morgause lesse la sua richiesta nei suoi occhi chiari e proseguì.

《Quando seppe che aspettava una figlia illegittima da lei, decise di mandare mio padre a morire in battaglia, negandogli i rinforzi. Lui non fece più ritorno e nostra madre cadde in disperazione. Tu e io eravamo ancora delle bambine, quando Uther scoprì che lei aveva dei poteri. Io fui costretta a fuggire da Camelot e venni affidata alle Grandi Sacerdotesse dell'Antica Religiose, le quali mi addestrarono a controllare la mia magia, mentre tu venni prelevata da nostra madre e scortata a Uther》.

Morgana aveva gli occhi lucidi e trasparenti e le lacrime erano sul punto di uscire. Non sapeva cosa dire, quel racconto l'aveva scioccata. La sua intera esistenza si basava solo su grosse falsità. Come aveva potuto suo padre fare tutte quelle crudeltà?

Sospettava già che lui le nascondeva qualcosa su sua madre, o per meglio dire, sulla madre di Artù perché ogni volta che gli faceva domande su di lei, lui si rifiutava sempre di parlarne. Lei e Artù avevano sempre immaginato che fosse a causa del dolore che provava per la sua scomparsa, ma ora capì il reale motivo: voleva impedire che loro scoprissero la verità per non perderne la lealtà. Peccato che lui avesse perso quella di Morgana già da tempo prima di venire a conoscenza dei suoi segreti.

Comprese finalmente perché al loro primo incontro lei rivedeva nel volto di Morgause qualcuno di familiare. Nei suoi ricordi confusi e distorti vi era anche quello di loro, due bambine dai capelli biondi, una con gli occhi chiari e l'altra con gli occhi scuri, che trascorrevano insieme l'infanzia prima che Uther le separasse. In seguito lei venne assegnata alla famiglia reale e le cure affettuose che ricevette da Igraine avevano rimosso quasi completamente le reminiscenze della sua vita passata e della sorella perduta.

Sebbene lei non fosse la sua madre naturale, l'aveva amata come figlia sua. Crebbe con lei per due anni, poi anche la sua nuova figura materna l'abbandonò con un fratellino appena nato. Dalla sua morte lei e Artù maturarono sotto la tutela severa e autoritaria del padre, soffrendo terribilmente la mancanza premurosa della regina di Camelot.

Tutte le sue incertezze passate si sciolsero come i nodi di una corda, permettendole di avere una nuova prospettiva di tutta la sua vita, finalmente chiara e precisa. La curiosità di sapere della sorte della madre che condivideva con Morgause la spinse a parlare.

《Nostra madre... che cosa le è successo poi?》.

I timori sulla sua scomparsa improvvisa vennero confermati dalla strega.

《Non l'ho mai più vista da allora, ma so che è morta. L'unica cosa che mi è rimasta di lei è il suo bracciale, un regalo di mio padre》.

Morgana posò lo sguardo sul gioiello magico che portava al polso. Provò il forte desiderio di restituirglielo, in fondo apparteneva alla sua famiglia ed era tutto quello che le restava, oltre ai soli ricordi. Morgause intuì le sue intenzioni e poggiò le mani sopra le sue per fermarla.

《No, non devi ridarmelo!》.

《Ma è il solo oggetto che ti lega a lei dopo la sua scomparsa》si giustificò la principessa.

《Hai ragione, ma ora ho te》confessò la strega, posando il palmo della mano sulla sua guancia.

Le sorrise calorosamente, felice di aver ritrovato la sorella e di poter essersi riappacificata con lei dopo anni di lontananza e solitudine. Morgana imitò il suo sorriso e vide che lei aveva gli occhi nitidi dalla commozione e dalla gioia.

《Come era nostra madre?》domandò.

Morgause allontanò le dita dal suo viso e sbatté velocemente le palpebre per ricacciare indietro le lacrime di felicità. Strinse le mani con quelle della principessa, cercando le parole più sincere per rispondere.

《Era una giovane donna, forte e attraente agli occhi degli uomini. Era dolce, gentile e premurosa con le sue figlie e le amava profondamente. Eravamo sempre nei suoi pensieri, avrebbe tanto voluto vederci crescere insieme e diventare due donne adulte. Aveva i capelli biondi e gli occhi chiari e in questo era molto simile a Igraine》.

Morgana accennò un sorriso, cercando di immaginare la madre descritta da sua sorella. Desiderava cercare nelle sue memorie e rammentarla per come era realmente, ma l'unica donna che riusciva a rievocare da quel groviglio di ricordi mescolati era la madre di Artù. Era troppo piccola per poterla ricordare.

《Hai il suo sorriso, la sua spensieratezza, la sua bellezza e i suoi capelli dorati, anche se ora sono neri. Perché li hai tinti?》proseguì.

Non era sorpresa da quella domanda e a chiunque glielo chiedeva, lei replicava nello stesso modo.

《Non so dare una risposta, sentivo solo che aveva bisogno di cambiare qualcosa di me stessa》.

《Con i capelli biondi o neri, sei sempre meravigliosa》disse la sorella e lei la ringraziò per il complimento.

《Adesso capisci, quando ti dico che il tuo posto è qui, accanto a me? Solo con me al mio fianco noi potremmo governare Camelot, insieme》chiese Morgause.

Morgana annuì con un cenno affermativo del capo, poi si scusò con lei. Nelle loro vite c'erano sempre state sofferenze e dolori, tutto a causa sua e di Uther.

《Morgause, mi dispiace che tu abbia patito per colpa mia》.

La strega scosse la testa e cercò subito di rassicurarla. Che colpa aveva lei delle malefatte di suo padre se non quella di essere l'unica persona a cui teneva a quel mondo?

《Non devi neanche pensarlo! Tuo padre è il solo responsabile: ha fatto soffrire te, me, nostra madre, mio padre e la madre di Artù. Dovrebbe essere lui a pagarla》spiegò, avvolgendola tra le sue braccia.

Morgana scoppiò a piangere e Morgause le sussurrò di non versare lacrime inutili perché ora era tutto sistemato tra di loro. Erano insieme e quello era l'importante. Avrebbero rimediato agli anni perduti e trascorso il tempo tra sorelle per imparare a conoscersi. Le sollevò il mento e le asciugò le lacrime dalle guance rosee. Alcune gocce bagnate caddero sul braccialetto di Morgana.

《Nostra madre veglia su di noi. Il suo bracciale ci protegge》sussurrò, sfiorando i contorni dorati del gioiello.

《È da lei che abbiamo ereditato i poteri?》intuì la principessa.

《Sì, era una strega molto potente. Nelle nostre vene scorre puro sangue di Sacerdotesse. Se ti addestrerò come si deve, sono convinta che diventerai la strega più forte di tutto il mondo, persino più potente di nostra madre e di tutte le Sacerdotesse che ci hanno preceduto》confermò lei.

Morgana continuò a porle domande.

《Come sei riuscita a salvarmi in tempo dall'avvelenamento?》.

《Mentre ero nel castello, ho avvertito improvvisamente i tuoi lamenti di dolore nella mia testa e dello strano magone alla gola. Ho seguito la fonte dei tuoi gemiti fino alla sala del consiglio. Eri svenuta tra le braccia di Merlino. Quel servitore ti aveva avvelenata e l'unico modo per salvarti era annullare l'incantesimo dei cavalieri di Medir. Ho accettato e ti ho portata fuori da Camelot. Ti ho curata e ho atteso il tuo risveglio per una intera settimana. Lui ha barattato la tua vita per la salvezza di Artù, come fai a difenderlo ancora dopo quello che ti ha fatto?》.

《Perché io lo amo》ribatté Morgana senza battere ciglio.

《Io non credo che lui meriti il tuo amore. Da quando ti conosco, hai solo sofferto per colpa degli uomini》insistette la maga.

Morgana riconobbe una parte di verità nelle sue parole. Aveva di certo patito per le decisioni prese dalla sua famiglia, ma l'amore che riceveva da Merlino ogni giorno alleviava ogni sua delusione. Si rese conto che non aveva mai pensato a lui fino ad allora. Le mancava, ma in quel momento aveva un disperato bisogno di metabolizzare tutte le ultime rivelazioni che avevano scosso la sua anima nel profondo.

La consapevolezza che Uther non era mai stato il padre che sperava che fosse era forte e chiara come l'odio che provava nei suoi confronti. Sua sorella aveva ragione: tutti avevano sofferto a causa sua, ora era arrivato il momento di ricambiare lo stesso trattamento.

《Adesso cosa succederà?》.

《Attenderemo nell'ombra e nel silenzio ed escogiteremo un nuovo piano per eliminare Uther Pendragon. Sei con me?》rispose Morgause.

《Sì, stavolta per davvero》affermò lei con gli occhi carici di rabbia cieca.

La strega fu felice di avere la sorella come alleata fidata dalla sua parte. Uther non poteva nemmeno immaginare i loro nuovi propositivi di vendetta, ma presto avrebbe fatto i conti con i suoi sbagli e i suoi peccati.

《Bene, ora riposati! Presto il regno accoglierà una nuova Morgana》.

...

《Sei pronta, sorella, per rientrare a Camelot?》chiese Morgause a Morgana.

Quest'ultima si voltò a guardarla. Era maturata molto negli ultimi mesi. La strega le aveva trasmesso tutti i suoi insegnamenti sulla magia, tuttavia non era riuscita a metterli in pratica perché i suoi poteri erano ancora latenti. Annuì alla sua domanda, impaziente di incominciare il loro piano infallibile. Era stato studiato e perfezionato nei minimi dettagli, era impossibile uscirne sconfitti. Aveva un unico desiderio: vendicarsi di suo padre.

《Tornerai al castello e inventerai una storiella falsa per giustificare la tua assenza prolungata. Dovrai essere molto convincente e persuadere tutti, specialmente tuo padre. Solo allora il piano avrà inizio. Una volta eliminato Uther, tu potrai salire al trono e governare Camelot come unica regina》le ricordò la sorella.

《E se Artù dovesse ostacolarci?》chiese lei.

Conosceva molto bene suo fratello e il suo profondo amore per il loro padre. Più volte aveva rischiato la sua vita per proteggerlo, anche se lui si era macchiato dei peggior crimini. Tuttavia, tutto ciò doveva cambiare e Artù doveva soltanto accettarlo.

《In tal caso dovremmo liberarcene. Lui e tutti coloro che saranno dalla sua parte》spiegò Morgause.

Morgana assentì.《Compreso Merlino》specificò poi.

Cambiò subito espressione. Non era sua intenzione fargli del male. Il solo pensiero che presto l'avrebbe rivisto era stata la sola speranza che le aveva permesso di tornare da suo padre piuttosto che restare con la sorella. Voleva bene a Morgause, non lo negava, ma l'amore leale per Merlino superava qualsiasi cosa.

《No, non posso! Non farò mai del male all'uomo che amo》si oppose.

《Morgana, devi dimenticarti di lui e della vostra storia. Se vuoi distruggere tuo padre e ripagarlo di tutte le tue infelicità, devi pensare solo a te stessa d'ora in poi》le suggerì la sorella.

La principessa chinò lo sguardo e sospirò a lungo, rilassando le spalle tese. Erano stati propri i ricordi trascorsi con lui a non farla desistere, nonostante la distanza. Qualsiasi cosa facesse, Merlino era sempre nei suoi pensieri. Il primo incontro, il primo bacio, tutti i momenti passati insieme, anche quando non stavano insieme ed erano solo amici, i mazzi di fiori che le regalava, l'ultimo addio... Grazie ad essi lei si addormentava alla notte con un sorriso sulle labbra e si risvegliava all'alba. Lui era diventato l'aria che respirava ogni giorno per continuare a vivere. Morgause la fissò in silenzio, poi dovrò le parole giuste per convincerla pienamente.

《Con te come regina, però, voi potrete vivere felici. Tu potrai stargli accanto senza aver più paura di tuo padre》.

Morgana prese la sua decisione definitiva. Con una grande determinazione e convinzione negli occhi, si rivolse alla sorella.《Hai ragione, Morgause. Devo distruggere Uther e vendicarmi di tutto il male che mi ha fatto, ma per farlo devo reprimere i miei sentimenti per Merlino》.

《Sei finalmente pronta?》la mise alla prova la strega.

《Pronta!》affermò lei infine.

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Con questo capitolo extra si chiude la seconda stagione di Merlin.

Spero di aver raccontato al meglio il rapporto fraterno che, secondo me, Morgana e Morgause hanno sviluppato nell'anno di lontananza da Camelot a meditare la conquista del regno.

Vi aspetto nella terza stagione!

Sara.

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